RIVISTA POPOLARE DI Politica, Lettere e Scienze Sociali Hirettore: Prof. NAI•OLEONEUOLA..J.A.NNI (Deputato al Parlamento) Esce in Ron1a il 15 e il 30 d'ogni 01ese Ira.Ha; an110 lire H; semestre lire a,50-Bstero: anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. HO 4mministraziona: Curso Vilt01·io Emanuele, n. 0 116 - NAPOLI Anno XV-Nnm. 22 ABBONAMENTO POSTALE Homa, 30 Novembre lH.09 Preghiamo tutti coloro che ci scrivono di indirizzare lettere, cartoline e vaglia al DOTT. NAPOLEONE COLAJANNI, -Napoli. SOMMARIO: Gli avveulmeutl e gli uomlut - No I: Per la diffusione della rivista - Le camorre del mezzogiorno favorite e protette dal Governo - Il trinomio Giolitti - Srhanzer - Peppuccio Romano - I clericali sono dapertutto gli stessi - La grande lotta sul bilancio di Lloyd Georgc - Verso la realizzazione di un pensiero di Mazzini - Per l'i- ~iene della razza - Gli alloggi a Parigi e le vacanze in ciascuna categoria - La riforma agraria in Ungheria --- I giovani Egiziani - La Rivista: Pc:r rifarsi la verginità democratica e sfuggire alla quistione morale - Emanuele Pisani : Il bilancio del regno d'Italia negli esercizi finanziarii dal 1862 al 1907 oS - AngeloCrespi: Verso una rivoluzione in Inghilterra - Sperimentalismo sociale: (I bilanci dd Comuni italiani) - D3tl. Pietro Timpano: Dal Congresso di Budapest al Congresso di Milano - R. Avventuriero: La scuola naturaliana - S1lvatore Farin1: Patria di Guglielmo Teli - ltlvista cle11e ltlvist.e: L'evoluzione dt:lle arti in c;na (L'!s documents du progres) - La riforma tributaria del Ministero (L'econo - mista del 'Italia Moden1a) - La crisi dell'infanzia (M.tr 1occo) - Mentre si apnno gli atenei (Il Vi.nidante) - La coltura classica (Dia Zeitgeist) - L1 riforma parlamentare e la riforma governativa (Economiste franç,;iise) - La nazionalizzazione delle ferrovie (Quarterly Review) - Il privilegio <iei Comuni (Review oj reviews) - La Massoneria dei nc,- stri tempi (Die Tat) - La sfrondata Triplice Alleanza (So 1 ialistiche Monatshefte) - L'etiologia della bomba (Sawaray) · -- Ueceusionl. GLI PrVVENIMENTI e GLI UOMINI -------------- Pe:r la diffusione della .Pi• vista. - Mancano a noi 111ezziper la grande reclanze~ per ]a rfclame capitalistica; noi contian10 soltanto sulla cooperazione degli an1ici e di guanti credono e sanno per esperienza, che la Rivistapopolare co1npie opera· indespensabile per la forn1azione del carattere, che n1anca in Italia e del la coltura positiva, deficientissin1a, specialn1ente tra gli elen1enti più avanzati e più den1ocratici _ Agli an1ici della Rivista, quindi, rivolgiarno caldissin1a preghiera di procurarci abbonati e buol)i indirizzi di abbonabili. Li avvertian10 in pari tempo, che per facilitare la loro opera daren10 la rivista gratis da oggi a tutto Dicen1bre 1909 a quanti pagheranno anticipatan1ente l' abbonan1ei:ito per 1' anno 1910. Concedian10 pure degli abbonan1enti di saggio bin1estrali per lira una. Coloroche riceverannoil presente nU1nerocome sagg;io nel caso che non vogliono trattenerlo, sono pregati di passarloa qualcheloro conoscenteinvece di respingerloall' ~m-ministrazione. • Le camorre del mezzogiorno favorite e protette dal G ove.rno - Il trinomio GiollttlSchanze.r-Peppuoolo Romano. - Più volte, sino alla sazietà, abbiamo detto e dimostrato che lo Stato italiano nel mezzogiorno venne meno completa- · mente alla sua missione e foca.ti va. I meridionali erano poco elevati politicament~ e moralmente; i governanti, specialmente i settentrionali, li fcero scendere ancora più giù. Tra tutti i ministri settentrionali per la loro azione nefasta, demoralizzatrice, rimarranno celebri Depretis e Giolitti. Depretis è scomparso; le conse1uenze dei suoi metodi rimangono. Giolitti li lta peggiorati, e le conseguenze saranno più profonde e più durature: Che cosa possono divenire le elezioui politiche e amministrative del mezzogiorno e sotto il regime giolittiauo non bastando le denunzie de\l' Estrema, lo hanno provato i recenti processi terminati colla condanna dei funzio-- nari di Giolitti. I settentrionali, che talor~ si accorgono del" fuscellino dinanzi agli occhi altrui e non vedono il trave che sta dinanzi ai propri i, hanno ragione di d~plorare le camorre che imperano in molte amminfatraziòni locali del mezzogiorno. Ma chi le protegge? Ohi le rende sacre ed inviolabili ? Il governo centrale! E i tanti che non hanno saldissima la volontà di persevorare nelle vie dell'onesto si sentono incoraggiati e stimola ti dal malo esempio a percorrere quelle c0n trar i e. ll caso di Peppuccio R'>mano è tipico. I settentrionali s~ vogliono additare con disprezzo sintetico qualche provincia o comune del mezzogiorno dicono : ap. partiene a quelle che mandano alla Camera Peppuccio Romano! Ebbene: egli è stato sino a ieri l'amico e il protetto di Giolitti e di Schanzer. Egli ha potuto commettere reati - o almeno la magistratura ha crednto che li abbia commessi - ed è rimasto a capo di una amministrazione di un istituto pio con la rnndita di oltre 170 mila lire all'armo, noncltè di altre importanti amministrazioni! Si può immaginare, in una regione povera e senza industria, ]il. potenza e la influenza che tale fatto gli ac,mrda. E il governo di Giolitti e di Schanzer lo lascia indisturbato al suo posto ! Ciò era noto in Terra di lavoro; ma ciò è stato de-
590 RlVl~Tf\ 1~0POLAKE nunziato a tutta Italia della parola tagliente e spietata- gìnstamentc, doverosamente fale - dell'on. Ciccotti. La risposta che Giolit,ti fece <lare al deputato per Napoli dall'on . ..B 1acta costituisce la conferma µiù solenne delle accrn;e, Confessò l' on. Sottosegretario di Stato per l' Interno che Peppuccio Romano non potrebbe e non dovrebbe rimanere a capo del!' Arnmini1drazione della S.a Annunziata e che perciò lo avev,i pregato di dimettersi. Ma Peppuccio Romano, che non è uu imbeciìle, non ha volnto saperne .... Pregarlo? Ma µerchè non scioglitre l' amministrazionr, con~e tante altre ne scioglie il governo, quantunque nelle mani di gahrntuomini rei soltanto di non essere degli staffieri del Pref..