Il Socialismo - Anno II - n. 5 - 25 aprile 1903

80 IL SOCIAI.ISMO ComempoDneamente, n Compiègne, il luogotenente Thicsurd del 54° fanteri!l, :wendo • suicidato • la propri:i. amante che gli cominciava :i divem:i.rc importun:\ 1 fu condannato (dnl Consiglio di guerrn, nnlurn.lmcntc) a un :inno di prigione. 1:: per nic1Hc. t.:n tribun:tlc di guerra non può opcrnre divcr-amcntc. A edific:uo:ionc dei difon111ori dclln. mar.tic e dcli' onore (,ù) mi– liL'lrC,eccovi una c:mzoncin:l che i soldati e gli ufficiali frnnce.. j ca.m:mo durnntc le m:m:ie /Jorcluu, St '"" moglù t lu/1,r 1\ 0 011 la 11nsro11dtrt I -~ 110,.ç·1mi li /un figlia I •\ Oi lt JC1lt'tnmo /111/t t dut, R fanmo /,,ro ,,:rirlarr: Ohi oh>.' Viva gli upìcial, di Fm11ci11 Oht ""': / l"h. 1 ,1 gli u(Jìcia/i ! M... sarebbe il ca§O di rio;;ponderc, con il loro C:unbronnc. Nell':intica Rom:i e nei paesi sino a ieri ancora schiavisti, er.ino gli schiavi che fun:r.ion: L\':mo da sorvegli:mti e che fustig:wano, puni– V:lno, uccidev:'lllo, gli altri schi:'lViposti sotto i loro ordini; nel Medio J•:vo un pugno di ricchi signori feudali non :'lVrehbe certamente potnto tenere sotto il giogo un popolo immcn'iO se non si fosse circondato di stallieri, scn•i, soldati, hm.vi e gti:lrdi:mi usciti dal popolo; nel 1879, quando i nobili fr:lnccsi si riunirono :t formare \' Armit dt Co11dé per stron:,re il popolo e l:i Rcpubblicn, si por– tarono scco un nugolo di gu:lrdiac:iccia, l:tcchè-, servi e clienti che usch-ano d:11 popolo e che mnrci:lva.no insieme ai loro padroni contro il popolo. Sotto i nostri occhi, dei nostri giorni, è per mezzo dei sold:lti, vale a dire con dei figli di scioperanti, operai di ieri e operai di domani, che si tengono in ri..petto gli operni dur:i.ntc lo sciopero. È per mer.zo dei negri del Sénégcl e della Guinea che si stro1.– znno i negri del Congo ed cl Sudan. Sotto gli ordini di ufficiali fran• ccsi i liraillturt negri h:lnno m:lSS:lcmto i negri dÌ ì\tndagascar; e sono i liroil/mr, indigeni, algttini, che h:lnno fucil:tto, per ordine dei generali fr::mcesi,gli indigeni dcli' Indocina - eS:ttt:imente come noi Jt3,liani ci servivnmo delle truppe nere d'Africa per combattere i neri loro fratelli, che noi vole,, :i.mo spogli:ue. Così i figli degli Inglesi uccisi in Africa :,0no i primi a b:i.ttcrc le numi quando passano coloro che hanno \'Oluto, prcmeditnto, pedinato e comnn– dato la strage dei loro padri, È umprt eo11 degli sdtinvi armali du si 10110uhùudali gli schiavi un::a armi. nunquc, quando !li p.ula di loun di cla.s;;;cimeudiamoci : ci sono, è vero, due grandi classi che hanno in opposizione i loro intcrcs"i, ma questa lotta non durerebbe che pochi giorni se la classe crlc è sfrutt:lta non avesse di fronte :'I sè che la cl!lSSC che la sfrutta. No. E.. s., h :i.di fronte a sè una ma-.s., cnom1e di popolo, che abbnndon:, il popolo e che si schicrn coi padroni per :ivere un:1 piccol:1 parte del bottino - poveri cani d:il collo spelato, che p,:issano IUtt:l la. vita n\l'cstremità 1-'\ politica. d'nlcova hn fatto fin.sco, e lo Ctar non è riu,;cito :ui :'I.vere Michele Got:r. trn le numi. Quest'uomo, che è diventnto, d:m– do.:i ,;;olt:mto il fastidio di nn.:ccrc, c:ipo supremo dell:i su:, Chie.;:1, della -.u:1 Polizia e del ,;uo E-.crcito, come a un grado piì1 basso sarcbhe divemato nmmimbilmen1e contndino o sven1r:1torc di m:1- iali, - non potrà. m :i.id& rcind intendere di essere lo C:11r l',uijùnlort o - ironi:i.! - lo C:ar A'iformistn. Avcv:i. l:mci:'llo un m:mifesto per org :mizz:i.rc la pncc - ali' .\j:t, lr:\ le ,•ecchie mummie della diplo– m:1.r:il'l europe:1.- e il m:1nifcs10 è immcdil'l.t:uncnte scguìto d:i.lla Croci:ita brigan1e"W:a in Cina, dallo -.trouamt!nto dcll:t Finlandia, dalla pcr<-ecuzionc dei I >okuhol"", d:11forto delh1 .