Il Socialismo - Anno III - n. 22 - 10 gennaio 1905

3-1° IL SOCIALISMO Per la rappresentanza proporzionale. r cl penultimo numero del Socialismo Alfredo Car– bonctti, scrivendo sulla rappresentanza propor.donale. dice che i compagni che ne hanno trattato sull'Avanti non hanno suggL"rito nè esposto alcuna proposta con– creta, e che le idee sul sistema eletrorale da sostituirsi a quello odierno sono allo stato di nebulosa. Per quanto mi riguarda, mi affretto a dichiarare che un progt.::tto concreto l'ho gi:l esposto otto anni fa in un opuscolo <( Ve/atri - La giustizia nelle e/e:.;ioui >> e l'ho ripetuto, or sono poche settimane, sulla Critica Sofia/e. li Carbonetti espone a sua volta un ottimo progetto, che ha appunto il difetto di essere ottimo: cioè inat– tuabile allo stato presente ddl' organizzazione politica dei diversi partiti; mentre! occorre fermarsi, a mio pa• rcre. su progetti che no,n urtino troppo aspramente contro il misoneismo del mondo politico e non politico, e che dicno l'illusione di un qualcosa d'intermedio fra il collegio uninominale e lo scrutinio di lista a larga base, cioè che differiscano molto nella sostanza, ma po• chissimo ndl'apparenza, dai sistemi vigenti. 11 Carbonctti mette pure in guardia contro ii sistema pmporào11ale tlei Belgio dicendo che esso è iniquo perd1ì: saNciscc: t!ei privilegi di censo e di titoli accatle111ici. Non confondiamo. Jl sistema proporzionale belga non ha nullo che fare col voto plurimo: tane è: vero che in Belgio questo esisteva prima di quello. La rap• prcscntanza proporzionale è una specie cli apparecchio fotografico, che non ha colpa veruna se un'altra legge gli nh!lle davanti all'obiettivo degli elettori con una, con due o con tre teste. Del resto . sia eletto per incidenza . anche il sacro orrore che si ha in Italia per il voto plurimo ... del Belgio è qualcosa d'ingenuo: è il solito vedere il fu. sccllo nell'occhio altrui e noo la trave nel proprio, o in ahr:i termini è come imprecare contro tre guardie in montura e tollerarne cento travestite. E mi spiego. Jn Belgio, dove c'è l'assoluta scgre• tezz.a del voto, il possidente laureato non può disporre sicur.11nente che dei suoi tre voti. Di quanti dispone invece un possidente, anche asino, in ltalia? Doman– datdo a quelle numerose sezioni, in cui il seggio viene regolarmente occupalo dai padroni o dai loro agenti clirclli, e nelle quali, quando non si facciano votare ad– dirittura a scheda aperta gli elettori, c'è chi guarda Ucnc quel che scrivono. Si capisce dunque che in lJelgio i socialisti si acca– niscano contro il voto plurimo: è l'ultima infamia le– gale che essi hanno eia rovesciare nella pista elettorale. Per essere nelle condizioni del J}elgio manca a noi la segretezza effettiva del voto, ci manca poi la rappre– sentanza propor.donale, e poi il suffragio universale, e poi il voto obbligatorio. Ce n'è della strada da percorrere; e se un giorno potessimo strappare alle nostre classi dirigenti un com· pleto sistema elettorale come quello del Belgio - nono· stante la bruttura ciel voto plurimo • altro che far gli schifiltosi! ci sarebbe in·,cce da toccare il ciclo con un dito! FERRucc10 N1cco1.1N1. PROBLEMI SOCIALI L'infanzia di un popolo Alfredo Niceforo, nel volume L'Italia barbara ,011• 1t-111pora11ea, notava una inferiorità ùrganica nel popolo ciel Mezzogiorno e l'assumeva come causa potente e preponderante per spiegare la sua inferiorità sociale. E nel libro successivo Italiani dei .Vord e Jtaluwi del Sud chiariva meglio il suo concetto, conchiudcndo che << l'ltalia è popolata da due razze diverse - l'una esten • dentcsi in maggioranza al Nord, l'altra in nmggioranta al Sud »; ma non dimenticava, in questo secondo vo– lume. cli ~s.segnare - accanto a quella dovuta· al fattore antropologico e perciò anche a quello climatico-tellu– rico - una importanza massima al fattore economico, che, specie per la dt!n11trizionc 1 determina nell'organi– smo fisio-psichico delle popolazioni del Sud una dege– nerazione tale, da indurre in esse una inferiorità morale e civile. E la necessità di ricorrere, oltre che alla analisi an– tropologica, alla indagine storica, per spiegare a fondo e studiare integralmente il nucleo causale intimo della inferiorità sociale delle regioni del Sud, era già avvcr• tita dal Ferrero. Il quale, nella inchiesta sulla « qucstionè meridionale», promossa dal Renda, mostrava come il Mezzogiorno, passato sotto le forche caudine d'una tri plice, lunghissima dominazione, la feudale, Lt inquisì• toria e la spagnuola e completamente appartato dalla sfera della civiltà, rimanesse da questa oppressione ti• rannica disfatto. annichilito in ogni sua manifestazione. e, come colto da paralisi, consunto da lento marasma cconomic0 cd intellettuale. Questa investigazione storica, ·oltre a circoscrivere nei limiti dovuti l'importanza del fattore antropologico, giova moltissimo a studiare e caratterizzare la condi– zione psicologica delle classi sociali ciel Sud, e in par• ticolar modo della numerosissima classe contadina, di cui noi specialmente ci occupiamo. In tal classe s•~ meravigliosamente ~onservato in• tatto il tipo classico del contadino • in cui la lunga denutrizione fisiologica ha impresso le stimmate della degenerazione somatica - il quale, legato alla glcba 1 è restato, per una età multisecolare, quasi sempre immune dal contatto con le altre classi e come incapsulato nel suo guscio psicologico cliuomo primitivo, sempre ignaro ciel mondo e della vita. In molti punti ciel Mezzogiorno d'Jtalia sopravvive ancora il contadino medievale. con la testa rasa, tranne un sol ciuffo di capelli - il quale, se vi parla, vi sta dinanzi a capo scoperto e vi vuol baciare le mani. La sua vita psichica, materiata di ca· ratteri primitivi, è un anacronismo dei piìl stridenti; il suo cervello, come nelle genti arretrate, è popolato di

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