Il Socialismo - Anno II - n. 11 - 25 luglio 1903

IL SOCIALISMO 17, mocratici perdono terreno per scomparire affatto. Il vantaggio C tutto del Partito socialista. Nello ~tesso tempo le elezioni nazionali si fanno semp~e più sopra la questione: capitalismo o socialismo. Date queste condizioni, ci ~vviciniamo al punto in cui i vecchi partiti sono minacciati di rimanere sopraf– fatti dalla maggioranza socialista. Quando sarà venuto tale momentO il partito democratico scomparirà dalla azione politica ed il partito repubblicano resterà solo come rappresentante del capitalismo di fronte al Par– tito socialistà. La grande importanza di tale avvenimento che fa– talmente dovrà avverarsi dopo le prossime elezioni ge– nerali non può sfuggire a nessuno. Posto che l'anno 1904 segni la fine del partito democratico e che l'anno 1908 porti la grande decisione sulla sorte del capitalismo americano, è intuitivo che il {'.?roletariato cosciente non potrà da solo compiere la sua 111iss·ionestorica, essendo troppo breve il tempo per svegliare con la propaganda tutto il proletariato alla coscienza di classe. Ma gli interessi della classe proletaria comprende– ranno allora quelli della maggioranza della popolazione. Il proletariato cosciente formerà già da solo i! centro di quella rivoluzione politica e trascinerà seco tutte le altre classi, tranne quella che sta sepolta sotto le mon– tagne d'oro. La nostra propaganda continua naturalmente a ri– volgersi di preferenza al proletariato, ed il punto di vista proletario resta decisivo per la nostra tattica. Ma la logica della nostra situazione politica vuole, che non possiamo respingere l'aiuto di altri ceti, qua– lora essi si accostino ai criteri proletari ed accettino la nost!"a finalità - l'abolizione del capitalismo. I~ per la stessa logica che questi ~eti diventano socialisti, ac– cettando il nostro programma ed iscrivendosi al nostro Partito. Non noi andiamo a loro, ma loro vengono a noi. Finchè lo Stato socialista è ancora molto lontano, finchè l'azione parlamentare dei deputati del proleta– riato si limita alla critica ed all'opposizione, finchè il potere legislativo del proletariato 1 ar.zichè direttamente, si esercita in via indiretta, con la pressione politica sui pubblici poteri, c'è anche modo e ragione di ap– poggiare transitoriamente altri ceti. In questo stadio la discussione di una questione accademica come quella della tendenza evolutiva deW agricoltura di fronte alla industria offre ancora un interesse più attuale che non la questione pratica del dominio del proletariato. Manca l'entusiasmo politico che la sicura previsione di una prossima vittoria del popolo lavoratore sarà per gene– rare, e l'argomento opportunista appare ancora persua– sivo per coloro che non sentono profondamente le idealità proletarie. ln queste condizioni un pseudo-:_so– rialismo può farsi bello, come ora succede in Europa, specialmente nella Francia. . Ma quando la lotta di classe richiede una pronta · soluzione, l'opportunismo non regge. E' questa la si– tuazione negli Stati Uniti. Che l'agricoltura vada evol– vendosi verso la piccola o la grande proprietà poco ci importa ora, di fronte alla questione: cosa faremo dei trusts? Con altre parole, l'abolizione dello sfruttamento è ora il problema capitale. Abolito definitivamente ogni sfruttamento, potremo facilmente imprimere all'agricol– tura un impulso nel senso della socializzazione, anche se dovessimo constatare avere essa presa un'altra di– rezione sotto l'orientamento capitalista. . La decisione dovrà aversi fra capitalismo e socia– lismo. È questa la questione politica semplice con cui il Partito socialista potrà scindere in due grnndi campi tutta la nazione: al di quà i capitalisti, al di là le classi lavoratrici. A me pare che il c6mpito