Il Socialismo - Anno I - n. 21 - 25 dicembre 1902

IL SOCIALIS~l0 si è 1wlalù d1è :t un huon fal<.:;..:·namc.a un i>uon ag-– l,!"iustatorc, a un discgrnnon.: pro\'ctlo spesso la J.!Comc– t1·iae tulle le teorie con diffo:olt{l dimos1ratc eia Euclide. emergono con una evidenza <1u:tsi irresistibile dai mo– ,·imcnti che sotto l'azione dei loro utensili e sono la punta della loro matita g-cner:1no dei corpi ~<'omctrica– méntc regolari. I~ pcm•arc che qucsw fatto è tutt'o~gi trascurato e b sua u1ilit:i inticramcntc perduta! Si continua nellé scuole ulliciali J' insCKnamcnto col metodo di Euclide. mc10do vecchio di 2"2 secoli. appena modilieato in qual– che dettaglio: e non ci si acco1·gc che tultq è cam– biato nclln sof'ictà, la psicologia stessa si è modificat;:l e i metodi cl' insegnamento devono :1<law1rsi ai 11110,·i sistemi. L'esperienza fatta al nostro Istituto d'una g-comctria basata sulle nozioni sperimentali acquistate col lavoro. t..'i ha dato piena soclclisf,1,:ionc qu:111to alla rapidità dei progressi e alla solidità delle cogni,:ioni. ~oi abbiamo applicato quest0 sistema positi\·ista anche allo studio cieli' alg-cl]ra analitica, la cpialc cQsi perde ogni suo carattere di fastidiosa minutaglia. Co:-:ì è che le matematiche 11011 formano per g-li allievi un insieme complicato cli proposizioni barbare di cui essi n<,n scorgeranno l'utilità che vcr:-o la fine dei loro srn<lì. 111a un prol11ngamc11/oi11/c/!ell11nle del loro la,·oro g-ior– naliero, l' importail7.a del quale si fa sentire già prima che llltte le cognizioni siano acquistate, Lo studio della fisica e della chimica si fa allo !-tesso 111odo: dapprima i lavori pratici 11eilaboratori con al– cune spiega,:iotti sommarie con cui l'attc117.io11e è richia– mata sui faui fisici e chimici che passano quotidiana– mente sotto gli occhi. Più tardi la teoria, 11011 ,·enenclo pili ad imporsi con la autorità ali' intelligcnw. ma riu– nendo invece, ed armoni,:,:anclo delle cogni,:ioni già da gran tempo acquistate, viene meglio e nalllrnlmente compresa, anche per !'acquisto di cogni,:ioni nuo,·e. Lo stesso metodo si segue per lo studio delle altre materie. La geografia non è più una scien,:a cli nomen– clatura: è una generalizza,:ione di ciò che si è appreso passeggiando, o viaggiando per le ri,·ierc, le pianure. le montagne, osservando il tenor di ,·ita e il modo di aggrupparsi degli uomini, a seconda della natura del suolo. La storia non ha più avvenimenti superficiali: è !"esplicazione delle cose. E' la visione della socicta di oggi come derivante dalla società di ieri, quella che essi vedono, e come presupposto naturale e necessario della società di domani, cui si arriva mediante una ascen– sione quotidiana verso forme sempre pili di,·erse da quelle di ieri. .. Così l'insegnamento della economia politica non è costituito che dal richiamare l'attenzione e dal suscitare la riflessione su ciò che si vede ogni giorno - rapporti tra operai e padroni scambi - distribu,:ioni della proprietà, ecc. * .. La scuola diverrà dovunque eflicace quando I' inse– gnamento sarà diretto alla grande massa che lavora, e diverrà elemento essenziale del lavoro, e farà dei l::wo– ratori gli uomini capaci cli energie e di atti\'ità, nelle quali la scienza e la riflessione rivolte interamente alla pratica, disciplineranno le ,·olontà se111.apiù affievolirle. Se l'insegnamento prenderà questa forma più razionale, la società stessa si innal,:erà ad un livello superiore per la coscienza che si formerà nei lm·oratori manuali del valore sociale ciel loro lavoro. Socialmente, il gran principio posto da :\larx e di– ventato comune a tutti i socialisti è che i progressi dei modi della produzione regolano e determinano tutte le altre manifestazioni sociali. La scienza, l'arte, la morale di un'epoca subiscono l'influenza profonda della attività economica. L' L:manità pensa secondo come la– vora. L'Istituto quindi non è soltanto una :--cuob c\iret- la111c11teutile al l'artit1, ~ (; uno studio di pedagogia do,·<.