Il Socialismo - Anno III - n. 10 - 10 luglio 1904

IL SOCIALISMO 1 57 le stazioni, ed alle 8.30 si ebbe a Buda Pest la risposla che lulti i treni erano fermi. Tutti i lumi sulle linee si spensero, tutti i sema– fori segnavano: Hnc.1 impegnata; i macchìni!>li lasciavano le mac~ chine, dopo aver tolto la pressione, i fuochisti spegnevano il fu0<.-o. In un·ora tutte le ferrovie dello Stato erano ferme, 111ortc,e 40 mila ferrovieri in bciopcro. li giorno dopo una p.'lrlc ch.:i ferrovieri, v:tlcndosi dei rnczzi di trasporto che avevano a dispositionc, si accentr;l\'ano a Buda 1-'cst, per tenere la riunione interdetta dalla direzione. Il governo ordinò arresti in 111:as')a; 900 pcrwnc si tennero in arresto tutto il giorno, senza dar loro da mangiare, lai.ci: indoli liberi di notte, pcrchè le car– ceri crnnò piene e non vi cm poi.lo per alloggiare t,mti arrestati. ~ell'ncca1upamento degli scioperanti vi erano circa 5 mila persone. Il go\•crno. che non si rese conto della gravità della situazione, si rifiutò di tratt:1re, ma gi:\ dopo 24 ore dovette 111:rndareun suo rapprc'ient:rnh:: onde venire a p..'ltti coi rarovicri. 11governo era di– sposto a concedere piena :unnh.tia e promise larghe conc.-c~sioni, :\la gli scioperanti mantennero tutte le loro domande, cioè impegno per iscritto da partc del governo e soddisfazione completa entro 24 ore. Di frontc al rifiuto govcrnalivo lo sciopero continuò. Il governo ri– tolse il giorno segucntc tulle le concessioni gi:\ fatte e rccc la sera dd 23 militariz1.arc tutti i ferroVicri, provvc."<limentoche colpl ben 10,000 degli scio1x:r:rnti. I.o sciopero conlinub, malgrado le in:tuditc prepo– tenze cd illegalit:\ del governo, fino alla sera del 25.. \rrestato il co– mitato dello scio1x:ro, il se<:ondo comitato proclamò allora la ripresa dd lavoro, mcltcn<lo le proprie domande sollo la tutela dei i>-'lrtiti d'oppo-,izione, che ~i crnno impegnati per iscritto, di sostenere la causa elci forrovicri in Parlamento. Tutti gli scioperanti, come furono solidali ncll'nbb:rndono del lavoro, si mostrnrono disciplinati nella ri– prci,;;1,in modo che gi;\ al 26 tutto il scn·izio era ristabilito. Le cause della sconfitta. l'crchè un movimento cosi grandioso e disciplinato dovette finire con una sconfitta? L'..\. crede che causa principale della dis:tstrosa fine si:1 stata la nozione confusa che gli scio1>eranti avevano sui mc· tocli della propria lotta e della resistenza del governo. 1.::ssi :wrcb– bcro dovuto a~pcttarsì ad una resistenza accanita, preparare un J>i:rno di guerra, provvedere denari. Invece andarono in p:lrecchic migliaia a Buda-Pcst, rifiutarono sdcguos:unente le prime concessioni, cer– cando non solo di vincere, ma di umiliarc il governo. Questo invcec si accorse i.ubito che gli scioperanti, ineapaci di pro\•vcdcrc al proprio mantenimento, erano sprovvisti di mezzi e non potevano rcsis~cre. · Così i ferrovieri, giovani nella vita dell'organizzazione di clflS'>C, fu. rono spavaldi di fronte alle prime concessioni, terrorizzati di fronte alla rcsisi.e1mt prolungata. Il loro secondo errore fu poi <1ucllo di fidarsi ddl'opposi1.ionc co~tituzionale, la quale si disinteressò completamente di loro, non cercando neppure di opporsi all'aggiornamento della Camera. Quanto agli effetti. sarebbe senza dubbio prematuro volerli cal– colare fin da ora, Certo è che l'impressione bscinta nell'animo dei ferrovieri da quella settimana gloriosa, in cui essi tennero in scacco il governo, non si cancellerà. cd influir:\ molto sulla loro condotta futura. In quanto poi al patriottismo magiaro dei ferrovieri, un gior– nale borghese racconta, che gli scio1>eranti di ritorno da Buda-Pcst, 1uando entrarono nella stazione di. Agra,o, intuonarono, ungheresi e croati, l'inno nazionale croato. Quei,,to fallo do\•rcbbc dare a pensare al governo mnglaro ! La lotta contro la tubercolosi. :\ella Ne,,e 7.eit del 2r maggio, rileviamo un articolo di 1-1. Vo, gd sulle varie vie per combattere la tubercolosi. 1•'.<;:istonora in Germania 65 s.