Il Socialismo - Anno I - n. 12 - 10 agosto 1902

IL SOCIALISMO roso padre pr:orc ... Le monnchc se ne intendono assai dell'odore del padre confessore. Fricdreich nel suo Gcriclt Psychulogit, pag. 389, narra che Santa C:1terina, nllucinata e mistica, racconta essa stessa che un giorno :lvcndo accostato la m:u10 del suo confessore al naso sentì un odore che le foce penetrare fino al cuore • tm odore celeste la cui fragram;:i.potcv:i risvegliare i morti •. Queste buone moMchc, a Parigi cccit:i.rono Francesco Coppée, il poeta malato di vescica, a scendere nella pi:lzza, il collo circondato dalla cravatta di com• mcndatorc, come se tali giocattoli potessero avere un:-. qual~iasi in!luenza sull'operaio parigino. In Bretagna, infine, ne fecero an– cora di pili. Dando sfogo n tutto il loro odio isterico contro la scuol:\ laica e il maestro governativo, scuola e maestro che esse d1i:unano /,z s,:uola e J/ maestro senza .Dio - si misero alla testa della folla miserabile, ineducata, incosciente, as~:tlirono l' istitutore 1 lo gett:trono nelle ortiche, lo spogliarono (qu:inta gioia per quelle vergini!) lo batterono, gli lanciarono sassi - lo costrinsero alla fuga. La Brct:1.gn: 1intiern, in questi giorni, ha cosi assistito ad una levata di seudi della Chouamurit: del che non è a meravigli:1rsi quando si pensi che essendo la Bretagna la contmda pii, sudicia e piit sporca della Francia è, perciò, anche la contrada ove, na– lllr:tlmcnte, il c:ittolicismo allign:i. più profondamente e pili cicca. mente. )lentre i pretonzoli odorosi - in compagnia delle monache - foccv:mo la fest:1 :t Parigi e altrove - i fucilatori belgi facevano la loro a Bruxelles. Il Governo belga, emulo in questo di altri non pochi Governi europei, non esclusi gl'italiani - :una talmente i suoi amministrnti e govcm:tti, che fa di tutto perchè, prima o dopo, tutti i Belgi in1listintamente, siano decorati. Senza dubbio vi si arriverà. li Belgio non possiede :mcora le molteplici decora– zioni italiane nè i v:11 iopinti nastrini d'ogni colore che la repul). blica clerico-modi.:rnta <li Mac•Mahon, Faure e compagnia, ha esco– gitato; ma anch'esso, tullavia, è ben fornito. Le classi panciute hanno l'Ordine ,li Leopoldo; le classi magre hanno l'Ordine civico, l'ordine industriale e fordine operaio. Ci sono degE operai e dei lavoratoti che sol'0 fieri di mostrare sul loro petto questo se– gno di schiavitl1 - esattamente, come vi sono migliaia e migliaia di borghesi che sono n )Il meno fieri di ostcnt!lre - e:;ibendo le proprie decorazioni -- la marca di fabbric.."ldella loro domesticità, Ma, in:;omma, i gusti sono gusti e torniamo a bomba. Certo è che, fra un certo numero di anni, tutti i funzionari belgi - fino alla guardia c.1mpestre - avranno automaticamente il loro bra,•o cioccolatino inargentato sul petto; e ad affrettare questo lieto mo– mento, il Governo ha de.;retato delle medaglie civiche di prima classe a tutti i soldati e ufficiali che spararono sul popolo a Lou– vain, durante le ultime dimostra::ioni per il suffragio univcrs~lc, facendo la bellezza di nove morti e altrettanti feriti. (NoL'l.Bene: Tra i sold!lti non vi fu nessuno morto o ferito). lo voglio spcrnre che anche tm i moder.'lti onesti si troverà chi disapproverà. !ld alta voce questa profonda mancanza di tatto da p:1r1edel Governo: per noi questa decorazione non costituisce che una nuo,•a prova della vergogna di cui si copre il ck•ricalismo governativo. E il rapporto diretto al re e pubblicato nel ,1/011iteur Ojjidel che conferisce la decorazione, mostra una volta <li più a qual grado di b:1ssezza mo– rale arrivano i Governi che si ostin:mo a governare, non per il popolo, ma contro il popolo. .- Questi atti di v:i.lore - tlice il .1/()Jdteur - onornno la gu:trdia intiera e raccomandano il soldato, che si è così distinto, alla stima e :i.Ilaconsiderazione dd suoi compatriotti .. .. È necessario, per questo, cl:e il Governo possa ricompen– sare tali servizi con la distribuzicne di una distinzione che ne perpetui il ricordo. " La dccor:1zione distribuita in questi C!lSieccezionali sarà so– spesa a un nastro violello, largo 37 millimetri, orn:1to di due fasccue di sei mill:111etriciascm n, clai colori nazionali. » In tal modo la vedova e 'gli orfani degli uccisi di Louvain po- ~I n tr:-tnno riconoscere qu:-tndo essi si nggircranno nelle strade e nelle piazze della città, gli autori della morte dei loro mariti e dei loro padri.,~ se pure questi eroi a buon mercato avra.nno il coraggio di portare tale decorazione. Ed il popolo intiero potrà così mostrar .