Il Socialismo - Anno II - n. 19 - 25 novembre 1903

IL SOCIALISMO !\fa ccrt:lmcnle di quel vcrmici:lttolo venduto :\I miglior p:l· gatorc, 8rissot non si ricordò nella gr:rndc or:l che diede il suo nome superbo ali' immort:1lità. I critici per p..-irtitopreso e p:igato di ogni dottrin:1 comunista e di quelh; quindi, di lhissot dc w~1nillc, hanno purtroppo 1:l soddisfazione gesuitiC!l di poter document: 'l.re l:t provvidcn1.:i divin:i che punisce i dottrinarii sovversivi con la fine mcdesim:'l del gi:t– cobino d'un giorno di\•cuuto girondino e, come tale e pcrchè tale, d:11dispotismo dei gi:lcobini d:lnll:lto. Noi, :i.hbandon:indo i rugiadosi difensori del\' ingiustizi:t sod:tle :il\a felicità della loro soddisfazione, notiamo che è n:tturnlissim:t l:1.violernm. degli :'lttacchi che il tomo sesto della /Jibliothique phi– /osophiqut du ltgùlaltur e, cioè-, le famose Ruherd1ts pllilosophi• quu sur le droit de propriit.! ti le voi h:mno do,•ulo subire. Hrissot de \\'arville in que-.to suo tr.nt :'llo comunista riassume, formula e proclama. Non siamo già più, quando egli scrive, ad un'epoca di formazione. Il processo di sviluppo dell'idea comu• nisla è compiuto. Per Urissot è già un presupposto il conccllo che: « la propriéti t.l·dusivt ut 101 1{oi da11sla nature , . Tuua la cri– lica economica demolitrice della società tr:1.dizionale egli intende che l'uomo moderno debba S.'lperb forc da sè. Cosl è spiegata la maniera aforisliC.'l delle Rtdurthu. Così è chiarita la semplicità vigoros:i con cui egli scrive: « G'na voha bandita l'eguagfomz:-t, c:ono comparse le inique distim:ioni trn ricchi e poveri; e la società è stata sep: -trnta.in due cl:usi di cittadini proprie1arì la prima, la seconda, la più numerosa, composta di popolo. Allora, per ing!\• gliardire quel crudele dirillo di proprietà, si sono sancite pene crudeli e si è chiam:l.to furto l'attentato contro tale diritto. Il ladro, nello stato n:\lur:'lle, è il ricco e, cioè, colui che possiede il su- · JX!rflno; mentre nella vit:l.sociale, ladro è colui che al ricco ruba. Qua.le capovolgimento di criteri! , . Attaccando Brissot i conservatori d'ogni specie senti,•ano di attacc:lre uno dei capis:i.ldi di quel sistema di g>nvincimento che ormai non si riesce pili seoz:i. sofisma a combattere e che si sente che ha per sè tuua la scienza e tutto il buon ~n.so . Cbi:unarlo cinico pcrchè convinto e reciso non è da oppositori i::ereni. E che recisione di convincimento! Sentite: • 11 b:sogno - scrive Brissot dc Warville - è il solo titolo dcll:l. nostra. pro– prietà. Da ciò deriva che chi ahbia soddisfatto :i. tale bisogno cessi di essere proprietario, poichè il principio di proprietà è sl intima– mente connesso con l'uso della. proprietà medesima da non po– tersene supporre distaccnlo. Supporre quindi un uomo proprietario che non usi della proprietà sua, è intendere che i suoi bisogni siano soddisfatti. In tal C!\SO il titolo ch'egli a.vcva di proprietario viene a mancai-e , . ~iun sentimentali"-1110 intenerisce o gonfia le pagine di Brissot. 11 suo Soci:i.lismoha già gli s1>iccaticaraueri del Socialismo scien• tifico contemporaneo, poichè esclude qu;llsiasi argomenta.zione mo– ralistica e si fonda su ba.si di malerialismo o 1 meglio, di leggi economiche. Che cosa de,·e più impedire al pensatore, a.li' uomo di affer• m:\re le verità supreme cd elementari che sono in"-iemc indi\ 'idu:i.li e soci3li? Sulle r.:i.ginc di Brissot p:tSS.'1 con furi:i. d' ur.ig :lnO la verità dell:i. coscien7.3 socia.list:i..Brissot grida questa verità come se ess.. 