Il Socialismo - Anno II - n. 18 - 10 novembre 1903

288 JL SOCIALISMO tcv:mo m :i.ri e monti. C'è ddla gente :tncbe - che - in buona fodc, - h:t preso sul scrio I' iniziatiYa dcli' Aj:t. l{oba da chiodi. 1\dcsso un trnltato perm:tncntc d':ubitrnto l'abbiamo avuto. Tr:t b Fr;mcia .e I' Inghiltcrr.1.. llisogna lcggenw il testo per sbcllic:trsi dalle risa. Anche i grilli riderebbero. Articolo I. - Sono sottmlle all'arbitrato le questioni che ri– guard:mo I' 011ore 110,;ùmalt .. ~ Mi p.'lrc che basti. Non occorre andare av:toti per sentire l'odore del s:mgue. Uh I che putz:t I Questa gcnL'\gli:\ ci vuole fare scannare l'un l'allro a tutti i costi. L'onore nruion:i.le ! Bella invenzione per i merli. Un Tizio prende a pedate nel di dietro un amb:t.Seialorc. La stamp:i. nru:ionalc grida, come i maiali che vengono SC..'ltul:lti dal norcino. L'onore nazionale è in 1)3.llo,perche esso risiede nel de– retano di Sua Eccellenza. La questione sfugge nll'arhilr:\lo. Si fa la guerrn. E la. cosa si sarebbe poluta accomodare con un po' d'ar– nica! La conclusione di questa mistificazione è chiara. Tuuc le que– stioni che non sono capaci di sollevare una guerra, vengono sottoposte all 'arbitra.lo . Quelle - invece - che producono dei veri rnsu.s 6dli (e qui per l'appunto ci s:u·r-bbc voluto l'arbitrato) sfuggono al me– desimo e vengono risolte col cannone. Bel risultato ! E I' Europa stipendia dei marchesi, dei principi, dei conti, dei duchi, dei ge– nerali è della nobilagli:i d'ogni schinm:l, sotto il nome di diplomatici, perchè "preparino questi insigni monumen.ti della cretinaggine mnnnn, i quali mostrano una volta di pili, - se non ci fossero le scoperte di D:1.rwina provarlo, - che l'uomo discende dalla Hestia. E bestia :;i è conSCr\•ato. I.a caus..'ldi questi errori sta nella radice. La borghesia d'oggi, - con i ~uoi strumenti da hecc. "l.io ,oon i suoi sfruttamenti intcr– nnzic.nali, con la sua criminale adorazione del Vello d'oro ins..'ln• guinato, non è capace di creare la p. "l.ce. - Altri fi:mchi, - e ben piìt poderosi, ben più puri, e ben piì1 formidabili, le do\'ra.nno dare In luce. La Pace, bianc:l, e lucente, col verde ramoscello d'ulivo tra le m:mi candidissime, non è fiore che consent:i a n3scere :-.ul fango e sul putridume. La borghesia è incapace di generarla. Go– verno essenzialmente basato sulle guerre d'av\'entura e di dina.stia, - sugli odi internazionali, sullo stritolamento della carne umana nelle officine, nelle campagne, nelle miniere, - la borghesia non p:1ò vivere che circondata dei suoi c:mnoni e delle sue molteplici b.{ndierc nazionali, delle quali non un:\ è prfra del fango e dell'onta che proviene dalla strage e dal funo. Non c'è che il Svcialismo che porterà la pace internazionale. Il Socialismo, che ha una sola bandiern uni\'CrS'lle, - la finm– m:1nte bandiera ross."l; - il Socialismo che non conosce frontiere nè odi nazionali; - il Socialismo che non \'UOle caserme, - come non ,,uole nessun'altra for:na. di ozio 1 clisfrun:,,mento e cli immoralità, il Socialismo, - e solt:,,nto il Socialismo, - porterà la pace. Quando i • seo1.apatria• emrcranno nel possesso della Terra in ogni • parte d'Europa•, quel giorno le frontiere, le bandiere e le patrie avmnno CCSS.'llO di esistere, e con essi ogni loro immorale e nauseabondo sostegno di eserciti, e di bilanci milit:,,ri.Quel giorno la p:1.tri:ls:1.r?t. la Terra intiera e tutti gli uomini si chiamernnno Citt:1dini della stessa Città. . .. Infatti; - guardate :se non fanno proprio per ridere! - Ieri Fr:mci:,, e lnghiltcrra fanno il trattato di arbitrato ... cronico. Amici! Amici! si strilla da un!'l parte e dall'altra dello stretto. E il giorno quella di TegclolT a Vienna, e i mille monumcntucoli alle truppe d' .\frica in Italia, sono I,cn lungi dall'essere monumenti dÌ gloria nazionale, poichè essi st:,,nno ali a.ttesl:lre che le gener:,,1.ioni da cui discendiamo u che ci sono contemporanee, non csitnrono :,, spor• cnrsi le ma.ni nel s.-rngu; di popoli che volevano spogliare. . .. .\ propo~ilo. L'ultima mia Varitlà del S«ia/ùmo in cui ra.c– comand:,,,·o ai '.