Il Socialismo - Anno III - n. 10 - 10 luglio 1904
IL SOCIALISMO E' ovvio infatti che il regime esternu liberista può accompagnarsi tanto al regime interno liberista che as– sociativista, che monopolista, e può stare quindi in ogni specie di siste1na di lavoro a regitne particolare unitario come a regime particolare misto. Poichè nè il mono– polismo inter~10, ossia l'esclusione de11a concorrenza nei rapporti interni di una stessa sfera di lavoro, e meno ancora l'associativismo interno, ossia la concorrenza di– sciplinata e condizionata, e men che tutto il libe– rismo interno, ossia la concorrenza illimitata e in– condizionata, sono contraddittorii al liberismo esterno, ossia :llia libera concorrenza nei rapporti fra le rliff,n11/i sfere di lavoro. L:t tutela degli interessi del lavoro quale fonte di guadagno può benissimo arre– starsi all'associativismo o al monopolismo enlru i con– fini <li quella data sfera di lavoro, senza volerli oltre• passare ed imporre delle restrizioni all'espletazione di altri generi di lavoro, da cui le sfere di lavoro già in esercizio più difficilmente potrebbero esser colpite. Il regime esterno associati1Jisla invece può accompa– gnarsi solo al regime interno associativista o monopo• lista, non così a quello liberista, e può stare quindi solo in due specie di sistema lavorativo a regime par– ticolare unitario (associativista e monopolista) e in quell;i. specie di sistema lavorativo a regime particolare·misto, ove non entra il regime interno liberista, ed t: il si– stema a regime misto associativista-monopolista. Infatti l'associativismo nei rapporti esterni delle varie sfere di lavoro esclude il liberismo nei rapporti interni delle singole sfere, poichè se la tutela degli interessi del la– voro già in espletazione arriva a tanto da non ammet– tere la libera concorrenza tra. sfere differenti, molto meno permetterà che questa si esplichi entro la stessa sfera, toccando ben più da presso gJlinteressi del lavoro ivi espletato. Il regime esterno monopulista infine non può accom– pagnarsi che ad una sola specie di regime interno, cioè a quello monopolista, e può stare quindi in una sola specie di sistema lavorativo, ed t! il sistema a re~ime panicolare unitario monopolista. Poichè si capisce che il monopolismo fra i diversi rami di lavoro esclude ne• cessariamente l'associativismo o il lìberismo entro le singole sfere, chè contrariamente la tu!ela degli inte– ressi ciel. lavoro già in esercizio sarebbe più rigida là dove questi interessi corrono men.o pericolo, vale a dire dal sorgere di nuovi generi cli lavoro, e meno rigida ·o nulla là dove il pericolo è ben piì1 immediato e sen– sibile, cioè nei rapporti fra le varie aziende della stessa sfera di lavoro. Xlii. Combinazioni dei vari tipi coi vari regimi delle sfere e del sistema di lavoro. Abbiamo veduto sin.ora. quali possano essere le varie forme tli la1.,orn) imprimenti il tipo all'azienda, e come tanto le singole sfere quanto il sistema del complessivo lavoro sociale possano essere a tipo unitario o a tipo misto; poi quale regimr. di ro11corre11za, possa governare i rapporti interni d'ogni singola sfera di lavoro, come pure i rapporti esterni fra le varie sfere, e quali com– binazioni siano ammissibili di regime interno e regime esterno. Ci resta ancora da vedere come il tipo della singola sfera di lavoro si combini col regimi' interno della stessa, e come il tipo del sistema dell'intero lavoro sociale col regime esterno proprio a quest'ultimo. Nel primo riguardo è chiaro che sl il tipo indivi– dualista: che il cooperativo, sì il capitalista che il misto (cooperativo + capitalista) possono accompagnarsi tanto al regime interno liberista quanto all'associativista che al monopolista. La concorrenza, illimitata o limit:.tta, può regnare od essere esclusa. così fra. aziende a tipo individualista come a tipo cooperativo o capitalista o misto. Soltanto il monopolio di un'azienda a un solo lavoratore (individualista o capitalista) per un'intera sfera di lavoro è concepibile in via ciel tuuo eccezio– nale, per un genere di lavoro cioè a cui basti l'opera d'un solo uorno per i bisogni dell'intera consociazione. Nel secondo riguardo è ciel pari evidente che qu:1• lunque sia il tipo, unitario o misto, del siskma di la– voro sociale, esso potrà accompagnarsi a qualunque sorta di regimt esterno del medesimo: chè il fatto di essere tutto il lavoro sociale gestito ad a1.ien.de dello stesso tipo individualista o cooperativo o capitalista o misto (dello stesso genere), o ad azienda unica di un dato tipo, o di essere gestito ad aziende di tipo diverso, può congiungersi tanto al fatto. che di fronte a. tutte queste az;ende (o, al caso, all'azienda unica) sia ammessa, in• condii.ionatamente o solo condizionatamente, o non sia ammessa punto la concorrenza. Epperò possia1no concludere che qualunque tipo può combinarsi a qualunque specie di regime sia interno sia esterno, eccetto il tipo a. lavoro individualista che S<;>loeccezionalmente può accompagnarsi al regime interno (e assolutamente mai al regime esterno) mono· polista. E perciò qualunque tipo può acco1npagnarsi pure a. qualunque combinazione fra rcgirnc interno e regime esterno (regimi particolari) ossia a qualunque specie di regime generale unitario o misto. XIV. Conclusione. E con ciò il nostro assunto sarebbe compiuto. I•:sso aveva di mira. quel massimo fattore <li vita, di civiltà, cli piacere, ma fatalmente anche, per la nequizia. ddle umane istituzioni, di dolore, di barbarie, di morte - che è il lavoro dell'uomo. Tutta la storia dell'umanità, nei giocondi e ne'tristi suoi aspetti, e la stessa sua esistenza non sarebbe concepibile senza il lavoro, inteso come il complesso dell'attività diretta al soddisfacimento dei bisogni propri od altrui. L'uomo, per vivere, svilupparsi e prosperare, è rimesso all'attività dell'uomo: il lavoro è la condizione del suo essere. Ora, un fatto così universale, nello spazio e nel te1npo, e così necessario quale il lavoro, deve avere un qualcht: organamento, come tutte le cose complesse: organamento variabile a seconcb di una quantità di cir– costanze (genere di lavoro, tempo, luogo, cogni1.ioni
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