Il Socialismo - Anno III - n. 11 - 25 luglio 1904

IL SOCIALISMO questi l'elemento subbiettivo ùell'artista ch'egli non studia, la sua personale psicologi:i od :rnche psico-patologica infl11iscono· appunto a modificare pih o meno sensibilmc:HC le linee generali d:tte dalle cause puramente ~ociali o generali. Infatti senza punto negare le i11ih1cn1.cdelle grandi corremi o tendenze filosofiche e degli :wvcnimcnti politici e sociali che scon– \'Olgono In società e che possono dar rngionc di una data csprcssiom:, generale dell'arte e della letteratura, noi dobbis1mo ammettere però che deve esistere un crogiuolo traverso al quale filtrnno le concc– :t.ioni generali e particolari del mondo e della \'ita, e questo crogiuolo non può essere che il cervello dell'artista e la indi\"iduale e s1x-ciale sua facoltà di sorprendere e considerare i fenomeni, d'onde nasce poi e si concreta l'opera d'arte. È necessario perciò in ogni analisi filosOfica del pensiero artistico tener conto non solo dell'elemento o fattore sodale, ma anche di <1uello importantissimo che deriva dalla varia ed individuale com– prensione cd as,;;imilazione intellcttualt: dei fenomeni e dei r:-tpporti che da essi possono stabilirsi. Nell'arte, come più forse che in qualunque altra manifestazione del pensiero, come in tutte le manifestazioni della vita, avviene un processo continuo di coonest:lZione e d'integrazione di elementi nu(?vi che timidamente si fanno strada nell'anim,1 colletti\'a cd in quella ddl'artista e che trO\'ano resistenza passiva nelle concezioni amic::c, nell'educazione e nel pregiudizio individuale e sociale. i:: un processo lento, il cui studio richiede una profonda cono– scenza, non solo delle cause esteriori, ma anche delle condizioni psicologiche o psico=patologiche dell'artista. Così c'è l'artista che sente e trnduce le sue impressioni ispimn– dosi alle conoscenze ed :ii mpporti fra le cose stabiliti dalla scienza, <"ne ritrae una data opera d'arte; gli stessi elementi costitutivi elabo– rati da un cervello per ereditll. o per altre cause diverso daranno una ra.ppresentazione artistica profondamenl<" dissimile. La nozione scientifica può essere identica: ciò che muta, ciò che anzi costituisce l'opera d'arte \•era, è la subbielli\•iti\ dell'artista che assimila e plasma gli elementi che gli giungono, che gli s'im– pongono, anzi, dall'esterno. L'arte non è una semplice rappresentazione della vita e dei suoi rapporti esteriori, è la vita quale i.i esprime a tra,·erso il sentimento NI il pensiero dell'artista. Certo qualche \'Oltn, come p. c. nel pessimismo leopardiano, le cause indh-idunli sono così evidenti che è impossibile a chiunque non tenerne conto, e ne ticn conto !'Agresti: ma tolto il caso gr.1ve che colpisce, il caso dichiar:itamcntl! p.-itologico, tutti gti altri no1i -.ouo studiati,~ J"individualiti'l artistica quasi scompare per dar luogo a delle serie ascendenti e discendenti in \lna od altra direzione pura– mente a seconda che il vento spira. E ciò per quanto sia la \"ctit:\, non è tulla, non può essere tutta la verit:\. Questo che ho detto non è difetto speciale dell"amico Agresti, e di tutti coloro che poco o tanto la\'Orano a tesi e che perciò per combattere un aprioris,no ne stabiliscono un altro. Del resto il libro dell'Agresti per tutto il \'ero che è nella teoria che sperimentalmente illustra, riesce veramente ·utile e dovrebbe riuscire educativo per molte menti che in fatto d'arte e di lettera– tura sono ancora imbe,·ute dei vecchi e \'ieli pregiudizi di n11:1metn– lisic.-i spritualista ccl egocentrisl::1.. Kìesce utile, il libro, per la coltura gener:tlc, è insufflcien1e come srndio filosofico e critico. GIO\'AKSI Lt-:1:0A. nmsTA DEU,E nn1sn; SOCIAUSTE Riviste francesi. Il programma socialista • Le organizzazioni operaie e l'azione internazionale. Tale è il titolo di un discorso di J.