~tto? Perche ! PercLé !..... perchè l'on. Schauzer ò stato il protetto di Peppllccio Romano - protezione che l'on. Oolajanni a suo tempo sti;~n,atizzò alla Camera e che la Rivista rilevò -- e da lui venne iniziato alla vita pubblic:-i colla sua prima eiezione nel Collegio di A· versa ..... Perchè J'on. Giolitti è stato l'ospite ir: Aversa di Peppuccio Romano e iu carrozza con lui trionfalmente ha pen.:Nso le strade di Aversa ..... Potevano i miniBtri di <'ggi dare un forte dispiacere e crearne un grave pericolo all'amico e al pr·otettm·e di ieri? ..... Intanto più che del contegno del ,g;overno, che noi ci 8pieghiamo e che - data la solidarietà precedente - uon poteva essere diverso, noi ci addolori9,:UO maggiormente della indifferenza della Cemùa e specialmente di quella dei set.tentrion::tli. Essi t:!palleggiando il :;ottoministro, non appoggiando ]'on. Ciccotti hanno assunto la loro parte di complcità nr.l mal governo che le camorro locali fanno del mezzogiorno! L' importanza capitale delle denunzie di Ciccotti ci consiglia a rip1odurne alenni brani. Intanto avvertiamo cne l'on.' Giolitti quasi a comment,o anticipato di tale interpellanza ed a confermare che esso non intende mutare strada nei metodi educativi pel mezzogiorno ha rimesso a capo della polizia giudiziaria di Bari quel Delegato Prina condannato dallo stesso Trib11nale di Bari pei noti fatti di Gioia del Colle. Si potrebbe incoraggiare più sfacciatamente il brigantaggio elettorale dei mazzieri di De Bellis? Ecco 0ra i brani succennati della interpellanza Ciccotti , che noi raccomandiamo a tutti gìi uomini di buona fede del settentrione, che si scandalizzano delle camorre del mezzogiorno. Dopo avore enumerate alcuno delle gesta del Romano per le quali egli fu sottoposto a processo, dice : « Il Governo ha sciolto tante amministrazioni per buone e per cattive ragioni ; perchè non ha creduto di intervenir~ nelle varie amministrazioni di A versa? Confesso che è ingenno chiedere q nesto; ma è triste rispondervi. A versa era la serra da cui dovevi\ fiorire alla politica quello che è stato la delizia e il crnccio, la speranza e l'illusione, poi il disinganno di Giolitti « Coi ne venne alla Camera Schanzer? Che cosa aveva egli da fare ad A verna ? Quali erano i suoi leo-ami politici colà? Divenne daputnto per volontà e per ~largizio11e di Giuseppe Romano, mentre era direttore generale dei servizi ammiui8trativi al Ministero dell'Interno, e chiamato perciò a sorvegliare \'andamento dei comuni e delle opere pie. · < Giu::,eppe Romano è un'espressione. patologica nou rara, benchè ::\ltre non lo siano in tal grarlo, rispetto a munici pii ecl a opere µie. Qui però R0rn·:rno è rappre~entativo di tutto un meto:ìo _di governo, per il quale ogni cosa ò considerata è.al punto di vista della convenienza eleUorn lr ,.... » « Alla Camera e fuori; e per restare al potere si perde la coscienza del vero scopo del potere, e per vivere, si smarriscono le ragioni della vita. In tal modo tutì,o si considera alla stregua dei servizi elettorali e si dà un comrtne, e si dà un collegio, e si dà un'opera pia a godere come , in altri tempi, si da.va 11n tendo. m il partito diventa consorteria. Così si arriva ai fatti di Aversa 1 di Gioia del Colle, di Napoli, dove, sotto l'ispirazione del Governo, si adòperò come for,1,a elettorale la malavita. E' una vera opera di sovversione questa, lii forma veramente condannevole della sovversione, perchè q nella che si chiama tale-· de~olisce per -ricostruire , mo11tre questa non fa che~assicurare la prevalenza di motivi antisociali e porta verso la semplice disintegr.izione. L'antidoto di c:,'>, di cui ab• biamo più bisogno in Italia, è la disciplina morale: disciplina necessaria così ai partiti della conservazione come ai partiti della rivoluzione, senza di che Governo e partiti di.·engono atti a fare del male ed incapaci a faro del bene. Questa è la caratterif:ltica del M111istero Giolitti. Giuseppe Romano sarà stato il bacillo, rna il Governo è stato il brodo di cultura; e.-;so appunto, che avrebbe dovuto essere la materia sterilizzante. ,, « Il Governo non solo non ha sciolto Consigli comunali ed Opere pie, ma ha fatto di peggio: il preft:itto incoraggiava qnelli che cessavano di combattere Giuseppe Romano : i ministri intervenivano in tutti i modi a favore del Romano. Noi del .Mezzogiorno abbiamo avuto. anche in questi ultimi anni, poche gioie e molti dolori ma quali cue fos5ero gli eve11ti, si de::ise ' b . principio ad una salutare opera p~ bhca, o si mette::isero i rt mare IA navi, o crollassero delle intiere città, mai si è visto Giolitti dove il dovere o la pietà parevano chiamarlo. Giolitti ha fatto in vece la sua eutrata trionfale in A veraa , fra Romano ed il sindaco Lombardi. Il Mezzogiorno comincia. e fini::ice ad A versa, la Mecca del Giolittismo. • . « Vi è ai più; interver:~e Schanzer in maniera più dtretta per Romano, e prn personale. Al volume 10,. foglio 176 del processo contro Romano, l'avv. Arturo Manna depone di aver ricevuto l' 8 febbraio 1906 un telegramma dall'on. Sehanzer in cui questi lo invitava a Napoli all'Alherg-o di Londra. Schanzel' lo 1nandò a. chiamare per0hè lni, Manna, smettiesse la campagna, poichè i componenti la Giunta di Aversa si erano impegnati di cambiar rotta ..... • « Intanto j) Romano non si allontanò che di nome dalla vita pnbblica. Egli sapeva di avere le spalle protette. Lri dice, fra gli altri , questo documento: Romano dedicò la relazione sull'amministrazione della S. Casa dell'Annunziata « al capo venerato del Governo l). Nella dod ica, col reato, Romano dieeva cosi: « A Lei (Giolitti) come milite modesto ma devoto della falange che La sorregge nel governo della nazione, invio reverente un saluto nel quale si annunziano i voti concordi di questa c;ttà (Aversa) già temprata nella fede e provata al cimento di epiehe lotte per il trionfo degli ideali di libertà e di progresso. ,. « Romano sventolavn la bandiera della solidarietà : solidarietà che non si ferma in queìla pagina, ma che, con vincoli iudissolubili, lega nelle opere il dedicante e il venerato capo del governo (commenti), ed ora torna come eco di scherno in questo triste tramonto del Ministe"ro Giolitti. Tanti puntelli non sono giovati ad impe iire che crolli sul vostro capo il vostro castello, in apparenza ciclopico. Ed è illevitabile che questo accada dove manca ogni lume e ogni anima di id-e~- li t.à. Venga, per la fortuna d'Italia , colui eh~ sappia riedificare e, se è possibile, sappia far dimenticare. + ------ 1 clericali. son_Ò__ dapertutto- gli stessi.-= Nes-rnno deve credere che lo spirito, lo stato di animo, che costituisce il clet·icalisrno, sia esclusivo dei cattolici. I protestanti non scherzano in quanto a fanatismo, !td intolleranza, a clericalismo. Dello spirito clericale sono imbevute la Corte e le classi dirigenti della Svezia; e ne danno prove qnotidiane. Non pos-
