Il Socialismo - Anno I - n. 19 - 25 novembre 1902

IL SOCIALISMO 31 t SCIENZA ED ARTE ARTE PROLETARIA UN POETA MURATORE. Mi dicono che qualche giornale quotidiano, di quelli che h:rnno una vita ed una sfora esclusi,·amente provinciali, ne :tbbia parlato. ~la il fenomeno eccede i limiti del localismo, ed t: un dove1e il rilev3rlo in sfere pilt alte e piì1 :unpie. Sulla copertina del volume, nel quale s'agita l'anima eccezio– nale del poeta, sta scritto: j ACOl'O BORDO~! - 11111ral rt - À colpi di mar/elfo. - Il volume di 193 pagine, esce dalla tipografia l .3.Slrucci di Firenze e contiene anche un:,, prefazione del profes– sore Ersilio Bicci, uomo e studioso del quale b:isterebbcro le po– che pagine forti, luminose, originali per farcelo cono:.cere come penna rngguardevole e br:\Va. ll Ricci d~ :il lettore noti2ie :iss:ti interessanti sul poeta. • J:1copo Bordoni - egli sc1ive - è un mumtore di Poppi; un murntore vero ed autentico, con le mani scahre, con b fronte ar– siccia, e con le palpebre e i b::iffib:anchi di calcina; il quale man– liene in vita sè e b su:i. famiglia coi lrenta. soldi della. giorna.ta, e digiuna co' suoi, se l:1 cazzuola. stia inoperosa.. ,. Or::i Poppi, per quei lettori che non lo sappiano o se lo siano dimenticato, è una cinadina celebre nclh storia dell'arte, grande quanto la palma della mano, la gemma pili preziosa di quel gioiello che è la vallata C.'\Sentinese, dalla Verna alla Falterona; Dante si è b:i.uuto ed è stato prigione ed ha premedit:1lo l'ep:1 croia di ma– stro Adamo falsario. Chi nasce a Poppi nasce poeta, così come chi non sia del tutto refrattario :l. farsi domina.r dal pacs::iggio, ::ind::in– dovi lo divent:1 un pochino. È il p:iese dello stornello, della. b:l.1- lata, della leggend:l. melanconica, le cui strofe nella sonnolenta dol– cezza delle C:ldenze si perdono tr:l i c:mcpnj e le bme dell'Arno. In poche altre regioni d'Italia si è altrettanto sensitivi quanto in Casentino, ove una certa, tuua peculiare arguzia, ~pesso pungente cd amarn, si mischia alb tristezza tr:igic:1ed al languore dell:i can. tante :inim., del popolo. l\fa :iltro è la sensitività poetica ed alt~o l'esplicazione in una forma, :ilta o bassa che sia, d':irte; ecco perchè, frn t :ir.ti poeti btenti o potenziali, il poeta attuale e riuscito, è uno, è Jacopo Bordoni. Dal proletariato in questi ultimi anni sono usciti alcuni poeti. Di uno, anzi, s'è parl:ito su per le riviste, qu:ilche tempo fa, e precisamente di quel JJ'forris Rosmfeld, un israelita lituano fiss...'\tosi nel ghetto di New-York a fare il sarto, squisitissimo spirito lirico, tutto :1ngoscia, tutto tetraggine, il qu~le è noto al pubblico stra– niero per i suoi Nationale Versm e per :ilcuni Canti del lavon1, gonfi, in rcalt~, di un sentimento nuovo ed altamente subbicuivo. S'è scritto anche del marinaio Alberto Robi11 in grande fama, nel mondo n:iv:ile soprattutto, per le sue c:inzoni e in genere per le sue liri– che di c.'lratterc patriottico-militare, ritmiche e plastic..'\mente ardite. Il fenomeno è naturale. Nel proletariato - che resta :incora immutato in quanto a condizioni economiche - per l'azione viva del dis.'lgio - la coscienza si solleva e b mente s':ill:1rg:1.Certo, un poeta muratore è caso più notevole di quel che non sia un poeta sarto od uno marinaio. I mestieri a sedere, uei quali, a lungo and:ire, l'auto• m:1tismo disinvolto e sicuro si sostituisce allo sforzo dell:i volizione cd alb tensione del perfezionamento, consentono una concentrazione menta.le attiva e continua. ~on così la dura lotta del martello e dell:i cazzuol:i col