Il Socialismo - Anno II - n. 13 - 25 agosto 1903

IL SOCIALISMO 203 Il Labriol:l dimostrn come .le classi possidenti siano fo.\'oritc d3l sistema dei prestiti, rovesci:mdo spesso sulle borse piì1 povere (per effetto di trasl:lZioni e ripercussioni delle imposte) il paga• mento degli interessi. Romeo Soldi. CAROLINE FoLEY RHYS, Notes on rat'ly economiecon– ditio11s in Nortbeni fodia. Ì!: un intcrcss.·mtissimo studio sulle (011dizùmi tamomidtt dtl– t f11dia antica, dedotto dai' poemi e dai libri letterari· n.ntichi, in– teress.-mte sociologic:unentc in quanto dimostra ancora una volta quanti degli usi che noi reputiamo più complicati, sieno primitivi, e quanto spesso sicn primitive le modernissime istituzioni. · Curioso, per es., il pens:.uc che nell'India antica come d3 noi nei paesi meridionali non esistevano c:ise isolate: le abitazioni eran sempre nei villaggi che potevano andar da 30 a 1000 case, ma se1,nprerette a villaggio col capo, leggi proprie, ecc. ecc, La comunità del villaggio possedeva campi e prati e granai pieni pe,i casi di carestia o di guerra. l ,,iJlaggi avevano un muro che li protf'ggeva dalle fiere; le opere pubbliche, strade, murn, case, emno fabbricate dagli indi• vidui validi della comunità, comprese le donne. Gli schiavi erano pochi, cumt~ e trottati come da noi i servi e potev:m facilmente riacquistare la libertà. Le industrie libere, la fabbrica del vaselbme, il lavoro dell'argento, dell'avorio, del legno, dei metalli erano esercitati ereditariamente e ci:l.scuno particolar. mente in determinate città; e in ogDi città in detenni nate strade. L'industria era organizzata sotto la. guida di un presidente, e un arbitro dccide,•a sulle contestazioni fm presidente e operai. Le caste non erano ancora così rigorosamente divise: principi, brahmini e operai mandavano i figli dagli stessi maestri, e strin• gev:mo amicizie fra loro. Nelle classi basse, nella piccola industria, nell'agricoltura si trova la mobilità del lavoro e il padre e la madre discutono su\1a pro– fessione cui si può indirizzare il figlio, solo la classe dei comp<r nenti le cacaravt essendo chiusa e privilegiata in modo da impedir l'accesso agli estranei. Ln moneta corrente era il riso; si adoperavano poi i metalli, l'oro dapprima, molto più tardi l':l.rgento; gli scambi però si elfet• tuavano con tutti gli oggetti di uso corrente: riso, olio, buoi, schia, 1 i, tele, legno di sandalo, ecc. Non vi era l'uso di Banche pubbliche: i tesori era.n tenuti nelle case, o sepolti sotto terra, o depositati presso un amico; l'elenco degli oggetti del tesoro era scritto sopra lastre o coppe d'oro. !\folto intcressanlt sono i prezzi degli oggt:tti di uso corrente. Un asino vale 8 kahapan, 1000 un cavallo, 6000 un c.wallo buono e 90 1 000 una splendida C:l.rrozza, un elefante più di 2,000,000. Un' ora di C.'\rrozza a Benares costa 8 kahapan 1 una bella schiava costa 100 kahap:m e 8 kahapan costa la visita a u~ fa. chiro, 2 kahapan la commissione di un fattorino. .\\folio ben pagati sono gli acrobati, i ciarlaL'\ni, ecc.: un ar– ciere capace di lavorare in pubblico può prender fin 1000 kaha– pani in un giorno e dei bravi acrobati possono prenderne 1000 per una sol:l. ra.ppresentazione, e lo stesso prezzo guadagna in un giorno un bravo sarto di Ben:l.res o un mercante di carav9.Ile. Più ancora può guadagnare un incantatore di serpenti in una buona giornata di lavoro. Molto ben pagati sono i medici; il famoso medico Vivaka Komarabha.cca per la guarigione della moglie del capo ebbe 16,000 pezzi; più 2 schiavi, cavalli e carrozze. L'educazione invece era a buon mcrc.'lt0. Un ricco signore, re o brahmino, pagava wr tutta l'educazione del figlio 1000 pezzi;· il