Il Socialismo - Anno II - n. 4 - 10 aprile 1903

IL SOCIALISMO 55 raccolto, in cui il poveretlo deve faticare dalle 3 del maÌtino· :ille 10 di ser:t. S:lbri? 11 tacere sarebbe bello. Percepiscono, i:1 110/ura, un s.'\lario giornaliero che corrisponde a 27 centesimi. E di che razza sono le somministrazioni del padrone? Farin:i guast:t, avari:lla, che procum l:t pellagra (e' è più pcjlagrn in Ungheria che in ltali:l) e mezzo litro d'acquavite, che il contadino beve credendola nutritiva e non s:ipendo di rovinare sè stesso e la r:\zza ! La carne non viene data che in occasioni eccezionali; il dcn:i.ro è una cosa ig1iota al lavoratore dei preziosi vigneti di Tokay. I pastori e i b.voratori cl' industrie agricole (del l:ute, del for• maggio, ecc.) si trovano nelle stesse condizioni. I ,a mezzadria è qui quasi del tutto sconosciut!l. Ve ne è sol- t!lnto quakhe terreno qua e là, specie nell!l Croazi3. In generale il movimento cont!ldino ungherese mirò e mir!l mttor:\ a sostituire il S!llario a contanti :1.I salario in n-i.tura. Questa è l:1. prim:t di rntte le riforme richieste. 'Come si contiene la classe proprietaria di fronte al movimento contadino? )fol 1898 si promulgava, approvat:t dall:1. plutocratica e reazio– n:tria Camera dei deputati, una legge intitolata Regolazione de.i rapporti fra proprietarii e lavoranti dell'agricollura, per la quale senza istruttorfr1, senz;1.processo, in semplice viti amministrativa, '!gni scioperante, reo... di sciopero, si pigli:-t 60 giorni di carcere, se non' preferisce smettere le sue ... malsane velleità e ritornare, d!l buon bove, alla delizia del suo lavoro. La stessa legge accorda al padrone la facoltà di requisire il militare per costringere gli operai al lavoro. Questa legge del . -liber.1.le• Governo unghesese non è una mostruosità giuridica e uno schiaffo in faccia ali' umanità? Ma tut– t:ivi:1. ess:1. non bastava. I contadini ungheresi (oh, quanti eroi ignorati!) scioper:wano tultavia, in mass:l., speci:tlmente quando il raccolto ern a metà e che il tempo minaccfri.va , cioè quando il c.'l– pitale era. costretto a cedere subito. Che fa il .- paterno • Governo ungher:ese ~ Poichè i cont!tdini non si possono militarizzare, ed i milita,i non son capaci dì fare i contadini, allora un genio del Mi– nistero dell'agricoltura trova che il Governo ha d!l costituire uno speda/e uffi."ciodi arruolame,1/0 di .- kn11niri •. Agenti dello Stato percorrono la Slavouia, la Valacc!tia, la Transilvania, la regione dei Carpazi. E costantemente codesto ufficio regio del k.rumiraggio di Stato ha a propria disposizione 14,000 (quattordicimila) uomini, particolarmente slovacchi, che son 111011/tnuli tu/lo f 011110 a spese dello Stato - _unoStato nel quale le imposte indirette sono più elevate che in qualunque altro paese! Dov'è il pittor~ che sappia dipingere tuue queste miserie? Dov' è il poeta che sappia cantare questa nuova lliadc ~ I contadini socialisti tennero un loro particol:ire Congresso, dopo !{UCllodel Partito, e poichè un organizzazione di lavoratori agricoli è vietata, si deliberò di continuare nel sistema attuale di organizzazione lilura. Fa part~ del.la organizzazione dei contadini unghe– resi ogni contadino che paghi la quota al Partito so• cialista, e sia :ibbonato alla trisettimanale Nipuwa (Voce del Po– polo), •organo uffici:ile del Partito, che si pubblica a Budapest. Il giornale è l'unico mezzo di comunic3zione e di coesione frn questi oscuri eroi. I-lo veduto i· loro rappresentanti al Congresso. Uomini intel– ligenti che aprono il fiore della loro coscienza al soffio delJ3 pri– m:ivera proletaria! Ne ho sentito uno, bronzeo in volto, smagliante nella parola. Egli grid:iva contro l'alcoolismo:, notando che i baroni del suolo, ben ·sapendo di minare così la vita proletaria senza danno della loro borsa, poichè il « materiale umano da lavoro • costa non tanto quanto la • C.'lrne d'asino •, tendono ognor più a fornire :1.cquavite, invece di p:ine o di polenta, ai l::i.voratori. Ma più di lulli mi lasciò un' imprcs:;ione straordinaria Csiz– madia Sandor, due metri d'uomo robustissimo, dai grnndi occhi ~zzurri come le :1cque del Balatone. Costui, quattro anni fa, muo– veva l'aratro, falciava, potava le viti, ecc. Tr3sportato nel movi– mento socialista, egli è divenuto_ uno scrittore seducentissimo, un ora.1ore che non saprei descrivere, uno dei redattori più popobri delb Nipszavn. Ha fatto un anno di fortezza, e<l è stato scacciato da Budapest. S'è dato allora allo studio del tedesco, ed ora tra– duce in poesia Heine e Herwegh e in prosa '.\larx ed Engels. Oh, quanti tesori di sublimi energie, di pensieri vasti e s,gaci, giacciono ignoti in fondo all'anima proletari:1 1 e com'è nobile e S!lnto questo socialismo ungherese che h:1 compreso per primo la necessità di strappare a.Il' ignominia dcli' incoscienza e al disonore della soggezione tante menti e tanti cuori! Lajos Domokos. SCIENZA ED ARTE Mort:i.lità , tubercolosi e suicidio nelle caserme - Un caso di insensibilità fi. sica e morale - L'insensibilità, il progresso e la educazione militare - Le diverse percentuali delle malattie nelle diverse categorie del perso• nale ferroviario - La commissione papale per gli studi biblici, e alcune domande ... imbarazzanti - I nuovi istituti e le nuove cattedre per le scienze moderne in Francia e... in Italia! 1 militaristi dicono che l'esercito è l:t scuola della nazione. Esaminiamo i fatti. Primo fallo: la mortalità ml/e caserme è più alla che presso i giovani ddla stessa età che vivo110fuori della caserma. Secondo fatto: la lulurcolosi nelle caserme è più del doppio che fuori delle caserme. ì.\•lentre la tubercolosi, nella popolazione libera, uccide quattro individui su mille, essa ne uccide dieci tra i l:iold3tiche vivono in caserma. E notate che la tubercolosi non dovrebbe esi– stere nelle caserme. Primo, perchè i consigli di leva non accel/a110 alcun tubercoloslJ,· secondo, perchè la tubercolosi è una malattia lentissima che ha bisogno di tempo per svilupparsi e uccidere, e i sold: :i.ti non hanno l'onore di servire la bandiera e di vuotare gli orin:ili dei loro p:idroni-ufficiali, che per 3 anni. Dunque? Dun– que ciò significa che coloro che entrano nell:i caserma sono sanis– simi, ma che la casenna mina in modo rapidissimo i loro organismi. Terzo fatto: // suicidio, nelle caserme, è enormemente più alto del suicidio fuori delle caserme. In Germania, su mille uomini li– beri se ne suicidano 0.21 1 - ma su mille uomini soldati, il dop– pio, vale a dire 0.46. In Austria-Ungheria, su mille uomini liberi, se ne suicidano soltanto 0.10 1 - su mille uomini sold:iti, diecj volte di piì,, ossia 1.08. In ltali:i, su mille uomini liberi, se ne suicidano soltanto 0.05. - ma su mille soldati, sette volte di più, ossia 0.35. Dunque la caserma non solo uccide, ma essa costringe anche al suicidio. Questo mi sembr.i chiaro. Ma coloro che vivono e che speculano sulla caserma, - coloro che tirano uno stipendio sulla caserm:i hanno interesse a dire, malgrado tutto ciò, che la caserma è la scuola ddla nazione. 1 Viceversa, non esiste una sola caserma al mondo che non sia un focol3re di infezione, E parlo non soltanto di infezione fisica, ma anche di infezione morale. E mi spiego. Ricordate l'esperimento scientifico che i medici francesi fecero sul\' assassino Vidal, detto lo scannatore di donne? Al vederlo in prigione così indifferente :t tutto, così tranquillo, non cur:inte .ill'idca della morte, sorse i.I sospetto che il suo, più che cinismo, fosse ver3.mente uno stato mentale :monnale e una vera ' Mentre scrivo queste linee, leggo in un giornale austriaco che la somma di suicidi avvenuti nel solo 10 6 reggimento di fanteria, di residenu a Prz~ mysl, dnrnnte l'anno. passato sale a 65 I

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