-la stima e la considerazione » di cui p:irla il :Monitore ufficiale, per i segni e le glorificazioni della servitìt e della guerra civile combattuta con i fucili carichi contro uvmini disarmati. Infatti, non si può permettere, in nome della moralità e della giustizia, che vi siano uomini glorificati per gli eccidt e le stragi, siano esse stragi di guerra civile, siano sa.echeggi coloniali. . * * Chi vuole avere una idea ben chiara di che cosa sia la guerra dal punto di vista dcli' intelligenza, della bravura e dell:t pretesa genialità di chi la dirige - non ha che da leggere le l\lemorie del gener!llc de Gallifct, che si pubblicano un po' a spizzico tanto nel giornale clericale il Gai,lois (e notate che il suo direttore è israc• lita), qu:mto nel benpensante Journal t!es .Dibats. Ci danno ad intender~ che la guerm è un sapiente giuoco di SC!lcchi- che il generale deve conoscere questa e quella scienzn, che gli ufficiali superiori debbono sc:ildare per 3-4 anni le panche di questa o quella scuola militare e guerresca per bene imparare qu~st:1 profond:1 scienza militare che a noi poveri profani fa un p.;.' l'effetto misterioso degli impagliati coccodrilli sacri egiziani ... Mamm:1 mia che frottole! Leggete, leggete o ammiratori della cosl delt:l sapienza militare, queste memorie del de Gallifet - un uomo che ha fotto la guerra durante tutta la sua vit:i. nelle cin– que o sei parti del mondo, compresa la guerra civile - e che ha raccattato nel sangue, ove camminava, fino al ginocchio, selle o otto dozzine di decorazioni d'ogni genere! Leggete, occhialuti critici, zazzeruti spifferatori di sentenze e ingenui ammiratori del genio militare! Leggete e imparate! I generali prcpar:ino lì tutto il loro bravo pin.no strategico e gli ufficiali e lo stato maggiore sprc• mono lì tutti i loro trattati e tutte le loro teorie per preparare e vincere la sanguinosa p:irtita a scacchi.. ma - giusto cielo - tutti questi preparativi, tutte queste nozioni, tuna questa scienza, tutte queste teotie, hanno forse un'influenza qualsiasi sull'esito fi– nale della battaglia? Neanche per sogno. li caso, la fatalità, spez• zana ogni piano - le divisioni marciano per proprio conto, le comunicazioni sono interrotte, i piani vanno all'aria, le truppe re• stano un giorno, due giorni senza m:ingiarc, i corpi di esercito si muovono alla cieca scnz:1 sapere chi e' è davanti, chi c'è d:ille parti, chi e' è ai fianchi. Si cammina a destra mentre si crede di camminare a sinistra. Si sbatte contro una divisione nemica mentre la sapienz:1 dello stato maggiore vi ha !lSSicurnto che la strnda è sgombra. Si com– batte contro qualche reggimento credendo di avere sulle braccia metà dell'esercito ... e dopo questi mille e mille spropositi :;i capi– sce be_ne \'be e' è nno che vince e uno che perde - ma, natu– ralmente quello che vince, vince perchè ha genio militare, pcrchè è profondo conosciton~ dell'arte guerresca, perchè ha studiato a mente la tattica, la logistirn, ecc., ecc. 1 e chi più ne ha più ae metta! E dopo tutti questi errori, questi spropositi, questi contrattempi - (un:1.volta lo st:ito maggiore indicò al Gallifet un forte ben guar• nito da prendere con sorpresa e g~i indicò il numero dei difcn• sori ccc ... E il fortt! non esisteva!) i professionisti dcli!\ guerrn di• sprezzano ... la guardia nazionale e la milizia armata! V:ile piì1 il catenaccio di un garib:1ldino o il fucile di un boero, che tulla la sedicenh: s:ipienw di codesti gallonati. Nix. Gli abbonati, ai quali con questo fascicolo sca– de l'abbonamento semestrale, sono pregati di rinnovarlo sollecitamente, per evitare ritardi nell'in– vio dei fascicoli successivi. ENRICO F'ERRI, t!1rettore-responsabile. Roma, 1902. - Tipografia Cooperativa Sociale, via Barbieri, 6,

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