RIVISTA POPOLARE 591 sono rinnovare Je gesta di Calvino contro Servet; ma fanno quello che possono. Eccone una carina. Un profe.::isore dell'Universitll di Lund, il Wicksell avendo osato mettere irÌ burla il dogma dell'Immacolata Concezione, per tale reato venne condannato a due mesi di prigione .... La Corte ò i A_ppello ridusse la pena alla sola ammenda; ma la Corte Suprema ritenne che il delltto meritava un castigo più es( mi-, la re. Ancora, Al senato svedese in sostituzione di un certo Moller, che cadde a causa del suo anticlericalismo è stato nominato uno Stendhall-un miserabile che da Bonrtsw è stato accusato ài vivere sui fondi segreti della polizia russa e che ha csato prcclamare un perfetto gentiluomo uno dei piL1laidi flgenti provocatori della stessa imperiale polizia .... Intanto questo spirito del clericalismo dominante in Isver,ia ~opo avere contribuito a produrre la rnparazione della Norvegia, ha provocato tra i lavoratori •rna efflorescenza di anarchismo e.:1 ha anche scossa terribilmente la disciplina tra i militari. C1:1ratteristico questo aueddoto. A Vaxholm, il maggiore: porto militare della Svezia, da recente, in conformità dei rPgolamenti, dopo gli esercizi militari e dopo terminata la prPgbiera., l'ufficiale di servizio pronunziò il regolamentare: Dio proteqge i'l Re e la patria I Il regolamento vnole, c!Je ta!è grido deve essere ripe~uto da soldati. Ma quC'sti restarono muti come pesci. L'ufficiale ripetette il grido in tuono di avvertimento minaccioso; e allora un soldato uscì dai ranghi e volto ai compagni li esortò a ripetere quel suono che solo coi versi di Dante, decentemente si può descrivère; e i soldati con meravigliosa unanimità gli fecero coro.... , Non è chi aro? Il clericalismo nella Svezia protestante segue gli Rlessi metodi e rieace agli stessi risultati che nella Spagna tattolica. + La grande lotta sul bllancln di Lloyd George. - E' proprio il caso di esclamare: alea jnct est! Lord Lausdowne La presentato la sua mozione ài. latoria, che deve condurre alle elezioni generali ed il governo liberale lia accettato la sfida. Di qu~la iotta che si va ad impegnare snl bilancio di Lloyd George noi ci siamo spesso intrattenuti; e dP!la Ana importanza polit-ica s'intraHiene oggi stesso in aprosito articolo Angelo Crespi. Nelle Riviste delle riviste poi i nostri lettori troveranno uu precedente ti pico che illustra la mala fede della Camera dei lords. Fu infatto un lord Cancelliere di un ministero c-onsèrvatore che nel 1897 per l'ultima volta rivendicò alla Camera dei Comuni il diritto di legiferare in materia 6n::1nziaria; e la Camera dei lords consenti. Delle discussioni avvenute nella Camera dei lordsdove autentici conservatori ed assai autorevoli , come lord Cromer, lord Balfour d: Burleigh , ammonirono di non provocarA un pericoloRo conflitto - non rileveremo che il discorso di lord Roseberry. Questi è un avversario deciso del bilancio di Lloyd George, che considera come un bilancio socialista; ma egli ha i;congiurato la Camera alta di non respingerlo e di uon provocare una grave battaglia costituzionale, che potrebbe riuscire disastrosa per gli stessi provocatori e per le istituzioni del Regno Unito. Lord Roseb9rry inoltre fece una vigorosa critica della follia militaresca della concorrenza tra l'Ioghil terra e"'la Germania nella costruzione dei Dreaduonghts, che ha roso ·necessarie le nuove imposte. · Il Times non ha trovato~da:J"contraddire; ma ha osservato che i consigli di ··Lord Roseberry arri vano tardi dopo_che_i suoi precedenti discorsi avevano aizzato alla battaglia. Il rimproverv forse non è del tutto inginsto; ma in cosa di grande momento a fare opera di rinsavimento non si è sen:pre in tempo? I Lords i conservatori, non hanno pel passato ceduLo sempre all'ultimo momento? Uua ritirata di lord Lansdowne potre':)bq forse umiliarlo; ma la sua umiliazione sarebbe sempre preferibile alla sconfitta che potrebbero subire i suoi partigiani nella lotta elettorale. Sull' esito di questa intauto si fanno pronostici in base all'ultima elezione avvenuta nel Collegio di Bermondsey. Qneiito collegio viene considerato come una Apecie di b:H·ometro elettorale: le elezioni genera.li dal 1885 in poi hanno dato ris,dtati conformi a quelle delle elezioni parziali ;n esso avvenute. Ora i conservatori si sentouo incoraggiati pel fatto che nella elezione avvenuta a Bormondsey in seguito alla morte del deputato liberale che nel 1906 era stato eletto con una maggioranza di 1759 voti Aul candidato con<;ervatore, nella elezione del 28 ottobre scorso il liberale H11gnes ebbe 3291 voti e il conservatore Dt1mpluey.::1 ue ottenne 4278. I conservatori, però, si rflllegrano troppo la2;germente. Essi dimenti~ano che c'era un terz::> candidato, il sociali8ta D.r Salter, il quale ottenne 1,435 voti. Sommati i voti dei candidati liberali e socialiRti, favorevoli al bilancio di Lloyd George, si arriva a 4,726 voti cioè ad una :maggioranza di 448 voti sul con~iervatore. Se questo nltimo potè essere eletto si deve al sistema elettorale inglese che non ammette Acrntinio di ballottd.ggio quando nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assolata. . Intanto in questo sistema forse sono riposte le maggiori speranze dei conservatori. Essi andranno compatt.i e disciplinati alle urne, i sostenitori del bilancio di Lloyd George, invece, è assai probl\bile, cnme osserva il C1espi, che si dividano in liberali e socialisti. Cosi" la maggioranza. reale del paese potrebbe rimanere sconfitta dalla minoranza. + Verso la reallzzazioue di un pensiero di Mazzini. - Alcuni giurni fa sollevò un certo rumore una intervista del sig. Rizoff, un bulgaro, con France::;co Ciccotti dall'Avanti. Quello parlò con enhtAiasmo della Confederazione b::1.lsauica e ne profetizzò lo avvento non lontano. Un primo passo su questa \via sarebbe la conchius:one dell'unione doganale tra la Serbia e la- BulO'aria che 1:1arebbe stata cenchi11sa a Belgrado i.n occasi~ne della recente visita ' fatta dal Re Ferdinando al Re di Serbia. - . Que-.te voci destano apprensioni~e malumori a Vienna; tanto più che la Sobranie bulgara. ha trovato modo di mauifestare clamorosamente 1a propria gratitudine verso la Russia. Se~realmente si riuscisse a cost,ituire la CJnfeò J.· zione• balcani<ia si ::avrebbe la soltJzione del prn~ ma annoso e pericoloso dell'Oriente Europe'J e la.se· ido i Balcani ai popoli balcanici si farebbe atto di gtL1stizia c si eliminerebbe ;una causa pel'manente di gelosie o di guerre probabili tra l'Austria e Ja Russia, che po• trebbero trascinarsi dietro il resto dell'Europa. Ora questa soluiioue è precisamente quella che la mente grandiosa di Giuseppe Mazzini a11spicò sin dai tempi della guerra di Crimea ò che allora, al solito, venne derisa come una ridicola utopia! + Per:I.'lglene ·della razza ..=In Inghilterra da recente si é fondata unasJcietà. per Jifendera l'avv0nire della nazione esercihado una intl 1enza metodica e raO'ionata 'sulla procreazione dei figli. Eminenti per pers~nalità della scienza o per la condizione sociale sono messe alla testa di q nesta società che J ; · ' un organo, l' Eugenie Review, ed ha comi ciato intensa propaganda in tutto il paese. Lo scopo pratico e imme
