Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 23 - 15 dicembre 1909

,.J 628 RIVISTA POPOLARE che ha i suoi antesignani nell' alta nobiltà russa, che ha seguaci nelle classi intellettuali, ed un seguito tra i ceti medii e specie nel basso clero ortodosso; partito che possiede, inoltre, una stampa autorevole e poderosa. Infatti è noto che questo partito il quale è stato tra i più efficaci e energici promotori dell'alleanza franco-russa, sta svolgendo già da anni una politica, tenace ed operosa quanto mai, diretta apertamente contro la Germania. Imperoechè , a parte il fiasco subito dal partito panslavista nell' ultimo atto di quella tragicommedia chiamata crisi balcanica , dopo l' annessione definiti va della Bosnia Erzegovina dall' 0Austria, prescindendo anche dal fatto che nel seno del partito panslavista sono vive molte tendenze clericali ad anticivili al punto di eHsere prettamente inconciliabili con i concetti fondamentali della vita politica e sociale dell'Europa Occidentale , culla della civiltà, tendenze che fan sl che , sotto non pochi aspetti , ..v..i. ha certo una maggior rassomiglianza di usi e costumi tra i tedeschi e gl'italiani che non tra questi ultimi ed i loro Sfllvatori calmuchi e samoiedi, anche prescindendo ripetiamo, ,:i , "tte queste cr.11-iJerazioni pure dt1gne di nota , vi F due motivi primordiali che impediscono l'alleanza t-.. questa corrente della Russia coli' Italia. In primo luogo conviene por mente al carattere aggressivo dell' irredentismo italiano rispetto al mondo slavo. Non deve infatti dimenticarsi che in Austria, gl' interessi italiani cozzano violentemente non solo con gl'interessi tedeschi (coìne nel Trentino) ma pure, ed in modo anche maggiore , cogli interessi jugoslavi (come in Istria, o Trieste, in Gorizia ed in Dalmazia). Emancipandosi via via dall'antico fascino della vecchia civiltà italiana e creandosi poco per volta una propria, i slavi del sud nei tempi nostri stanno espropriando gli antichi espropria.tori. Coli' aiuto dei noti fenomeni conosciuti sotto il termine generico di urbanismo, gli slavi-elementi prevalentemente agricoli - man mano sono riusciti a pervadere Je città, abitate prevalentemente da e]eruenti italiani od italianizzati. Già al giorno d'oggi si può dire che la Dalmazia è totalmente espugnata dai croati (eccezione fatta dalla sola Zara) ed irremissibilmente perduta per l'italianità, e che la stessa Istria , ed in particolar modo Trieste , corre grande pericolo. E' logico quindi che i più energici tra gl' irredentisti non esitano di far valere la loro opinione in questo senso che l'unica salvezza per la conservazione della italianità di tali regioni stia nella loro incorporazione sollecita nel territorio del regno d'Italia. Ma l'evocazione di una pronta annessione di Trieste, intesa come mezzo di mettere argine alla fatale slavizzazione della Venezia Giulia-annessione da farsi al più presto perchè, se no, sarebbe troppo tardicostituisce necessariamente una tendenza spiccatamente, per quanto in parte inconsapevolmente, antislava. Di tutto ciò la maggior parte degli irredentistii quali, giova, purtroppo, dirlo, sogliono avere più aperta la bocca per gridare che non gli occhi per guardare coraggiosamente in faccia ai fatti-non si rendono, come dovrebbero, serio conto. La questione etnica della Gorizia e dell'Istria è tra le più complicate in Europa. Data la mancanza Kssoluta di ogni nitida separazione o divisione geografica fra i due elementi nazionali che vi si contendono il terreno, fenomeno cui va aggiunto il fatto che, mentre le città contano già una percentuale più o meno alta di abitant,i slavi, le campagne sono completamente sprovviste dct elementi italiani, la vittoria eventuale degli italiani in una guerra contro l'Austria e la susseg11ente cessione dell'Istria al regno d'Italia creerebbe senza ogni dubbio una poderosa Irredenta Slava in Italia. Già ora vi sono, entro i confini del regno, secondo l'ultimo censimento delle popolazioni (1901), non meno èi 34,500 slavi, cittadini italiani. E' ovvio che tale numero, dopo la riunione della Venezia Giulia ail' Italia, crescerebbe addirittura a dismisura. Ora, è evidente che un partito nazion~le in Russia ia cui politica mira. apertamente, se non alla fondazione di un immenso Impero, certo all'emancipazione ed alla libertà di tutte le popolazioni di razza slava e che appunto per tale mira si dimostra ostile ai tedeschi ed ai magiari, non possa in nessuna guisa permettere ag1i italiani la conquista di Trieste, capitale naturale di una vasta provincia slava. La vittoria dell'Italia sull'Austria rimarrebbe quindi o senza frutto dal lato del!' Adriatico, ovvero, avrebbe come conseguenza l'inimicizia accanì ta del popolo rudSO e, perciò, un' altra permanente minaccia di complicazione guerresca. La seconda ragione che impedisce la Russia di stringere la mano all' Italia per una lotta- a coltello colle genti tedesche risulta dalla storia russa , storia_ che ha i suoi effetti anche nel presente. Accenniamo alla complicità della Russia nell'assassinio della Polonia. La spartizione della Polonia lega la Germania, la Russia e l'Austria con vincoli reciproci quali anelli della medesima catena. Dal comune attacco alla Polonia in poi , non si è verificato più guerra tra l' Austria e la Russia, a dispetto delle divergenze e degli interessi politici ed economici che le separano. Nel 1849 la Russia venne in aiuto all'Austria onde domare la vittoriosa rivoluzione dei magiari , combattenti contro la domin~zione asburghese per l' indipendenza nazionale. Nel 1854 il gabinetto di Vienna seppe resistere a tutte le pressioni fattele dalla Francia e dall' Inghilterra onde indurla a partecipare alla guerra di Crimea , e conservare i suoi buoni rapporti con la grande monarchia slava. Nel 1860 la Prussia mandò i suoi reggimenti nella Polonia russa per prestare man forte alle truppe dello Czar occupate ad atterrare i ribelli polacchi. Nel 1870 la Germania dovette la sua vittoria sulla Francia e la sua ricostituzione e nazione all'atteggiamento benevolo della Russia, atto a tenere in iscacco chiunque avesse voluto accorrere in aiuto della Francia morente. La chiave per tutte queste vicende storiche va cercata in particolar modo nella questione polacca. I tedeschi hanno , di fronte alla Russia , un arma formidabile a loro disposizione; gli è che col solo cambiar rotta nella politica rispetto ai polacchi, essi, erigendosi ad amici e fautori improvvisati della Polonia , possono tirare da parte loro i polacchi sottomessi al Governo di Pietroburgo e infliggere così alla Russia un colpo mortale. _La Russia ha quindi tutto l'interesse a far sl che tale eventua-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==