\laestri d' ltalia di insegnare la storia non dal punto di vista c.·mnibnlesco e battagliero, come generalmente si fa, ma dal punto di vista pacifico, per mostrare ai bimbi che il fatto di ;,arhre lingue diverse non· è una ragione sufficiente per SC.'\1111arsi l'un l'altro, - mi ha procur:1to una \'al:mga di lett<'resimpatiche e emusiaste d:1.iMaestri italiani. Bravi i Maestri I Lavora.le per la. Pace internazionale, e l'umanità futura, quando avrà ahbnttuto i mo• numeuti ignobili e sanguinosi che oggi disonornuo i trivi e le piazze, - elever?i a \'Oi un monumemo ben piì1 grande e più bello, so– vrasL'ltO da.Il' imagine di Pallade, dea ddla. Saggezza. In queste lettere, i )lacstri mi chiedono quale guida, quale testo, per l'insegnamento • p.1dfico • della. Storia e per la propagand:,, delh p:tce internnzionalc possono adottare. Rispondo. L'Italia non ha nncora prodotto que~ti testi e questi libri. Qualcuno di voi, i\faestri, potrebbe scri\•ere una Storia d' Europ:,, con questo intento. Farebbe opera meritoria. Qualcun altro potrebbe prep! 'lra.re una /l11tologia in cui raccogliere le prose e le poesie dei grnndi Apo– stoli della Pace internazionnle: Vietar llugo, - I-'lmartine, - )lazziui, - i\tarx, e gli ahri. Per ora, - non posso indicarvi che il libro di Gusta,·o Ilcrvé, in francese, - che porta. per titolo: Slclria d' J:.ì,ropa t di Fra11dn. L' imtg11n11u11topacifico ptr mt:,:;o tld/a Storia. E anche il supplemento lettera.rio del giom:,,le La Poct, pubblic:uo a Gcno"a sotto la direzione elci lbrtalini. Gna p:trola sul ria\•\'icinamento fr:mco-italiano. Se l'orgi:,, mò– narchico -milit:i.re• succhionista a cui Parigi ha assistito (mamma mia, che differenza c'è tra i fasti e i seguiti d'oggi, con i fasti e i se– guiti del Tria non?), deve servire a unirci alla Francia per .'lggre– dire un'altra N:u.ione, - lUtti questi sb!'lndicrnmenti, tutte queste stamburate, tutti questi brodi di giuggiole mi sembrano perfetta~ mente inutili. Che CO$.'\ci prcp:tra. la politic."l.estera jltrso11nlr, della quale il popolo italiano, - che mantiene i sucd1io11i e paga le tasse, e le soprattasse, - non ha il controllo? Ci uniscono alla Fr:tnci:1 per farci :,,ggredire l'Austria~ ~la :1llora, non vale la pena! Xoi sia.mo lieti del ria\ 'vicin:1.mentofranco -italiano, perchè \'Ogliamo vivere in buone relazioni a,l(ht con la Francia. i\la se tulto si ri– duce a uno spostamento di alleanze e 3 un cambiamento di nemico da aggredire, che stiano i:itti e non ci c:rnzonino. lntnnto, - per non sbagliarci, - poichè ci tengono volo1umiamente .'lihuio delle loro intenzioni 1 continuiamo :senza b.1tter ciglio la Òostra propa• gand:,, intcrn:uion:tlt!, che è la \'CNl,,._politica estera umana, e di– ci:tmo: - Soldatiui del mondo inticro, ricord:1tevi che scbbeue abbia.te un fucile sulla spalla e la giberna piena di cartuccie, \'Oi non do– \'Cle uccidere. Non uccidl•tc! Non fatevi uccidere! Correte\'i incontro lietamente, gli uni verso gli nitri, - da1evi In mano e ricordate,•i che siete tutti fratelli! Nix. dopo1 gg111<> anniversario della 1>:lttaglia di Trafalgar, l..ondrn si Quei nostri abbonati cui l'abboilemento semestrale sca- copre cli ~ndi~re. L.'lcolonna di Ì\elson a ~l'ra.fal~ar~1uare --:_ è stata deva col fascicolo del 10 agosto, e che non hanno ancora coperta d1 fion; - e molte :1.ltreporchene patr1ott1chc, non esclusa • provveduto a rinnovarlo sono pregati di mettersi in regola l'esposizione dello stcnd:,,rclo pcrson:tle di Nelson, sono st:,,te per- • con l'Amministrazione. petraie. Par di sognare. nuoni, amici. E int.'lnto vanno:,, rivnngnre La nostra amministrazione, presso Luigi i\\ongini, è a le vecchie storie di ma.:5-.1croche farebhero bene a dormire per Via S. Clandio 1 57 • Roma sempre nella tomba ove furono sepolte. Poche cose sono più im• =======:=:=•=========':':'"==== ENRlCO l"ERRt, tlirtllort-ruponsa6ilt. morali di queste celehrnzioni ufftciali della. vittoria cannibalcsc:i. di ~n popolo su un altro. L."l.colonna di Trafalgar a Londra, come Roma, 1903. - Tipografia Cooperativa Sociale, vin Barbieri, 6.

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