Il Socialismo - Anno III - n. 5 - 25 aprile 1904

A:-JNOllf. IL SOCIALIS .-;. Rivista quindicinale diretta da ENRICO FERRI .;1, l"r.\1.1,\: .\:~1~~u~~-5u.,\.;~::l~~trc L. 2,,0 1· sr PU J~ BI.IC/\ Per la Direzione e Red:uiooc rivolgersi all'ono- .., rC\'OI..:prof. Enrk-o Ferri, Roma, Via Montcbcllo, 2-1'; l•::,n-:i-.o: .\,rno L. 6. 2 5 • :-:l' 111 C'itrc L. 3,25 il 10 ed il z5 l·l-'o .. g_ni_mese - Per l'Anuninistr:uione rivolgersi: /J Soeialùm< ,!:; numero c~11tc,imi 25. Rivista, Koma, Via S. Claudio, 57 . -==-~====~~='ba==-~-~~~=-~=-=~~=== ATTUALITÀ POLITICA La marcia dei Congressi Se, al disopra e 1 all'infuori delle polemiche per– sonali o di parte, noi vogliamo interrogare serena– mente e sinceramente i fatti, pare a .mc che la voce delle cose sia questa. Nel seno della società capitalista e borghese si viene formando per pili e diverse ragioni, nei lavo– ratori soggetti allo sfruttamento econornico, la co– scienza delle proprie condizioni d'esistenza. E mentre il primo impeto negli sfruttati e negli oppressi sa– rebbe di ribellione violenta e sanguinosa, per libe– rarsi dal giogo della miseria, il pensiero rinesso e positivo di Carlo l\larx e degli altri distoglie il proletariato dalla facile illusione della rivolta, per disciplinarne le forze nell'opera lenta e difficile, ma la sola efficace, della organizzazione economica e politica, in partito di classe. In Italia, per ragioni storiche evidenti, pili tardi che altrove si è determinato il medesimo movi– mento, il quale però si è, per compenso, accelerato in gran parte come contraccolpo dei caratteri psi– cologici elci nostro popolo e dello stesso accelerarsi delle fasi e forme di reazione governativa. Ond' è che i vari Con~ressi nazionali del par– tito socialista ne segnano e seguono le varie fasi di sviluppo. r\ Genova, nel 1892, il partito socialista si af– fermava - separandosi dagli anarchici . in nome del pensiero e del metodo marxista, che si differenzia sostanzialmente così dal metodo democratico delle preoccupazioni superficiali e sintomatiche come dal metodo anarchico dell'astensionismo politico e della violenza, come strumento normale di lotta. JI Congresso di Reggio Emilia, nel , 893, è stato la entusiastica, giovanile conferma della for– mazione storica di un grande partito, indipendente e separato da ogni frazione della classe borghese e della stessa classe lavoratrice, che cedesse alla il– lusione di compiere piì1 presto il lungo, aspro e difficile cammino della sua emancipazione per altre vie, che non fossero quella diritta della lotta di classe, combattuta giorno per giorno cogli stessi strumenti legali, che la civiltà borghese ha conqui– stati e sanciti. Il Congresso clan.destino di Parma, nel 1894, rispose al primo colpo della reazione violenta e brutale - che Crispi ·effettuò, col pretesto dei fasci siciliani, sciogliendo per decreto reale il partito so– cialista • come se la storia di un popolo si possa fare e guidare coi decreti! e imponendo il bavaglio delle leggi eccezionali. ~la appena cessate queste forme illusorie di vio– lenza governativa, il Partito socialista riprese il suo cammino e nei Congressi di Firenze, nel I 896, e di Bologna, nel I 897, discusse e regolò la propria organizzazione interna e la propria azione politica cd economica, mantenendosi sempre sulla strada di– ritta del metodo socialista. Nè allora l'Italia era diversa da quella di oggi, nella sua profonda struttura cconornica e sociale e non era diversa sostanzialmente, nemmeno, nella sua stessa orientazione politica. Ma sopravvenne la seconda e piè, forte bufera reazionaria, nel 1898, ed allora il lavoro del nostro Partito fu tutto spostato e deviato, dalla propa– ganda e dalla organizzazione di classe, alla ricon– quista e difesa delle libertà elementari. La lotta difensiva cd esclusivamente politica riunì, nelle campagne ostruzioniste, anche lè fra– zioni della democrazia radicale e repubblicana, e poi, per calcolo parlamentare, appena la vittoria si annunciò probabile, anche la parte liberale orto– dossa. Avvenute leelezioni generali del giugno 1900, co– minciò nel Partito socialista ad affermarsi - non piì1 come caso isolato, ad esempio quello di Cremona - ma come metodo di azione quotidiana. la corrente favorevole ad un'intesa coi <e partiti popolari )> per un'opera complessa e sistematica di riforme nella vita locale e nella legislazione nazionale. Questa corrente si affermò - ma sotto la for– mola velata dell'autonomia nella tattica elettorale • al Congresso di Roma, nel settembre 1900. Questa formala escludeva, vera1nente, le allean;,;c colla sinistra costituzionale, limitandole alle frazioni dell'estrema sinistra e dava alla Direzione del Par– tito « l'obbligo di opporsi ai metodi di lotta evi– dentemente incongrui coi fini del Partito>>. Ma da allora l'unità metodica del Partito cessò di essere seguita come norma costante e nel Par– tito si disegnarono, accentuandosi scrnpre pili, le due tendenze, che presero nome di riformista e rivolu– zionaria, di transigente e intransigente. Tendenze e metodi di azione, che non sono l'invenzione ca– pricciosa di questi o di quelli, nè tanto meno la creazione fantastica dei polemisti e dei teorizzatori: ma sono il duplice aspetto di un'opera multiforme, divenuta più complessa e varia e differenziata, dacchè potè sciogliersi dalla necessità uniforme di una di– fesa puramente negativa delle proprie condizioni d'esistenza. Lo stesso movimento di differenziazione si veri-

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