Il Socialismo - Anno II - n. 13 - 25 agosto 1903

196 IL SOCIALISMO cotesto popolo immenso quando si sarà messo ad imi– tare e seguire il Giappone, la sentinella avanzata della futura conglomerazione asiatica? 1 Certo queste cose non avverranno nè fra dieci nè fra vent'anni, ma potranno facilmente avvenire fra cento o duecento anni. Ecco ciò e he noi Europei civili o per meglio dire, ciò che la nostra borghesia capitalistica per l'avidità di trovare ed imporre nuovi sbocchi commerciali alla sua esube– rante ed anarchica produzione è andata preparando per i nostri nepoti; la più feroce, la più grandiosa, la più terribile guerra di sterminio, fra razza e razza, fra re– ligione e religione, che abbia mai esistito. Ma forse prima di allora, il proletariato interna– zionale che ha la visione netta di tutte queste cose, il proletariato che non conosce confini e frontiere che di– vidono, ma fabbrica le ferrovie che riuniscono, avrà speriamo, prima di questo remoto tempo, posto fine agli antagonismi di classe e quindi eliminato radicalmente le cause delle guerre. Già già il proletariato stesso chi– nese entra in concorrenza col proletariato degli altri popoli, e l'eventuale terribile guerra che noi abbiamo per un momento preveduto potrà essere sostituita da un'altra guerra a base di tariffe e di salarii. Le varie civiltà che cozzano fra lo:-o, vanno in certo modo scambiandosi le loro qualità e difetti specifici, fino a che non avranno raggiunto una specie di quid medium, qualche cosa come un denominatore comune. Avverrà delle varie civiltà, mi si permetta questo para– gone che parrà un poco azzardato, come dei liquidi che posti in vasi comunicanti, vanno adagio adagio ponençlosi allo stesso livello, o come di due soluzioni saline di saturazione diversa che separate da una mem– brana riescono dopo un certo tempo ad uno stesso grado di saturazione. Aldus Lengus. Torino, 18 agosto. 1 Non tanto più difficile probabilità. Ecco infatti che nel Co,-rier, della &ra 7 agosto, sotto i! titolo o: Il Governo cinese si arma~ trovo queste no- tiiie datate da Londra: · • I! G:1ven10 cinese ha comandato una grande quantità d'armi in previsione della scaden2a che avrà luogo alla fine di agosto dell'interdetto che pesa sull'importazione delle armi. Il Governo cinese ha comandato al Giappone 23 mila rucili e 48 cannoni da campagna, e in Germania cinquanù1 cannoni a tiro rapido ,. . VITA PROLETARIA INTERNAZIONALE Le "democrazie trionfanti ,,agli Antipodi ' Il paese ideale del Socialismo fabiano (di cui il berusteinismo non è che un derivato), l'Australia, è par– ticolarmente interessante a studiare per tutti coloro che vogliono saggiare sul vivo il sofisma ca'ro agli oppor– tunisti del nostro partito: il sofisma che consiste nel– l'assimilare e nel confondere lo sviluppo delle forme politiche democratiche con i progressi del Socialismo. Questo « pregiudizio democratico » come lo chiama il Kautsky nel suo lucidissimo studio sulla questione agraria, consiste nel distrarre l'attenzione dai conflitti delle classi e delle condizioni sociali, credendo che non bisognino altro che se non le forme democratiche 1 Siamo lietissimi di pubblicare questa rela2ìone più estesa che il nostro egregio redattore francese ci manda intorno alla feroce reazione manifestatasi in Australia di contro al legittimo e sacrosanto moto dei ferrovieri di la.ggiù. Nd fa!c. x1 di Socialismo, mettemmo appunto le notizie di fatto più sp~i– fiche intorno agli avvenimeuti medesimi, ed esprimemmo il nostro parere ~uila connessione da causa ad effetto che v'è fra questi avvenimenti e l'errore riforl!lista nel quale furono sempre e sono professori i socialisti a\1• straliani, denvazionc dei socialisti inglesi. L'articolo nostro cui accenniamo era llella rubrica Jl,fovimento e leg-islazio11esociale del 25 