Il Socialismo - Anno I - n. 19 - 25 novembre 1902

IL SOCIALISMO 3 1 3 ----------------------------------- Porla piì1 ardenti br!unc, Più rnbida hl. fame; Richiama il solleone A spellarci il groppone. Fecondi il monte e"l limaccio!-0 piano Di Ccrcre hl. face, <:rolli il tempio di Gi:mo, S'erge l':u-a alla Pace; \'cng!l. senza connilti Il sol pe'derelitti; Ogni livor si speng:,, :-iia venga il maggio ... venga. I .a leggenda umol'istica • Eva • mette una not!\ byroniana nel volume. TI Bordoni è anche un :irtista d!l.lle immagini lussuose ~ d:1\le sens:udoni profonde e s:i adopcmre la Ieggend:'L e la favol:i come :t.gile mezzo per simboleggi3re )3 vivezza. e la personalità di un pc·nsiero. 1 .e tre liriche che chiudono il volume dispiegano me– mvigliosamente le virti1 esuber:t.nti del Bordoni, 1,' • Era nuova• è l'inno 3\ Sat:ma proletario; e' _è in es;;o l'impeto, il cuore e l'idea di un Carducci del quarto stato, ben piì, grande e più mir:'lbile, ov.:! si pensi !l.ll 'origine ed n.11:'l vita dell'affamato poeta casen~incse e la su:'l aso.oluta ignornnza di tccnic:i. e di metodo poetico. L' in– gresso della ode è maestoso. Chi sbmo? Ai vasti oceani lh.i l'Ombi altosonanti, Alle roccie grnnitiche Che affaticar gli 3tlauti ; J\ Ile v!l.Stemetropoli O\•e J>Oltrisceil Creso; Ai moderni Superga Ed agli antichi Efeso Chiedetelo, e rispondere Vi 1-cntirctc: Sono Coloro che HHto creano, lhlla c.'\pann:i. al trono. Bronzi fusi e pentelici Marmi, su cui n::nur:1 Soffiò una p3rte d'anima Tra"erso alla scultura; Tele su cui sudarono I Giotto d'ogni parte Per tramand:i.re ai posteri Vivn. I' ide:i. con l'arte; t.lacchine che trnsportano Ed uomini e pensieri; Navi che vi trngittnno In fondo ngli emisferi; Acropoli onde piovo'Qo Le salve di mitraglia; Ergnstoli ove gettnnsi Sovra la stessa paglia, Stretti da laccio b:1rbaro, Gli sventurati e i vili; Partenoni; basiliche; Scettri; croci; fucili; !\fonti s,•cntrati al fumido Cozzar d'arieti immani, Son, parnssiti, l'opera Di \'Ostrc fiacche m3ni ~ Chi siamo? Si:m10 i muscoli, Le :'lrterie dell:l terr:i.: P.er \'Oi meniamo il vomere; Facciam per voi la guerra; I.' ignornma de' secoli Servili è già fugn.t:i.; Una legion proficua, Potente e sconfinata, Porta gl' indiscutibili Diritti ai vostri lari, Con cenci vessilliferi, O!'1.lleterre e dai mari. Vengono, e giit diScendono Dai monti e dalle rupi, Con volti sc:i.rni ed ossei Come la notte cupi ..... La Crixo, Enomao, Sp:irtaco Con spade impro,•vìsate, Strappate dn.gli ergastoli Agli usci, 3Jle infcrri:i.te, Assalirono i consoli Con un pugno di bra'"i, E 3. Lentulo mostrarono Qu:into valean gli schiavi. Perirono. Ma fulgida La stella dei redenti Squ:i.ss :i la sua novissim:t Chioma l'éi firmamenti, E mostrn che i Caligola, Dopo il tremendo passio, Ebbri d' ira finiscono Sotto il pugnai di Cassio. :Momento lirico così plebe3mente triste non credo che l'haliaabùi:i mai arnto. Jacopo Bordoni è quel poeta di cui lo Shelley scriveva: :-ilost wretchcd men Are cradled into poctry by wrong; They Icaro in sufferiug what thcy teach in song. Egli non aspira, come l'artist:'l convenzion:tle della società bar• ghesc, alla gloria di una perr\"zione tecnic:'l,egli che h:i. strofe com– moi;:se e profonde che tutti i poeti più celebri possono Ìn\'idiargli. E il Bordoni confesS:l l:1 su:1 !lrte senz:i scopo lettemrio: B b ot Dirai: Questo è un p:iet:l senza lima, Di nessuna struttura Questi pensieri suoi tradotti in rim:1. !.'ebbe dalla svcntur:l, E non tro,·ò nel mondo Che chi lo reg:i.lò di vagabondo. Giro B1a CO lo ,•:1.g:l.bondo I ,e di port:1. in po11:1 Ilo implor:1.to il la\'Oro ! S' io voglio poetar che ve 1w import!