Il Socialismo - Anno III - n. 7 - 25 maggio 1904

IL SOCIALISMO 103 . .. Una simile situazione deprimente e disorganizzante genera quel profonrlo senso di malessere che pervade, in tutte le sue fibre, la vita meridionale contempor.:.mea. Vedremo a suo tempo attraverso' a dati positivi in– confutabili le proporzioni favolose del mostro, limitan– doci ora a rilevarlo nel suo complesso e nei suoi tratti ge– nerali. fl lettore che ci ha seguìto fino a questo punto ha già compreso in quale stato di abietta servitù usuraia si sia pervenuti nel sud. ] .'anemia del credito, in un organismo sociale, porta al progressivo esaurimento di esso e ne riduce la vita ad un acquitrino fangoso e miasmatico, ove l'esistenza si macera e l'avvenire si scolora. E così avviene che nel Mezzodì ogni virtì:1 ardimen– tosa ed ogni slancio d'iniziativa giace compr~sso ed an– nientato. E si ha un bel gridare contro le inclemenze dei tempi, quando nessun rimedio serio è all'orizzonte per uscire da.Ila grigia atmosfera presente. I .e città e le campagne meridionali sono assogget– tate da tanti anni alla dominazione di S. M. l'Usura, ed è questa che, sotto forme molteplici, troneggia su le superstiti risorse. Il fiagello non ha limiti nè accenna ad abbandonare il campo. Ogni giorno che passa sono nuovi tormenti e nuovi tormentati, sono crescenti lamenti di vittime e gemiti di colpiti, tenuti stretti dalle tenaglie <lello stroz– zinaggio divoratore, rapacinante quanto è prodotto <li fatiche e di stenti di lavoratoti, di ;iffannose cure di piccoli proprietari tisiconzoli; tutto quanto il sudato la– voro continua a produrre colla pur certa visione che verrà travolto dalla caliginosa tormenta usuraia. Possono i poeti della: economia, nei loro vaniloquenti sbadigli semiqetterari, inneggiare ai campi biondeggianti e alle digradanti verzure meridionali, ai baci del sole e alle carezze del cielo, ecc., ecc., ma sotto ti. quelle messi prodotte dalla stentata opera umana giace represso il lamento dell'agricoltore, derubato, nell'epoca del ricolto, dei prodotti delle sue fatiche da chi nel verno gli <lava con una mano un po' cli danaro, nel mentre allargava coll'altra il cappio che lo avtfCbbe poi stretto alla gola.. E il bmento degli spoglia~i dalle campagn~ sonno• lenti e mute penetra le città, ove i lavoratori possono pure gu:1clagnare discreti salari, quando una gran parte di questi è divorata dall'usuraio - in calzoni o gonnella fa lo stesso - che all'ombra della generale miseria e <lei generale abbrutimento, ingrassa e sogghigna. · Lo sfruttamento usuraio: ecco la piaga che va at- tentamente studiata da quanti amano la resurrezione politica e civile della grande Cenerentola fra le regioni della JXLtriaitaliana. Piaga purulent:1 e turpe, che rappresenta una delle \'ere grandi vergogne dell'Italia odier·na, cui non basta– vano i tristi monopoli conquistati in altri campi di pub– blico malessere perchè dovesse segnilarsi nelb piì:1l:tida form~ di furto dall'uomo compientesi contro l'uomo. Noi cercheremo di dare la.,fisonomia più esatta che ci sarà possibile della vorace lupa dell'usura nel Mez– zogiorno. Dopo questi sommari rilievi verremo, rapida- mente s<::mpre, t:!sponenùo tutta la intima struttura <lei fenomeno, le sue proporzioni e le sue forme. E ci studieremo di mantenerci lontani dai soliti luoghi comuni, che sulle miserie meridionali si sono tante volte detti e ripetuti. Oramai il problema del Mezzogiorno si è imposto ali' attenzione pubblica della naziohe con i suoi dubbi, i suoi pericoli, i suoi punti interrogativi. Formidabile, fra questi interrogativi, sta per noi quello del1a baronia di Sylhoc, fra le pop9lazibni meridionali, baronia che va demolita con mezzi energici e radicali. E nella sola cura preventiva noi abbiamo fiducia, consci della inanità degli sforzi repressivi contro la usura; secondo qualche fanciullesco tentativo recentis– simo, mantenutosi, per fortuna di ciò che è la serietà delle cose, nel campo teorico. Perchè quando il ministro Gianturco credè con un suo bambinesco 11kase di reprimere la sormontante marea usuraia, mostrò chiaramente di non conoscerla nC: di averla mai studiata nei suoi movimenti e nelle sue for– me. Eppure è questo lembo sgualcito di vita meridio– nale che raduna in sè la spiega7.ione di tutto il males– sere del Mezzodì ed è da esso che tutto il (< problema >> si diparte. Qualcuno rÌlaraviglierà al nostro assolutismo quasi dom1natico, ma tant'è. Quando accenneremo alla larga parte che lo stesso problema politico-amministrativo ha nel fenorneno usuraio del tVIezzogiorno, apparirà chiaro come non affermammo cosa ines11tta dicendo che alla spiegazione del fenomeno dello strozzinaggio partecipano il problema economico, come l'altro morale delle ca– morre infeudate nelle pubbliche amministrazioni, insieme formanti la grande questione meridionale. Colpire alle radici la mala pianta cieli' usura, vale perciò risolvere gran parte della (luestione del ìvfeizo- giorno. V 11'0 LEF'Ei\flNI-:. Vl'l'A PROU'l'ARIA IN'l'ERNAZIONA DALLA GERMANIA. Il personale d'albergo io Germania. La Germania è il paese classico della cosiddetta (< riforma sociale>>. Non già che essa sia il primo paese che abbia tentato di risolvere la questione sociale con. metodi borghesi e col mezzo della legislazione; - tale merito spetta all'Inghilterra - ma bensì per avere la Germania, negli ultimi decenni, più di ogni altro Stato, seguìto coscientemente la via di fare al proletariato delle concessioni parziali, e di valersi poi - con un'auto– apoteosi che rasenta la mania cli grandezza - di tali concessioni per la lotta. politica contro il partito socia– lista. ~ In Germania si fa tutto per gli operai : essi non hanno proprio diritto di lagnarsi» - ecco la nota fonda– mentale che da venti anni troviamo nella stampa costi• tuzionale ogniqualvolta si occupa di questioni sociali. No),!.sarà forse privo di interesse indagare da vicino quanto sia meritata tale laude data al nostro governo

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