Il Socialismo - Anno II - n. 5 - 25 aprile 1903

IL SOCIALISMO i5 Rockfeller oltre il petrolio, possiede la luce clcttric.,, e 11gas di New York. Acquista rapidamente una notevole potenza ncll' in• dustria ciel ferro; possiede già b miniert1.del I.ago Superiore, cd iI servizio dei trnsporti sul medesimo lago, e aspetta solt:mto la resa di Carnegie, il suo solo rh•:tle. 1 • Presto avd nelle m:mi tutto il movimento delle rerrovic degli St :i.ti Uniti; st:\ per a,•cre nelle mani le miniere di rame. E le maggiori banche di Kcw York dipendono d:t lui. La pletora di capitale agli Stati Uniti e il crollo del regime borghese. L'enorme quantità di C.'lpitalc senza impiego negli S1:ui Vniti è provato dai conti della Tesoreria che rivelano, giacente 'inutili1.– zato, il piì1 grande stock d'oro che si si:t mai immagin:tto. I.' inte– resse sul denaro, l'aggio, l'interesse su la rendita non er:ino mai scesi ad un punto tanto basso. E questo, in un momento di pro– sperità industriale! Per la prima ,•olt:1 il denaro americano entra sul merc:i.to mondiale come acquirente di azioni estere. Gli Ame– ricani comp~no metà delle azioni emesse dal Go,•crno inglese per le spese dc:lla guerra boera. Il I apitale americano coslruisce le for– rovie io Cina. i:: note,•ole che Verkcs abbia In.sciato Chicago per costruire le ferrovie elettriche a Londra e Pierpont l\lorg:m compra i pirOSC.. 'l.fi in glesi. Chawncey Dcper calcola che gli Stati Uniti producano per un valore di 2,000,000,000 di dollari o.ll 'anno in più di ciò che il mer• c !l.lo naziOD.. 'l.le può consumare. 1~ dunque necess.·\rissimo cercare ibocchi all'estero, ed i capitalisti amcric:mi hanno capito questa neccssit:l. Ma questo imposscss:,,rsi dei mercati esteri non può essere ttn:i soluzione permanente. 1n primo luogo i prodotti che veni,•ano dati in c:unbio d:ill'cstero possono ora prodursi a miglior mercato ne– gli St:iti Uniti stessi. L'America non dipende pili dagli ahri paesi, neppure per le cose di lusso. L':mno scorso gli Stati Uniti espor– tarono per 600,000,000 dollari più di quello che importarono, Anche deducendo le spese folte dai touristi americani e gli ime– ressi pagati sui prestiti esteri e sui trasporti transoceanici, rim:rne sempre un forte a,•anzo a credilo degli SL 'l.ti Uniti. I.' Europ:t va. verso il fallimento quando confessi di non poter p3gare I' Ameri<::l, e l'America, avendo il suo miglior cliente in sla.to di follimcnto, va rapid:tmente verso la ro"ina. Questo è il crollo inesorabile del regime borghese, crollo prodotto dallo sviluppo pure inc,•ita.bilc clc' suoi elementi essenziali. In questi ultimi due anni l'America. da debitrice è diventata. creditrice; e questo fotto dà la spiegazione dei forori imperialisti cd esp:msionis'ti. L'Imperialismo è il meuo di espansione per di– rigere all'estero questo miru.ccioso accumularsi di risparmi domc.~t1ci. 1 'lh,..r/, l'lmpcria.lismo sooo i due risultati in'bvita.bili della con– correnza, e l'indice chiaro che questo fenomeno è arrivato al suo punto culminante. l Trusl impediscono lo sciupio del macchinario e del l:woro orga.nizz.'l.ndol'industria.. 11 capitale cercherà vanamente un impiego frunuoso. J.' interesse sul denaro diventerà dcrisiorio. 11 povero non avrà pit1 motivo per risparrniarc. I la "orato.ri occupati ora a costruire macchine anderanno a.d aumenta.re la.già grande a.rma.ta dei sen1.a-la._voro;cd il 1i-tut, che è ora uno stru– mento necesS1.rio di difesa per il capita.lista nella lotta industri:ile, si troverà disarmato quando il nemico non S.'l.ràpi\1 il capitalista riv:ile, ma sibbene l'a.ssolut3 cess.'lzionc delb. richiesta. di prodotti, ca.usata.., dalla miseria dei lavor.nori disoccup:lti. Con questo è anche più evidente, in tutta. la sua inesorabilit?i., il crollo del regime bor– gh•se. Ma forse, prima di questo momento, i capitalisti s'accorgeranno del pericolo, e, con riforme e palliativi, cercheranno di prolungare la vlla del sistema. li meglio che potrebbe acca.dere S.'l.rebbe un!l guerra dev:lStatrice che, distruggendo il l:woro umano accumulato t Al momento in cui scriviamo fa res:i è .iv,·enut2. sotto mille forme.. creerebbe la necessità di rifarlo. ~13. le guerre non durano in eterno, ed il b.vor.ttorc, spinto 'dalla fame, comin– cicr?l 3. considerare che il suo l:woro, quantunque non renda un ef– ficace profitto al ca.pitalist:t, pure può servire a procurare un:i.vit:i. comoda a chi produce, una volta che si elimini il coloss. 