'l, fatale impulso telepatico, gli ,•enissc su su, nel sangue, al cer– vello, da tutte le vie dell:i. stori:i, da tutti i petti degli uomini. • L'uomo ha diritto su luno quanto soddisfa i bisogni dcl– i' uomo. 1.o scopo è soddisfarli. L'uomo è di tutte le terre, signore di llltl:l. la terra e ne può soggiog:uc tutti gli clementi :'I.' raggiun– gere quel soddisfacimento ... Nulla può trattenere la su:i. marcia dominatrice, nulla può ostacolare il suo diritto che si distende su tutto ... •· Superba sens:i.zionP.positivislica della vita che ha qualche co::.a di mcr.wiglioso in :111 uomo ciel secolo decimou:i.vo ! Potremmo noi uomini del secolo che ha centuplicato le potenze dcli' uomo sulla terra non scntirl:i. anche noi come la verità? Poichè a tutti i critici for7tt~tamente a,•\•er'-i, a tutti i tendcn• ziosi dell'acca.dcmia, si deve rispondere mostrando la profonda ri– voluzione suscitat!'ISinei nervi dcli' uomo di frome alla n:lturn ed alla società; si deve rispondere che i ~willi e i soli<.misono inu– tili e niuna efficaci:i.hanno piì1 di contro al ritmo n<;>vo del no. stro s..1.ngueumano fecondo, ebbro di fede nova. È la vita che l'uomo sente diversamente e con ella la società che la vii:i. inte6r!\ nelle sue forme superiori rituffandola nella copp:i. colm:i. e san:i. delle virlÌt naturali, ritornando :-ille energie pure e libere delle leggi naturnli. Sì, sì. La rumin:lzione inquiet:l. dei critici lipcmaniaci è hmg:t e fastidios..'l. M:t.che co<.a dunque ce ne import:l.? Xoi siamo la vita. e la forz:i.; noi pcns;iamo, sentiamo e vo– gliamo come Brissot dc W:lrville nella su:i. preghiera socialis1:i. « 1,;omo della natura, segui il tuo desiderio, :i.scolta il bisogno tuo. Esso è il tuo solo mac..tro, la tu:i. sol:i. guida. L'amore è il solo lito lo della gioia, la fame il solo titolo della proprieth , . L'amore e la fame! Di :i.ltro, dunque, è fano il bisogno mn :l.uo? Ricordino i critici accademici che la. immensa gucrm soci:-ile è mossa dall'amore e dalla fame. Allora non criticheranno piì1 Hrissot. Perehè Bri"-c;otde \Varville S.'lpeva come noi che I'umanit:\ vincerà quando, invece di b3ttcrsi per le menzogne dei pochi, ._i ballerà per l'amore e per la fame di tuni. Paolo Orano. LIBRI ED OPUSCOLI h-ANOE BoNo.111, Ln Fi11a11zn localee i suoi probfrwi. - Palermo, Ssndron, r903. - L. 3· L' A. :i.vverte di aver voluto affrontare • un problema pratico, senza eccessivo ingombro di dottrine •. Ed infatti il libro ha quella fonn:i. enr:i.Ueristic: l e propria dei pubblicisti d' ingegno, i qu:lli vogliono patrocinare una data rifonn:i. · Perciò questo l:i.voro non va esaminato col rigore scientifico dcli' an:i.lisi, m:i. deve essere preso in blocco e giudicato dalle lina- lità cieli' J\ulorc. Dopo aver tracciata. brevemente la storia dei nostri tributi locali, il libro offre :i.I lettore un es.'lmc analitico del sistem:i.tribu • t3rio vigente, basato in gran parte sulle imposlc indirette, sui con• sumi, specialmente nei Comuni chiusi. J..' A. accenna ai vari problemi che sono connessi alle singole fanne d'imposizione e ricorda le riforme immedia.te possibili. Così a proposito delle imposte re :i.li immobiliari viene rilevato l'inconveniente del contingente unico di .sovrimposta pci terreni e pei fabbric:i.ti; ' il diverso uso che di tali sovrimposlc si fa nel Nord e nel Sud, - non rivcl:i. però sufficienlcmcnte l:i. divers:i. pressione economica. - L'imposta sui bestiami, per la quale i Comuni hanno la piì, :i.m~i:t libertà, viene condannata dal!' A., perchè mentre pel pro. ..prietario di terre (esente per legge dalfo. ricchezz:t. mobile) rappre– SCJ!laun'imposta sul profitto, per l'affitluario mppresenta qu3.5i un duplica.to della ricchezza mobile. Così tuue e tre le fom1e di tassa– zione della ricchc1.za mobiliare da parte dei Comuni (imposta sul bcsti:i.me , sulle vetture pubbliche. sugli esercizi e di rivendita) col• piscooo in rr.odo ineguale solo una parte di ta.le ricchez1.a lasci:i.n• dola sfuggire nel suo complesso. Ahrett:-into dicasi c1e11c due imposte 1 A p:ig. 57 I' A. :un111et1ecome d:ito incontrovertibile che i terreni :ibbi:ino continuamente l:i tendemw. a din,inuire di preuo, il che se fu vero per il periodo della crisi :1.gricola, 11011 si verifica più ogei i anzi ora si ha un movimento inverso.

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