-i.urès che la N~t111,· .1oriaiùte pubbljc.'l nel fascicolo di aprile. Se il proletariato - dice Jaurès - è di,•cuuto un partito politico, la sua forza politici sarebbe vana ove non facesse sorgere paral– '4la la forza delle sue organizzazioni nel paese stesso. Il Parlamento nell'opera dei rappresentanti della classe operaia nulla può se questa con !e sue Cooperative, con le sue Leghe, con le sue Camere del lavoro, non cerc.1 di organizzare tutte le forze vi,·t~ del proletari:tto. 11 programm:1 del Partito socialista consiste nd\"unionc indiS<;ùluhil,~ dcll'ar.ionc politica e dell'nzione proletari:1 in tntto il paese. :\la il prolctari:ito è internazionale e perciò non è solamente di politica interna, hcn<;i :\nchc di pdlitica estera che il P:'l.rtito <.oci.i– Jii.tn de,·e penetrare l'azione cd il pensiero proletario. Il partito socialista vuole la pace - non la p,.,ce umiliante e ad ogni costo - ma là p.-ce nel lavoro e nella libertà éomune, la pace nella solidarietà ed affratellamento dei popoli e delle razze, la pace nell'accordo degli operai, degli oppressi di tutti i paesi distruggenti ~li antichi odi e divisioni e pregiudizi. Infatti il proletariato comincia ad organizzarsi internazionalmente ali" instauramento <lei nuovo diritto operaio e della pace fra gli uo– mini. ed accanto :i.i ("'ongressi politici intern~u:ionale del Pnrtito so– . aialista sempre piì.1 si organizzano quelli corporativi come i Con– gressi internazionali dei minatori, dei tessitori cd altri. Si studia il mezzo di parare gli effetti funesti dell'anarchia C:\pitali<.ta; il mezzo per impedire gli eccessi della concorrenza che fa ribassare i .;;a– lari: il mezzo di •ridurre concordemente la giornata di la\·oro in una medesima industria. Per <1uanto embrionale l'organizzazione, per quanto debole il movimento esso tuttavia già dà qualche frutto. Quando nel 1902 i rapporti politici fra la Francia e I" Inghilterra erano tesi cd ern grande il pericolo di una guerra, furono i lavoratori dei due paesi che presero l'iniziativa delln riconcili:v.ionc degli animi turbati. I de– legati delle 7h,de Uni~m inglesi furono a Parigi, nlla Camera del lavoro, apportatori della parola benefica di pace; e dalla Camera dt: I lavoro di Parigi la stessa parola fu riportata in Inghilterra a nome del proletariato fr:incesc. Fu 1' inizio del rin,·,•icinamcnto dl'i du,· Il mioisterialismo. ~oi siamo accusati - continua Jaurès - dagli uni dì essere dei sm::a patria, e dagli altri di far parte del blocco ministeriale e di a,·erc con esso completa solidarietà d'intenti. Abi>iamo i.ustenuto fedelmente il go,·erno contro gli nttentati della reazione, abbiamo sostenuto un governo borghese è vero, ma è in fondo un governo democratico che non ha capitolnto nè di fronte alla spada, nè di fronte alla Chies:i. È im,1tilc che io· dica a voi che fr::i noi e la maggioranza repubblicana. fra noi ed il go\•erno esiste un patto d'unione sopra un progrl'lmma d':tzione immediata, ma per nulla abbiamo \"incolato•tutto il noi.tra pensiero e tutta la nostm azione, Il patto sta nella difc'Ja della repubblica contro tuui i suoi ne– mici ces.1rei o clericali, in nicnt"altro; e tale patto crediamo utile mantenere. In tutto il resto, come nella politica estc;m, che com– prende i trattati e le a)lcanze con la Rui.!-ia noi abbi:11t'rodimostralo di e,;;i.Nc all'oppo'>1zione. I trattati, la guerra. \'oi siete !I popolo .~ovrnno, voi clcggctC i vostri rappresenltlnti che fanno le leggi, ,·oi nvcte diritto di vedere, di verificare, di con– trollare molte piccole cose, ma non J>Oh.:to:: avere neppure la sem– plice conosccnz:\ di lrattati, di alleanze conchiuse segret:lmentc e che da un momento :tll'altro possono obbligare y paese alla guerra. I.a politica estera, il diritto di p.1ce e di guerra non compete a ,,oi, non ai vostri rappresentanti.· Il trattato fra la Francia e la Ru!>si::i chi lo conosce? Chi sa qunli sono le clausole e le condizioni che potrebbero obbligarci a volgere le nostre armi contro i giapponei.i, verso i quali non abbiamo ragioni dì odio o di rancore? ;\oi non desideriamo, noi non possiamo \"Olere la guerra. La \"Og!iono, e ad essa pci leoro interessi politici reazionari, cesarisli e clc~icali cercano spingere la repubblica. ;\oi socialisti non possiamo essere spettntorì p:'l.ssivi cli questo tradimento che costerebbe la ro– vina della libertà conquistata, cd è perciò che leviamo il grido di . allarme. Lo senta il paese. Unione rivoluzionaria e divisione riformista. • :"\oi non lo :1bbiamo nascosto mai: noi non operiamo sul terreno della lei:-alit:\, bensl su quello della rivoluzione • - cosi seri-

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