Il Socialismo - Anno I - n. 19 - 25 novembre 1902

IL SOCIALISMO joq diffusi e generalizzati? 11 primo criterio tccn-icb cl' im– pianto è la ,·alutazionc diretta e comparati,·a dei scrvi– %io pili utilmente muniC'ipalizzabi!c. E sotto tal rispetto 1 g-li sforzi che la Commissione ha compiuto per tro,·are una classifìcazione più l'Salla (!) dei pubblici servizii in (,rdine cl' importanza. sono sciupati. Cll\·ier e De Can– dolle in caricatura, 1 ·on. Majorana ha scartato via con disprezzo gli organismi inferiori, i neofiti della ... nrn– nicipalizzazione. E così gli arditi e riusciti esperimenti del Comune ing-lcsc non trovano diritto di cittadinanza in Italia. 6. La spuialità de!l'a=ienda. - L'intrapresa muni– cipalliz,mta ha vita propria, nel progetto Giolitti: essa ha, per ciò che riguarda il suo svolgimento interno, una completa autonomia. Questo carattere costituisce le·spe– cialì/à dell'azienda municipale, necessaria per l' inte– resse produttivo del servizio, perchè solo tenendo se– parata la sua gestione contabile e<l amministrati,·a dalla g-estione, generale della finanza comunale si po!-sono mi– surare le sue convenienze economiche. Questo principio della specialità però non deve essere esagerato nè nel senso di rendere indipendente l'impresa dal Comune, perchè la farebbe ricadere nei difetti cieli' intrapresa privataj nè nel senso contrario, <'hè confonderebbe il suo carattere economico con quello amministrativo. Tutti e due gli estremi esprimono un pericolo. A dir vero ci pare che il progetto governativo sappia serbare la media misura. Non sappiamo infatti appro– vare le critiche che a tal proposito sono state mosse al progetto Giolitti, e tendenti a stabilire per l'impresa municipale una Dirézione che provveda direttamente alla regolamentazione della vita interna cieli' intrapresa. In questa gestione delegata sfigurerebbe l'indole munici– pale dcli' impresa. E' da ritenere quindi la parte del progetto che affida ai Consigli comunali (art. 3) il di– ritto di redigere il regolamento generale, che riguardi i requisiti della nomina della Direzione, la pianta or– ganica degl' impiegati e del personale, le norme di ri– partizione degli utili, e le tariffe del servizio. La com– pilazione esatta dei bilanci e dei conti abiliterà il Consiglio a provvedere in modo conforme agi' interessi dei comunalisti e del!' impresa stessa. Certo le quote di ammortamento e la costituzione del fondo tecnico di riserva, data l'indole restrittivamente finanziaria del progetto, costituiscono un vero pericolo per l'azienda. Un bilancio che non ha più una larga base tributaria, ma poggia parte delle sue risorse nelle entrate ordi– narie del suo reddito industriale, sarà restio a sacrifi– care il pareggio comunale per costituire la riserva. E intanto al momento economico in cui la trasformazione tecnico-industriale s'impone, il Comune potrà trovarsi a corto delle necessarie riserve finanziarie per soppe• rirvi. Di quì ragioni di conflitto tra il Direttore tecnico, responsabile, ed il Comune. Questi sono effetti nocivi, scaturienti dall'indole del progetto; ma pensiamo che una maggiore potestà conferita alla Direzione, ci me– nerebbe a conseguenze ancor più sorprendenti. 7. Ordinamento inferno del servi=ìo. - La direzione dell'azienda (art. 4, 5, 6, 7, 8, 9) è affidata ad un di– rettore tecnico, il quale non può essere mai un impiegato del Comune, e deve essere nominato per pubblico con– corso dal Consiglio comunale. Egli rappresenta l'azienda di fronte ai ter.d. E' ausiliato da una Commissione ammi– nistrativa1 nominata in numero dispari dal Consìglio. Se si volesse dare un giudizio preventivo sulle norme ceh possono logicamente accompagnare la funzione di questi organi, si urterebbe necessariamente contro l'assenza di una formata esperienza. Ma appare fin da ora illo– gica la disposizione che rende rinnovabile d'un terzo mmuaimen/e la Commissione. Kon sarà certo facile, spe– cialmente nei Comuni non vasti, giovarsi dell'opera delle vere ed esperte competenze. E perchè applicare ad un R b ot e G1ro A1, ne > organo tecnico delle norme amministr;:\li\'c che troppo perti,rbano quel carattere di continuità che è tanto in– dispensabile nel buon governo economico delle intra– prese industriali? Questa rinnovabilità non può avere altro effetto che di garentire la scrupolosa direzione, e di impedire le illecite ingerenze. Ma a ciò, ci pare ba!