Il Socialismo - Anno I - n. 23 - 25 gennaio 1903
370 IL SOCIALISMO pi,, ccpoichè, tanto, si fucilavano egualmente i so– cialisti ,, e bisognava quindi dare al Partito socialista un altro indirizzo, organizzando e preparando l'uso dei mezzi ... non legali. Io risposi, che anzi i fatti di Milano mi confer– mavano sempre piu nella bontà della tattica marxista e che i guai del maggio >98 a Milano si erano avuti anche perchè in un certo momento si era perdut:1. la testa e si era abbandonata improvvisamente la tattica marxista, con l'illusione della rivoluzione per generazionespontanea - illusione, che allora ebbero anche altrove, anche altri socialisti, che ora sono di un riformismo ortodosso e ministeriale edificante. E Rerum scriptor mi lasciò - guardandomi con pietosa s11,ffisa11ce come ad un <e metafisico» che non conosce uomini nè cose - e prese, allora, un atte– giamento decisamente repubblicano. Poi si ecclissò per qualche tempo, ed ora è ritor– nato alla vita attiva non pi(, barricadier, non pi,, re– pttbblica110, ma riformista della pi,, bell'acqua. .. È forse per piccola malignità di pettegolezzi per– sonali che io racconto questo episodio? No: ma è per dire che il caso di rerum.scriptor è uno dei tanti documenti umani di quell'impressionismo poli– tico che è uno dei caratteri pi,, spiccati di molti intellettuali ... italiani. Meditare a lungo, serenatnente, obbiettiYamente, da tutti i lati, sopra una dottrina e un programma: e poi, una volta persuasi della sua verità, farsene succo e sangue del cervello e bussola inseparabile e insommergibile, specie nei periodi burrascosi o iste– rici della vita pubblica, ammettendo correzioni e in– tegrazioni di dettaglio, ma ostinatamente serb,1ndo fede alle linee fondamentali e alle norme decisive di quella dottrina: ecco una cosa immensamente difficile per gli uomini politici in genere e per gli Italiani in ispecie. La meravigliosa facilità, e prontezza dell' inge– gno - inesauribile nel trovare argomenti per tutte le cause, comprese le pi,, fallaci - determina una volubilità di criteri, di indirizzi e di aspirazioni, che viene poi - per colmo di intellettualità~ chia– mata cc senso pratico )) ( e non è che impressio– nismo empirico) o << senso dellavita » ( e !1on f' che infatuamento del giorno per giorno), mentre si chiama « dottrinalismo >> e <e metafisica >> la conti– nuità unitaria e sistematica del pensiero politico. È così la politica diventa come la moda. ' Ma il 1 L'ho già detto :1d Jmol:1 (v. Soc1àlis1110, 25 settembre p:1- gin:1 234); è bene ripclcrlo qui. D!!.1 1892 !!.l 1896 il P!!.rtitosoci:llista italiano prese il diri::- 1:bllt delb organi1.z!l.zione solta11toelellorale e respinse, al Congresso di Firenze, l:t mia proposta di aggiungervi la organiz:r..azio11e uo– nomica (che io avevo osscrv:tt:t nel Belgio inseparabilmente con– giunta con la orgm1izzazione politica). Dopo l'oslruzionismo, con– quist:tta un po' di libertà, si è preso il dirizzone dell'organizzazione soltanto uo110111im, con un dispregio assoluto dei circoli politici. Ora però l'esperienza comincia a darmi ragione. Le leghe eco– nomiche non sono quel mir:tcoloso /Qua e sana, che la moda po litic.'lfaceva credere. E il Partitosocialista- smettendo codesto impres– sionismo - integrerà l:t propria organizzazione ed :tzionc politic:i ed economica, senw infatuazioni come senz!l. delusioni. Partito socialista ha un programmaa lunga scadenza - sebbene men lunga e meno apocalittica <liquanto amano far credere ora taluni socialisti del programma minimo. Ed esso quindi non può, come gli altri par– titi, che rappresentano le parziali divergenze di inte– ressi fra i vari ceti della classe dominante, non può seguire e sperdersi nell'ondeggiamento di queste alta– lene politiche e parlamentari. Ma deve avere unadirettiva ben chiara e precisa, che serva appunto di bussola, per non perdere la tramontana nel bric-a-brac della politica borghese quo– tidiana, che, pur di vivere, passa da Pelloux a Sa– racco e da Saracco a Giolitti quando l'avversario (il proletariato cosciente) tien duro e va dritto per la sua strada: ma che non perde il vizio congenito, pur cambiando pel'o, quando l'avversario è ancora disor– ganizzato (come nell'Italia meridionale) o si addor– menta nell'utilitarismo del giorno per giorno (come nell'Italia settentrionale). .. E non è altro che impressionismo politico l'ap– provazione che parecchi socialisti hanno dato alla proposta del Sonnino. Ma come?! Nel 1894, l'on. Sonnino, ministro delle finanze nel Ministero Crispi, propose un omnibus fiuau.zinrio consistente: nell'aumento del prezzo del sale - au– mento di lire 2 del dazio doganale sul grano - au– mento sino al 20 per cento della ritenuta sulla ric– cbezza mol1ile - ripristino dei due decimi sull'imposta fondiaria ( aboliti nel 1886-87 ). Ebbene: la maggioranza ministeriale e crispina approvò, naturalmente,gli aggravisul sale e sul grn110 .(contro il proletariato) e anche l'aggravio sulla rie · cbez.zamobile ( contro la parte capitalistica della bor– ghesia), ma 11011 appro-,ò il ripristino dei '/, 0 sulla fondiaria (per favorire gli interessi dei latifondisti). Sonnino deputato nel. 1903 è lo stesso Sonnino ministro del 1894: 1111 conservatore che fa gli inte– ressi dei latifondisti - con questa sola differenza, che ora si preoc.cupa solo dei latifondisti meridionali, per– chè sono una clientela politica pi,, facilmente attira– bile, in questo momento parlamentare e nelle pros– sime elezioni generali. E quando i sonniniani dicono che però nelle pro– poste di Sonnino ci sono anche delle riformette a pro dei lavoratori, è facile rispondere col ricordo del 1894. Se Sonnino avesse la maggioranza, le •rifor– mette per i lavoratori della terra cadrebbero o re– sterebbero inapplicate: ma la riduzione del 50 per cento nell'imposta fondiaria si applicherebbe subito. .. Ora il Partito socialista di quali interessi è rap– presentante e difensore ? Degli interessi del proletariato ... parrebbe ! E allora come possiamo, noi socialisti approvare, una proposta Sonnino che di 19 milioni di sgravio annuale ne regala i quattro quinti ai signori lati– fondisti ?
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