Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 21 - 15 novembre 1909

584 RIVISTA POPOLARE dotto medio. Credo del pari che non si deve abus:1re di quesii incrociamenti, che potrebbero condurre alla degenerazione; ma sembra che un elemento eterogeneo gettato di tanto in tanto in mezzo agli elementi di una razza, la fortifichi o almeno la sovn1ecciti. E' certo che Mauri e Spagnuoli sino a quando Yissero ac canto, il paese fu prospero e la razza avventurosa. <:'era del sangue Mauro nei conquistatori dell'America e ce n'era negli eserciti di Carlo Quinto. Dopo che la razza spagnuo1a fu privata di questo elemento straniero, ritornando al suo tipo iniziale, ricadde in una costanza c0n fluttuazioni rarissima e cominciò a dare all'Europa lo spettacolo della decadenza. E peggio ancora accadde ai Mauri, ~he divennero i Marocchini. Così la biologia diviene la chiave della storia, come la fisiologia è la chiave delle scienze, che le Accademie allegramente chiamano morali I Tutte le scienze d'altronde non tenJono a ridursi al solo metodo fisico: quelle delle misure, dei pesi, delle analisi? Per giudicare di un govgrno andremo a consultare i moralisti o gli statistici ? Ed a proposito: si conosce la statistica del monaci, rielle mo~ache, dei curati, di tutta !a gente di Chiesa che rode la Spagna? Chi oserebbe farla? E' l'innumerevole I Però questa condizione è un effetto e non una causa. Se i I paese fosse vigoroso si lib rerebbe di tutta questa vermi naia. Forse se una mano straniera ne lo liberas5e, esso riprenderebbe vigore. La Catalogna dovrebbe dare l'esempio. La soluzione migliore del problema iberico sarebbe questa: prima la Catalogna indipéndente. Poi questa piccola repubblica conquisten:bbe lentamente la penisola colle idee più che colle armi, Sembra un'utopia; ma l'es<!mpio del Piemonte insegna che !'utopia può divenire realtà, (Me1·cure de France, I novembre). + La tripHce Alleanza. - Iswolski cen:ava una vendetta su Aehrenthal e andò diritto ali' avversario prçssimo dell'Austria. E la ditta Giolitti-Tittoni, dopo l'attivo lavorìo degli ambasciatori Melegar e Dolgorucki, pregarono il Cancelliere germanico a d1fforire la sua v1s1ta. L' alkato d'Austria da Vittorio Emanuele prima dello Czar? Ciò diminuirebbe lo effetto. Partito lo Czar, il Cancelliere dell'Impero tedesco potrà venire eJ il Ministro degli Esteri avrà modo di adescare gli onorevoli dicendo che mai l'Italia fu tanto corteggiata dalle grandi Potenze. A Berlino un novizio, e Vienna Francesco Ferdinando ancora sotto tutela; il momento è propizio. Nicola farà un largo giro per evitare l' Auscr·a ed avrà un colloquio con Pichon, Russia, Francia, Italia. L'architetto italiano Mongh~tti ha costruito la palau;inu di Livadia. Le Nòtre il parco di Racconigi. Tutto è per lo meglio. Nessun attentato, nessuna rilevabile pretesta socialista contro l'o11ta della visita c,raresca. l se guaci di Ferri e Turati che vantavansi di tener lor.tano dai confini il Moscovita con un baccano indiavolato e collo sciopero genele sentono che per i loro connazionali la speranza di trovar nella Russ:a un forte aiuto contro l'odiata Austria importa più che la stridente espressione di roncore democra • tico proletario. L'efferato assassino che secondo la fase dd figlio di Liebknecht ove passa imbratta è d'un tratto diventato un uom'l optimae voluntatis che ha dato la costituzione al suo Impero e diviso generosamente col popolo il potere legislativo; accanto a lui quale può ben sedere al pranzo di gala il signor Nathan, il sindaco radicale dì Roma, repubblicano, Gran Maestro ddla Loggia massonica e nemico mortale di ogni tiranno. Possono scandalizzarlo i brindisi dei Monarchi ? Comunione