Il Socialismo - Anno III - n. 8 - 10 giugno 1904

IL SOCIALISMO certi limiti) oppure no. Della persona che ha la dispo– sizione sul capitale dicesi che lo possiede. Gli uomini sono perciò o non sono possessori di capitali o e< capi– talisti » nel più largo senso della parola. E a seconda che il possesso di capitale si riferisce a capitale di pro– dm.ione o di fruizione, varia la qualità del C..'lpitali~ta. Come si vede (e come fu già accennato) quella del capitalista non è una « funzione», analoga a quella del– l'imprenditore e del lavoratore, ma è una << qualità », meglio ancora, un cc attributo >> oggettivo della persona, inerente al rapporto fra uomo e capitale. Però il possesso del capitale, se non è una funzione, è però, nella pili parte dei casi, la base, il presupposto (per il capitalista stesso o per altri a mezzo suo) delle due funzioni operanti il lavoro sociale: impresa del la– voro e lavoro in sè. Qua.si sempre, come già osservavo, l'impresa e cli conseguenza il lavoro stesso non sono fat– tibili se non mercè l'impiego di capitale. Ora, essendo il capitale a disposizione cli chi lo possiede, da cui di– pende se e quale impiego del suo capitale ei voglia fare, ne segue che imprenditore non può essere, nella gene– ralità dei casi, altri che il possessore di capitale, imme– diatamente o mediatamente pel tramite di persone di sua fiducia a cui affida l'impiego ciel capitale stesso. Il possesso del capitale però da impegnarsi in un'impresa., può anche essere acquistato per via ciel credito, qualora l'acquirente per le sue attitudini produttive e qualità morali dia sufficiente affidamento di sè e della sua fu– tura solvibilità, talchè ritengasi dal creditore assicurata la restituzione del capitale, di solito aumentato dell'in– teresse pattuito. Quanto al lavoratore, l'esser effettivamente tale mercè l'impiego della propria forza di lavoro a servizio d'una impresa, dipende pur~ dall'impiego che jl possessore fa del suo capitale. li capitale adibito o da adibirsi a ciò quale oggetto, strumento o aiuto ad imprese di lavoro, od almeno a ciò utilizzabile (se anche tenuto inerte o adibito al go– dimento oltre al capitale che propriamente - nella mi– sura ciel medio fabbisogno - dovrebbe esservi addetto) è cnpitn!e rin impresa lavorntiva ( 1). EDMONDO PUECHER PASSA VALLI. (Continua.). (1) Giov;,. osservare che. oltre all'imprua dì. lavoro, si dà anche l'impre;a sm:a lavoro, e cioè mercè il solo impiego dell'altro fattore produttivo di utilità: il capitale. Ciò è possibile soltanto allora che il capitale per essere produtth•o di utilità, o non abbisogna affatto di lavoro ma solo della rcaz:ionc passiva di chi lo fruisce, od anche abbisogna del lavoro fruiti\'0 di chi fruisce il capitale, ma non di lavoro dell'imprenditore o di chi per lui. P. es.: Un·cs1>0sizionc di quadri, o un giardino aperti al pubblico; una diga, un argine, ecc .. la cui erezione bcnsl richiede lavoro, ma non l'azione, la funzione a cui sono destinati. Mentre una officina elettrica, un arsenale, il campo, il materiale di trnsporto, ccc., richiedono la\·oro non solo per la loro creazione, ma per la funzione stessa a cui s<·rvono (illumina– zi6nc, co<;truzionc di navi, ccc.) li " A<>antidella f>omenica ,, Giornale settimanale riccamente Illustrato, d'arte, di letteratura e llarlttà (Dono agli abbonati annui e semestrali dell'Avnnlil) Direttori: On. SAVINOVARAZZANI ·E VITTORIOPIVA Abbonamento annuo L. 5 - Semestre 2.50. SI Sl'l>:D1SCONO NUMl-~IU DI SACGTO GRATIS. A111111l11lttratlone e Redulone: S. e1audio. S7 • Roma. \ 1 ITA PROLETARIA INTERNAZIONA Il PRmNTE El'AYYENIRE OHSOCIAUSMO BHGA (ll.ll' indomanl delle elezioni politiche) . . Bruxelles, 4 g,·11g110. Che cosa hanno significato precisamente le ultime eler.ioni belghe? - I risultati di esse sono stati abbastan1.a emozionanti per il proletariato internazionale perchè valga la pena di attardarsi nell'analisi e nel commento. E già un po' dappertutto il pessimismo esagerato, o il partito preso, hanno ingrandita o rimpicciolita (e co– munque falsata) la portata reale del fenomeno. 'J'utte le previsioni che sull'evoluzione del Belgio si potevano fare alcuni anni fa, sono apparse, alla prova dei fatti, fallaci od affrettate. E non a caso, perchè prima del '900 nessuno poteva predire la adozione di un regime elettorale che avrebbe sconvolti completa– mente i calcoli più attendibili e modificato radicalmente la vita e l'avvenire politico del paese. - Se oggi noi possiamo registrare' dopo tre elezioni successive ( 1900, 1902 1 1904) il risveglio e il progresso del liberalismo, e l'apparente regresso ciel socialismo, ciò avviene appunto perchè un elemento nuovo è venuto a modifica.re i rap– porti fra i partiti ed alterarne la rappresentanza parla– mentare. ... Prima del 1894, il campo era diviso fra liberali e clericali. - Vigeva il suffragio ristretto, e (come in Italia prima dell'8z) il popolo era escl•,so dalle lotte politiche. - li partito socialista, forte del largo consenso delle masse, si affermava nel lavoro quotidiano della coope– razione e della resistenza, e sul terreno politico minac– ciava (fiumana gigantesca e impetuosa) gli argini al privilegio censitario. Contro le forze vive dell'avvenire le resistenze reazionarie cedettero alfine. E si vide al– lora. uno dei due vecchi partiti, quello liberale, disgre– garsi miserabilmente e secondo ogni verosimiglianza irreparabilmente. - Per quanto il suffragio universale fosse temperato dalla introduzione del voto duplice e triplice attribuito alla capacità e alla ricchezza, pure il concorso di migliaia e migliaia di elettori nuovi aveva portato una profonda perturbf1.zione che servì sopratutto ai due partiti estremi. 11 liberalismo, che aveva. quasi dovunque delle aderenze larghissime, non ne aveva però quasi in nessuna circoscrizione abbastanza per ottenere la metà più uno dei voti. Esso doveva dunque esser schiacciato. Tutta la Fia1ldra diede deputati esclusivamente catto– lici, il Brabante stesso votò a destra malgrado le sue considerevoli forze anticlericali, e d'altronde in Vallonia, il paese di Liegi e la provincia dell'Hainaut, che davano insieme una quarantina di deputati, nominarono una rappresentanza quasi completamente socialista. La lotta fra le due correnti opposte assorbl tutta l'attenzione. E siccome col sistema maggioritario sarebbe bast.tto che i socialisti ottenessero la metà più uno dei voti in metà dei collegi del paese, anche non avendo

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