Il Socialismo - Anno III - n. 10 - 10 luglio 1904
IL SOCIA l.f MO preziosa che potrà guidare ad importanti deduzioni. Là I 2. ·rcr\! di lavoro con azienda 1111ù:a di un dt.:terminato tipo (33) solamente dove i lavora/ori stessi ed essi solta11/o t /111/i tutto a sfere di lavoro con piit aziende di hpo I eguale o differente ; quelli (U/t/elli all-'azienda_. sono i111pre11ditori 1 ivi solla11/o tutto a sfere di lavoro con :u:icnda ,mù,, dello''""' , /f , , · /" ., · t· 3. l...:u•vro,i;ocial<· ' tipo fl('T tutte le sfere o di tipo dìtvrso; il lavoro 11e a:;u11ua e fllt ipt'llfll'lllt, e 9111111 t libero. I misto, r cioè a sfcrf' di l:woro dt•ll'una e dcll'allra Tolta qucst:1.cvcntnalit: \_. il hvoro di un'azienda è, per ~ 1 ~~)fqu:'lli con pili :11.il' ndf', <1u:1li ron nzknda una parte almeno, dipendente, e quindi non libero. Le fonnc lavorative emerse clal secondo prospetto ..,j distribui!,CO!l()in tre gruppi che è importante fissare: 1. b forma ad 1) ossi:1.ad impresa lavoratoria in• dividuale con lavoro individuale indipendente; 2. la forma ad 2) ossia ad impresa lavoratoria co– nume con lavoro comune indipendente; 3. tutte le altre forme ad impresa capitalista (in– dividuale o ·comune) o mista cd a lavoro individuale dipendente o comune dipendente o comune misto. I.a prima è la forma individualista (pura) (32); la -;cconda la forma cooperativa; quelle costituenti il terr.o gruppo sono le forme capitaliste, pure quelle enumerate ad 3) e 4), misk qut>llc ad 5) (quivi è imprenditore uno o più capitalisti insieme ad uno o pi\1 lavoratori). E ~osi avremmo cbssific..1to le forme di lavoro, ossia le forme in rui il lavoro si organiz1_1 nelle aziende per la produzione delle utilità; e poichè nel fissare la ca– ratteristica delle varie forme di lavoro fu me'itieri tener conto oltre ciel lavoro stesso, dell'altro fattore dell':1.1.ienda. ciot! l'impresa (risp. impres..1-c.1pitale). quindi cli en– trambi i termini del binomio produttivo (tanto che il criterio di classifica fu appunto il rapporto intercedente fra essi due termini e risp. fra i soggetti relativi), quelle che abbiam classificato quali forme tli lavoro sono al tempo :-,tesso le /t1r111e tli prpt/11:;irme clellc utilità sociali (nel ~cnso piì1 sopra attribuito al concetto « utilità »). La forma lavorativa imprime il tipo all'azienrl:t che la lrlotta i e quante e quali sono le forme di lavoro, tanti e tali sono i tipi d"azienda. IX. Sfere di lavoro e complesso del lavoro sociale. Sistemi di lavoro. Dalla cla.1;sificazionedelle forme di lavoro ci risul– terà la rlassijirn:;io11e tlei sistemi tli fa.1,oro. Il lavoro umano e la dipendente produzione (di utilità), occorrenti alla vita cd allo sviluppo d'una società, 1hbracciano gran numero di varietà. costitue_nti ciascuna m genere (o ramo o branca) o sfera di lavoro e produ– zione sociale. Ora, ~ concepibile che sia il lavoro d'una detenni– nata sfera, sia quello della complessiva economia socble -;i compia per me1.10 <li J>ilÌ a:;ientle (i. s. economico), gc<.tite ad uniforme o a differente forma lavorativa, come che si compia a me1.zod'un' 1111itn e pili grande n:;ient!n c_·omplcssiva,gestita secondo l'una o l'altr:1;delle forme lavorative (naturalmente, quasi senza eccezione, a lavoro collettivo). Per modo che pnrad1ie o una sola impr,s,i stia a capo cli quel singolo ramo o di tutto quanto il lavoro sociale. I~ si avranno: 1. !'