Il Socialismo - Anno II - n. 14 - 10 settembre 1903

212 IL SOCIALISMO nomia nazionale, e sospingere l'Italia verso spiriti e forme superiori di vita, onde nel dialogo sereno della civiltà si sviluppi tra noi la vita delle oflìcine, la ...:alturarazionale de' \'.:ampi, l'attività de' commerci, e nell'incremento della ricchezza trovi sua pòsta il la– voro e sue naturali condizioni la lotta di classe. E dentro alla grande battaglia circola anim,1tricc la linfa di un metodo consaputo e presciente - il metodo genetico, che in quanto è applicato all'azione socialista è metodo rivoluzionario - I:\ dove il .metodo riformista si ferma empiricamente agli esterni sintomi delle cose. ' Per quell'idea e con questo metodo era una buona volta investita non pili ne' suoi simhoU - come allorchè Felice Cavalloni con somma possanza :issaliva Francesco Crispi - ma su tutta la sua fronte, e direttamènre nella sua compagine, l'alta camorra che si annida nelle amministrazioni dello Stato - e per quell'idea e per questo metodo tutta la co– scienza nazionale si destava una volta per sempre. Idoli dai piedi di creta erano e saranno per- tanto i!}franti lungo la via... . In fondo alla quale - pioniere e maestro En– rico Ferri - sta la renascenza italica, e, l'una dal– l'altra rampolfanti, le ascensioni umane verso l'ideale della felicità. Bruno Franchi. 1 Vedi F,ouu, Il metodo rivolu:.io11ario, fase. VII di SociaUsmo, 25 mag• gio 1902, PROBLEMI SOCIALI L'"OPERA POSTUMA ,, DICARLO MARX L'ultimo volume del Capitale di Carlo Marx diede luogo a critiche, esposizioni e sviluppi in campi diversi ed opposti. Il Loria, fra elogi ditirambici ed ampollosi, dipinge la teoria marxista del valore per una teoria suicida; al Sorel pare una economia di genere ege!ia110; il Croce afferma che essa contempla lo studio della società la– voratrice astratta e che riveste unicamente l'aspetto di una sociologia economica; Arturo Labriola, dimenti– cando le antiche sfer1.ate ali' economia edonistica nella persona del Pantaleoni, ora, in perfetto accordo quasi con Enrico Leone, cerca di scoprire un punto di pas– saggio tra l'economia marxista e l'edonismo. Orbene, io credo che l'errore fondamentale in cui cadono i critici di Carlo Marx - ove si eccettui Arturo Labriola - sia semplicemente questo: essi dimenticano che in Marx il filosofo e l'economista so·no indissolu– bilmente legati fra loro, poichè l'autbre della concezione materialistica della storia non poteva informare la sua opera economica ad altri insegnamenti che non sgor– gassero dalla sua filosofia storica. La critica, invero, per quanto abbia cercato di demo– lire il fondamento stesso della geniale concezione, non è riuscita che a renderla più evidente, nello stesso tempo che fugava certi semplicismi infiltratisi nella propa– ganda popolare, e puliva la dottrina dalle esagerazioni spurie dei troppo zelanti discepoli. Così le ultime let– tere dell'Engels comparse nel Devenir Sodai, mentre stabiliscono l'incrollabilità e la sicurezza granitica del sistema marxista, vengono a ribadirne, senza possibile contestazione, la attendibilità e verità nella sua appli– cazione diretta ai fenomeni economici. Trovo quindi utile riprodurre in sintesi, quale fu tratteggiata dal suo autore nella Critica delt' Economia Politica, i tratti fondamentali della concezione marxista: « Nella produzione sociale della loro vita gli uomini « as sum ono rapporti di produzione determinati, neces• « s. :1.ri ,indipendenti dalla loro volontà. Il complesso di « q uesti rapporti di produzione forma la struttura eco– « nomica della società, la base reale, su cu1 si eleva « un edificio giuridico e politico, ed a cui corrispon– « clono determinate forme della coscienza sociale. Il « modo di produzione della vita materiale condiziona « il processo della vita sociale, politica ed intellettuale. « Non è la coscienza degli uomini che determina il loro « essere, ma al contrario è il loro modo di essere so– « ciale che determina la loro coscienza». Ora, l'economia politica, nel suo _senso più largo, essendo la scienza delle leggi che regolano la produ– zione e lo scambio del materiale necessario alla vita sociale (Engels)i il legame intimo fra l'economia poli– tica. e la concezione materialistica della storia, si rivela di eviden1.a palmare. Poichè, variando le condizioni della produzione eia paese a paese, di generazione in generazione, l'economia deve variare anch'essa per ogni paese e a seconda delle epoche storiche. « Dall'arco a freccia, - scrive l'Engels - dallo scal– « pellino al trafficante, e soltanto eccezionalmente, dal– « l'eventuale commercio del selvaggiume fino alle mac• « chine a vapore della forza di migliaia di cavalli, al « telaio meccanico, alle ferrovie e al Banco d' Jnghil– « terra, vi ha una distanza enorme, mostruosa. l..a Terra « del Fuoco partecipa alla produzione in massa e al « ~ommercio del mondo cosi poco, come al movimento « cambiario od a una crisi di Borsa. Chi volesse porre « l'economia politica ·della Terra del Fuoco sotto le mc– (( desime leggi di quella dell'Inghilterra attuale, evi– « dentemente commetterebbe un errore madornale ». L'economia politica, per conseguenza, è essenzial– mente una scie11::astorica, cioè di una materia in con– tinua trasformazione. In altre parole, la economia politica dovendo essere il riflesso della ricerca storica, del movimento reale della produzione e dello scambio nel campo del pensiero, deve seguire passo passo le trasformazioni della pro– duzione e dello scambio ed esserne uno specchio teo– rico fedele. Le fasi pii.1 semplici, storicamente e teoricamente sono quindi il punto di partenza dello studioso per giun– gere alla comprensione di fasi produttive più complesse; la produzione semplicemente mercantile, ad esempio, e la economia feudale sono il punto di parten1.a per la spiegazione dell'economia borghese moderna, per quanto l'economia capitalista attuale sia retta da leggi econo– miche molto più complicate. * * * E: a questi concetti fondamentali che s'informa il Capitale di Marx. Certo i risultati marxisti non sono applicabili scm– p!iccmeutc a qualsiasi avvenimento storico-economico, oppure a qualsiasi paese in cui ·comincia o si è già sviluppata la produzione borghese, senza uno studio antecedente sulle condizioni reali economiche in cui versa il paese stesso. Nelle scienze esatte - chimica, fisica, ecc., - per rendersi consci dei processi della natura, si cerca di studiare i fenomeni naturali nella forma più evidente e tipica, ed in condizioni tali che nessun~ perturba– zione possa prodursi; oppure si procura di avere arti– ficialmente qltelle condizioni che assicurino la marcia re&olare dei fenomeni stessi.

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