più alto della propaganda çd organizzazione socialista sia quello di mettere in prima linea tale questione capitale. Mezzo indispensa- bile a questo scopo è il favorire coscientemente la dis– soluzione del partito democratico, eliminando cosi il pericolo dei compromessi nella politica americana. Per fare ciò non occorre una « piattaforma larga e liberale»; anzi, la coda liberale del nostro programma• n1inimo impedisce ad una gran parte della popolazione di stringersi nelle nostre file, giacchè le sue richieste non . interessano la maggioranza del popolo nè gli agricol- tori. Più ci limitiamo alla questione principale, alla lotta fra capitale e lavoro, più accentueremo gli anta– gonismi di classe nel seno del partito democratico, affrettandone la dissoluzione. Lascieremo perciò cadere completamente il pro– gramma minimo, per meglio far valere il concetto del– l'abolizione del capitalismo. E così uniremo i lavora– tori industriali e la popolazione agricola, che dovrà anch'essa scindersi in due campi, sul terreno della do– manda più importante che mai sia stata formulata nella storia di qualsiasi 1)aese. La nostra parola di battaglia sarà: abbasso il capitalismo! Evviva lo Stato socialista dei lavoratori! Ernesto Untermann. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste tedesche. Come combattere ora il Socialismo in Germania? Sollo il titolo « Ed ora? » Carlo Kautsky analizza nel nu– mero del 27 giugno della " New Zeil ., I:\ situazione creata dalle ultime elezioni in Germania. È evidente che \:i gra!l(liosa vil~oria dei socialisti tedeschi mette il Governo ed i partiti reazionari nell'assoluta necessità <li esco– gitare nuovi mezzi, atti a costrurre un argine contro la crescente marea del Socialismo. La campagna di denigrazione, di diffama– zione e bugie, che si è fatta negli ultimi anni, ha palesato la sua completa inefficacia appunto in queste elezioni, Un partito che di– spone di oltre 3 milioni di voti non può certamente debellarsi, nè con discorsi altisonanti, nè con le piccole malignità quotidiauc. Ì:: giuocoforza per le classi dominanti lo sludiarc metodi piì1 serii di lotta. Quali saranno le vie prescelte dall:i reazione? L'A. distingue due forme di 'combattere il movimento socia– lista: una forma subdol:l propria agli Stati più evoluti dell'Ovest, ed una forma brutale e barbara, adottata uell' Est, e che trova la sua espressione pi\1 pura nelh Russia. Blandire i capi e divider le masse? 1,a reazione blanda mira ad indebolire il prolel:uiato, scinden– dolo ed atlutendo la sua energia rivoluzio1!aria 1 sia ammansando i capi del movimento con l' offrire loro posizioni ed onori nel mondo borghese, sia cre~mdo un:i. posizione privilegiata ad una parte della classe lavoratrice, cui si fanno larghe concessioni nel campo politico ed economico per dist:1.ccarla dalla gmnde mass:1 <lel 1 proletariato. Il primo sistema di una corruzione pilt o meno velata dei capi del mo,èimento può solo essere fecondo per l:1.horghesia quando :i.Ila class~ operaia manca ancorn. ogni cultum politica. Non è proprio il caso di :ulottarlo in Genn:tnia, ove il proletariato co– sciente saprebbe ben presto liberarsi clei capi che mostrn.ssero vel– leità di disertal'e dal terreno della lotta di classe. Assai piì1 peric~loso tornerebbe l':1\tro metodo, che da decenni dà alla reazione ottimi frutti in [nghilterra e negli Stati Uniti. Colà si è riuscito infatti a S<.'indcre la mass:1 proletaria, creando alltagonismi d'interessi fr:1 i bvor:1lori Ol'ganizzati ed il resto del prolet:lriato, facendo così passare :11nemico la parte più evoluta, la vera aristocrnzi:1della. ma.ssa operaia. T:mlo in Germania, quan.to in Austri:1 ed in Itàlia, il Governo intuiScc quale valore questa

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