-fnc- di lavoro eon piiì I di li1>0 (~~i::i 3 forma Ja,·orath·a) ',~#,1/e azic·ndt· I di tiJ>O(O'i'ir:i. a forma l:i.\'Orati\•:l.)difrrrnt..- (32) , Pur;1 • p...r di'ilingurrl:i. d:i. quelle fom1f' capilali-.tichc, O\'e r« 11nprc~;1 )I -.ollanlo è indh·iduale, non anche il la\·oro. 4. l~'l\'Oro wçiale c,on Mil'nd:i. ""ira di dNr -rmin:i.to tipo (34). Tenendo conto della molteplice varietà delle forme lavorative, ognuno vede quante siano le combina1.ioni possibili delle stesse forme· lavorative e quindi elci tipi d'azienda. entro le singole sfere di lavoro cd entro il complesso dell'~conomia sociale. I.e sfere di lavoro ad azienda unica di qualunque tipo o a pil.1a1.icndc <li tipo eguale, sono a tipo uni• tario ; quelle a piì1 a1.icndc di· tipo <lifTcrcntc sono a tipo misto. Similmente il sistema di lavoro cl'una società, O\·ve- rosia, come fu detto al principio, l'ordinamento del com– plessivo lavoro sociale risultante dal suçsistere e fnnlio nare d'una data forma in cui il lavoro sociale è gestito o di pili d'una simult:rncamentc, sarfl a tipo unitario, quando tutto il lavoro socille si compia <la. pili aziende cli tipo unico o da una sola azienda dell'uno o del– l'altro tipo; il siStcma di lavoro sarà invece a tipo misto, quando il lavoro sociale si compia da piì1aziende cli tipo vario. Riferendoci allo schema poc'anzi riportato, vediamo che di tutti i vari modi di lavoro sociale ivi indicati siccome possil>ili, costituiscono siskmi a liJ,rJ1111ilario: 1. il lavoro sociale tutto a rami di lavoro con piì.1 a1:icndc di tipo uguale; 2. il lavoro socia.le tutto a rami cli lavoro con a1.icnda. unica clcllo stesso tipo per tutti i rami ; 3. il lavoro sociale con azienda unica cli un dato tipo. rrutti gli altri mo<li <li lavoro sociale costituiscono invece sisll'mi tli fm,r,ro a tipo mist,,. X. Regime interno di la,•oro. :;\la non basta per la classificat.ionc dei sistemi cli lavoro. Nella singola sfera cli 1:woro, sia. essa gestita., a. un dato momento dell'attività produttrice. con una sola o con piì:1aziende, è concepibile che sia. ammesso ovvero che sia escluso il for111nrsi tli una m1<n1a n~ùmla, di qu:i.lsi voglia tipo, cd il suo partecipare al lavoro di quel •lato genere, oppure che sia ammesso solo a determinate concli1.ioni e moda.lit:\ - ccl ecco il regime di lavoro, e precisamente interno pcrcht; riferibile ai rapporti interni clclla singola branca cli lavoro. Nella prima. delle eventualità testè enunciate. quanclo cioè la. forma1.ione e partecipazione cli nuove a1.icndc (33) Il quale b,:n r:n:i.mcntc potr.\ ('1;<;('re :1. J:i.\'oro individu:ile; nel -.olo c:\'iO cioè che l"opnn. dell"unico J;wor:1.1or" b.'\sti :,ll"intt-ro f.1hhi'i<>gnosociale rÌ!i.J)l·tto :'I ,,uet dato gl·nr-ri" di la\'oro, o cht> niun allro vi ,i:i. che s.,ppi:i. e voglì:i r-spl<:tarc <1u1•'itO l:i.\"Oro. (34) Il qu:ile non polr!l <.'§~re eh<' a h\·oro :i.o:'ioci:uh·oo colh·t– th•o, non l'<;,r-ndo :unmi~sibile ehe un wlo la\'Otntore pona b:islarf" <'On l"o1>era 'iUa all'intero fabbisogno sociale rispeno a tutti i generì di la\'oro insieme.
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