Il Socialismo - Anno I - n. 6 - 10 maggio 1902

IL SOCIALISMO lotta di <'klssc, si oc, pino un po' di altre e pili serie (IUCstioni. Tutti i sue. sforzi sono diretti a f'Ondurrc le lotte parlamentari nel ...:ampo economico e s ociale. Se a ciò non riesce. malgrado tutte le belle promcs.sc, malgrado gli incoraggiamenti che egli accorcia ali' in– dustria, e malgrado la riforma della legge sulla stampa e la legislazione sociale che dice di ,·olcr attuare, la ragione si dc,·c cercare anzitutto nella composizione del Parlamento, il quale. formato a base della legge eletto• raie austriaca, non rispecchia gli interessi politici ed economici della popolazione che in modo incomplelO cd irrisorio. E' un argomento curioso, questo, che trat• terò diffusamente in una prossima corrispondenza. Bisognerebbe anzitutto cambiare la fisionomia del Parlamenlo, ma il K0rber non è l'uomo da così grande impresa. EKli sa benissimo che cosa ci vorrebbe, e nelle sue idee non è affatto conservalore. Chi senlc i suoi discorsi ornali, nei quali cita il '.\1irabeau, e porta esempi dalla sloria della cosliluzionc inglese e LUona contro lo spirito poliziesco, polrebbe essere indotto a crederlo un uomo politico moderno. anzi l'uomo della provvidenza per l'Austria. Ma quando si viene all'azione, egli non è altro che un burocn:uico della vecchia scuola austriaca, il quale non osa, ccl in fondo non n1ole, altro che conservare lo slato auuale. Che egli non sappia fare a meno elci mezzi pili antiquati e slUpidi di un Governo da J>Oliziotti. lo ha dimostrato proclamando lo stato d'assedio a Trieste. In seguito egli ha voluto correggere l'impressione, ri– cordandosi di dover passare per ministro liberale, ed ha tolto all'S aprile lo stato d'assedio. Ma con tale tattica il signor von K0rbcr non ottenne ceno di essere considerato uomo politico abile ed illuminato; ma di– mostrò invece l'inutilità completa della proclamazione dello stato cl' assedio. Una cosa si può accertare fin d'ora: che il signor von K0rber, come tutti i suoi p~.L:c.e,,:snrL_non è )' uomo eia mettere l'Austria sopra una nuova base politica; e perciò, malgrado tutto il frasario politico~sociale che spiega dal banco dei mi– nistri, importa poco al proletariato austriaco se il Go– ,·crno atlUalc sappia mantenersi in vita, o no. Hugo Schulz. Il Congresso di To11rs e il Socialismo fra11cese. ' Par(!{i, :16 aprile. Vale la pena di dire ancora di questo Congresso di Tours, che parve straordinariamente piccolo e ri– stretto, di fronte ai grandi Congressi naziona~i di Parigi, quello della sala Japy nel 1899 e quello della sala \\"a– gram, nel 1900. Lo stesso Congresso cli Lione nel mag– gio 1901 ebbe assai maggiore apparenza. Gli elementi più. attivi e più militanti ciel Socia– lismo francese erano assai incompletamente rappresen– tati a Tours; infatti, non solo il Parti 01r:. 1 rier fr1111- (ais (guesclisti). che s'era ritirato dal Congresso della sala \.Vagram, ma anche quel che oggi resta dell'antico Pari/ amwier socialiste révolulio,maire ( allemanisti). cd infine anche il maggior numero delle Federazioni dipartimentali autonome - tutte queste forze sociali– ste - si erano astenute dal prender parte ai lavori ciel Congresso« Unitario» di quest'anno. Di scissione in scissione, cli sottrazione in sottra– zione, il Partito «unificato» costituito nel dicembre 1 Sebbene ril:ird:il:t, pubblichi:imo quest:i corri!!-pondcnz:1,per– chè ess:i scrvir?t :inche per inlerprcl:\re e !!-pieg:ire il risuh:ito delle elezioni genemli poliliche del 27 :'lprile e dei b:illott:'lggi dcl– i' 11 m:iggio, in Frnnci:i. Su questo risuh:\to scrin:r:\ nel prossimo fa.<;cicolo,lo ~tesso Je:\n Longuet. (N. ti. D.). del 1899 è arrivato a 11011 <'Omprederc pili altro che << !"estrema destra» del Partito socialista france!