Il Socialismo - Anno II - n. 16 - 10 ottobre 1903

244 IL SOCIALISMO PROBLEMI SOCIALI L'" OPERA POSTUMA,, DICARLO MARX I ( Co1/linua=io11e). LA LEGGE GENERALE DELL'ACCUMULAZIONE CAPITALISTA. li plusvalore prelevato dal· capitalista è in parte da lui consumato ed in parte capitalizzato, allo scopo di aumentare il capitale esistente. Questo capitale si divide in capitale costante (mezzi di produzione, materie prime} che non modifica la grandezza del valore; in capitale variabile (forza di lavoro o salario) che cangia di valore nel corso della produzi-one, prod4cendo, oltre il proprio equivalente, un plusvalore che varia più o meno secondo lo svi– luppo della produzione. La composi=ùme del capitale ha un'importanza decisiva sulla sorte della classe operaia. Ora, Carlo Marx chiama composizione organica inferiore quella data dai capitali, in cui è preponderante il ca– pitale variabile, mentre sono capitali di composizione or– ganica supe1-iore quelli in cui è aumentato il capitale costante di fronte al capitale variabile. Se l'accumulazione dei Capitali impiegati nella pro– duzione - per mezzo del plusvalore capitalizzato - aumenta, senza modificazioni nel processo produttivo, e la popolazione non cresce in proporzione, allora i salari tendono a rialzarsi. Ma, ciò che caratterizza lo sviluppo del capitalismo è l'importanza crescente del capitale costante (macchine, materie prime, ecc.) di fronte al capitale variabile, di cui l'importanza relativa di– minuisce col progresso della produzione. Di qui la espropriaziqne dei lavoratori pe_rmezzo della mac~hina, la creazione di una popolazione fluttuante, dt una armata di riserva del lavoro - la concorrenza della quale deprime i salari - condannata alla disoccupa– zione in tutti i periodi di crisi e di depress ione generale. È questa la legge generale, assoiu.ta deii' accumu.la – ::ione capitalista, per quanto la sua azion e, come quella di og'lli altra legge, possa naturalmente essere modifi– cala da circostanze Particolari. 2 « Quindi, qualunque sia il salario, alto o basso, la « condizione sociale del lavoratore deve peggiorare a « misura che il capitale si accumula. È questa legge « che stabilisce una correlazione fatale fra l'accumu– « lazione capitalistica e l'accumulazione della miseria, « cli modo che accumulazione cli ricchezza ad un· polo « porta ugualmente accumulazione di povertà, di sof– « ferenza, di ignoranza, di abbrutimento, di schia– « vitù al polo opposto, dal lato della classe che pro– « duce lo stesso capitale ». 3 1 li distinto nostro collaboratore Luigi Negro si è compiaciuto di estcn• dere ad altri punti della grande controversia scientifica. sul marxismo la sua forte si11tcsi, e noi siamo lieti di o!Trire cosi ai nostri lettori il mae-gior quadro dello stato presente della controversia stessa. Dobbiamo ora riparare a qu:tttro errori di stamp.t che incorsero ncll:t parte di questo prOfondo studio, fa quale usci nel fascicolo ultimo (:i:s i.et – tembrc H)OJ): 1 ° a pagina :i:27, colonna 1, :i:0 capoverso, si sumpò: • utilità ji1cale • invece di • utilità finale•· 3 ° :i pagina 2:1:8, colonna 2, ultimo capoverso, doveva stamparsi: In Ricardo, il s:iilario normale è concepito in corrcl:uione ad un:i grandcua cost.-intc •· Mancava la parola collank. 3• Nella nota 1, colonna 2, pag. 2:1:8, si stampò: • La 1Jt1r'ia del ,,alorc·., •; doveva stamparsi:• La teo,-ia del valore ... •• ◄• a pagina :i::i:9, colonna 1, ,1ltimo capoverso, doveva st~mparsi: • Questo dimostra ancora con un'evidenza meridiana quanto la m11ura del valo.-e col lavoro sia necessari2 per co,n;,-e111/e,-e •· Si stampò col;i,-, invece di com;r,ndert. 2 CaJiJal, I, p:ic. ,84. 