Il Socialismo - Anno III - n. 9 - 25 giugno 1904

IL SOCIALISMO 1 39 quei nuovi elementi e li trasmettono ancora, pii.i compiuti e meglio approfonditi. Nulla si crea, e nulla si distrugge: tutto quanto l'intelletto uma.no rinviene nelle tenebre della vita è la resultante dì :iltri studi e di altre ricerche, pervenute attraverso il succedersi delle generazioni e che alle venture sarà immancabilmente trasmesSa. «L'atto più sociale degli uomini è il pensiero.• E Pasquale Rossi, nel ricordare quegli illustri da noi tanto lon– tani, ha anche compiuto opera di rivendicazione storica. * .. Ci consenta però l'egregio psicologo di dissentire :!a lui nella voluta conce,:ione della diversità fra psicologi:\ collettiva e sociale. A noi pare che i caratteri determinanti le due scienze non abbiano la P. LIOY. - Linneo, Darwin, Agassiz nella vita intima. Milano. Treves, 1904. L. 3. Con stile franco e disinvolto l'A. tratteggia le figure dei tre grandi naturalisti in modo vivace e simpatico. Essi ci sono forse presentati sotto una luce di eccessivo ottimismo; tuttavia l'interesse non scema un momento cd il libro si legge d'un fiato. Nei primi anni delrinfanzia, nelle Università, nei laboratori noi vediamo queste semplici e solenni figure di scienziati intenti soltanto alb ricerca tor• mentosa dei fenomeni naturali, e ci commuovono anche i fatti pii1 minuti della loro vita. Lo' strano testamento di Linneo, la giovinezza poi, il timore di Agassiz di Darwin che dimostra tutt'altre attitudini° che quelle che svilupperà di divenir cieco per eccessivo lavoro, sono un esempio dei molti episodi che il Lioy narra con semplicità, forza di provocare la divisione. inframmezzandoli con digressioni \•ivaci: Il Rossi dice che « soggetto della psicologia colleuiva è la folla in quanto ha caratteri umani irreducibili, sottostanti alle distinzioni etniche comuni a tutti gli uomini. qualunque sieno i caratteri s'ovrap• posti di razza. Soggeuo, invece, dcl!a psicologia sociale è un aggre– gato, in cui al carattere iptrorg,mico ed umano si sia sovrapposto l'altro etnico o di rnzza. • E poichè « i fatti psicologico sociali sono preforentemente dina– mici e i psico-collettivi, staticì •. resta inteso che la psicologia sociale im•ia alla indagine delle manifestazioni dei pubblici (nel senso inteso dal Sighele) e la collettiva, delle manifestazioni delle folle indifferen- ziate e raccolte. Ma in tal caso noi veniamo a costituire delle folle aft3.tto di– ~giunte dal \:worio lento e continuo dell'opinione pubblica; operanti nei soli limiti ristretti di tempo e di luogo, e la cui azione non va oltre la folla medesima. Mentre noi crediamo che le manifestazioni delle collettivit:\ staticamente considerate siano talvolta il prodotto dello <;lato in cui si trovano le coscienze delle folle dinamic."unente consi– derate; e crediamo tuttavia che i fenomeni statici, abbiano non lie\'e influenza nel determinarsi dei fenomeni dinamici. prolungantisi nel tempo e nello spazio. E' una catena indefinita i cui ~mclii si rincor _ rono nel tempo e nello spazio e si temprano nella storia; è una serie di manifestazioni, ciascuna delle quali è, volta a volta, causa di un avvenimento successivo ed effetto di uno ~recedente. Onde noi , 1 ediamo il malcontento esistente in Francia prìprn della convocazione degli stati generali, concretarsi nell'atteggiamento energico d"i rappresentanti del terzo stato; e dall'agitata assemblea nar.ionale sprigionarsi la scintilla che provoca la ri\'oluzione. Questa, come la rivolta dei rappresentanti del terzo stato, non possono es– sere considerate ciascuna a sè: ma l'una è il compimento dell'altra e questa di quella. Insomma, come ebbe a dire il Sighcle « J"insicme dei fenomeni naturali - soprattutto dei fenomeni psichic\ - è una specie di nebulosa che non si può risolvere ~ della quale se si di– stini;uc il nucleo centrale è quasi impossibile determinare i confini. • E" appunto pcrchè è quasi impossibile determinare i confini fra le manilest:i.zioni d' un'assemblea e l'opera precedente e successiva della folla snodata e larga dell'opinione pubblica, che noi pensiamo non do\•ersi frammentare le ricerche e dividere l'organismo scientifico scienza collctti\'a e in sci,mza sociale. Il libro del Rossi è anche oltremodo interessante per le ricerche sul metodo della nostra scienza. Com'egli dice il metodo è, non pure parte indispensabile della scienza, ma è la scienza medesima. Riesce invero evidente che la ricerca del modo e degli strumenti della in– dagine è parte intimamente congiunta alla tratta:done delle forma– r.ioni scientifiche. Però il metodo non precede la scienza: • La scienza può ras– <;omigliarsi al fabbro che dall'abilitl\ acquistata martellando il ferro e foggiandolo in nuove opere, deriva maggiore perfezione degli istru– menti di lavoro e ne invenL.'