-:e. ~la alcuni clementi di «sinistra» hanno tuttavia preso parte :tllc deliberazioni del Congresso di Tours. Erano i delegati delle Federazioni della Senna inferiore (Re– naudel e Hazire}, clell"Yonne (il professore Hen·é, che ha condotto la magnific.l. campagna antimilitarista nel Pio11-pio1tdel!' >'"onne). della Seinc et Oise (Cabanlos). due elci delegati della Federazione della Senna e uno di quella del Pas de Calais (il marxista professore Louis Révelin). ~la perduti in mezzo ad una enorme maggioranza « opportuneggiante » e più o meno mini– stcrialista, la loro :tzione fu pressochè nulla: questa azione sarebbe stata ancora più debole se Jaurès, con qualche abile concessione, non avesse saputo impedire alla maggioranza del Congresso ùi sciorinare franca– mente le sue vere idee. D'altronde, eia parte loro, i membri della piccola minoranza ri,·oluzionaria erano dei militanti di spirito moderato, ed erano decisi. come ha eletto J-lervé « a mantenere il massimo spirito di conciliazione, per evitare ogni scissione.» 1 A nostro modo cli vedere questa preoccupazione che sarebbe stata veramente buona e ben legittima in un Congresso realmente unitario e comprendente tutto il partito, dall'estrema sinistra all'estrema destra, era invece sommamente nefasta in una assemblea composta di elementi come quelli che erano andati a Tours. Per rendersi conto dello spirito reale di questo Congresso, bisogna soprattutto esa111inarc il progra111ma e l'organiz.zazione nuova che esso ha fissato. Esaminiamo prima di tutto la sua decisione sulla quistione ministeriale, che ha talmente sorpreso tanti dei nostri compagni dell'estrema, i quali han creduto di vedcn·i una completa resipiscenza. Ecco il testo: « Il Congresso, in esecuzione della deliberazione presa dal Congresso socialista internazionale cli Parigi. sulla partecipazione <li uno o pili socialisti al potere borghese, decide che a partire dalla prossima legisla– tura nessun socialista possa entrare in una combina– zione ministeriale, salvo il caso che un altro Congresso decida altrimenti. » Una deliberazione come questa, che m·esse messo Millerancl con le spalle al muro, in condizione di dover scegliere fra il portafoglio e il partito, poteva essere stata ,·otata fin dal dicembre del 1899, e poi nell'ago:.to del 1900, o meglio ancora. a Lione, nel maggio del r901. Bisognava che I' iniziati\·a ne fosse stata presa di con– tro a coloro che avevano sostenuto ~lillerancl con tanta tenacia fino a quel momento. Nel marzo 1902. quando la presenza cli Millerancl al potere aveva ormai già fatto tutto il male possibile, quando lo zelo ministcrialista dei suoi amici aveva già portato al massimo la scissione nel campo socialista, non presentava ormai pili nessun interesse il ,·enirc a ,·otare una risoluzione pili o meno anodina intorno a ciò che si farà ... in un'altra legi– slatura, quando il Ministero \\'alcleck-Rousscau si sar:\ ritirato. Quel che valeva la pena di esaminare era quale attitudine contino di prendere gli attuali ministeriali cli fronte a Millerand, il giorno che egli lascicrà il potere. L'elaborazione di una dichiarazione di principii e d'un programma cli i:iforme era una delle cose essen– ziali che il Congresso cli Tours si era proposto. In lunghe sedute, al Comitato generale, composto dei de– legati delle diverse organizzazioni, si era discusso per tre mesi, prima del Congresso; e finalmente si era adot– tata, con alcune leggere modificazioni, la dotta espo– sizione di Louis Révelin, l'inspirazione della quale era tutta marxista,"senza alcuna cli quelle attcnuaz.ioni cli clot- 1 S. llt-:1n-►:, La mi11orili (111/i111i11islùidle m, Co11ffrèsde Tours,· nel 1l/011ve111e11I socialiste, 15 m:irzo 902.

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