Il Socialismo - Anno I - n. 2 - 10 marzo 1902

IL SOCIALISMO e due Unioni <'◊Operative di produzione. una a Tokio cd una a Jokohama. I meccanici. i legnaioli. i mura– tori, i facchini di porto sono org·anizzati cd i loro di– fensori hanno giù provate le delizie della .sril,sli::in giap– ponese. Altri due o tre giornali di carattere socialista sono a Tokio: lo scioglimcntO del PartitO socialista de– mocratico - decretato clal Governo 1 - apportò un incremento maggiore alla propaganda socialista e la nuova organi1.zazione che funz.iona da tre anni, L'Asso– cia::io11e socialista progredisce meravi~liosamente e pro– mette anche migliori progressi per l'av,·cnirc. o *. The Jf'orcker (2 febbraio 1902), ?\ew-York. - Il resoconto della Federazione nazionale del partito so– cialista agli Stati Uniti è interessante in quanto ci ri,·ela il continuo aumento dei lavoratori che si aflìliano al partito. Dal 31 dicembre 1901, a tutto gennaio 1902. l'aumento è stato di 537 inscrini. La questione princi– palmente trattata e discussa è stata l'organizzazione per Stati in modo da concedere maggiore autonomia alle singole federazioni, e da infondere maggiore attività a tutto il Partito. Un'altra questione risoluta in senso favorevole alla proposta è stata questa: che nessun mem– bro ciel Partito socialista possa prendere incarichi in fa– vore cli altri partiti politici, o a difesa di interessi ca– pitalistici. * *. Tlie IVorkers Cali (1 febbraio 1902), Chicago. - Interessante come manifestazione cli buona \·olontà e di simpatia una poesia di Agnes \Vakeficld sul 1V11tJvoGo– :,t:ruo de/In Gnmdc 1Vrui-York, dedicata a Enrico Ferri. Tl,c Comrnde (febbraio 1902) !\ew-·Y·ork. - Pub– blica un notevole studio di I. Sporgo su Ferdinando Freiligrath e i suoi lavori. Come è noto. Freili;:~Tath fu il primo dei poeti socialisti del secolo xix e, come poeta, uno dei più famosi in Germania. Lo studio è fatto con garbo e la figura e l'opera del poeta ci appaiono ma– gistralmente osse1·vati. 11 medesimo numero porta un magnifico ritratto di Tolstoi riprodotto dalla Jugend tedesca. Riviste inglesi. Ju.slice (Londra, 22 febbraio). - In un articolo su l'Avvenire della Social democrat Federation, che sarebbe l'organizzazione pili precisa che ci sia in Inghil– terra, del Partito socialista, R. Lambert s'impegna a fondo a studiare la tattica elettorale e constata che se la S. D. F. vuole, con un qualche successo, riuscire nelle lotte elettorali e conquistare dei seggi. de,·c piegarsi alle• esigenze degli elettori, cui si piegano gli altri partiti. Bi– sogna saper transigere a tempo, corteggiare gli elettori influenti, allearsi con chi può fare sperare una certa vit– toria, ecc. E la teoria, dato un partito borghese, non fa una grinza. Quello che ci sembra strano è che sia un socialista, e in un giornale socialista che mette fuori codesta teoria. Noi conosciamo la speciale fisionomia del Partito socialista inglese - ne faremo forse. presto, uno studio - sappiamo quali sono le diflicOltà fra le quali si dibatte, e lo spirito delle folle che dovrebbero acco– glierlo; ma sappiamo anche che 11011 è poi così misero 1 i-: mem"iglioso quea;;toperfetto coincidere dell'utopiri. reazionaria in tutte le parti dd mondo: dd resto ci() è n·unr:-tle, C;)mC è n:'l• rnrale che il soci:-tli1-mo si s\'iluppi d:dl:\ s.)ciet?t indus1ri:-tle,e ch\:ss> si rafTor1.idnllc cretine pcr5Ccm:ioni borghesi; cosl, nel secolo xix, si r :lffor.iò colle pcrsecur.ioni I' idc::alc cl' inclip.:ndenr.a nar.ion:1\e, d:111:\ Grecia :il Belgio, dall' L:ngheri:1 :lii' lt:tli:t. (N. d. D.). da dover terg:ivcrs:1rc. transigere e