Il Socialismo - Anno I - n. 5 - 25 aprile 1902

68 IL SOCIALISMO Ed è di fronte a questa piovra del militarismo - piovra molle « che non reagisce » ma aspetta il suo quarto d'ora per succhiare nuovo sangue al popolo italiano,quando questi per poco si addormentasse - è dover nostro di uomini civili e di socialisti di non la– sciare un momento solo, in ogni occasione, b. nostra propaganda: contro la guerra, per il lavoro. Enrico Ferri. PROBLEMI SOCIALI Militarismo e Partito socialista. Negli ultimi quattro decenni il militarismo per mare o per terra ha avuto nei grandi Stati - il cui malo esempio fu anche seguito da parecchi dei piccoli - tali aumenti da superare l'aspettazione più pessimista. Non c'è istitu?.ione di Stato che sia, da parte dei governi e delle classi dominanti, oggetto di tante cure amorevoli quanto quella degli armamenti. La scienza e la tecnica sono messe al loro servizio, e non si rifugge da nessun sacrificio finanziario, per quanto ingente ed a detrimento degli interessi pi4 vitali della civiltà. Le grandi potenze moderne considerano essere gloria assai maggiore quella di avere un esercito ed un'armata potente che di avere i migliori istituti di cultura, le istituzioni sociali più umane o l'ordinamento cli previ– denza più efficace. Nessuna istituzione pubblica è man– tenuta all'altezza ciel progresso tecnico ed è migliorata continuamente, ed a qualsiasi costo, come si fa per l'esercito e l'armata. Tale fenomeno trova la sua spiegazione nel desiderio dei grandi Stati di conservare la propria indipendenza e l'integrità dei confini, nonchè di conquistare dei territori nuovi onde aprire nuovi mercati alla loro pro– duzione industriale, crescente di anno in anno. I.' im– perialismo diventa la caratteristica del nostro periodo. Ma questo stato di cose è reso possibile solo dal fatto che la classe capitalista dei diversi paesi impone alla massa già economicamente sfruttata, anche i I servaggio militare, forzandola a sacrificare una parte dei suoi mi– gliori anni al militarismo e di provvedere con le im– poste indirette i mezzi necessari al mantenimento del sistema odierno. li militarismo moderno costituisce dunque il coro• namento del dominio di classe della borghesia, e ad esso spetta - oltre al c6mpito di difendere il territorio dello Stato contro i nemici esterni - quello di mante• nere nell'interno il dominio economico cli classe. Per assicurarsi l'uno e l'altro la borghesia concede ai suoi pii.I fidi tutte le posizioni preminenti nella grande organizzazione militare, valendosi poi di un sistema raf. finato di dittatura e di giurisdizione disciplinare onde ottenere l 'obbedieu:a cadm•erica delle masse sottoposte alla militarizzazione. Di tutte le grandi potenze mi pare sia la Germania quella che ha con maggiore coerenza logica ed energia applicato tale sistema. In Germania il servizio militare obbligatorio, senza il quale non è concepibile l'eser• cito moderno, fu introdotto prima che dovunque, e gli altri Stati non fecero che imitarne l'esempio. Lo s.pirito militare e l'obbedienza cieca 1 elementi indispensabili per creare un potente strumento cli dominio, raggiungono in Germania la pili grande perfezione. I seguenti dati serviranno a dare un'idea dello s,·i• luppo, che le istituzioni militari dell1 Impero presero dalla sua fondazione, dalla quale ci separa appena un trentennio. Nel 1872 si mantenevano permanentemente sotto le armi 350,000 uomini; mentre nel 1901 si è sa• liti a 604,000, ovvero a quasi il doppio. Anche la flotta di guerra, che nel 1872 era ai primi inizi, ha avuto da allora in poi uno sviluppo analogo, e conta nel 1901, 31 1 200 uomini ed un numero corrispondente cli navi da guerra, sì che va acquistando giornalmente i caratteri di una flotta