\ di nuovi per un rispondersi incessante ed amorevole della perfezione strumentale e della tecnica. • E cosi l'autore trattando del metodo della psicologia collettiva ha non soltanto compiuto opera utilissima di ricerca scientifica, ma ha portato validissimo contributo :i.Ila scienza che studia le manife– stazioni della psiche collettiva e che come tale è la scienza moderna, nnzi è la scienza delravvcnirc. Venezb. E. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Rivista Anglo Americana. Il nostro nemico, il forestiero. Nel The soà"a/ Democrat di Londra, F'lorian Radford studia questo tema di grande attualitl\ per il mondo operaio inglese in questo momento. La lrgge sulla emigrasi011eestera, ora sottomessa al Parlamento inglese, risponde od una lagnanza da lungo tempo fatta, cd è il corollario necessario della campagna finale di Chamberlain. I?; molto dubbio se sarà approvata, ma, in ogni caso. merita di essere com– battuta da tutti i socialisti e da tutti gli amanti della libertà. Le lagnanze fatte contro la immigrazione degli opcr3i poveri, dettero luogo, due anni fa, alla cre3idone di una Commissione reale, inca– ricata di una inchiesta in proposito. Le principali obiezioni a questa immigrazione mosse dalla Commissione, possono essere riassunte nelle seguenti principali: molti degli immigranti sono in condizioni miserevoli, non sono puliti; la immigrazione è costituii.i. in missima da delinquenti, anarchici,• prostitute, e persone di cattiv3 condotta; essi sono i responsabili della soprapopolazione di certi quartieri e dell'impoverimento generale della popolazione. Le proposte della Commissione. C'è stato in questi ultimi anni un aumento su la immigrar.ione degli ultimi 20 anni, e questo è costituito da russi e polacchi di religione ebrea. La Commissione considera che non è il caso di proibire nel paese l'ingresso agli stranieri, ma che certe classi di immigranti devono essere sottoposte a certe regole, prima d'essere am– messe nel paese; e che se una persona è notoriamente una prostituta, un criminale, un indi\•iduo nocivo, ecc., possa essere espulsa dal J>.'\ese. La Commissione propone :lnche che sia proibito agli immigranti di dirigersi a certe località troppo popolate. Ora se è desiderabile sbarar.zarsi delle prostitute e dei criminali, non è altrettanto facile per tutto il resto, senza contare che l'insidia si nasconde nella esclu– sione degli individui nocivi. Non poSsiamo essere tacciati di tene– rezza per gli anarchici, ma non possiamo impedirci di protestare contro questa misura che tende a colpire loro soli. Ora un anarchico, come nnarchico, non è pii.i nocivo di un socialisL.'\, di un radicale o di un conservatore; cd è molto pericoloso istituire un uflicio il quale abbia diritto di espellere un individuo semplico:mente perchè le sue opinioni politiche sono diverse di quelle degli altri. In difesa degli immigranti. Un rapporto di Sir Kenehn E. Digby afferma che le statistiche sanitarie dimostrano che la salute degli immigranti è sempre solida e buona, che non ci sono pazzi fra loro, e che non hanno mai portato scco epidemie o malattie di carattere infettivo. ì\'on ci sono molti .:asi di esclusione d :i.ll 'ammissione in terra di immigranti per ragioni igieniche o sanit3.Tie. :\"ondimeno puh essere utile la ispe– zione medica all'arrivo ed alla partenza degli immigranti. La statistica prova pure che la immigrazione ha poca influenza nella soprapopolazione dei distretti più affollati di Londra; come per esempio in San Gilles, Bloomsbury. dove su un eccesso di po-

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