Il Socialismo - Anno II - n. 21 - 25 dicembre 1903

ANNO II. ROMA,2 5 DICEMBRE I903 N. 21. IL SOCIALISMO ./2xJ Rivistaqail)òicinaleòirettada ENRICO FERRI ./2xJ .USBONAMENTI. - lTAI 1A:Anno L. 5 - Semutr• L. 2,50 I SI PUBBLICA I Per la Dire:tione e Redazione rivoliersi al~'on. prof. ENa1co' EsTB1to: A~o n~~;;: ~e5:t:~~ 0 L. S-2S• il 10 ed il 25 d'ogni mese ~::~;:r::~;s.,~ 1 ::e:; ~:~.~-~:::: ;~-~ !::;~ 0 5:• Il nuovoredattore-capo di " Socialismo " Mi è grato -annunziare agli abbonati e lettori che - essendo ora all'avv. Bruno Franchi impedita, da lavori scientifici urgenti, la continuazione della sua opera, che fin dal!' inizio fu cosi utile a q 0 uesta Ri– vista - l'ufficio di redattore-capo viene assunto da Giovanni Lerda, che non ha bisogno di altra pre– sentazione. Enrico Ferri. ATTUALITÀ POLITICA Pericolo tedesco o pericolo sia vo ? Ugo Ojetti ha detto nell'Avanti (27 novembre) che « l'esistenza dell'Austria è troppo utile alla nostra civiltà e al nostro sviluppo sociale ed economico ,• l'Austria frantumata, noi avremmo, gravi sul nostro fianco, gli Slavi, pericolo ben pii, grande che aver di fronte a noi temporaneamente ebbri di baldanza, i Tedeschi». Vi è dunque, per noi, un pericolo slavo? Troppo complessa· - io penso - è la trama della vita sociale moderna, troppo massiccio P insieme dei rapporti, perchè un pericolo ~he venga dall'esterno senza au– silio di clementi interni nell'organismo passivo del pericolo stesso, e senza possibilità di infiltrarveli, possa costituire una minaccia concreta. Resta la ipo– tesi della guerra, del!' invasione, della presa di pos– sesso - ma il pili elementare esercizio di facoltà cri– tica basta a scartare questa ipotesi, nei rispetti degli Slavj sull'Italia. Vi ha di pii1: gli Slavi di oggi - lo notava Karl Kautsky nel Socialismo (xo giugno 1903) - non son più quelli che nel 1 848 schiaccia vano la rivoluzione in Europa. Nel 1870 s'iniziava il grande moto, onde oggi la Russia è \n fiamme, la Boemia e la Moravia fremono nel sottosuolo proletario, e la Croazia esce ora da un grande battesimo di sangue, che ha acceso sulla sua fronte la indistruttibile scin– tilla rivoluzionaria. Se dunque vi fosse, attraverso l'austriaco cusci– netto, un pericolo slavo, il pericolo non sarebbe mai per la nazione italiana, ma per la reazione europea, perchè un grande movimento onde la massa slava fosse posta in immediato contatto con la civiltà e la libertà occidentale, segnerebbe allo stesso tempo la fermentazione trionfale della rivoluzione che dentro mugghia - e non da oggi soltanto -, e sarebbe, per noi e per loro, liberi da politiclte soffocazioni, ampia e sollecita fruttificante semenza di più rapidi sviluppi sociali ed economici, là dove l'amico Ojetti vede per questi sviluppi la minaccia. Assai pii, concreto e tangibile, il pericolo te– desco. Coesione perfetta, innanzi tutto, nelt"'elemento te– desco, civiltà industriale assai pii, sviluppar~ della nostra, energia e organicità d'azione, penetrante ed avvolgente con la forza del capitale ·e con l'espan– sione mercantile, nel territorio medesimo della na– zione nostra, e con la forza politica dello Stato, su tutta la nostra linea orientale, di 1:1 dalle Alpi e dal!'A– driatico. Io non posso dìtnenticare una conversazione che circa quindici giorni fa ebbi col signor Frano Supilo, del Club radicale croato, redattore della NovogLista di Fiume. Pensando che sarebbe venuta l'occasione di ricordare le sue parole, le trascrissi mentr'egli mi parlava. « Nella sessione autunnale della Dieta dalmata è stato presentato dal!' I. R. luogotenente un progetto di legge secondo cui la lingua italiana è cacciata da– gli uffici, e vi si sostituisce la tedesca, dando alcune facoltà alla croata. « Finora, l'italiano era la « lingua di cultura >> e la lingua ufficiale, ma non costituiva per i Croati nessun danno immediato e nessun pericolo avvenire. Invece, la sostituzione del tedesco ali' italiano signi– fica per i Croati la germanizzazione allo stesso tempo subdola e violenta della vita croata. « Perchè non è come voi potete credere, qui, che nessun vi disturba, una semplice quistione di lingua. La lingua è strumento decisivo di dominio assoluto da una parte - è perdita di ogni personalità nazio– nale dall'altra parte.

RkJQdWJsaXNoZXIy