Il Socialismo - Anno III - n. 22 - 10 gennaio 1905

342 lL SOCIALISMO L'inefficaciadel carcere Quando l'aggregato sociale esige un sacrificio dai singoli, il sacrificio che esige deve essere commisurato all'effetto che se ne vuole ottenere, e deve avere per scopo o l'acquisto di nn bene comune o l'eliminazione di un male. Così, di fronte al delinquente che disturbi la convivenza cd ostacoli il sano e fecondo svolgimento delle sue forze, la socicù deve fare nè piì:1 nè meno di quello che è necessario perchè siano distrutte o atte• nuate le conseguenze dell'alto da lui commesso, e perchè gli atti nocivi non siano ripetuti. A 'lllesto fine mal risponde ormai la scuola claSsica, h quale se, cento anni fa, si rese benemeri.ta per le sue vittorie contro sistemi brutali cd anti-um:111i, oggi, fos– silizzata in astrazioni, vincolata <b pregiudizi dottrinari vieti e scalzati <b. ogni parte, ha esaurito il suo còm– pito, e sta come un tronco 1norto fra germogli giovani e in piena e robusta vegetazione. fnfatti~ quella scuola che, col vigente codice penale, h:1.fatto l'ultimo sforzo per galvanizzarsi, basa ancora il suo concetto delle pene sul criterio ontologico della figura criminosa di cui il delinquente non è che pura manifestazione, e risente Fin.flusso della teoria della reintegrazione del diritto vio– lato, e dell:l soddisfa1.ione dovuta al scntirnento del pub– blico e della parte lesa, tu!Tandosi con quelb. nella me– tafisica, rimettendo a nuovo con questa il vecchio principio della vendetta. Ma di altri due concetti car– dinali ess;i. fa pompa; di quello della emenda del reo. e di quello del salutare esempio destinato a fcrmJrc co– loro che gù avessero un piede su!l.1,,via del delitto. Su questi due punti vogliamo metterla alla prova. fmaginiamo uno dei casi piì:1semplici l! meno rari, ed analizziamolo. Tizio è addetto ad una aziend:l pri– vata cd ha. in custodia dei titoli. Per un breve tempo egli :1.dcmpie al suo urtìcio con la pili scrupolosa esat– tcua, nu un giorno, trovandosi in grandi ristrettezze finanziarie, riflettendo ai bisogni urgenti della fa111igli;1, e comparando il suo non lauto stipendio colle ricchezze poco sudate dei proprietari dei litoli che egli continua– mente mnneggfr1, sente affacciarglisi alla mente una strana idea: un:l sola di quelle c:utelle lo libererebbe da. fastidi gravissimi, e per lungo tempo nessuno potrebbe accorgersi della sottrazione; in seguito, con non molta dirtìcoltù, troverebbe il mezzo di colmare il vuoto. Sul principio Tizio si ribella e tenta soffocare questo catlivo irnpulso in sul nascere, ma a poco a poco qna specie di oc.sessione si impadronisce di lui; evidente– mente i suoi centri d'inibizione lunno una forza infe– riore alla nonr1ale, ed egli è un criminaloide, tanto che la s1;inta al fatto antisociale prende preponderanza, ed un bel giorno Tizio, colpito anche dalla usscrvazione del silenzio studiatamente mantenuto intorno alle gesta, di alcuno che dovrebbe cadere sotto la sanzione degli articoli 168 e segg., cit) che nroducc un'altra violent:1 scossa al suo senso morale, incappa nelle r::ti c.lcll'ar• ticolo 419, collocando nel s110 portafogli una. cartella. Disgrazi:itamentc, ben lungi dal rimettere il primo titolo al suo posto: fa seguire ad altri dnc o tre la strada del primo, finchè una revisione improvvisa lo fa cogliere in fallo. Tre o quattro a,~ni di reclusione. ben calco– lati sui gradi e sulle frazioni di grado della imputabilità morale del reo, e tutte le partite son sistemate. Si pre– sume che Tizio, scontata la pena, uscirà dal carcere emendato: nondimeno potrebbe anche essere che quel lungo periodo di raccoglimento servisse mirabilmente a Tizio per riconoscere dove peccò per imprudenza od ingenuità, e per escogitare, mercè l'aiuto di qualche compagno pil1 astuto, sistemi piì:1sicuri di appropria– zione indebita. Ma d'altra parte è anche vero che la società non gli dar:\ modo di mettere in pratica i suoi nuovi studi, perchè essa, eh.: in fondo ha pochissima fiducia in quell'ernencla tanto decantata nei trattati, chiu– derà in faccia all'ex-recluso le porte di tutti ~li uffici, non sentendosi disposta a sperirnentare sul serio l'efìi~ cacia del trattamento imposto dal codice. A Tizio, scacciato da ogni luogo. e ridotto colla mo– glie ed i figli a lottare ogni giorno contro la fame, non sorriderà all'ultimo che l'idea cli trovare in altri campi un modo piì:1acconcio per tirare innanzi la vita senza il lavoro, il quale gli sarà negato, e senza rendite p:1- trimoniali. Il delinquente d'occasione finir:\ dunque per fare qualche passo verso il gruppo dei delinquenti abi– tuali, t! l'emenda, nella pluralità dei casi, rimarr:'\ nel limbo delle teorie. Ma si sarà almeno ottenuto di som– ministrare agli altri un saluta.re esempio? Vediamo. Anzi tutto, la relativa frequenza dei casi simili a questo qui imaginato basterebbe a dimostrare la inefìl– cacia dell'esempio anche su coloro che non sono clas– sificabili fra. i delinquenti nati; ma altri invincibili ar– gomenti sono dati dalla provata bancarotta della pena. di morte considerata come controspinta al delitto; COff1e pure ha un valore non indifferente per la tèsi la per– sistenza delle associazioni dei malfattori, malgrado che con molta frequenza la polizia metta le unghie addosso a taluno degli affiliati e giunga talvolta a fare perfino delle razzie. Perchè si deve intendere bene questo: qua.ndo l'in– dividuo, sia. per potenza d'inibizione, sia per manca.nza di ogni occasione, pensa all'orrore che gli incuterebbe il carcere, e crede questo un forte ostacolo al suo even– tuale delinquere, non fa che illudersi ed ingannare in– coscientemente sè stesso: in realtà, quando egli si tro– vasse di fronte :ti pericolo prossimo cli sdrucciolare sulla via del delitto, se riuscisse a rattener:;i dal cadere, do– vrebbe la sua salvezza: a ben altri freni che non a quello del timore del carcere, il cui ricordo in quel momento o gli sfuggirebbe, od occupereUbe un posto .'.lssaisecon– dario. Ed Ora potrebbe affacciarsi la seguente obbie- 1,ione; se nel caso i magi nato si vuol dare una, cert3. irnportanza all1esempio della impunità presentato da pre– sunti autori di delitti contemplati dall'art. 168 e scgg. perchè si nega l'e!licacia degli esempi della pena inflitta che pure abbondano? La risposta è chiara èd esauriente. L'esempio della Impunità ha molto maggior valore psi– cologico come spinta, che non l'esempio dell:i pena come controspinta. e ciò pcrchè nel primo caso si tratta di fornir(.; appoggio :id una tendenza esistc>ntl:; nel secondo di reprimerla, cd è ovvio che in quest'ultimo caso lo

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