· si tenta la prima appli<•a,:ionc di una riforma importante. Si puù sperare cli tro,·ar prcstO nelle scuole industriali un campv <lj reali,:,::,,:ione pili ,·asta e che può esten– dersi indefinitamente. quando i falli osservati da n<ii saranno conosciuti tanto chl determinare una corrcnt(.' di i111ita,:ionc."':\la il principio generale che l'lstituto:ha <.'Ontrihuito a mctlcrc in luce ,·:1 piil lontano. l.'cdu<·a– zio11c non si d:"t soltanto a scuola: il giornale, la ('Onfc– rcn,:,1, le mille influcnz«.: sociali sentite og-ni giorno form.1110. im·ece. la parte essenziale d<.:ll'eductt7.ione. Ora. tutte <1ucstc diver~c 111anif<.:stazio11i sono soggt:ttc alla :,;te:,;:,;a lcg-~c. Esse s:1ra11110 tanto pili cllicaci al pro– gTl.'SSo umano, <1uanto pili suhordi11<:ra11110 il pensiero a11·a,:ionc. Il Socialismo che per la sua propag-and;r C un g-randc fatLOrc di cduca,:iont:, in quanto si propone di rcndcn• coscienti gli operai. tcrrù conto di questo principio. di cui il nostro Istituto non ~ che un'appli<.'azione parti– colare. Cosi nel Socialismo cesserà quel d:1nnoso divor,:io tra lavoro manunlc e lavoro intellettuale, per il 11ualc la civiltà borghese. mutilando la personalità umana. ha condannato gl'« intellettuali» alla debolezza fisiologi<-a cd alla neurastenia, e: i « m:111uali » all'ntrofia mentale. E l'uomo allora risorger:'\ nella sua personalità intcgralt..·. Loui( De Brouckère. VITA PROLETARIA INTERNAZIONAL Dall'esperienza all'istr nsigenza nSvizzera (;inen:i, il 19 dicembre 190:t. (Pri~io1u: di ~. Auton:o). 1 Sul principio del mc~e di :1gosto di quest':l.nno cr:1n sorte co11- tro\'er1:;ic tra la Comp:tgni.:i. Gener:ile dei tr:tm elettrici del c:mlo11i.: di Cinc\'rn e il sind!l.C:ltOdegli lmpieg:lti delle fcrro"ie seconclari,·, che conta 600 in~ritti. Si tratt:w!l. di un migliornmento delle con– dizioni di :!,:ihrio, e del p.·\Ss:tggio d !l.un :-i cl:isse di s:i.lario:tlJ'3\tr:t. Su quest.:i. prim.:i.contrO\'Crsia ernno \"Cnutc :-id innestarsi que .. tioni d'ordine tecnico, concernenti le \"elture. Crnzie alla legge sui connitti collettivi, che \·ige nel Cantone cb due .:i.nni,e che s:1nciscc la procedurn di conciliazione e \li :lr– bitr.:i.ggio D!Jbligatorio in caso di sciopero, gli opcrni ottennero qu:,,~i tutto ciò che :l\"C\"anochiesto, S.'llrn in uno o due punti. Cos! lo sciopero non fu dichi::i.mto. .\la qu::i.lche giomo dopo si venne :i. s..-ipcrecon 1:-t pili gmndc mcr:wigli::i. che l:t Comp:tgnin n\'C\'a licenzi:tto 44 dei pi\l vecchi :-igenti, prob!l.bilmcnte per rimpi:izz.:i.rli cou dei giov:,,ni 1 pag:tti a un:i t:uiffa inferiore. Fu :tllom proclam. :i.to lo sciopero che ru un modello d'ordine e di clisciphn:t. :\'on un grido, non una violem,_,. Del resto tullo il puhhlico .:i.ppro\·:tvn gli opcrni e bi:tsima\":\ h Compagnia. Il Consiglio di .'t:tto s· interpose come :irhitro, e gli opcr.:i.iri– presero il l.:i."oro. Or:1 1 ciò non face".:i.punto l'interesse dcll.:i.Com• 1 Il no~trr>corri~pondente dalla Sviuera, dcpu1:uo Sigg, ci ave\·a gii1in• ,•ia10nell'agosto una rauegna poli1ica in1orno allo .sciopero generale di Gine na, e noi uon la potemmo, con ,·ivo nostro di!>pi:iccrc,pubblicare subito, pcrehè il rcsocon10 completo e i commen1i ,:ul Congresso d'Imola ci tolsero ogni spazio, benchè f.. cessimo 1111 fascicolo 1riplo, di 48 p:igine. Pubblichiamo su– bi10 questa ntto\1a coirispondcn~a che il igg ci manda d:il carcere, dO\C sconta l:i maggiore eond:rnna di quelle inflitte ai t7 ciu:idini che si rifiu• 1arono di marciare sugli scioperanti. E in1:into no1i:uno la libcrtii. di cui i condannaci politici godono nella Svizzera, mentre i nostri regolamen1i car– cerarii, a sancire ancor:t una \•oha lo spirito reuionario della ,•i1:t,poli1ie.1 italiana, non fanno alcun:l dininzione fra i condann:ui per reato comune, e i condannati per rea10 di pensiero, dei qu:i\i le lettere dal carcere debbono essere scritte sulla c:irta passata dall'ammi11istr;nione, iu numero determi– n:ito, e sono sottoposte alla cc:'l~urn e alla evira1ione dell':iutori1à c;irceraria. ni("nle di tutto ciò io S\ inera. (X. d. R.).

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