Il Socialismo - Anno II - n. 15 - 25 settembre 1903

IL SOCIALISMO 2 39 so<ldisfozione sorgere la nuova istituzione. li Turati poi, eh~ an– cora quindici giorni fa - nella Critica Sociale - ricordava l'antico concetlo che lo Stato altro non fosse che un e Comitnto di difesa degli interessi del capitalismo •, nel suo discorso dichi:nava espli– citamente che.: gli operai e i socialisti, entrando nel\' Ufficio del l:woro, hanno abbandouato il pensiero iniziale che lo Stato, per loro, si:i. unicamente un e nemico da abbattere. • /\Ton vi ha in ciò w, buon sintomo di conciliaziom, di quella conciliazione che, sul terreno della giustizia, caccerà in bando la lotta di classe? • Ahro che • tener fronte a tutti gli altri membri • ! I fonatici :\ freddo ci sono per sciupare anche le migliori ca.use, e quelli son fon:ttici - :l freddo - del riformismo ! Figuriamoci! Nè indifferenti, 11è fanalici. Ecco la giusta linea, che era se– gn:tt3. da Cabrini alla fine della sessione del Consiglio del lnvoro. L'aumentodell'emigrazioneitaliana per paesi trans• oceanici nel 2° trimestre dell'anno 1903. Togliamo dal Bollellino dell'Effligraziom (fase. 10, pag. 53) i seguenti dati : Il totale degli emigranti partiti durante i mesi di aprile, maggio e giugno dell'anno 1903 fu di 86,175, in con– fronto di So,487 partiti nei corrispondenti mesi dell'anno prece– dente, con una differenza in più. per quest'anno, di 5688. EMIGRANTI l'ARTITI nAL 1° APRILE Al 30 GIUGNO 1903, IN CON– FRONTO L'I QUELLI PARTITI NEI MESI CORRISPONDl.:NT: DEL– L'ANNO l'Rt:CEDENTE. PORTI d; destinazione St2ti Uniti Brasile ... Plata .. Altre destin:i~. Asi,;o 11102 Porti d'imbarco 2,017 ,,, 5,021 ,,, Poni d'imb2rco 2,831 1,867 77< 2,646 ,,o,.I . .. ,I ,96 4,863 ,,,I ·•·I •• ,., VARIETÀ DELLA CRONACA INTERNAZIONALE Variet:l. .. russe - Pcrchè lo fischieremo - Come si uccide in Russia - La fame cronica - Morte al peusiero - Carnefici a tutti i costi - Bilancio dello czarismo - Nel regno delle spie - I.a baracca .'li sgretola - 11 nostro brindisi. Perchè lo fischi:imo? Toh ! La r:igione è semplice. Non è mica per odio verso di lui. Oibò. Povero diavolo I Lui, così com'è con la sua faccia mongolica e il suo sguardo obliquo, - per quanto si faccia chi:im :i.re Cznr di tutte le Russie e Ponlefice dell:i Chiesa ortodossa, - non è che un povero pacchello di ossa, di albumina e altri tessuti, completamente irresponsabile. Non ha l:i test:i a posto. E quel che è peggio, - si è che ~ nato cosl. Non e' è più nulla da farci. Conoscete la legge dell'eredità patologicn nelle famiglie mabte? Egli ne è una vittim:i. Nella sua famiglia c'è posto - come in quella di Guglielmone - per tutte le classi• ficazioni, auliche e moderne, della follia. I granduchi fratelli e cugini del padre suo, ce l'avevano, -- come lui, - nel sangue. Uno organin::iva delle orgie uso Sard:m:ipalo; un :iltro rubò i diamanti della madre e fu esiliato nel Turkest:m; un altro :iveva il delirio delle grandezze ... come Lebaudy imperatore del Sahar.l. L' imper:itrice Maria Alessandrovna, pi:mtata e cornificata croni– camente dal marito (bei costumi quelli delle corti I) si rinchiude in un pietismo che va fino al misticismo degli alienati. .Risaliamo pi\1 in :iho. O che Pietro I non uccise di sua mano, dopo averlo ben bene torturato, suo figlio Alessio nella prigione di S. Pietro e Paolo?! O pazzo o briccone. Di qul non si sc:i.ppa. Io credo l'uno e l'altro. Piì1 tflrdi, Alessandro li fu invaso rial delirio di persecuzione; qualche C'Osacome il delirio di Abdul-Amid dei nostri tempi ; un giorno un suo aiutante fa un brusco movimento e il pazzo lo uccide con una revolverata. Aveva avuto paura. Paura: h follia dei tiranni. Anche Nicol:i TI ha paura. Gli si legge sul voho. ~fa noi non I' odiamo. 