592 RIVISTA POPOLARE pedi re i matrimoni di individui r.he potrebbero trasmettere a.i loro figli delle malattie eredit,arie (sifilide, tubercolosi, idiotismo, alcoolismo ecc.) Q11esto scopo potrebbe essere raggiunto sit'I. colle interdizioni legali, sia coll'azione sulla pubblica opinione, s·ii pretendenti al matrimonio. Si tenterà, inoltre, di realizzare sn larghe basi una educazione dell'amore e del matrimonio, in modo da aumentare sempre più il numero delle uni,mi che presentano le probabilità maggiori per una buoua discendenza. Noi non sappiamo, se e quanto, rinscirà efficace qnesto tentativo. Certo è che gli allevatori sono riusciti a migliorare le razze dei cavalli, dèi 111ontoni,dei bovini, dei cani, dei cohm bi, dello g-alline ecc. senza dire dei risultuti splendidi ottenuti dai floricoltori; ma nulla sinora si è tentato per mig!iorn.re la razza umana. Ciò che alcuni anni oraono venne deplorato in un libro sulla puen·coliw a dell'Illustre De Molinari. Gli Spartani barbari<'amente praticavano la selezione artificiale. Ma con mrdi più umani e conformi alla ci vii tà moderna, non si potrebbe tentare qualche cosa per raggiungere il grande scopo del miglioramento della razza umana? + Gli alloggi a Parigi e Je vacanze In ciascuna categoria. - 11 Ditlletin dell'associazione dei proprietari di Parigi ha pubblicato una interessante statistica sulle abitazioni di Parigi distinte per categoria secondo il prezzo di' 1diitto e il numero di quelle cbe in ogni categoria enuio rimaste vuote nel 1906. Noi crediamo opportnno di riassumere per graudi gruppi queste cifre: Abitazioni con fitto Numero Percent. Numero Peroent. delle abit. delle ab. vuote vuote da L. I a L. 499 727,850 75,58 l5,53o 58,41 l) )) 500 a » 999 I 25,916 13,08 5,248 19,73 li I 1,000 a » 4,999 96,322 10,00 5. 143 19,34 I » 5,000 a » 14,999 11,659 I 122 615 2 3 I I » 151000 sopra 20,000 I, 104 o., 12 57 0,2 I -- Totale 962 ,85 I I 00 100 2 6.593 100,00 Le case vuote rappresentano in tutto poco più ài 2,7 per cento del totale; ciò che vnol dire che ci deve essere deficienza di alloggio abbastanza notevole. - Gli alloggi vuoti sono più numero3i tra quelli, che pagano da lire 1000 in sopra - specialmente tra 1,000 e 5,000 lire; cioè in quelli che dovrebbero servire per le cla!:H:.:i medie. Ci sono 17,582 alloggi da lire 1 a 99; e 189,467 da . 100 a 299. All'altro estremo stanno 563 alloggi da lire 15,000 a 19,999; e 541 da lire 20,000 in soprn.. Ciò che indica che i ricchit1si1Di, a giudicarne dalle abitazioni sono appena 0,12 per cento; ma i poverissimi salgono a 21,50 per cento I + l,.,a riforma agraria in Ungherla.-Il Parlamento uoghf'rese, che ha t:1.nto da fare per la lotra nazionale ha nominato una Commissione che studi9, la riforma agraria. Lo scopo di questa riforma è di dare a tutti i cittadini ungheresi capaci di darsi all'agricoltura Ia possibilità di acquistare delle terre, Dapert11tto dove e➔istono delle terre coltivabili e cbe non lo sono s~ vogHono creare dei villaggi di 1200 ettari e il cni territorio verrà diviso in quote di 4 ettari o più, sufficienti a nutrire convenientemente il coltivatore e la sua famiglia. In ogni villaggio si stabilirà un podere model lo di 200 o 300 ettari, il cui proprietario funzionerà da elemento dirigente dal punto di vista intellettuale e sociale. Un ventesimo del territo_rio sarà conservato'.per strade, s~uole, chiese ecc.; un altra porzione sarà destinata al popolo in. comune. Le terre necessarie alla creazione di questi villag~i saranno ottenute: 1.0 comprando delle terre che saranno messe in vendita volontariamente; 2 ° consacrando a questo scopo i terreni appartenenti allo Stato; 3. espropriando delle g1'8.ndi proprietà fondiarie. Di più lo Stato avrà il diritto di preferenza per tutte le proprietà messe in vendita; i proprietari di terre da ]A.- voro saranno invitati a cederli allo Stato in cambio di terreni boschivi. Le autorità decidereranno se .gli individui che vogliono acquistare queste terre possiedono le qualità richieste per coltivarle e se es3i dispongono delle risorse inrlispensabqi all'acquist0 degli attrezzi agricoli. Favori speciali sat anno accordati agli emigrati in America che vole.➔sero ritornare. Sarà accordato a tutti i ntnvi proprietari l'e~enzione delle imposte. per otto anni~ d'altra parte lo Stato si riserba il dicitto di riprendere i terreni nel caso in c•1i qnesta mi1mra si i·11porrehb~ per la incapacità o indegnità del concessionario. Qnesto diritto non potrà esercitarsi se non nel caso in cui il nuovo proprietario non avrà pagato interamente la sua quota. Le_ spese dell' iotrapre:-;a ~ono calcolate a circa. 150 milioni. chJ saranno forniti dallo Stato e che serviranno de. una parte per la e >rnpra delle grandi proprietà e dall' altra pei prestiti da fare ai coloni per la costr11zione delle case, degli ed;fìci pubblici, pel miglioramento del suolo ecc. Qnesta somma sarà ottenuta con emissione di Buoni del Te9oro oea-oziabili nella Bors~ di Budapest. ,.., E' lo svi In ppo della emigrazione, che In suggerito questo progetto inteso acl infrenarla. Se sarà tradotta in atto la riforma ungherese potrà servire di stimolo e di esempio all'Italia. L'l somma prevista ci sembra molto tenue ri~petto a quella adoperata per la riforma agraria irlande8e. Notiamo che Di Rudioi nel 1847 pre8entò un disegno di legge per la creazione dei villaggi rurali, cui si mira. in Ungheria. + I giovani Egiziani. - Il movimento turco non poteva mancare di ripercuoterai sull'Egitt0. Dalla ripercussione si ha avuto un Hegno in nn_ vo:1gresso tenuto a Ginevra dalla Gioventù Egizimta ➔otto la presidenza di un l\fohamerl Fahmy. I Giovani Egiziani trattano la quistione dei rapporti del loro paese cogl' Ingle:ii dal dnnto di vi ➔ ta storico e del diritto e invorano l' a11torità dei PradierFoderà, dei Marteos, dei Bln_ntschli ec., e rimontano anche al trattato del 184:0. Tatto ciò per dimostrara che il dominio ingle3e io Egilto è illegittimo, e che la rivoluzione di Araby pasc·à - che· a.lcnui dicono essere stata incoraggiata dal Console Generale bri tannico al Cairo - non fo che un comodo pretesto per sostituire l'alta sovranità inglese a quella del Sultano. Si sa poi, che l'Inghilterra aveva assunto l'impegno di evacuare l'Egitto appena ristabilito l'ordine. Promes-ia che non è stata mantenuta. I Giovani Egiziani nelle loro aspirazioni all' indipendenze. sono stati incoraggiati anche da un inglese eh' è vissuto longa.mente iu Egitto, Scaven Blunt, e che ha fede n9lla futura indipendenza. E::isi hanno ricordato gli atti di oppre::;sione compiuti dagli Ingle~i ed hanno votato degli ordini del giorno nei quali si dennnziano gli oppressori stranieri e di esprimono voti per la indipendenza del proprio paesa. Nessnn dnbbio sul 611011 diritto dell'Egitto alla propria indipendenza ma è pure ingiustizia il misconosere che il luogo e sapiente governo di lord Cromer è riusr.ito oltremodo benefico all'Egitto. Questa occupazione è forse uua delle poche violenze politiche, che potrà condurre un paese a norme.li condizioni di vita e di progresso. NOI