3 CafiJal, I, pag. 285. Il Sorci e gli altri che lo seguono, possono constatare che tratt:i.si della miseria, degradazione, ccc., dell'arm~ta operaia di riserva, vot.ita :-Ila di• ,occupazione e che quindi normalmente deve vivere sul fondo della bcne– ficenu. ufficiale e pri\'ata, e non della inticra classe operaia produttrice. J-: chi vuole sapere le condixioni della disoccupazione in Inghilterra lege-a l'articolo di Avcling sul Dn,e11,·,, S«r'al, n. 1, 1895. In altri termini, l'onnipotenza capitalista va grada– tamente aumentando a misura che il capitale costante cresce di valore per rispetto al capitale variabile, il quale ultimo si riduce ad una frazione relativa (non assoluta} sempre pitt piccola del capitale complessivo sociale. È per tale motivo che il salario relativo o proporzionale diminuisce di fronte al plusvalore creato dalla classe lavoratrice, per quanto il salario assoluto cresca più o meno fortemente a misura che il perfe– zionamento delle industrie determina un maggiore consumo, usura della forza di lavoro, e che la stra– grande ricchezza prodotta fa nascere anche ?ell_'oper.aio nuovi e maggiori bisogni sociali i i n0$tfl b1sogm e godimenti nascendo nella società e misurandosi ·nella società per la loro stessa natura sociale e quindi relativa. 1 Infatti i recentissimi lavori dell'Ufficio del lavoro di \Vashingt~n, diretto dall'illustre Carroll \Vrigt, dimo– strano con l'evidenza scultoria delle cifre, la precisione mirabÙe delle conclusioni marxiste. Dal 1860 al 1890 il capitale impiegato nelle industrie degli Stati Uniti è aumentato del 546 per cento, mentre il valore del pro– dotto crebbe soltanto del 397 per cento; il salario as– soluto (media annuale dei salari) per operaio da dol– lari 247.34 nel 1850 sali nel 1890 a dollari 445.85 con un aumento di 198.47 dollari, ma il salario relativo che rappresentava nel 1830 il 51 per cento del valore nett~ attribuito al lavoro nel 1890 cadde al 45 per cento.· La concezione di Carlo Marx riceve quindi, a dispetto dei suoi critici, la cresima definitiva: a misura che la produzione capitalista si sviluppa le condiz~oni_ di esi– stenza della massa attiva della classe lavoratrice 111 com– plesso migliorano, ma a spese della sua condizione so– ciale, mentre l'armata operaia di riserva man mano è gP.ttata nella disoccupazione, nella miseria e ne111ab– brutimento. LA TRASFORMAZIONE DEL PLUSVALORE IN PROFITTO ED IL SAGGIO MEDIO DEL PROFITTO. E cosi siamo giunti all'opera postuma di Carlo Marx, al famoso terzo libro ciel Capitale 3 che tante discussioni e polemiche vivissime suscitò al suo apparire nel mondo scientifico, trovando nemici acerrimi e sostenitori for– midabili; ma soltanto ora, che la traduzione francese dell'intiera opera marxista va spandendosi ovunque, è possibile una critica ed un'analisi sana e veritiera, po– tendo farsi dalla massa degli studiosi con la conoscenza di causa che deriva unicamente dalla lettura personale e diretta della geniale opera marxiana. Se nel 1° libro del Capitale il Marx studia ed ana– lizza la produzione capitalista nella sua base fonda– mentale - la produzione dei prodotti sociali - e, nella creazione del plusvalore, lo stimolo, il pungolo dello sviluppo borghese; nel 3° libro egli dimostra la com– pl'essità dei rapporti capitalisti, in qual modo_ la base fondamentale sia nascosta, agli occhi della società, da fenomeni più apparenti e superficiali che mascherano la realtà e il fondo delle cose. Così, Marx ammette, con tutti gli altri economisti, che i prezzi sono regolati dalla concorren1..a., dall'offerta e dalla domanda, ma egli spiega che la concorre1w..a. è regolata dal tasso dei profitti, il tasso dei profitti dal tasso del plusvalore, il plusvalore dal valore del prodotto, il quale ultimo è, in ultima 1 Cajital, I, p2g, 2◄3-,4◄ cd opuscolo di ì\l~RX, CaJitalt e sn/~,-io. :i Questi risultati si accentuano, senza alcun 2umento del 1alar10 asso– luto, nel decennio successi\'o 1890•1900. Confrontare il mio i111dio sul m'1flii,,e11Jodel salar'itl t del frofiJlo nelle Jrindjali nat.ioui modtr'Ht, appar$o sulla Rivista j,t,j,t,lt1r't dcll'on. Cola– janni (2nno 190,.) L'estratto puO a\'ersi presso l'autore Luigi Negro: . 3 Oc\ 2 ° volume del CaJital, ci occuperemo in seguito nella rcd1str1bu– xionc del profi110 IU I' induslriale e il commerciante.

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