1 nostri fischi non vanno alla sua pcrson:i m:ilata, ove l'epilessia si complica (come mi ha assicurato person:i. che conosce da vicino 1:i corte di Pielroburgo) al veleno dcli' eredità patologica. Noi non I' odiamo, - come non odiamo Misdea che, in un :iccesso <liepilessia larv:i.la, gettò la strage nella caserma di Pizzofalconc. ro, - ma dici:imo: non deve essere man• tenuto ncll:i conditione di poter nuocere. E lo diciamo senza odio, - ma con seren:i e tranquill:i coscienza: E non fischiamo lui. 1-'i– schinmo ciò che egli, anche irrespons.-,bile, rappresenta. Fischiamo lo c:arismo! Che cosa è lo czarismo? Leggetelo in un giornale rus~, il 1Vovosti di Pietroburgo (1903, numero 100): Dopo Kischineff : , 0 A certo Samh Tounarij hanncf ficcnto due chiodi nelle narici, sino :il cranio ; 2° A Liss hanno spezzalo le articolazioni delle hr:i.ccia e delle gambe; 3° A Kehariton h:i.nno tngliato le l:i.bbra, poi gli b:mno str:ip– pata l:i lingua i 4° Ali' :ingoio della via Gostinu:ii:i.e Sweteknnia hnnno steso a terra \ID3. donna ebrea incint:i e le hanno applic:i.t:t la bnsto– n:i.t:i.snl ventre ; 5° Nell:i stessn stra.da fu trov:it:i un:i bambin:i. sp:i.ccat:iesat– tamente in due... E continu:i. Che cos'è lo czarismo? Una circolare ufficiale russa, il 22 mnggio 1892, affermava che il pane m:inca in 20 provincie della Russi:i d' F.uropa, delle 98 che compongono l' impero. Queste venti provincie form:ino piì1di due terzi dell:i Russi:i d' Europ:i. ; trent:i milioni d' uomini. E il Shishkoff nel suo • Appello :i.I pubblico inglese • puh– blicato nella NimletJJ//1 CtJJtury, gennaio 1892, scriveva: .-11 pane di segnla m:i.nca completamente. T più fortunati contadini si nu– trono di un:i. minestr:i d' erbe, strappate alla terra ogni giorno •. Mentre ciò :icc:i.deva, 70 vagoni carichi di gr:ino uscivano dalle immense proprietà private dello czar e venivano diretti a Riga per essere esportali fuori di Russia. 11 guadagno allo czar. Che cosa è lo c:arismo .J C:t!lrismo significa tortura, imprigion:uuento e morte, senza processi, senta garenzie, senza controllo, - di tutti gli uomini mi• gliori e più illustri dell:i Russia. T grandi scrittori Tchernichevsky e Mikha'iloff sono cond:i.nnati ai l:ivori forzati a vit:i nelle miniere della Siberia, - Stchappoff è esiliato in Siberi:i.,- il grande s:i.tirico Saltykoff è spedito in una provincia lont:ma ; Pissareff, a 23 :inni, è imprigionato nell:i. for– tezza di San Pietro e P:i.olo. Tuili gli seri/lori li/uri f11ro110 t soJJo peruguilali. Le glorie dell' Università di Pietroburgo, come Spas• sovitc, Kaveline, Kostomnroff, Pypine, sono destituiti o imprigio– nati ; i mpprescntanti delle comunità agricole, come il b:irone Korff e Cnisc, vengono esili:\ti. Tutti i gr:i.ndi russi soffrirono il c:i.rcere o il patibolo: i poeti Ryleiv e Chertchenko, imprigion:i.li; gli

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