RIVISTA POPOLARE 593 Perrifarslai verginidtàemoeratiea e sfuggiraellaquistiomno rale l' erario di quaranta milioni all'anno secon~o i calcoli ministeriali ; di cinquanta secondo a_ltn .. Alla falla che si aprirebbe nella nava del b1lanc10 si dovrebbe riparare: coll'aumento nel consumo dello stesso zncchero; coll'inasprimento dell'impoL apertura della Camera venne contrassegnata sta d~ successione ~ di cir_colazi~ne sui titoli indudal lancio di alcune bombe ministeriali di cui non striali; colla creazione d1 un imposta personale, si sa prevedere al giusto ~.rlieffetti ulti:Ui. Tutti si progressi_va _sul reddito. . . . . . d domandano se tali bombe scoppiassero; - cioè sei Nello 10s1eme con que_stl p_1ov':7~d1°:1e~tsl~, 0 : arrivassero alla discussione pubblica i progetti di vreb~e ottene_re una decrna eh m1hom 1l1 pm di legge presentati all'improvviso - quali gambe ver-·. quelli ' che SI perderebber~ sull? . z.uccher~ e c;1e rebbero frantumate: se quelle del ministero O queUeVjandre~b~ro. ad ~umentar~. 1 elast1c1ta del b1lanc10, della opposizione. ~ che mrn,tccia d1 scompa111 e. . ... Non esaminiamo· perchè non ne vale la pena il l~~ Il ministro delle poste, _che_port~ _'.1' s1bih le amp rocedimento seàuito dal ministero nella pres~n- ( maccaturc delle Convenz10m ma_nL.ti-:i.:.!:ia voluto 0 ~- · · l d' · d 1 ersonale tazione di tali progetti Quanti tengono alla cor- :e migliorare a con 1z10ne _e':onom1ca e P rettezza parlamentare avrebbero voluto che si fos- più umile del proprio mrn1stero; ed h~ pr~se_ntato sero seguiti ali esempi dell'Inohilterra e che prean- il relativo progetto. Lo stesso ha f~tto 11 1?1I~i~ter~ 0 r, ' i · 1 · bbl. · · f d f · ov1en i cui nunziati prima dell'apertura della Camera avessero e e1 avon pu ICI rn avare ei err . ' · d. · L Q est'ultimo Ie provocato nel paese una preliminare discussione utile. stipen 1 noo arrivano a . ·. 3oo9. ~ Ma che Inghilterra di Egitto! Là ci sono partiti maggiori sp~sc ?ccorre?tt rnte_nde ricavarle dalle sul serio; là i partiti si alternaoo al potere; là un stesse ferrovie srn ~on 1economia sul pers?nal_e - Partito che rompe pao-a • là un partito che si vede e su questa economia ammette alla partec1paz_10~e b ' - 0 · -h~ · · .. e te d1sc1 costretto a confessare di avere errato nella conclu- sotto forma 1grati cazwni opp~rlunam n . - 1. · f · · · 1r· • delle tariffe sione di un contratto, anche se non avesse impe- p 1_na~e,i _erro:,,ien; sia co u~aspnmenlO gnata la parola di onore di andarsene, come l'aveva <lei viaggiaton e delle merci. - impegnata l'on. Giolitti, si vergognerebbe di rima- '·'-". , + nere e-se ~e andreb_b~;, senza esse 1 re cacci~to; là si Q;ale accoglienza h~n fatto ~l pubblico e il mondo assume ..la 1 ~sponsab1hta del gover .10 nello rnteresse parlamentare a questi proge:ti? . . . dello S.at~ e del p_~e~e. . . , . . Se noi dovessimo giudicare dai paren .emessi Ni:illa d1_tutto c10 1n Italia. ~erc!o 1 ?rand1 con- dai giornali di ogni partito, dal~e ~a1'?er~ d1 ~omtratt1 che:_1_mpegnano la pu~bhca _finanza per oltre mercio, dalle Borse, dalle assocrnzio°:i di ogni ge- ~ezzo m1har1o e la ~c~no_mia nazionale per somme nere ed anche da non pochi Deputat1, che formano d1_gran lunga mag~10n_ s1-~e;on~ mamp?:are n~! parte della cosidetta maggì_oran_za. noi dovremmo mistero, ch_e autonzza 1 plU 0 rav1 s?spett1, perc~o considerare come spacciato il M1111stero. bombe vogl!ono essere che sbalord1s~ano le cosi- Sui progetti finanziari i giudizi sono più aspr_i. dett_e .11':aggzoranz~ e che pur danncgg1an10 la. col: Si osserva: non costituiscono una vera riforma tnlettivlt~ poss_ano ancora pr?lu1~gare l~ _v~ta di chi butaria; non aileviano la pr~ssione . enor~e eh~ le l_anc~a o a1recare molestia a1 poss1b1h succes- Stati, Comuni e provincie esercitano_ sq.1cont!1bunti son. Niente altro. ma l'aggravano. L'imposta sul reddito non e vera- + mente personale, ma è una_ sovrimposta sul!a fon_- La stampa quotidiana ha esaminato largamente diaria sulla ricchezza mobile, sulla tassa d1 fam1i progetti diversi presentati dal Ministero Giolitti; glia e' sul valore locativo. P~l mo01:e~1tocritlc_o _che sono stati interrogati sui medesimi tutti gli uomini attraversano tutte le industrie s1 ritiene assai 1meminenti alla rinfusa coi più oscuri Carncadi del provvido l'aumento nella ta~sa di ci1:colazione 1 che Parlamento perchè ogni reporter si è creduto _nel potrebbe riuscire a contrazione pencolosa d1 cadovere di portare nella redazione del proprio gior- pitale. · nale il parere quotidiano di almeno un paio di Lo sgravio compensativo non è fatto su di un~ deputati ; sicchè abbiamo assistito alla caccia delle dei consumi più necessari , t?,a su\lo ~ucchero d1 interviste, divertente da un lato ed umiliante dal- cui meno si seute il bisogno m Italia, sia pel basso l'altro, perchè dimostra a quali arti meschine sia tenore di vita, sia per il genere di alimentazione ridotto ormai il giornalismo nostrano, che senza la del nostro popolo, nella quaie rappresentano tant~ grandiosità dei mezzi di cui dispone quello stra- parte la frutta, che sostituisce lo _zucchero. Pcrche niero, vuol darsi le arie di poterlo imitare se non Jo zucchero divenga elemento di largo consumo, altro neHe forme esteriori. • come in Inghilterra, dove la enorme parte che ha Dato, adunque, questo grande rumore, che vor- nell'alimencazione il pesce, fresco o salato·' rende rebbe essere un profondo esame, che si è fatto at- necessario il primo, occorrereb_be _e~evare d1 molto torno ai progetti ministeriali, noi non sentiamo il i salari dei lavoratori. La dimrnuiz10ne nel prezzo ?isogno, nemmeno per sommi capi , di riassumere del resto si potrebbe ottenere di~11i~ue_ndo la tassa 1 prog_etti finanziari, ferroviari e postelegrafici pre- di fabbricazione interna senza d1mrnu1re la protesentatI dal Ministero Giolitti. Ci limitiamo a pre- zio~1e doganale resa necessaria, dalle condiziot~i s~nt~re sinteticamente ai nostri lettori le impres- dell'industria saccarifera non abbastanza consohsiom , che essi hanno suscitato , promettendo di data. La diminuizione della protezione assorbirebbe ?ccuparci ampiamente in appresso delle parte più quasi interamente gli utili de~l:·indust_ri~ dell'ulti'.°o interessante , che si riferisce alla cosidetta riforma esercizio e costringerebbe gl mdustnah o_ a c~iu~ tributaria. dere le fabbriche con un grave colp~ ai c~pital~ + impiegati; o a rifarsi delle insopponab1h perdi_te sui Tra le bombe ministeriali quelle che dovrebbero salari dea-li operai e sul prez:lo delle barbabiewle, avere gli effetti più micidiali sono quelle, che vor- con grav~ danno dell'industda agricoltura che dalla re?bero. per lo . appunto adombrare una riforma saccarifera traeva giovamento. tributaria. Cons1sto110: nella forte riduzione del Le proposte sullo zucchero h~nno pure sollevato tributo che paga ~o ~ucchero, il cui prezzo do- dei sospetti d'indole morale. _S1afferma che _qualvrebbe scen~ere _d1 c1_rca 50 centesimi a chilogram- che speculatore - lo ha fatto 111ten~er 1~ Ragzonema. Questa nduzione importerebbe una perdita per abbia conosciuto anticipatamente 11 progetto sullo
