Il Socialismo - Anno III - n. 5 - 25 aprile 1904

72 J;, SOCIALISMO 11a è un dissidio naturale. E' come una famiglia composta <li vari membri che. se assalita dai briganti, associa tutte le sue forze, dei giovani e dei vecchi, di uomini e donne, contro il comune pericolo. :Ma, ,questo superato, avviene tra essi la spontanea divisione del quotidiano lavoro secondo le loro forze ccl attitudini. Le tendenze sono in essi diverse; ma nel flnc iden• tico, la famiglia vive fraterna1nente riunita nella varietà dei suoi lavori quotidiani. Quanto alle riforme, esse sono necessarie, rna è male che esse sieno la nostra sola preoccupazione. Oltre la conquista delle riforme, altre cose dobbi:lmo fare. Quando Vergnanini con parola suggestiva vi parlava dello sviluppo della cooperazione nel Reggiano, noi era– vamo ammirati cli quel lavoro che egli ci indicava. Ma nel Reggiano cooperative, riforme, conquiste mu– nicipali - lullo queste. era possibile perchè il terreno era stato prima e poi continuamente fecondato dalla pro– paganda socialista e di altri nostri cari compagni. E così ovunque occorre formare la coscien1.,a so– cialista. Ma si dice che oltre alla propaganda ci vogliono le riforme e che non bastano i nostri 30 deputati per otte– nerle. E perciò· si sostenne essere còmj>ito nostro di creare in Italia quella democrazia che vi manca. Ma questa si crea forse col ministerialisn10? E 1 1 illusione dei nostri compagni fu di poter racco– gliere senza av~r seminato. Cn---:dendodi poter avere una democrazia di governo solo perchè alcuni deputati si siano accordati col governo ! E' invece soltanto la lotta di classe intransigente che, per contraccolpo, potrà determinare il formarsi di una simile democrazia. Ora l'ordine del giorno Uissolati io lo combi1tto perchè dopo questi due anni di esperienze vuole ancora il ministerialismo e la collaborazione di classe! Non posso nenncht; accettare l'ordine del gior,10 Labriola, e ciò per due ragioni. Primo, perchè non accetto la affermazione teorica della violenza. Secondo, perchè non credo che sia esatto il suo con– cetto sulle riforme. Non credo però che quella teorizzazione della vio– lenza sia anarchica; per esser tale bisognerebbe che facesse della violenza un metodo quotidiano e questo per lealtà dobbiamo dire che ne111ordine del giorno La– briola non c'è. Si è chiamata tendenza del centro quella che noi chiamiamo invece tendenza socialista unitaria. lo mi sarei anzi associato all'ordine del giorno in– termedio se cli fronte a certe sue espressioni cli possi– bile equivoco io non sentissi la necessità e il dovere di riaffermare integro, con un ordine del giorno mio, quello che fu sempre il .mio pensiero : 1. negare ogni appoggio di fiducia a qualsiasi indirizzo di governo ed ogni partecipazione al potere politico in regime capitalista borghese; 2. necessità cli un lavoro vario e multiforme dentro il partito, nel quale si impieghino fraternamente tutte le attività per ]'opera comune del nostro partito, che è immens.,, lunga e difficile; 3. in questa opera varia e multiforme rialTennata colla disciplina l'unità dei partito.» Ferri presenta poi il seguente ordine ciel giorno: Il Congresso, mcn<'ndo che il metodo dcl1;1.lotta di e-fosse non ;1,mmcttc 1';1.ppoggio :i nessun indirizzo di governo nè i.... p:1rtcci1>;1.– zionc dei socialisti ;1,Jpotere politico. afform:i che per ropcr:\ complcss:1 del partito soci:ilista 'iOno ncccss:uic- molteplici forme di :izionc quotidiana inl<''iC nll'cduc:udonr dclii' co,;cicn,:c socialiste, alla dl'molizionc critica dei si'itcmi di sfrut– tamcnlo c di p:i.rnc;sitismo cd alla conquistn proletaria cli riforme ('C()ncunichc, politicht> cd nmministr:iti\'C, e, col ris)X'ttO clcllc minoranze per i dt>lil)('rnti delle m:iggio– ranzc, nffcnn;1, ncll"opcr:i c;olidalc di tutti i socialisti /' ,mitt'i dd f"trlild. Dopo avere detto che egli si sottometterà alla deci– sione della maggioranza, l'oratore conclude coll' i1wo– cazione: 1Vo11bntlak alle persone, sah•aN il partito.' Rcst.a la parola ai due relatori : LAHRfOLA fa un'eleg::rntc, serena e rapida esposizione delle teorie della tendenza rivoluzionaria, esponendo come la parola a11nrc/1iri possa scagliarsi contro lui cd i suoi solo da caloro che non capiscono o non vogliono capire la questione. Dimostra che se il socialismo av– viene per l'addizione lenta di piccole riforme è com– pletamente logica anche l'andata al potere dei socia– listi ìn regime monarchico. Gli segue B1ssOLAT1,sostenendo che la pa.rte vera– mente retrograda nel partito sono i rivoluzionari. Essi conservano certe formolc antiquate, di cui il tempo ha già fatto giustitia: il concetto anarchico 3 ·Je teoria cat:1• strofica, la pregiudiziale repubblicana. e: Vi si dice - finisce B,ssOLATt - che la borghesia rider:\ della scissione del partito. Ben pili allegramente riderà invece domani della bella unione che proclamerP.te ! La votazione. L'ultima giornata è quasi tutta assorbita dalla vota– zione. Ad essa p;ecedono parecchie dichiarazioni di voto. MOROARJ dichiara di mantenere il suo ordine del giorno insieme a R1GOLA, CABRTNT,REIN,\ ed altri. CAnR1N1invita gli amici a<l astenersi durante la vota– zione dei due ordini ciel giorno estremi, che secondo le constietuclini cli tutti i Congressi sono posti in vpta– zione prima. Uguale raccomandazione fa FERRI. I.A– BRIOLAdice che, respinto il suo ordine ciel giorno, egli ed i suoi riverseranno i loro voti sull'ordine ciel giorno Ferri, che offre col suo pili affinità che non l'ordine ciel giorno Rigola. VERGNANINIdice che in ballottaggio lui ed i suoi amici voteranno per Rigola. COSTAdichiara cli astenersi. Stabilito, dopù lunga e violenta discussione, che la votazione avverrà per numero <!'inscritti alle sezioni (con 420 contro 389 voti), si passa finalmente alle vota· zioni, che danno il risultato seguente :

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