Il Socialismo - Anno II - n. 19 - 25 novembre 1903

IL SOCIALISMO comuni - la borghesia codifica un'altra forma di di– ritto: il riconoscimento u(Jicialc della. povertà. Chiunque è disoccupato è povero e sarà raccolto nelle case di beneficenza. Così si disponeva nella libera Inghilterra e nella borbonica Sicilia sul cadere del secolo xn11. E questa è la tragedia del lavoro! Il giuoco della legislazione sociale dura da un pezzo. E oggi esso as– sume carattere e forma d\ gran lunga più pericolosa che nelle età passate. E v' ha questa differenza. Che mentre prima, nel :M. E. essa arrecava - quando c'era - dei vantaggi economici reali alle classi lavoratrici, oggi si risolve in una raflìnata turlupinatura delle classi lavo– ratrici medesime. La borghesia d 1 oggi - sorta sulle rovine della produzione medioevale - si trova cli fronte compatta e organizzata la grande massa lavoratrice: e a smussare gli angoli, ad attenuarne la forza di resi– stenza, cerca •cti sviarne la coscienza, gettandole qual– che osso da rosicare. E il giuoco è tanto pili pe_ricoloso in quanto è fatto dalla borghesia in accordo con quelli i quali si dicono 3.mici dei lavoratori. I vantaggi economici reali del lavoratore dentro qualunque forma di produzione a base di proprietà pri– vata non possono andare oltre i limiti ben designati dagli interessi della classe, che ha il monopolio dei mezzi di lavoro. Se il salario, in Inghilterra special– mente, e in tutte le altre nazioni cl' Europa tende a sa– lire dall'infimo limite ad un livello pili conforme al progresso industriale, se pure è indizio sicuro del ma– turarsi di una.foi--ma economica di maggiore importanza, niente ci affida che la legislazione sociale borghe~e ne renderà possibile il rialzo fino a negare la ragione del profitto e della stessa accumulazione capitalistica. La borghesia sente oggi tutta I' importanza di ciò che è la necessità sociale di accrescere l'efficacia e la potenza produttiva ciel lavoro, così come ne apprezzarono tutì:a l'importanza le classi terriere e mercanlilistiche ciel M. E. Come nel M. E. si ebbero le emancipazioni delle classi servili esclusivamente per attenuare il costo di lavoro deJla produzione a schiavi e aumentare gli stimoli della produzione, così oggi per la stessa ragione la bor– ghesia è proclive a migliorare le sorti dei lavoratori - senza cui non sarebbe possibile una diminuzione del salario. Noi possiamo prevedere che il salario scomparirà e con esso il sistema dominante di distribuzione cosi come scomparve la schiavitù e la servitù feudale. !Via non scomparirà certo per dato e fatto delle riformette che che la borghesia tutti i giorni va escogitando. Si di– silludano i socialisti riformisLi. I capitalisti dispongono tuttavia di mezzi formida– bili1 e la legislazione riformista non è che un nuovo espediente onde essi si servono per ottenere un ribasso relativo di salari - per quanto nominalmente accre– sciuti - in rapporto ad un aumento di attività e di capacità produltiva del lavoro stesso, che essi si ripro– mettono dai miglioramenti e dalle concessioni attuali fatte alle classi lavoratrici. In fondo la necessità soeialé cli accrescere 1 1 ellica– cia ciel lavoro come ha depresso in certe epoche sto– riche lo stato dei lavoratori sotto un regime ferreo di costri.ngimenti e cli privazioni, cosi ha richiesto e oggi richiede infatti quei miglioramenti senza i quali non sarebbe possibile una diminuzione del salario. In questo - che è un fatto economico connesso con le forme cli produzione - la borghesia non ha che una parte puramente passiva. Dove essa. ha una volontà tenace è quando si tratta di conservare la sua potenza e la ragione del profitto capitalistico. ì\'Ja se essa non abdicherà volontariamente - chec– chè ne pensino i riformisti socialisti - troverà una resistenza insuperabile nelle Associazioni operaie 1 che la caccerà cli sella. Ecco perchè io son convinto che il riformismo so– cialista lungi c\aW essere, come vogliono il Ferri e il Leone, una utile forma di divisione del lavoro nella concezione e nell'azione socialista, è una forma di pen– siero antitetica al Socialismo e quasi direi borghese, e che non c'è altra salvezza per il proletariato che la sua organizzazione rivoluzionaria partito cli classe. Enrico Loncao. VITA PROLETARIA INTERNAZIONAL Nel partito socialista svizzero IL CO_NGRESSO DI OLTEN. Il 4 scorso ottobre il Partito socialista svizzero ha tenuto ad Olten il suo congi-esso annuale che era stato preceduto da quello della Società svi::zera di Grulli, la quale dopo il Congresso cli Sol~ure nel 1891 fa parte integrante del Partito socialista. Al primo di ottobre di quest'anno il Partilo con– stava di 19 Associazioni con 19,085 membri inscritti e regolarmente paganti. L'attivo fu ncll' ultimo anno cli 4881 lire, il passivo cli 4046. Come si vede, siamo lungi ancora dal presentare i bilanci dei compagni tedeschi, ma pur tuttavia il nostro modesto inizio merita cli essere segnalato. Grenlich, il vecchio e venerando combattente, a nome del gru'ppo, ha presentato la relazioac del la– voro compiuto al Congresso nazionale. È giusto rico• noscere che l'azione fu buona, ma che pur tuttavia si è potuto rimproverare al gruppo cli essere stato in certe questioni troppo transigente, come in quella nella quale il Consiglio federale chiedeva un credito di 21,700,000 per l 1acquisto cli nuovi cannoni proponendo nello stesso tempo di sol/1"arlo al referendum. È in tale discussione che i socialisti avrebbero dovuto· dire altamente quanto l'amministrazione militare ha per– duto nella fiducia del popolo, quanto siano gravi al proletariato le spese che essa impone e perciò rifiutare puramente e semplicemente il credito, mandando al popolo il supremo responso. Sono convinto che il popolo avrebbe loro dato ragione. Onde giustificare il voto per l'aumento di spese nel bilancio della guerra si è invocata la necessità in cui si trova la Svizzera cli avere un esercito forte e capace cli difendere le sue pili elementari libertàj ma, fra gli applausi unanimi dei delegati al Congresso, fu risposto, e con ragione, che alla classe lavoratrice oggimai assai poco rimaneva di tali libertà, che la sua condizione economica inoltre è diventata altrettanto cattiva quanto quella di altri paesi, e che finaJmente l 1 esercito serve ognora pili agli interessi dei capitalisti nei loro con– flini col proletariato. Fu l'avvisaglia degli umori del Congresso e delle deliberazioni che si sarebbero prese nel pomeriggio discutendo sul militarismo. i\ 1 la a parte questo punto nero 1 si può dire che i deputati socialisti hann-o validamente combattuto inter– venendo in quasi tutte le quistioni importanti con la

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