l.{lVlSTA POPOLARE zucchero, ed abbia quindi venduto ai prezzi correnti una fcrtc partita di azioni dell' Er-idania, che avendo subite all'annunzio delle 1·ifo1·me un forte ribasso, assicurò al venditore un ingente guadagno. E' possibile; ma la cosa non c'impressiona:•~in casi simili avvenne sempre così. Minori sono le critiche che si rivolgono al Ministro delle poste per la elevazione degli stipendi dei commessi e portalettere, dei vuotacassetta, dei portapieghi e dei portalettere suburbani; ma costituisce una .vera infamia l'obblio dei portalettere rurali. Se il minimo stipendio dei postali a L. 850 si riconosce cJie è doveroso di portarlo a L, 1000, -:::u1e non s'i è pensato ai poveri portt1lettere rurali a L. 260 ... all'anno? La bombetta di Bertolini, infine, è stata giudicata la più improvvida. Si ritiene pericoloso il principio della compartecipazione agli utili dei ferrovìeri per quanto si ritenga che nel caso attuale sia mitissima , anzi adJirittura illusoria. Chi crede sul serio che saranno proprio i ferrovieri _non solo a frenare l'incremento nelle spese pel personale ma a provocarne la diminuizione? E l'incerta graticazione che sulla spesa risparmiata spetterà a ciasciun ferroviere può. essere stimolo sufficiente, automatico per così dire, ad agire nel senso desiderato? Invece rimane il fatto grave dcli' aumento delle tariffe. Meno male se questo aumento si limitasse alla tariffa dei viaggiatori; sulle merci, e proprio nel momento in cui le industrie italiane attraversano una grave crisi pare addirittura incomprensibile: come pare altrettanto incomprensìbile aggravare il bilancio ferroviario di altri milioni auando il • 92 per 100 del prodotto viene assorbito dalle spese di esercizio ! E si aggravano le tariffe delle merci quando a favorire le esportazioni tanto si_è fatto e cten:o per ottenerne la riduzione ... Le industrie tutte, ne risentiranno un grave colpo. + Si può immaginare la impressione suscitata dallo insieme di questi progetti. Le classi conservatrici e ricche si sentono le più minacciate. Con questi pericoli Ji maggiori aggravi sulle medesime si spiega da t::iluni la fìeri~sima opposizione del Corriere della Sera t; la ripei Cùssìone eh~ in Borsa ha anche sentito la rendita italiana, che sinora pareva tetragona a tutte le vicende di borsa. E' troppo legittima, e ~1essun<?s~ ne sorprese, la ripercussione. sui titoli 111dustriali, perchè le industrie non solo verrebbero colpite c_olla imposta progressiva sul reddito; ma ~nche,_e t_orse di più, coll'inasprimento delle tariffe ferroviarie e della tassa circolazione. _~a ciò eh' è strano è questo; i progetti ministenal1, le bombe, non hanno trovato neppure buona accoglienza nel giornalismo liberale e nelle classi che no:1 dovrebbero essere colpite dalle nuove imposte o Jall' inasprimento delle esistenti e ritrarrebbero sicuro vantaggio dalla riduzione nel prezzo dello zucchero. · Sinanco alcuni giornali che sino a ieri furono tra i più ardenti ministeriali - tipico il caso del Nlattino di Scarfoglio - oggi innalzano la bandiera della opposizione. Solo L'Avanti ba plaudito al principio dell'imposta ~rogressiva sul reddito, dichiarando , però, che rimane più che mai all'opposizione; in ciò concorde con tutlo il gruppo parla-nentare socialisla. Che più? l ferrovieri meno degli altri si dichiarano soddisfatti. Ritengono illusori alcuni p1,omessi miglioramenti e insufficienti gli altri. D'onde l'unanimità de1 loro giudizi contro le proposte ministeriali; unanimità con tanta asprezza e recisione manifestatasi da indurre l'Avanti a redarguirli giustamente osservando loro: 1° che non può considerarsi una illusione lo aumento sulla spesa di 12 milioni all'anno come è calcolato nel progetto B~rtolini; 2° che è un errore il volere subordinare tutta la lòtta per il miglioramento dei forrovieri all'utopia sindacalista racchiusa nella formala: la ferrovia ai ferrovieri. Notiamo, infine, che i progetti vengono anche condannati anche dal punto di vista della pereq Lrnzione regionale. Essi, infatti, nella parte buona glovano soltanto al settentrione; per la ..:attiva pesano maggiormente sul mezzogiorno. + « Ma se tanta unanimità di giudizi avversi con- « tro i progetti ministeriali e' è; se nell'aria c'è « odore dì tempesta - perchè mai, molti si chie- « dono, l'on. Giolitti li ha presentati? 11 presidente >> del Consiglio mand1-:rebbe forse di quella abilità « di quella furberia sopraffina, che amici ed avver- <c sari per lunghi anni gli hanno attribuito come « qualità caratteristiche? » Noi non crediamo che 1' on. Giolitti si sia fatta illusione alcuna sull'accoglienza che il paese avrebbe fatto ai suoi progetti, ne crediamo che la loro presentazione indichi mancanza di abilità e di furberia. Anzi ci sembra che la mossa, il lancio delle bombe, siano dovute alla sua specialissima abilità ed alla conoscenza che egli ha dell'ambiente in cui le ha lanciate. Anzitutto egli del paese non si preoccupa; a lui basta l'acquiescenza deila maggioranza. Egìi che la conosce; egli che l'ha creata, sa, che qualunque sia il giudizio avverso del pa.ese e della stampa che talora ne rispecchia esattamente le correnti la maggioran:;:a gli accorderà il voto favorevole. E questo a lui basta. Ma perchè egli ba voluto mettere a sì dura prova la sua maggioranza - a tanto dura prova, da far credere uno dei suoi migliori amici, l'on. Colosimo, se è vera la frase cbe un giornale gli ha attribuita che /'on. Giolitti vuol condun·e la maggioran:;:a al massacr-o; a tanto dura prova da far confessare ad un altro : embro della stessa ma,;gioranza che sarebbe tra i più colpiti dai nuovi progetti e che pur resta fedele all'on. Giolitti, l'on. Silvio Crespi, che all'annunzio dei progetti gli tornarono alla memoria le note della grande aria dell'ultimo atto della Gioconda: cc Suicidio, tu sol mi resti) tu sol mi tenti! )) - se è vero tutto ciò, ripetiamo: perchè l' on. Giolitti li hn. presentati, prevedendo che lo scoppio delie bombe avrebbe frantumato le proprie gambe? l{ispon.Jerc a que::;t:l Ll0·n:1nJa non è facile, poichè si entra nel campo delle ipotesi, si scrutano le intenzioni recondite di un uomo, che non è ordinariamente espansivo e che più ·chiuso del solito nel proprio interesse deve essere in questa occasione. Pure noi lo tenteremo. Tre, a nostro avviso, possono essere stati i motivi che lo hanno indotto a formulare e presentare gli accennati progetti; e noi li esporremo nell' ordine inverso alla importanza che loro attribuiamo. 1° Riteniamo, che nel caso, improbabile, che la maggioranza gli si ribelli egli ha voluto preventivamente vendicarsi della propria caduta lasciando ai successori una eredità, che sarà resa tormentosa dalla promessa fatta ai ferrovieri di un miglioramento economico immediato e dal prin..:ipio riconosciuto della compartecipazione agli utili. Questo movente, se è reale come molti ritengono, e noi tra gli altri, farebbe torto sopratutto all'uomo di St<ito. Assai migliori ci sembrano gli altri due Se fossero reali, in grazia delle intenzioni, farebbero giudicare meno severamente l'uomo.