'l.le assurdo cui l:t società borghese è pervenuL,.. E qua.odo il capitalista gli dil'3 che egli, il lavoratore, non possiede l'orga.nizza.zione nccess:tria per dirigere un'industria, egli risponded che ha già pronta. 1:t sua org:i.ni 1.7».ionc La necess\tà storica del Socialismo. ~egli Sta.ti Uniti l'organixzazionc l:tvorntrice, illuminata. dal ~– cialismo ha preparato natur::\lmente, cosL e prepar:t consciamente a sè stess.'l. l'ora in cui il popolo intiero sar:\ l'azionista del capi– tale n:1zion3le; e i \3vomturi in un3.simile org:mi1.za.zione ritrarranno d:ll loro lavoro un S.'l.brionon già basato su una l<'gge di concor– renza, ma sul ,·:dorc integrale del loro prodotto, e la sopra-produzione S. 'l.ci, con questo mezzo, in questa organizza1.ione, completamente eliminata. Tuui i rimedi proposti finora, il libero sc3.mbio, l'!lrgento in– vece dell'oro come v:tlore monetario, l'equipara1.ione delle tariffe forroviaric, la p:1bblicit?i.dei conti, sono tuui ripieghi incff,ca.ciche perpetuano il male e lo lasciano :iggravarsi; mentre in bre,·issimo tempo le cose potrnnno essere riportate alla loro condizioni nor– mali. E ciò non potrà aversi altro che con la nazionaliu:i.zione dell:t terra, delle miniere, e degli strumenti di lavoro, nell'indu– stria e nell':igricoltura. L'artista della semplicità - Millet. Nel ~mncro di aprile 1903 del • J'he Comratle • I.Y.ONARU Atmorr tr:i.tta diITusamcmte di ì\lillet, il pittore della vita sem– plice. Millet nacque in upa. umile casa a (;uchy, e passò In sua infanzia. fra i conL'l.dini e i pastori. Con loro trascorse i primi :inni della vita, e da. loro imparò acl amare la natura e la semplicit?i.. Suo zio, un prete, spretato dalla rivoluzione, gli insegnò !l leggere e gli (ecc gustare la bellezza di Virgilio e della Bibbia. Suo p:ulre gli insegnò ad ammira.re la 1\a.tura. Spinto dal proprio istinto a copiare le cose che vedeva, ef3 riuscito a fare dei disegni note,•olissimi e suo padre per avere un parere in proposito d:t qualcuno di capacità rit.-onosciuta lo con– dusse a Therbourg nello studio di un scrittore, certo ì\louchellc, che a.mmirò molto i suoi disegni e gli profcti1.zò un grnndc avve– nire. Egli aveva allora diciono anni e per parecchio tempo ancora continuò :i rimanere in casa cd a lavorare da solo. Finalmente si decise ad andare a Parigi. I .a. grande città parve, sul primo, sof– foca.re la sua individualità. Fu solt:mto dopo dodici :i.nni di lotta ostinata contro le irri– sioni dei critici, la miscri:1 1 e la ind:ffereoz3 del pubblico, che gli riuscì a posseder tanto di che comprarsi una casetta in C.'l.mpagna; nel 1849 nll'et:l di 35 anni si stabilì a llarligon, un piccolo vil– laggio vic.ino a Fontaineblc:m. Là tornò al suo amore primitivo delb. naturn, dei conta.dini, dèlla loro vita semplice e del loro la– voro. Si mise a illustrarne la ,•ita.,e sotto le sue mani si sviluppò la più meravigliosa epopea di vita quotidiana che Si!l mai stat:1 \'edula al mondo. I.e sue figure di c~nt:idini hanno dell'eterno, dell'uni,·ersale. Sono i tipi dell'umanit:l oppressa. I.. 'l. noL1. domi– nante di ì\lillet, la cord:i che egli· facev3 vibrore nel suo lavoro era la simpatia. Egli sentiva profondamente la tragedia della vit!l doloroS3. e paziente dei suoi vicini, di quelli che vivev:rno e soffrivano in– torno a lui, e la sua arte fo messa d!l lui n servizio della loro protest:1 nt:l mondo: an1.i fu la loro protesta medesima tradotta con i colori su la tela. Il più suggestivo dei suoi quhclri, cd anche, per il sentimento che spir3, il più terribile, è • L'uomo con la uppa. • Questo qua-

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