-ti il controllo vigile del Consiglio, della Giunta e del Sindaco, e soprattutto dell'assessore che presiede la Com– missione. ì\la perchè questo controllo fosse effettivo bi– sognerebbe che d'altra parte, nel progetto si rendes– sero i commissari sempre revocabili, così come sono civilmente responsabili. La cassa dell'azienda è tenuta dal tesoriere comunale: provvedimento logico che stringe l'esercizio del servizio ·alla vita del Municipio, della quale esso fa parte. E ci pare, per tal segno, da scartare il 2° capoverso dell'art. 8 del Progetto che am– mette, nel caso di un grande impianto, la tesoreria pri– vata. Questo è appunto invece il caso di sistemare l'uf• licio Cassa municipale in guisa da rispondere agli scopi. E. anche sotto tal rapporto una maggiore autonomia da parte del Comune nel redigere i regolamenti s'impone. B. Rapporti fra il Comune e l'a=ienda. - Tutto il capo 1° ciel disegno Giolitti {che comprende gli articoli sopra riferiti) è diretto a limitare l'attività della vita 1nunicipale entro limiti più ristretti di quelli che si apri• rebbero ove il principio della municipalizzazione fosse applicato in tutta la sua efficacia. Quando il Comune, come quello italiano, si trova nelle angustie finanziarie cui lo hanno astretto le vicende della politica di Stato, non si trova in condizioni di potere intendere la mu– nicipalizzazione come un ideale della sua attività, ma sibbene come un mezzo dì sollievo per la sua perico– lante vita materiale. Non sarà infatti difficile persua– dersi (e lo vedremo nel lii ed ultimo articolo che farò seguire) che l'azienda si troverà, di fronte al Comune, nelle condizioni in cui si trova ora di fronte all1 intra– prenditore privato. Anche 'qui gli organici, i salari, gli orarii, le assicurazioni, le condizioni tecnico-igieniche sono funzioni variabili del saggio di profitto. Istintiva– mente i Comuni conservatori, sotto la scorta del pro– fitto, intesa come partita ordinaria del bilancio, porranno il piede d'acciaio sul collo della massa dei lavoratori municipali. Lo Stato monta loro la guardia. Così il miglioramento proletario atteso dalla municipalizzazione minaccia di diventare anch'esso una amara delusione. Enrico Leone. VITA PROLETARIA INTERNAZIONAL Le due tendenze alIXCongresso nazionale DEL PARTITOSOCIALISTABULGARO &Jfia, f f lttWt1/lÒYt. li Parlilo socialisla bulgaro h:t tenuto a Tirnovo, il suo IX Con– gresso n:izionale. Il rhpporto del Comitato Centrale, esponeva il rnpido sviluppo del Socialismo fra i lavor:ttori salariati della Bulgaria, - i quali, dato il nostro livello di sviluppo dell'industria, sono pochi; - ma ques~o Congresso presenta molto interesse per i socialisti esteri sopratutto perchè vi si è constatata ufficialmente b esistenza, an– che in Bulgnria, delle due tendenze che !.idisputano il movimento socialist:i. de' nostri tempi. 11 Partito ha visto, dur:intc gli anni 1901.902, il numero dei suoi membri inscritli e paganti aumentare da 2213 a 2507, ripar• tili in 73 organizzazioni locali. Con la sua propaganda inces– sante per le cooperative e per i sindacati operai, esso ha deter– min' .l.to Ja. costituzione di molte di queste organizznzioni proletarie. 11 numero dei sindacati :unmont:i a 26, con più di 1000 membri; quello delle cooperative Ji consumo :t 6, fra le quali due, una p:metteria e un ristorante cooperath·o, s'incamminano di p:tsso fermo

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