RIVISTA POPOLARE 595 2° L'on. Giolitti venne alla ribalta parlamentare come Presidente del Consiglio nel 1892 in nome della restaurazione della sinistra democratica. Perciò gli si tenne fedele l'Estrema sinist,·a legalitaria e il bandierone della sinistra fu sventolato molte volte. Ritornato al potere con Zanardell i ci tenne a farsi considerare come fautore di libertà, e riuscì ad accaparrarsi la simpatia dell'Estrema nella questione degli scioperi. Divenuto per la seconda volta Presidente del Consiglio avrebbe voluto con sè Pantano, Sacchi, anche Turati. Ebbe delle ripulse e la situazione parlamentare lo c •strinse gré:.datamente a trescare coi clericali. Come protettore di clericali in base a fatti non pochi, venne continuamente designato nella sua terza Presidenza del Consiglio. Gli cuoce questa designazione? Vorrebbe tornare agli antichi amori? Così a noi sembra. D' onde lo sgravio su di un consumo che giudica popolare, lo zucchero; l'imposta progressiva sul reddito; le carezze economiche ai ~ostali ed ai ferrovieri-tutti punti graditissimi, in massima, all'Estrema cd ai più avanzati della Sinistra. Perciò i progetti finanziari servirebbero a ridargli la verginità democratica. 3.0 La terza ipotesi è la più delicata; ma è la sola che può spiegare la gaffe dell'8 luglio, il getto a mare di Piaggio e del Lloyd, le umilianti contraddizioni in tutto il losco affare delle Convenzioni marittime. Ad intendere quanto saremo per dire premettiamo eh~ non abbiamo creduto e non crediamo alla disonestà personale dell'on. Giolitti. La sua è disonestà politica alla Walpole che non conosce scrupoli pur di raggiungere lo scopo politico che si propone. Crediamo del pari che egli _ci tenga ad allontanare ogni sospetto sulia sua onestà personale. Perciò indisse le aste per eliminare i sospetti; perciò, s·e dovesse cadere, preferirebbe cadere sulla riforma tributaria anzichè sulle Convenzioni marittime, per quanto queste ultime, dopo le aste , meno si prestino delle precedenti all'accusa di losco affarismo.(r) Questa terza ipotesi trova un punto di appoggio in una audacissima menzogna della Tribuna. Quale essa sia lo esporremo con questo brano di un arti• colo dell' on. Colajanni pubblicato nel Giornale di Sicilia (25 novembre!): « Quella che pareva semplice supposizione degli avversari di Giolitti-il tentativo di divergere l'attenzione delle Convenzioni marittime-ha ricevuto la esplicita conferma per bocca del maggiore e piLt autorevole giornale ufficioso. Invero , ceco ciò che ha scritto La Tribuna nel n. 0 del 20 novembre, per dimostrare che i progetti presentati dal ministero non sono nè bombe nè bombette: « La riforma tri- « butaria non era già stata proposta dall' on. Gio- (( litti nel suo primo Ministero, nel novembre 1893? (( E chi ricorda quèll'agitato periodo parlamentare (( sa come la corrente a lui ostile , che allora si de- « lineò così forte da indurre l' on. Giolitti a dimet- (( tersi, avesse le sue JJereradici assai più ne/{avve1·- « sione a tale riforma finanziaria che non nelle vi- « cende fortunose della Banca Romana ». « Sedici anni precisi sono passati dal giorno 23 novembre 1893 al momento in cui scrivo e in sedici anni è naturale che molte cose si possano di - menticare; che le possano dimenticare sopratutto gl' Italiani, dei quali è caratteristicamente intensa l'amnesia. Ma che siano stati dimenticati da tutti gli avvenimenti del 1893, che travolsero il primo ministero Giolitti; che sia stata dimenticata la me- (1) Mentre siamo in macchina 'apprendiamo la sconfitta del ministero negli uffici, proprio sulla riforma - tributaria e le conseguenti dimissiont. morabile seduta del 23 novembre 1893 da tutti paragonata ad una delle più agitate sedute della Convenzione francese - via! è troppo grossa per essere credL1ta anche dagli Italiani e dopo sedici anni. Parrebbe impossibile che quakuno vi creda; ma io ritengo che all'audacissima menzogna non prestino fede in cuor loro nemmeno i servitoretti della maggioranza. E' troppo noto, infatti, che non ostante le mie continuate denunzie sulle vergogne della Banca Romana e sulle turpitudini di palazzo Braschi e della magistratura; - turpitudini, per quanto riÉ:uarda la magistratura, riconosciLite e Geramente stigmatizzate nella requisitoria formidabile del comm. Bartoli Procuratore Generale oresso la Cassazione di Roma nel ricorso contro la ~candalosa assoluzione del barone Lazzaroni, san no anche le pietre; ripeto; che non ostante i tre mesi continui di attacchi miei, sino alla nomina del Comitato dei Sette, l'on. Gio• litti conservò nella Camcr'l una schiacciante maggioranza, che lo seguì fedelmente in tutta la discussione della legge bancaria sino alla chiusura della Camera nel luglio ». « Alla riapertura, in novembre, la enorme maggioranza , di cui facevano parte moltissimi della Estrema Sinistra-da Marcora a Nasi, da Sacchi a Fortis ec.-gli si conservava fedelissima; ma quando si venne alla Jettura della Relazione del Comitato dei Sette, quando la Camera appri::se che non una delle mie accuse,-delle accuse del diffamatore pagato dall'oro francese !--era stata smentita, ma tutte erano state confermate, illustrate e aggravate dalla inchiesta, che Giolitti - et pour cause! -non voi.le che· fosse Parlamentare: allora, dico, la enorme maggioranza, la Camera tutta, passò dallo stupore allo sdegno e prima che l'on. Di Sant'Onofrio terminasse la letmra, ci fu una esplosione· terribile .di indignazione, furono lanciati tanti vi tu peri da tutti i settori all'on. Giolitti, che il Presidente Zanardelli scappò precipitosamente lasciando cadere ignominiosa:-nente nel fango, senza nemmeno l'onore di una tentata difesa, il primo ministero Giolitti. In quel m ')mento terribile un solo uomo con voce alta dal banco dei ministri e con concitazione sincera gridava: Sono un galantuom.o io! Quel ministro era Lazza.ro Gagliardo, il presentatore del àisegno di legge sull'imposta sul reddito, eh' era un vero ed aLltentico galantuomo 1>. « Questa la storia vera, autentica della caduta del primo ministero Giolitti, che le audaci menzogne della Tribuna non possono modificare nem · meno di una linea l). « Ma la enormità di queste menzogne sta ad in dicare a quali dispera~i mezzi è costretto ad aflìdarsi l'on. Giolitti per allontanare la quistione morale, che lo ha investito tutto oggi, come lo investì nel 1893. Alla quistione m'lrale egli è inchiodato. Il progetto d' impusta sul reddito non potè far dimenticare la Banca Romana nel 1893; lo stesso progetto d'imposta sul reddito con tutti gli altri ,mccherini ferroviari non potrà far dimenticare il contratto Piaggio nél 1909 >). La rivista Il bilancio del regno d' Jtalia negli esercizifinanziariidel 1862 al 1907-08 E' qnesta una importantissima pubblicazione, u!ìcita dalla benemerita Ragioneria generale dello Stato, cui deo-namente presiedfl l'e<1reo-io Comm. Bernardi. o ~ o E' la continuazione molto pedezienata dalle analoghe pubblicazioni comparse nel 1895 e nel 1801. E' pregevolissima, perchè allo studioso ed al hgi--