luglio, pag. ,7 4 . e repubblicane per dar vita alla educazione collettiva verso il Socialismo. Il nostro amico Beer, corrispondente del Vort1Jaerls da Londra, ha già pubblicato su questo argomento molti articoli interessanti nella Neue Zeit intitolati: L' I– deale sociale della Nuova Zelanda. I recenti scioperi dei ferrovieri nella Colonia di Vit– toria, l'applicazione della famosa legge sull'arbitrato obbligatorio, tanto in Australia (dove vige nella Nuova Galles del sud), che nella stessa Nuova Zelanda, ven– gono a portarci nuovi e interessanti ragguagli intorno a ciò che sono realmente queste « trionfanti democra– zie» degli Antipodi. È specialment~ lo sciopero di Melbourne, quello che ci permette di vedere che in questo preteso « pa– radiso degli operai>> che sarebbe l'Australia, il carat– tere di classe dello Stato non la cede per nulla nello stato modernissimo, e vi è tanto evidente quanto nella vecchia Eui.-opa. [I Governo del sig. Irvine pretende di interdire il di– ritto di organizzazione agli impiegati e lavoratori dello Stato, e ha preso una serie di misure assolutamente draconiane a questo scopo. La prima consiste nella soppressione dei loro di– ritti politici normali: si tolse loro il diritto di voto nelle circoscrizioni dove essi abitavano, per dare lt,ro dei rappresentanti speciali che però non potevano essere eletti se non pili tardi, dopo le elezioni generali po– litiche, ed a parte. Così i deputati sfuggivano al con– trollo che questi e!ettori operai avevano potuto fino ad allora esercitare sulla loro azione parlamentare. Poi il Governo annunziò la presentazione d'un progetto di legge con cui si toglieva il -diritto di organizzazione ai ferrovieri. Questi risposero con lo sciopero generale ferroviario in tutta la Colonia. L'indomani, 13 maggio, I' Irvine presentava alla Cam·era legislativa di Sydney il più mostruoso pro– getto di legge che sia mai stato proposto in un Par– lamento moderno contro la classe operaia. - Eccone qualche passo caratteristico. - li fatto di lasciare il lavoro senza il permesso dell'alto Commissario (le fer– rovie di Vittoria appartengono allo Stato), era consi– derato da parte d'un impiegato o operaio delle ferrovie come un delitto punibile con un anno di prigione e cento lire sterline di multa. Ogni impiegato licenziato non solamente perderebbe tutto il diritto alla benuscita, ma non potrebbe mai più essere ammesso di nuovo nell'Amministrazione de~le ferrovie, e ciò senza ri– guardo alle cause del suo licenziamento. L'Alto Cam– missario avrebbe facoltà di assumere nuovi agenti senza essere obbligato a sceglierli con le condizioni di ca– pacità richieste dalla legge per la sicurezza del pub– blico: chiunque poteva essere assunto, in sostituzione degli scioperanti. Naturalmente questo schema di legge conteneva tutte le disposizioni anteriori della legge inglese del 1875 contro la sorveglianza « abusjva » delle officine, e spe– cialmente contro il pi"cketing, disposizione già incor– porata nel Victoria Act del 1891. Ma i governanti democratici degli Antipodi anda– vano molto più lontano. li fatto di persuadere un operaio delle ferrovie a fare sciopero o anche di sol– lecitarlo semplicemente, era considerato come un de– litto grave {art. 8). Molto più ancora, un banchiere colpevole di tenere ·in deposito i fondi degli sciope– ranti era punibile tanto, quanto colui che raccogliesse delle ·sottoscrizioni a loro beneficio. Ma la disposizione più enorme è quella che consider.a come un delinquente « colui elle fa Wl atto, o una cosa elle avesse per scopo, o potesse avere per resultato d'incoraggiare, di soste– nere, di estendere o di continuare uno sciopero ». Il corrispondente del Daily News di Londra, da !vtelbourne, fa osservare che in queste condizioni, il

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