corteggiare; cd i ,·oti raccolti ultimamente da H. Quelch a Dewsbu,·g. con 1111 programma nettamente socialista (come riferimmo nel 1 11 fascic.) son la a provarlo, ed a smentire una volta di più la teoria troppo prudt>n/e t' addomeslitalrirc di R. Lambert. T. G. DALLEALTRERIVISTE Due anni di agitazioni proletarie in Italia. Ora che possiamo valutare sulla base delle cifre le agi– tazioni economiche del proletariato italiano, balza al– l'occhio evidente la fondatezza delle domande che le hanno determinate e la vacuitù dei g-iuclizii di chi, per un miope ed esagerato spirito di conservazione, le at– tribui all'azione dei sovversivi. Da quelle domande appare quanto grama sia la condizione del proletariato in Italia.' Era naturale. quindi, che la classe operaia sentisse violentemente il bisogno di migliorare le proprie con– dizioni, aggravate dal caro dei generi di prima neces– sità, pei dazii doganali e di consumo che su quei ge– neri gravano. L'on. prof. Pantaleoni diceva alla Camera nel giu– gno 1901: « Poco a poco tutte le claf.si abbienti, pro– prietarii fondiarii e industriali, hanno ottenuto dazi p1·0- tettori. Ognuno è riuscito a farsi proteggere il prodotto suo. Essendo protetti dalla concorrenza, il prezzo dei loro servigi e dei loro prodotti è rincarato, ed essen– dosi accresciuto questo prezzo, il salario reale è dimi– nuito. cioè è diminuita la potenza di acquisto per parte ciel salariato. Orbene; adesso gli operai, mediante l'or– ganizzazione. non fanno altro che mettersi, coi propri salarii. a quel livello al quale stavano prima che pagas– sero i dazi protettori. » Ma per conquistare questo livello era indispensabile la libertà. ~oi crediamo, infatti che il numero degli scioperi - che in mancanza di una retta organizzazione dei col– legi dei probi-viri~ sono l'unico mezzo per far valere i diritti ciel lavoro - aumenta o diminuisce a seconda della maggiore o minore libertà. Gli scioperi industriali - e i nostri dati sono cer– tamente incompleti - furono nel 1900 non meno di 105 e non meno di 37+ nel 1901. Di quelli del 1900 si sa di soli 50 che 4-t ebbero esito favorevole per gli scioperanti, e 6 sfavorevole, e fra quelli del 901 si sa che su 224, '9i furono favorevoli e 20 contrarii. Gli scioperi perduti lo furono perchè proclamati eia operai non organizzati o non preparati. Numerosissimi i miglioramenti conseguiti senza scio– peri, per la semplice eflicacia della organizzazione. e grande lo slancio della solidarietà: fra le cifre rijJortatc dall'A., citiamo quella di 40.000 lire sborsate dai soci della Camera del lavoro di Genova durante lo sciopero degli scaricatori cli carbone. Al Congresso nazionale delle Camere del lavoro di Reggio Emilia, ne erano rappresentate 57, i cui membri 1 Prendendo :l. c:1so fra le cifre citate d:1.\1' A., abbiamo: nelle paneuerie di Asti i m :i.nu: t.li: 1.10 ccn• .. all'ora per 17 ore di b~ voro; le filnnrlicrc di Faenr.a, per 1 2 ore, <la 45 :i. 90 centesimi la giornata; :1~lil:1110 i muratori, un'\ media di I,. 1.44 al giorn,>; :i. Torino, ali.>jutificio, da 70 a. So ceu~. per 12 ore; le impagli:l.• trici di Pis'\, 50 ccu,. :1.lgiorno; i tes,;i1ori di Pr:lto da 3 :i. 10 lir<! per 6 giornate di 1 1 ore e mezz.). , 1.:i. legge sui prq/,i-viri rigu'\rd~ s)ltanto le industrie. Ed anche qui, spesso, i p:tdroni, ri"oltandosi :td una legge dello St:tto, dise:-tano le elezioni dei collegi, i quali, quindi, non i;:i poi.s<,no costituire. Bi~ogn:tva \'Cnire in Italia, perch(' i pa.clr.>ni cle1::scro questo speu:1colo di inciviltà, essi • gli uomini d'ordine ,, 1

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