Il Socialismo - Anno III - n. 11 - 25 luglio 1904

IL SOCIALISMO Essa inimicherà crudelmente i due popoli, arrestando per molto tempo il loro sviluppo economico e sociale. Essa costerà relativamente delle piccole somme di vite umane a rimarrà un flagello meno temìbile della tu– bercolosi e della influenza. l recenti bombardamenti cli Porto Arturo sono in– cidenti assai simbolici de1la guerra moderna : uno di essi uccise una vecchia donna, apportò un danno ~li 200,000 rubli e costò un prezzo otto volte maggiore ... Senza essere profeta, si può prevedere che la guerra russo-giapponese darà un'altra conferma alle osservazioni qui analizzate: la desistenza improvvisa, assoluta, di uno dei belligeranti, assai prima di esser posto fuori di combattime11to, semplicemente non appena sarà stabi– lito matematicamente, per i russi, per i giapponesi, per il mondo, - che A è maggiore di B. GUGLIELMO Ev ANS. VITA 1•1tOUTAlllA INTEllNAZIONALE Il Congresso dei socialisti americani. Chicago, gfogno. :\I primo maggio il pal'tito socialista americano, costituitosi or sono 4 a.uni ad lndianopoli in un unico partito nazionale, il Soetalùt Party, tenne il suo primo Congresso. Pih rapidamente che non si sperasse <lagli stessi compagni era.si compiuto il processo di fusione fra i due partiti, il Soei'al demo,crtuic Party ed il Soàalist La6011r Party. Come molle volte è successo nella storia. del socialismo inter– nazionale, si è visto a.nelle dopo il Congresso di lndianopoli che la <..·ausa principale del dissidio interno fra socialisti sta nell:l diver– !-:enza d'opinioni fra i capi, mentre hl massa dei compagni i:: pronta rt fraternizz:l.re a.ppena i capi desistono dalla. lotta. Nei contatti giornalieri e nel lavoro comune si trovò presto la nota giusta per le discussioni teoriche, e dove prima si sup1>0neva esistere un insormantabile abisso di principii si trovò molte volte un puro malinteso od u11;1diffidenza ingiustificata, Cosi il partito t111itocrebbe presto di forza. e di chiareua teorica, mentre gli elememi del Sociali.# Ldour Party, che non aveva.no voluto sa~rne della fusione perdevano ogni giorno pii.1 della loro \'italità. Certo, anche nel Soci' ali.sl Parl.y persistono ancora delle diver– genze, ma esse sono di natura. secondaria. Esiste bensl una ten– denza simile a quella che fece nascere in Germania il movimento dei gkwani. Ma pare tr:attarsi di una malattia di crescenza, C'hc il nostro partito saprà \'inccrc come seppe farlo il partito tedesco. Al– l'ultimo Congrei,:so almeno i giovtmi forma\'auo un'infima minoranza. Assistevano it questo Congresso 230 delegati. Erano rappre– sentati quasi tutti gli St:lti deil'Uok>nc; solo qualche Stato del Sud e del Sud-0\•est, rnalgrado che vi esistessero organizzazioni del pnrtito, non poterono far fronte alle spese di delega, dovendo pre– pararsi alla campagna del prossim.o autunno per t"clezionc del prcsidenk. Il segretario nazionale del partito, \Villiam '.\lailly, nella sua relazione fece parecchie proposte per migliorare l'organizzazione del partito, designando come problema princip..'lle del p:utito, nel grado cli sviluppo ora raggiunto, di combinare il carattere democr:ltieo dell'organizzazione colla massima intensità di propaganda e la pii.i grande economia ndl'ammistrazione. Di pnrticolarc interesse pei ,·0111pagni europei ci pare il passo seguente della su:1.relazione: • Il nostro sistema politico ci obbliga di mettere a b.'.l!-.e della nostra organizza1:ione l'autonomia dei singoli Stati. Dobbiamo però fissare bene i limiti di questa autonomia. Qualche Stato ha mostrato l:l tendenza di anteJ>0rre i propri interessi panicolari agli interessi del p:\rtito iutiero. Uno St:lto ha spinto \ 'autonomia al punto da rasentare l'anarchia, mentre l'altro h:\ quasi negato il principio <lemoeratico, adottando metodi assoluti. Ora la nostra organizzazione dovrebbe essere tale da rendere impossibile tali eccessi •. Il Congresso, nel dare a! partito uno statuto d'organinazione interna, tenne conto delle proposte del compagno Mailly. Dai vrtri ordini del giorno votati rileviamo i seguenti tre, chr' ci paiono a\'ere un interesse g:encralc: I. Sulla guerra. ntsso-giappo,,cs.:: • L'antagonismo dcgii inten::ssi delle classi dirigenti in Russia e nel Giappone ha determinato la guerra fra questi due paesi, guerrn. sanguinosa, che si svolge tutt:l :l danno delle classi la\ 1 0ratrici tanto della Russia quanto ~el Ci:lpponc. 