·rnatorii popolari, nei quali pos– -.ono accogliersi per un periodo di 3 mesi circa 20 mila tubercolotici all'.rnno. Questo numero è piccolo 1>erun paese come la Germania, dove si h:tnno 28,1 cnsi di morte per tubercolosi per roo,ooo abi– tanti. Perciò si cerca di accogliere solo coloro che possono trarre profitto di un soggiorno di soli 3 mesi in un S.'lnatorio, respingendo tutti i casi di tubercolosi avanzata. Questo sistema, giustificato in se stesso, ha un grandissimo vantaggio: quello cioè di rimandare nelle loro famiglie tutti i tubercolotici più avanzati. Ora, date le condizioni tristissime dl!lle abitazioni dei pOvcri, si capisce che la 1>ennaucnza dei tubercolotici gravi è un enorme pe– ricolo per i coinquilini. Da una serie d'inchicstc si è potuto associare, che nella gran~e maggioranza dei ca.si, l'inrczione fu contratta nell'alloggio. Il dottor :\luller di Berlino, per c'i., tro\'Ò per 57 010 cki Sùoi ammalati, che c~'ii avevano c.-ontratto l'infezione convivendo con tubercolotici in ambienti rbtrctti. Il 25 010 conlras'ie l'infezione nd lriboratorio o nelle fabbriche. Per il gr,mduealo di Baclcn Kuglcr constatò che fra 1000 persone che p.11;:ano im1>0sta per un r'-"<lditoannuo da 950 :i 1200 marchi muoiono annualmente .i, di tul>crcolosi, mentre per 1000 con reddito di 1200 aì 2000 marchi muoiono solo 2.5, e cosl \tia. linch\! 1x:r quellì con l'entrata superiore a 35co si ha un solo ca-.o di morte per tubercolosi per 1000 vi\•i, E.' e\•idcntc dunque che il movimento pro i.anatorii, per quanto buono in i,,è C.'<I i-.pirnto a ')Cntimcnti umanitari, è fatalmente con– dannato ad essere socialmente sterile se non vi ~i associa una ra– dicale riforma delle ahit:-udoni 1>0pol:ui. Nelle attuali condizioni I guariti dei sanatori ricndono a casa. Difatti, in media il 73 010 dei J>.'lzicnti'può riprendere, dopo la cura al i,,anatorio, la propria 1>rofcs– sionc, il 7 010 prende un'altra occup..1zionc; ma dunque, malgrado ehc l'So 010 riacquista la J>Ossii.,ilit:\di guadagnar~i il JXtne, dopo tre mmi solo il 29010 è ancora atto al Jnvoro, e il 51 010 dei pazienti è morto, Da quc~te cifre si palcsa chiaramente, che il movimento dei i.a– natorii, da .solo, non è che un pannicello caldo. l'cr una lotta dll– cace contro la tubcrcolo:-.i occorre la costruzione ~u vasta scala di case opcrn.ic, un numero sufl.icicnte di s.'\natorii per i casi n..-ccnti t' guaribili. cd asili per allontanare gli ammalati gr:wi cd incurabili dal contatto dei S.'lnì, per cui rappresentano un. pericolo gravis:,,imo. ODA LEHD,\-OLUEIW, 11ov1.,m~TO E 1,EGISl,AZIO~E S CIAU: MOl•imento peraio in Ungheria. Jn Ungheria - come è noto - la classe operaia non gode diritti politici, ed i diritti di riunione e di sciopero, poi, sono problematici, e ad ogni modo dipendenti dal beneplacito del governo. Le condizioni di lavoro sono inoltre gravissime. I.o sfruttamento capitalista è odioso, inumano e non lascia tregua, per cui si comprende come ad onta della nes– suna libertà concessa alla classe lavoratrice, essa abbia cominciato ad organizzarsi seriamente. . Essa non può sperare certo dai Kossuth, Tisza e compagnia bella, tutta gente che ha sempre la bocca piena di patria, di libertà, d'indipendenza .. borghese, ma che affamerebbe ed incatenerebbe il proletariato, senza del quale pure, non si comprende bene a che sa– rebbe ridotta la patria loro diletta e cara ... Così la patria ungherese, come la patria italiana, come tutte le patrie di questo mondo, servono ad uso e con– sumo dei signori, ma piì:1che altrove forse, in Ungheria gli operai si sentono oppressi e nella necessità di strin– gersi e lottare per la conquista dei piì:1elementari di– ritti politici, oltre che per la conquista di un po' piì:1di pane. fntanto il movimento di organizzazione economica si è sviluppato specialmente in questi due ultimi anni ad onta della crisi gravissima che il paese attraversa. ~el 1891 sopra una popolazione totale nella monarchia ungherese di 19,254,000 abitanti, si contavano appena 10,000 operai organizzati, ma oggi superano i40,ooo. L'or– ganizzazione dei con.tadini conta circa 10 1 000 aderenti e quella dei metallurgici 8,000. Numerosissima è in Ungheria la classe dei mina– tori (75,000), classe terribilmente sfruttata; ebbene, nello scorso dicembre si è tenuto a Buda-Pest il loro 1. con– gresso ed è stata decretata la fondazione cli una Unione centrale. E si comincia anche a tentare la federazione di altre categorie di lavoratori, unico mezzo per accre– scere importanza e forza alle piccole leghe ora esistenti nel vasto e poco industriale territorio della monarchia.

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