figlio di un povero bra.hmino ne pag!l 7, e quando non può pagare neanche quelli si impegna a compiere qu:1\chc la, 1 orò m;:muale pcl m:1estro. A Benares la comunità pa• gava le spese per l'istruzione dei poveri e i Buddis1i insegn:1vano qu:1si gratuitamente. Ancora molti dati interessanti cita I'A. che io qui tralascio, in– teress:mli come dice l'A. per scrutare \':mimo, per conoscere l'essenza dei popoli che ci hanno preceduti, ma d:1 cui 1uttavia la nostra. civiltà deriva. G. Lombroso. G. RtCHARD, L'idée d'évolutiollda11s la 11ature t l'bis– toire. - Alcan Paris, 1903 Fr. 7.50. L' A. presentato dapprima questo libro sotto forma di memoria ali' Accademia di scienze morali e politiche (che in seguito alla re– lazione di Th. Ribot lo giudicò degno di premio), oggi lo pub– blica con alcune modificazioni in cui si tien conto delle osserva– zioni fatte dal relatore (specialmente riguardo alla discussione del problema della psicologia sociale), e con numerose :tggiunte. La discussione della dottrina evoluzionista de"e, secondo I'A., essere preceduta dallo studio dei rapporti fra l'idea di evoluzione ed il metodo che si applica alle origini del grande processo nel quale l'universo si divide. Questo problema del metodo precede assolutn• men1e lo studio dell!l dottrina. La filosofia critica e la filosofia della scienza si dividono lo s1udiodella idea di evoluzione nella natura.e nella storia, ma è la filosofia critica che apre la discussione e pronuncia il verdetto. Nell'esmne di queste 51.,1estionil Gaston Richard oc• cupa le sue brave 400 "pagine, per aggiungere un altro libro intt• tile ai moltissimi che inondano il mercato. Già non per nulla una Accademia lo ha giudicato degno di premio! ! GEORGES CLEMENCEAU, L'Église, la Rijmbliqtte, H. la Liberté. - Paris, Stock, 1903, p. 93 - 1 (; 0 ol Se– È la pubblicazione del grapde discorso di Clemenceau ·hhlauni nato, sul\' argomento che agita la Francia; e vi sono uniti alcuni articoli del!' illustre parlamcnt:l.re , sullo stesso argomento delle Con– gregazioni. LucmN ARREAT, Le sentiment religiwx en France. - Paris, A!can, 1903, p. 156 - 2 fr. 50. Constatare lo stato della religione. spiegare il suo risveglio in Francia nel momento presente, porre in luce la inferioritb. morale, sociale,. psicologica delle masse religiose è ufficio di questo libro, così simpatico alla lettura, se non profondo di osservazione. Enjolras. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste russe. Le cause vere del massacro di Kiscinioff. Il numero 39 della lskra (rivista socialista russa pubblicata in !svizzera) è in gran parte dedicato al m:iss:icro di Kisci)J-ioff.Tra• lascio tanti dettagli racc.'lpriccianti trasmessi alla lskra da nume– rosi corrispondenti e da testimoni oculari: credo che essi siano già abbastanza noti al pubblico, e riassumo la parte che si oc– cupa di ricercare le ragioni del doloroso a\'venimento. Gli scoppi di ·selvaggio antisemitismo accadevano purtroppo anche prima. Mai però essi avevano raggiunto una feroci:'l.simile. Il microbo dell'antisemitismo viene coltivato con cura dal Go– verno, e orm:'l.i è ben :'l.ccertato che i tumulti di Kiscinioff furono organizzati dagli antisemiti borghesi col concorso della polizia: a questo scopo furono mandati a Kiscinioff agenti provocatori i quali diffonde,•ano dei proclami ove si ripetevano le solite leg• gende intorno all'uccisione dei bambini cristiani per parte degli Ebrei; dopo ii mass:'l.cro gli Ebrei furono minacci:l.ti dalla polizia di un'altra strage nel caso che essi evessero insistito nelle loro te– stimonianze contro le autorità. Si dice che il Btsstrabiano (gior•

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