11 Congresso dei socialisti americani, mentre condanna la guerra russo-giapponese come un delitto contro la ci,·ilt;\ l.:d il progresso, manda alle classi lavoratrici dei due paesi il saluto fraterno ... Il compagno Sen. I. Katayama. di Tokio, che assisteva ai lm·ori del Congresso, verrne fatto segno ad una calorosa ovazione. Il. Sulla org,wi:.zazio11cetonomic,,: • Il movimento delle leghe di resistenza. risultato naturale del sistema capitalista, serve allrt tutela degli interessi dei lavoratori nel regime attuale, .attutendo lo sfrut– t:unento capitalista, senza però J>Oterlo eliminare. Lo sfruttamento dél lavoro :wrà fine solo qurtndo l'operaio sarà detentore dei mezzi di produzione. Per conseguire questa .::ondizione la classe la\·or:Hrice deve aspi– rare :1.Ipctere politico, nè \'i può essere organizzazione operaia perfetta, se 11011 comprende l'organizzazione economica e politica della classt:. Le leghe di resistenza non possono ottenere risultati durevoli senza l'azione politica del partito socialista, dovendo i la– voratori consolidare con mezzi politici quanto nella lotta economica sono riusciti a strappare ai capitalisti. In conformità alle decisioni dei congressi internazionali ,;;ocirtlisti cd operai di Bruxelles, Zurigo e Londra, il Congres:;o dei -.ocialisti americani riaffermrt dunque es– sere le leghe di resistenza indispensabili nella lotta per l'emancipa– zione dei lavoratori, dichiarando doveroso per ogni salariato di ap– partenere ad una lega. Nessuna dh•ergenza d'opinioni politiche od :'\ltro giustifie:\ la scissione delle forze operaie nel campo economico. Gli interessi degli operai impongono alle leghe l'obbligo di prepa– rare i propri aderenti al grande còmpito di abolire la schia\·itù del salar}ato prop.~gando <..-d approfondendo fra essi i principii ciel ,;;oci:.– lismo. 4 Quest'ordine del giorno diede luogo ad una discussione vivis– sima. Tutti erano d':'\ccordo nel volere un' afformazione chiara sul còmpito del movimento economico, ma molti volevano che c:.sr1 fosse inserita nel nuovo programma, anzichè formare un ordine del giorno speciale. Poi le due nltime frasi sembrarono ad alcuni nllu– dere alla :.cissionc recente fra l'A11uricanfed,·ralùm ofla6or e l'Ameri– ,·,m/abor m1io11, fatto, del quale il Congresso non avrebbe dovutv occuparsi, coll'esprimere il suo biasimo alla organizzazione secessio– nista. L'ordine del gioru,o ,;;u\le leghe cli resistenza fu accolto con ro7 contro 53 voti. Secondo le usanze del partito americano, il Congresso do\'ettc ::u1che formulare un nuovo programma di partito. '.\[entre in Europ.i un nuovo programma viene fissato dopo mesi di discussioni e di ana– lisi scientifica, ~r essere poi valido per un termine lunghissimo, in America si detta un nuovo programma per ogni campagna eletto– rale, dei municipi, degli Stati o dell'Unione, e questi programmi la– -.;ciano naturalmente alqumllo :1. desiderare dal punto di dsta scien– tifico. Il programm:\ pro1>0sto dalla Commissione \"enne \'Otato :1 quasi unanimità, benchè in parecchi punti non corri5pondesse affattv ai desideri dei teorici . .\la poichè dopo ·I anni ne dovremo dct– t:'\re un :'\ltro, non ,,aie In pena di discutere a lungo sugli errori di questo. Ciò p,'lrrit strano ai comp .. "lgni europei. ma noi ormai ci siamo fatti a quell'abitudine ed è cosa difficile cambiare un'abitudine agli :1.mcricani nati, che formavano :ti Congrcs'>o la stragrande maggio– rnnza. In fondo poi il mo,,imento forma il proprio programma, non già il programm:1. il movimento. L:-t logica dei fatti (col permesso di l.abriola) ~ sempre piii forte della logica dei programmi. Il Cougresso discusse anche un prOgramma minimo per i rap– prc-.c11tanti socialisti nei municipi e negli enti rappresentativi degli :St:lti, rinmnd,mdone 1:1 formulazione :1.I Comitato nazionale del prtrtito. ùi grande intere,-,-c fu anche la relazione <Id compagnu Georgc U. Herzon sull'Ufficio i1ltcrnazionale :.ocialista di Bruxelles. Il com– pagno deplora che qucst'Ufticio non corrisponda agli scopi pei quali è stato creato. Esso st:n'C unicamente a mantenere discussioni fu– tili. Solo l"3zione dei membri socialisti dei \'ari Parlamenti europei contro la guerra del Sud Afric::i,che ~ st.it :r organiuata dal!'L'fficiu

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