\l:lnciuri:i., dagli Bnncgamcnti in m~ .. a nel fiume di Blagovastchcu .. l,.. Pi,'.!,t:i.rdi lancia al popolo un mauif1..c.toper annunciare le riforme, cd eccoti, <òUbitodopo, le fucilate nel governo d' Oufo, CCl.-0 che gli opcrni dell:1 l.-alen 3 , ncll'a11e-.n di un oc.so ! Nix. ru<; ..i, vestiti d:1 solda.ti, fucilano e sciabobno gli operai !)ciopernnti lii Ztnkou-.t. In quc,;ta ultima quindicina, poi, l:t c;tori:i snnguiuo..n della. Russia si è arricchita dclln de.;1ituzione in mas<;a dei fun1.io – n :1.ri finlandesi, colpc,·oli di volere la libertà del proprio ixi,c,;c, delln -.ospensione dei giom:11i libcrnli finl:1.ndes ;idi Ilcl.:ingforgi, ddlc terribili azioni di ferocia com1>iutc dalle truppe ni--sc durnnte le dimostr:u;ioni di Tom .. k. Leggete i giornali ,•ienm:..i che ripor– tnno i dett:i.gli e credcrc1e d'a.-,!>òi'itcre a un:l 1-cen:1,non dico ,li medio- evo, ma di c:innib:lli. Tutto ciò b:tslcrà per conqui!>tnrc :i.ll' augu~to sovmno - che ai c:1nnibnli delln sua :\ha liurocr:11.iamilit: lrcsc.."le s.,ccrdotalc, l:tsci:l perseguitare perfino -.ullo p-.eudo-libcro suolo d' ltnli:1 i suoi giu– stizieri e le sue vittime - In simp.·ui:i.dcli' Europa?· lo ne dubito, per qu:into si S..'lppiache, pcrson.:alment,:, lui, lo Ctar Xicoln non s.,rcbbe una pc.sic d'uomo. Kc,•rotico t.·d epilcuico, sta,·:i.per essere wuoposto, per cura, alla trapan:l.1.ione del cr.1.nio: cm dn :lugurnrsi che quesu opcrnzionc gli d~se un po' di energia per cacci:lre :1 gambe :ll1'3ri:1 tuui i generali e procurn1ori del S.,nto Sinodo, che comandnno più di lui e fru~tano e fanno fru~tarc e fucilare gli Mmlcnti, gli operni e i contadini russi, che domandano un po' di libertb. e di ci\•ilt:\ nel loro pa.esc. l'cr fortuna, che in Russi:,.penetra orn. il mùrt•lw rivolu:io11orio <wtto form:1 di macchine e di forrovie, a cominci:i.re dalla fcrro\'ia 1rnn-sibcri!ln:\, lunga venti giorni e \'enti notti di ,•iaggio conti– m11to ! FerrO\'i:le assoluti-.mo non po~..ono vivere insieme, e questo d..,,,r:\ cedere a quel h. ~1:1. qu:iu1i - .acnfi:r.ie quanto snnguc prim:,. !... Quc-.10 fo11u suggcri-.cc delle O'-SCn•ationi a:.s.1i curiose e !IUf– fici~·n•cmente melanconiche. Gli schi!lvi di,;.1nn:1tisono sempre sog– ;{ing:i.:i 11011 dinll111,:t11lt 1/ni loro 'fHulro11i, 1110 1/unitri uhmvi, lm·,, Ji a/dli, du pafstmu 111 s,-r:·i:;ù,riti fmlrr1JJi t rlu rirrtwu, t/11 911tsli I, urmi. GIOVANNI BOVIO. Non dirò della sua vita, che ogni italiano conosce nelle sue linee pure e semplici. Autodidatta, portava nello studio cli ogni problema sociale o filosofico, più che la disciplina del pensiero e del metodo scientifico, la luminosità di un potente scultorio ingegno naturale. E per ciascun problema avea !;empre un'idea od una frase originale. Venuto troppo tardi per la generazione dei patriotti e troppo presto per quella dei socialisti, più si ma– turava il suo pensiero e più egli si avvicinavq a noi. A me, J>ersonalmente, scrisse il suo dolore di non aver potuto, perchè nnto troppo pre~to, compiere il passaggio aperto all'idea socialista, di cui sentiva e diceva tutta la verità umana. Fu buono ed onesto, contemplatore pili che com• battivo, milite umano per ogni idea cli bellezza e cli giustizin. Cavalloni - lmbrirmi - Bovio! Una mirabile triade indimenticabile, che non sar!1. nel nostro paese. sostituita da questo o da quell'uomo. ma dall'anima e dall'opera collettiva della nuova uma• nità, di cui essi furono, per vie diverse, nella coortt: dei precur~ori. E. Ferri. ENRICO FERRI, ,lirtllore-rupon1116ilt. Rom:t, 1903. - Tipogrnfi:i. Cooperativa Sociale, via 8:1rbieri, 6.

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