Il Socialismo - Anno III - n. 5 - 25 aprile 1904

IL SOCIALISMO \'ITA PROLETARIA INTERNAZIONALE Lettera dall'01anda Il bilancio dell'anno 1903. .A.msterd:un, 4 aprile. L'anno 1903 è stato importantissimo per il movi– mento operaio in Olarida. Mai questo è stato scosso da tempeste più violenti. 1' 1 la se l'anno trascorso ci ha por– tato danni non lievi è però stato ricco d'ammaestra. menti, per cui ora la classe lavoratrice vede davanti a sè pil1 chiara la via da percorrere, pìù delineata l'azione da cOmpiere. Non occorre' che mi dilunghi qui sull'opportunità o meno di valersi dello sciopero generale come mezzo di lotta del proletariato. Già altra volta ( 1) ho detto le ragioni che mi fanno ritenere lo sciopero generale come un'arma tremenda, che può ferire colui che la maneg– gia ben prima cli ferire l'avversario. Prima che lo scio– pero generale fosse stato messo in pratica, era un'ot– tima minaccia per la borghesia, che ne aveva un con– cetto molto confuso, una paura terribile; ora però che le classi dominan~i hanno avuto occasione di vedere una generale sospensione del lavoro, la paura è molto di– minuita, giacchè hanno visto come la prima ad esserne danneggiata è la classe operaia. La sconfitta dello scio– pero generale nel Belgio (2) ed ultimamente nell'Olanda serve al proletariato internazionale come prova evidente che questo mezzo di lotta è inadatto e eia scartarsi de– finitivamente. Secondo l'ordine del giorno provvisorio del Congresso di Amsterdam, pare che il socialismo in– ternazionale sar:ì chiamato a pronunciarsi in argomento. Non so _leopinioni dominanti nei vari paesi sulla que– stione, ma tanto l'ultimo congresso tedesco quanto il nostro congresso tenuto in questi giorni a Dordrecht si pronunciarono contrari allo sciopero generale come mezzo di lotta. ~ notevole che il compagno Vliegen, che rap– ·presentò il partito socialista nel comitato di clifeSa che proclamò lo sciopero, da fautore che era dello sciopero generale si trasformò in avversario, dopo l'esperienza fatta. Il dramma del nostro sciopero generale è poi stato seguìto da una farsa. Appena ripreso il lavoro, gli anar– chici, con cui dis"graziatamente i socialisti avevano do– vuto fare causa comune, accusarono il partito di tradi– mento. Venne eletta una commis$.ione, con maggioranza anarchica, per indagare sull'accusa. La commissione prese molto sul serio il proprio còmpito, si fece fare lunghi rapporti da tutti gli uomini di fiducia nelle pro– vincie, escusse molti testi e così potè dare poi det– tagliato resoconto dei fatti accertati. Naturalmente, non vi era traccia cli tradimento; tutti i socialisti avevano fatto scrupolosamente il loro dovere; invece la commis– sione venne a sapere che un anarchico aveva parteci– pato, qualche giorno prima che scoppiasse lo sciopero, ad una persona poco nota nella vita politka il progetto di un generale abba;1dono del lavoro. Questa persona ne parlò poi alla reclazione di uno dei nostri grandi giornali, in modo che, secondo ogni probabilità, il go– verRO sapeva dello sciopero prima che venisse procla– mato. [noltre poi la relazione della commissione riferi– sce con molti dettagli quanta confusione e disorganiz– zazione vi fosse prima e durante lo sciopero generale nella massa operaia e come vi fece difetto tutto quanto occorre per vincere unV,ale battaglia, dato che ci po– tesse essere vittoria. La rela1ione sul famoso tradimento dovrebbe diffondersi col sottotitolo: llfeooo infallibi/, per guarire dal/"idea dello sciopero geucrnle ( 1 ). Come si può immaginare, fra le conseguenze dello sciopero generale si ha anche quella di un rinfocolare del dis§idio fra anarchici e socialisti. Pare che gli anar– chici non sentono ormai còmpito più urgente nè pili utile di quello di accusare e di coprire di sospetti i socia– listi. e non vi è mezto, per quanto infame, da cui ri– fuggano. Per fortuna situno vicini alla fine cli questa campagna che non potè non destare una reazione fra gli operai; l'ultimo sostegno degli anarchici, le o:-ganiz– zazioni di resistenza, cominciano sempre pili a di– staccarsi da essi. Aumenta continuamente il numero degli openi che si accorgono come le finalità anarchi• che siano puramente negative, come ad essi manchi ogni nozione della realtà e come la loro opera danneggia grave1nente il movimento oj)eraio. Il Segretariato Na– zionale degli operai, l'organizzazione centrale delle le– ghe di resistenza, che è tutta in mano degli anarchici, non tiene che riunioni prive di importanza, giacchè tutte le leghe ben sviluppate non ne vogliono sapere di que– st'organizzazione disorganizzata. Siccome scemano i con– tributi • gli anarchici sono cattivi pagatori - è da sperarsi che questa vergogna per il movimento economico in Olanda abbia presto a scomparire. Allora non tarde– ranno le grandi federazioni di mestiere a creare una salda organizzazione centrale, sul tipo della Ge11crnl– Ko111111ission i Germania, di cui è sentito grandemente il bisogno. Le classi dirigenti nella loro vendetta non hanno sentito pietà alcuna: a migliaia e migliaia si contano le vittime che non hanno piì:1trovato lavoro. Ancora oggi, un anno dopo lo sciopero, vi sono molti al cui mante– nimento provvede la solidarietà dei compagni. Parecchi socialisti hanno pagato la loro partecipazione allo scio– pero con mesi cli carcere: Per quanto riguarda le conseguenze della sconfitta sul movimento politico, esse sono tutt'altro che sfavo- (I) Non occorre dirlo che tli anarchici 11011 hanno voluto rico• (1) Vedasi S«ialinno del to maggio 1<Jo3. noscerc il verdetto della commissione (mnlgmdo i loro delegati ne (2) Mi si pu,) obbiettare che però vi fu uno sciopero generale formassero In maggioranta). In ·una delle loro assemblee venne vo- ncl Belgio che riu5c\ vittorioso. '.\la ciò _non prova nulla contro In tata una mozione, frt:Je11/nla da quella J/esJa fa'Jona cl.e pa.rteàjN) n11- mia tesi. Ln borghesia si è lasciata sbigottire e ha ceduto. i\la se tiàpatnmlllte il progetto dello uù,furo od 1111 6orgJuse, nella quale si di- lo sciopero avesse durato qualche giorno di pili il proletariato sa- cono i socialisti convinti di trnclimento. r-:· <1ucstagiustizia anarchica; rcbbc stnto for:rnto n desistere. La seconda volta, di fatti, In borghc. scm:n sentire nè testi, nè difesa. e scn1.a prova qualsiasi si giudica sia ha mostrato di rendersi meglio conto dcli:\ situazione. e si condanna. ad patiJJ11/am ... come ai tempi dell'inquisizione.

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