\? Xon vi chiedo l':1.lloro, .Non ho cupide brame J\la chiedo il mezzo d' ingann:tr b fomc. Vivo ~enz:l. am•ggiarmi :1.maledetto, E non cerco la guerra; Forse morrò C!'ldendo gii1 da un teno, U in un lemho di terra R!'lntolerò ~perduto Dove i:.imuore senza il palrio :1.iuto. Ì~, dunque, un caso \'ergine di lirismo umano. Fuori delle ac– cademie, dei salotti, degli elzeviri e delle "isite simboliste freme un':1.rte purn, sinccr!'I, :t cui si abbandona l'anim:-i lihera e rude, impctuos.'\ ed affettuosa della plebe lavoratrice. l'ermetlersi la critic:t p:i.robia e puntellata dei letter3ti, a pro• posito ciel Bordoni, sarehl>e opern di sciocchi e snrebbe un :ma– cronismo. Poichè non solo h letternturn poetic:-i uffici:1lee clamorosa <!e~ versi e delle forme è oggimai uu:1. \'ecchia e pesante cosa, din:1nzi nlb inoovat:i. coscienza uman:"t, ma la critica è settari:t domin:"tt:t dalb. superstizione classicista e timorosa dei santi del calendario delle celebrit:I. convenzionali. ' L'arte di Jacopo Bordoni è immune dal pericolo critico. Questi • colpi di martello • picchiano :ti cuore degli uomini e svegliano il calore di un'anima nuova che uon ha più ncmmeuo le menzogne del verbalismo. La tr :1.sfc.rmazionesocin.le uccide l'accademi:-i e I' im– pero dei lettcr:'lti. Tutte queste cose noiose cd inutili pass.'\no 1 all'emergere dell'arte nuov:i.. È il segno di altri tempi e di altre cose, In sola arte che noi aspettn.vamo. Paolo Orano. LIBRI ED OPUSCOLI Lrno FERRIANI, I drammi dei fa11ci11/li, studi di psi– cologia sociale e criminale. - Como, edit. Or– narini, I 902. Ì:: hen certo che ogni volume, ogni articolo e financo ogni glossa dcli' A. sono uoa battagli:i. sincer:imente combattuta per il bene colleuivo. In questi tempi, in che b nostra magistrntura sem– br:1.n.d:tltarsi terribilmente in un ambiente ov' è assoluta domin:i.trice la corruzione, ove si dibattono coscienze agognanti, con mezzi pilt o meno onesti, alla mèta d'arrivo, - è strnno the i socialisti deb– b:tno const:'ltarc come un procurntorc del re scopra piaghe puru– lenti, e muo, 1 a all'azione ogni anima bennata, fremt nte al sentimcr.to della solid:irietà umana. I ,a vedova del Simon scriveva :ti Ferriani. sintetizzando tutto uno st3to psicologico: - Mi n.vete fotto piangere, ma mi fare'e agire. E codesta ribellione a tutto qun.nto è cattivo e dannoso, leg– gendo il libro del procumtore del re di Como, sentiamo sorgere incessante in noi, perchè egli ha In proprietà (sorretto, nelle p:-t– zienti indagini per dominare :irditamente tutte le forme della cri– minalità giovanile. da grande· fede) di commuovere, di strappar rosee e fa13li illus:oni, onde i huoni abbiano ad agire con vigore e costanza per b rigenerazione infantile. li volume, di oltre 300 pagine - dopo una breve prefotione di Bo\•io e un':tvvertenz:t dell'A - è diviso in tre parti: 1/ ,mr– calo dd fa11ci11/li - I suicidi - I martiri tlell'1 scuola. Ogni teorica, espost:i con larghezza di vedute modemc e con grande coltura letteraria e scientifica, è suffragata da esempi tolti sempre dalla vit3.rC3.le.Ora g~izz:mo gli strali roventi contro la beneficcnz:i., a b:tse di balli e di feste :"tllegre, costituente lo ste• reotipato e artificiale umanitarismo per parte di coloTO che igno– r:tno dove risiede il dolore vero, che giudicano ad orecchio, che

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