Il Socialismo - Anno I - n. 24 - 10 febbraio 1903

IL SOCIALISMO j\[a la questione non sta qui; la questione consiste nel vedere, come nota il Bastable, se convenga sviluppare artificialmente un) industria là dove la natura ha già dato un responso negativo. Non mostra l'esperienza che un sistema industriale che vanti un tal atto di nascita non è poi mai più capace di condursi a modo proprio e fare a meno degli estremi ripari della protezione do– gana1e? Ma come la teoria dcli' indifferenza dei sistemi com– merciali serviva probabilmente soltanto a palliare l' im– potenza pratica delle classi lavoratrici ad esercitare un'in– fluenza qualunque nel sistema doganale di un paese - così è verosimile che la teoria della verità condizionale dei due opposti sistemi di politica commerciale serva a covrire necessità di momentanea occorrenza. Che il si– stema protezionista possa creare una domanda artificiale di lavoro, sovrattutto nell'immediatezza del momento, non è cosa negabile. Come potrebbe dunque il Partito socialista disinteressarsi totalmente di così gravi bisogni momentanei? Misurare dunque alla stessa stregua si– stema protezionista e sistema liberale, non può il Par– tito socialista. ·Come partito politico, esso deve per ne– cessità di cose preoccuparsi dei bisogni e dei pregiudizi momenta11eidelle classi lavoratrici. Ciò dimostra che le tesi d'interesse obbiettivo non sono fatte per i partiti politici. li punto di vista della teoria pura, che considera gl' interessi generali, presenti e prospettivi, della nazione, indipendentemente dalle pertubazioni che possano sof– frire i singoli gruppi sociali, non può naturalmente esser quello della politica militante. La scien.za , sia pure di un'attività pratica non ha di mira che un fine staccato dal complesso di tutti gli altri. Per la scienza econo– mica questo fine è il massimo di benessere collettivo. Ora un massimo d'interesse collettivo può benissimo entrare in conflitto con quello particolare di singoli gruppi organizzati. Onde può benissimo ammettersi che tali gruppi riescano ad impedire l'attuazione di misure che renderebbero possibile il massimo d'interesse col– lettivo. Naturalmente, siccome gli uomini non amano con– fessar sempre le loro finalità egoistiche, la « Scienza » è incaricata di scovrir ragioni che servano a giustifi– care una linea di condotta a preferenza di un 1 altra. Questo segna il passaggio della Scienza ali' Apologetica e degli Scienziati a panegiristi. ( Continua) Arturo Labriola. Risposta agli economisti delmilitartsmo IV, ED ULTDIO. Spese militari dei privati cittadini. privati cittadini hanno spese maggiori dei Co– muni, occasionate dal militarismo. Facciamone un calcolo approssimativo e, secondo il mio costume, assai inferiore molto probabilmente al vero. Quali saranno le spese e le perdite sopportate dai 400,000 gioYani ogni anno inscritti nelle liste di leva? I coscritti si recano al capoluogo di mandamento per l'estrazione a sorte dei numeri, e si devono re– care, una volta almeno, al capoluogo di circondario per la visita. La statistica ci indica che non più di 90,000 appartengono per residenza al capoluogo di circondario; gli altri 300,000 Yi si devono recar tutti. Non han diritto a nessuna indenni!.\. Devono restare a loro carico la spesa di trasporto, 1 le mag– giori spese di mantenù11ento, la perdita di salario. Il trasporto i:: gravoso. Parecchi Comuni hanno pagato ai pii, bisognosi le spese di trasporto e di ferrovia per recarsi al capoluogo di circondario. Quasi tutti quelli delle Marche lo facevano, ma poi dichiararono che per cagione di impotenza non lo avrebbero piè, fatto. Il Governo riusci a fare accor– dare dalle Società ferroviarie, non da tutte, una riduzione sul prezzo dei biglietti di 3' classe dove del 50, dove del 30 per cento. Nel 1897 ne frui– rono rn3,ooo inscritti. Poi dalle statistiche della leva non si è saputo più nulla. Ammettendo pure questa riduzione per un buon terzo di inscritti sarà cosa logica conteggiare mza lira a testa pel trasporto dei 300,000 che si recano al capoluogo di circon– dario, andata e ritorno. Importare ... L. 300,000 e ci1lquanta centesimi pei 200,000 che si vollero recare per l'estrazione del mi- mero al capoluogo di mandamento. Im- portare . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 100,000 Insieme pel trasporto .... L. 400,000 Le spese maggiori di mantenimento le valutiamo a lire 1tnn. a testa, tanto per coloro che si dovettero recare al circondario quanto per quelli che si reca– rono al mandamento. Spesa totale :ire 500,000. Si sa che dappertutto, in simili circostanze, i giovani che vanno verso un pericolo e verso una speranza, si dànno allo spensierato per una volta tanto. Poi viene per molti la museruola e la reclusione! Quanto alla perdita di salario ammetterò che sol– tanto I 50,000 sopra 400,000 si trovino a lavoro retribuito a giornata; gli altri sieno studenti, impie– gati a mesi, e veri disoccupati. Conteggiando il sa– lario perduto a una lira al giorno e per un giorno e mezzo, avremo una perdita di lire 22 5 ,ooo e cosi avremo in tutto: Spesa per trasporti . L. )> maggiore mantenimento >> perdita di salari » 400,000 500,000 225,000 Insieme L. 1, I 25,ooo Il coscritto riconosciuto abile e compreso nel contingente è poi inviato dal distretto al corpo molto lontano, in luogo mai sentito nominare, per tre anni, forse per due o per uno. Egli lascia probabilmente la famiglia in maggior miseria per la sua partenza: non parte allegro, no; ma per consolarlo, il padre o la madre certamente, qualche volta l'amante gli dànno sempre un piccolo peculio, sufficiente, per esempio, a far– gli comprare a sue spese (così è la regola del milita– rismo) il pennacchio da bersagliere, a gratificargli alla bettola il caporale, o il soldato anziano, che so io, a pagare insomma il biglietto di entrata Jlla ca– senna. Tutto denaro del povero che poteva esser meglio impiegato. Ma in seguito il soldato si deve rivolgere alla famiglia per bisogni pi(, giusti. La caserma non gli dò che dieci centesimi al 1 Vi sono 3600 Comuni che non h:mno comunicazione fer– roviaria col capoluogo di circond:uio.

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