di prim'ordine. Man mano che crescevano le forze numeriche dell'cser• cito e della marina crescevano anche i sacrifici finanziari da essi richiesti. Nei primi anni, quando si potè ricorrere al fondo costituito dai 5 miliardi dell'indennità di guerra, la totalità delle spese militari non compare nei bilanci. Ma la troviamo nel J879, anno in cui per 11esercito, l'armata, le pensioni militari e per gli interessi dei de• biti contratti per gli armamenti 1 si spendevano 544 mi• I ioni - la quale spesa salì nel 1901 a 1 miliardo e 31 mi• lioni ! i aggiungano a ciò i sacrifici finanziari sostenuti dai soldati o dai loro congiunti durante i due o ti-e anni dal servizio militare per supplire all'insufficienza del nutrimento e del soldo. Il carattere di classe dell'esercito permanente mo· demo ha trovato la sua formala classica in un discorso fatto clall' Imperatore circa 10 anni or sono all'occasione del giuramento delle reclute: « può venire il momento, in cui per ordine miodovreterivolgere l'arma contro vostro padre e vostra madre! » Queste parole sono rimaste impresse e non saranno dimenticate. Altre parole simili, benchè meno crude, abbiamo sentito da allora in poi dalla stessa bocca, ed esse bastano per illuminarci pienamente sull'argomento. Il Partito socialista in Germania fa la pili recisa opposizione all'attuale ordinamento 111ilitare 1 e nega il suo voto per qualsivoglia spesa a tale scopo diretta. E ciò non solo per il carattere di classe delle istituzioni milita.ri stesse, ma anche per il modo con cui vengono prelevat i i fondi necessari. Le imposte sul sale, sullo zucchero, i dazi enormi sul petrolio, caffè, grano, carne, bestiame, ecc., ecc., che vanno in ·gran parte a coprire le spese militari, pesano anzitutto sulla classe operaia, deprimendo il suo tenore di vita; mentre le classi ricche non ne sostengono che una parte minima, usufruendo invece esclusivamente cli tutti i vantaggi che ne derivano. Il Partito socialista non è contrario ai doveri mili• tari, quando gli armamenti siano tali da rispondere uni– camente allo scopo cli difendere la patria. li servizio militare in questo senso non è solamente un dovere, ma bensì un diritto di ogni uomo atto a portare le armi. Se l'ammaestramento militare ·si ispirasse a questo criterio, coordinandosi con esercizi ginnastici della gio• venti.I nelle scuole - come del resto sarebbe richiesto anche nell'interesse dello sviluppo fisico della nazione, - si potrebbe ridurre la durata del servizio militare ad un minimo, ed invece di due o tre anni basterebbero sci, o, tutt'al più otto o nove mesi. Per alleviare i sacri• fici soverchi imposti alla popolazione dall'aumento con• tinuo dell'esercito, la Germania ha già dovuto accon– ciarsi a ridurre il tempo di servizio per la fanteria eia 3 a 2 anni: ma i pratici in materia sono concordi nel dire che anche di questi 2 anni solo la quarta parte è dedicata all' iSlruzione propriamente detta. Tutto il resto del tempo si perde per delle sciocchezze, per delle parate, per gli esercizi che tendono principalmente a fare del soldato una macchina ed a infondergli lo spirito ciel• l'obbedienza cicca e passiva. Ridurre il sen·izio militare a ciò che dovrebbe real• mente essere - la /1111=io11e pura111e11/c d1fensh•a clte g-a• ranlisce la libcrlti e I' i11dipe11de11za. della patria - è uno dei c6111piti più nobili del socialismo. Da uno stru– mento cli conquista di fronte allo straniero e cli di• fesa del predominio di classe, l'esercito dovrà mutarsi in un• istituzione democratica per la difesa cieli' in• dipendenza dello Stato e della libertà ccl uguaglianza. dei cittadini; dovrà diventare precisamente il contrario di ciò che attualmente è.

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