5)6 RIVISTA POPOLARE slatore presenta, sinteticamente ed analiticamente, cronologicamente e sistema ti camen te , tutti i da ti dello svolgimento di tutti gli elementi finanziarii dell'amministrazione dello Stato, dalla costituzior1.e del Regno d' Italia fino ad oggi. Questi da ti vengono ancora meglio lumeggiati con le tavole grafiche, che oggi, per la prima voi ta vi sono state aggiunte. Oggi si reclama l'inaugurazione di una nuova politica finanziaria di riforme, a base di sgravi tributari. P9ichè questi sgravi, anche quando siano opportunamente applicati, arrecano, nel primo periodo, uno squilìbrio finanziario; si è ritenuto sinora che non si possa e non si debba farne, se non quando si fosse avuto già un lungo periodo di successi vi avanzi finanziari , anzitutto capaci di elidere i disavanzi degli esercizi precedenti. Ma se mai gli aggravi tributari fossero stati la causa della fiacchezza della economia nazionale, e perciò dei disavanzi finanziari; sarebbo strano che, per la permanenza sintomatica di questi disavanzi, non si dovrebbe fare mai nessuna riforma finanziaria a base di sgravi, malgrado la riconosciuta. loro utilità. Al di fuori e al di sopra di ogni pregiudizio, discutiamo i resultati finali, os:;ia gli avanzi e i disavanzi, che il suddetto importante documento ci presenta. per gli esercizi dal 1862 ad oggi. Ci basta sofferma.rei sui seguenti dati riassuntivi: Categoria xa Entr. ed Uscite effet. - Entrate L. 61 ,298 1760,oco - Uscite L. 64,4 I 7,420 1000 Disavanzo L. 3, I 18,660,000 )) 211 Costruz. ferroviarie • )) 2,196,820,000 - )) • 2,82.5,4 ro,oco » )) 628,590,coo l) 3a Moviment. dei capit. )) l) 8,5 I 2,740,000 - • )) 4,574~650,000 + Avanzo » 3,938,090,000 )) 4a ·Partite di giro )I li 72,008,270 - li ~ 71,817,420 + ll » 190,850 Tota!e generale Entrate L. 72,cSo,328,270 Abbiamo dunque un avanzo finanziario complessivo di lire 191,030,850. Questo è l'avanzo finanziario, che si è usato di calcolare, in base cioè alla differenza fra la somma delle entrate e la somma delle uscite di tutte le categorie del bilanci'o. In base a questo risultato, tanto desiderato, l'ora della riforma finanziaria sembra che fosse giunta, perchè i disavanzi precedenti sono stati tutti assorbiti nel periodo continuativo degli avanzi progressivi, che abbiamo avuti, e che continuiamo ad avere da molti aum m qua. Ma adesso che si è avuto lo avanzo finanziario, che si sospirava, e che ha incoraggiato alle grandi spese, c'è chi sostiene che, ciò nonostante, le riforme tributarie non pos-sono ancora intraprendt!rsi, perchè la catagoria delle entrate e delle spese effettive (indipendentemente dalla disparità di opinioni sulle spese per le c0struzioni ferroviavie) dà ancora un disavanzo <li più di 3 miliardi. Evitando i preconcetti, che generano le contraddizioni, discutiamo i dati dei rispettivi suddetti avanzi e disavanzi, all'ombra di quella razionalità, che deve ammaestrare utilmente in tutti i periodi economico,fiuanziari dello Stato. Il suddetto avanzo complessivo, che prima era tanto caldeggiato sino alla apoteosi, è un dato caotico, che non ha alcun significato. Imperoccbè, (facendo precisione della categoria delle partite di giro compensative), la prima categoria delle Entrate e speseeffettive da una parte, e le altre due· categorie, del movimento dei capitali propriamente detta.l'una, e delle cost?'u,zfoniferroviarie l'altra. ad essa affine, sono eterogenee fra loro. Difatti si sa che le entrate della 1a. categoria. sono attività patrimoniali, e sono invece passività le entrate delle due altre categorie, e viceversa le uscite; e perciò non si possono sottrarre fra loro le relative due somme complessive. -- Uscite L. 71,889,297,420 + Avanzo L. 191,030,850 Ciò non può dimostrarsi meglio, che con le seguenti frasi, procunciate dall'on. Rava nel 1893 all'università. di Bologna: « Il bilancio italiano, nelle sue dne parti , Htti va e e passiva, si compone della note quattro grandi. ca- « tegorie. « In questo schema fondamentale si nota subito una e caratteristica. singolare, che non può esse1·e accolta e dal Diritto, perchè ne turba l'economia. e Nella categ01·iadel movimento dei capitali l'entrata « non è attività, ma è invece passività: poichè l"estinc guere debiti non è spesa, ma aumento di patrimoc nio ; e l'accender crediti, non e spesa parimenti. La « somme, finale delle entrate e delle spese dello Stato e non è pertanto, oggi, risultante di elementi affini. La .« norma costituzionale, sanziònata da leggi, impone sì « ai ministri l'obbligo di presentare col bilancio di « assestamento i mezzi finanziari I onde chiudere in « pareggio i conti dell'esercizio; ma ·1a contabilità di « Stato e' insegna. ad ~saminarli ed a riconoscere che , un pareggio apparente può convertirsi, dopo sottile « analisi giuridica, in deficit o magm·i in avanzo. e Però quel pareggio convertesi in un deficit, se ot- • tenuto con accensione di debiti; può convertirsi in • avanzo se, ad esempio. la cifra di spesa per ammon- " tamento di debito redimibile fosse, nell'anno, supe• e riore al deficit delle entrate rispetto alle spese ~elle « alt.re categorie. _« L'unità di bilancio domanda dunque alla tecm"c- ~ della contabilità nuovi pe1·fezionomenti per dtssipar « d-ubbi e far luce per tutti. » In altri termini : l'avanzo o disavanzo vero dell'ese1·cizio è soltanto quello, che chiamasi effettivo, che è la differenza. fra le entrate e le spese effettive; e non già quello influenzato da entra.te per debiti , o da entrate per investimenti patrimoniali, o dalle une e dalle altre insieme. Nel nostro 'ca.so analizziamo il suddetto -avanzo fi- ·
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