mattone e col c:ilcinaccio. In questo caso 1:iper– sonalità cre:itrice del poeta deve essere maggiore per afferm:irsi. E i lettori non stenteranno a convincersi di quclb vibrante e fine del mur:1tore casentinese. Il volume s' inaugura con una Aurora c~e susciterebbe nel cer• vellino puntelhto dei ccmo e uno poeti letterati non riusciti di lt!'Lli:i,orgogli sconfinati, se l":lvessero fauo co~toro - s' imende. R b ote 1 Gir o R1 n o Dea, che su pepli irradi:inti scendi Cinta cli nimbi candidi e ros:iti, Cbe i be' colori su ne' cieli :iccendi, E ne' mari turchini e sconfin:1ti; Dea, che al mattino la beli' oprn imprcudi Di seminar d'immensa luce i pr:iti, Invocata da noi, sn noi discendi Povera classe di diseredati. Con cieca fede, o de.:;iata :1urora, Nella giovine età di te sogn:ii, E nel\' attesa non dispero ancor:\. Odi? lin mondo t':ippella ! I tanti lai Di quest' abbietta società rincuom, E rispondici alfin. Quando verrai? La prima lirica di carattere r::tppresentativo porta per titolo: • Guarda! È morta 1 ,. Nella baracca del saltimbanco che fa il 1Jfeo Patacca, una piccin:1, b figliuola sua è prossima a morire. li S.'\l• timb:inco non le può dare il buon letto ed il vitto che il medico consiglia. PioYe e i:l mamma lacera preg:i, inutilmente per la ma• latin:i... E quella sera c' era della folla Dentro la bnracc:iccia ! - Fuori il pagliaccio! Fuori )ileo Patacca; Fuori il buffo, perdio I Altrimenti si space.'\ P:inche e tendoni, come è vero Tddio !.. J\ p:igliaccio deve uscire sul palcoscenico, col cuore diaccia e le pupille accese, e far risuonare la scena di lazzi sguai:\ti e farsi applaudire. D'un tratto, dietro le quinte di carta pesta, scorge la moglie che piange e lo cbiruna... La piccina è morta, nella carrozza barcolbnte, e il forsennato urla. ... - Dio che patire ! Di', moglie, m'ha chiamato? H:l cerC..'\tOdi me, pria di morire? - Continu:1. a piovere e sotto il tendone il pubblico selv:iggio seguita :\ schiamazzare ed a volere :Meo P:1tacca sulla scena. Ed il p:igliaccio compare g1id:1ndo b tremenda :ingoscia della sua po– vera. vita. )fa la pleb:iglia prende per burla la dispemzione del padre. Allora b tragedia ingig:intisce. Il disgr:iziato riapp:ire sulle ta,•ole con la morta sulle bracci:1. E grida : - Guarda, è mort:i l Popolaccio 1 Guarda ! - E la scuote, Ondeggiano le braccia E le gambe cascanti; Si fa scura ogni faccia E serpeggia il silenzio in fra gli :\Stanti. - Guarda è morta !... Deh ! recita il rosario A qucst' :mgel d' amore. Lo vedi ? 11 proletario Co!-ì passa I:\ vit::t, e cosl muore. - 1,irico senza nessun artificio, sce"ro di ogni minimo sforzo, Ja.copo Bordoni canta in molti componimenti la sua vita, i suoi do– lori cd analizza, raggiungendo momenti :ihissimi di felicità poetic:i. sè medesimo, un io assolut:imente st:iordinario in uo uomo nato e vissuto nella plebe. La lirica • /lo paura ,., per esempio, è d:iv– vero origin:ile. C'è un Heine senz:i. s:ircasmo e senza giochi di parole e senza sottintesi :illusivi; e' è la lugubre rassegn::iz1onedelh bestemmia, c'è la goccia d'anima quintessenziale di una natura d' elite. Ho paura di quest' impasto orrendo Che i gonzi appcll:in opera stupenda ; .Minaccio, e poi la man pentita stendo Come chi fa di picciol fallo ammenda. Di questo mondo ordito d' impostura llo paura, ho ?aura I Ho p:iura cli me, che usato a dire Semplicemente i fatti come SL'\nno, Non so scendere al punto di mentire E trar l'altrui credenza in vile in~nno ; Ah I di quest'aura che respiro impura I lo paum. 1 ho p:iurn I

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