di interes: si, unità di scopi, osse 1uio al p.opolo, tutela ddla pace, sincera am1c1z1a. Le brame d' Italia sull'Albania sono finalmente più prossime ·alla meta. Francia e Russia le sono unite strettamente e dal Buckingham Palace il royal mercliant ·manda la sua benedizione. Un tentativo era riuscito a vuoto l'anno passato, re Edoardo per la prima volta aveva dovuto cedere le armi. Alla rivincita! Reculons pour minex sauter. Cower, Cher • bouag, Racconigi. Alleanza franco-russo, entente co,·diale e convenzieni militare franco-inglese, intesa anglo russa e russo italiana. Il Giapron~, minacciato dal i' America, dalla Russia e dalla China co • stretto a peggiore su Il' Inghilterra. La Spagnkl, quasi una Provincia inglese. Manuel guidato da un favorito di E,foardo. A Costantinopoli Buxton, direttore del Comitato ba'canico londinese, beniamino del popolo, Trust Cassel fornitore di denaro e cons:gliere dei più potenti Pascha, nella Mesopotamia William vVillcox al lavoro ..• Certo tutti favellano di pace. Dovremo prender sul serio le frasi d' un Iswolski o d'un Tittoni? Aehrenthal non ha provveduto nel periodo di calma relativa succedu•o alla crisi ad occupami almeno d'uno dei tre nemici, a comprare un favorito, a render innocuo Iswolski, a:i offrir garanzie, a proporre d'acccrdo con Guglielmo una riduzione internazionale degli armamenti a lusingare l' org,)glio romano colla concessione di una università in terra austriaca. Ora Aehrentha è circondato da ostilità all'interno e all'estero. (1 L'annessione venne a coster troppo; il vamaggio maggiore lo n - Clverà la Germania per causa della quale siame· odiati da tutto il mondo ». Così si borbotta in Austria. In Germania pure si protesta: 11 bisogna finirla col firmare le cambiali della ditta AusburgoLorena: non possiamo fidarci dei czechi, dei magiari, dei se;-bi e degl' istrioti, costoro soltanto se spinti dalle piattonate marceranno contro s'avi e rumeni. Ferdina ..do che va erborizzando in Sarbia potrà aprire un cancello alla nazione ìrnprigionata. Il successore di Carlo di Rumenia potrà non rinnovare il trattato segreto. Aveva ragione Bismark di dissiduarci dal mescolarci alle fa:cende balca• niche. In Germania si ricomincia a deridere il patto concluse a Desio e suggellato a Racconi 6i. !ntanto le più importanti decisioni degli ultimi anni, nella Asia Orientale e nel Golfo Persico , nel Nord West dell' Africa e nel Sud Est d' Europa si presero contro il nostro vo• )ere o quanto meno senza la nostra cooperazione. La nostra potenza morale arriva s:>itanto fi:1 dove portano i nostri cannoni. Pietroburgo, Parigi , Vic:nna sono i centri della politica europea. Gl' Inglesi sognano la nostra rovina e vicini e parenti son pronti a fregarsi le mani. Tutti i tedeschi d'Austria non potrebbero che darci conforto di parole. L' Inghilterra ha con. seguito tanto quanto era possibiie senca ricorrere alle armi. Si dice: 1101 abbiamo noi dunque la triplice? Il Governo italiano non pensa a disclirla. I nuovi accordi mm servono che a consolidarla. Me.1zogna, menzogna! Nessuna clausola di contratto può vincolare una nazione; la politica internai:ionale è elemento mutevole. La clausola rebus sic stantibus e sempre imdlicita. La Triplice ebbe in passato funzioni utili, ma non può es sere eterna come non furono le tante triplici e quadruplici al. leanzc dei tempi passati. Già nel 1892 Bismarck considerava sfruttata la Trip!ke, del!' Italia non faceva caso; la sua cooperazione era richiesta dalle necessità del momento. L'alleanza coli' Austria poteva lasciare alla Germania il fianco scoperto ad un esercito francese. Non fu difficile far credere

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