426 RIVISTA POPOLARE L' esercito ~rtco , condotto alla debacle dal Diodoco Costantino che crdinava la ritirata di Larissa quando i Tnrchi erano a tre giorni di :ìistanza, dopo la guerra infelice è rimasLo più disorganizzato di prima, per colpa proprio del principe ereditario, suo capo supremo. Nè meno rovinata è la flotta, comandata dall'altro figlio del re , Giorgio , che nella guerra del 97 non seppe o non volle condurla ad una qualsiasi azione. E' vero che padre e figli si compensavano delle umiliazioni giocaudo al ribasso sui disastri della Grecia, ma nemmeno questo spirito pratico e patriottico dei loro capi poteva contentare l'esercito e la marina ellenica, che da dopo l'ultima guerra covava un più che giustificato risentimento contro i principi reali. Viene la qutstione di Creta; doveva essere lo scoppio di un vulcano e finì , invece , come un finale di operetta col semplice scoppio di una sola fucilata che buttò giù la bandiera ellenica ; i furori bellici dei guerrafondai greci dovettero rientrare perchè l'esercito e la marina sono in peggiori condizioni del 1897. La colpa dell'umiliazione subita è stata data ai principi eredi tari e quindi il pronunciamiento dell'esercito che impone al re Giorgio di allontanare i suoi figli dall'alto comando che tengono. Anzi, si chiede la rinunzia al trono pel principe eredi tari o. Che farà re Giorgio ? Secondo le nl time notizie ha licenziato il ministero Rhallis e chiamato al governo Mauromicalis il quale ha amnistiato i ribelli e promesse riforme amministrative che permetteranno di rinsanguare l'esercito. Sembrava che non si parlasse più dell'allontanamento dei principi, ma invece essi più o meao spontaneamente, hanno fatto le valigie per la loro patria di origine. Ai turiferari del lealismo e del realismo degli eserciti regi, additiamo quest'altro atto dei moderni pretoriani. Essi, accar~zzati e lusingati, si ribellano al padrone e mcrdono quando non credono abbastanza curati i loro interessi. Perchè oltre aìl'allontanamento dei principi i signori dell'esercito greco chiedono miglioramento di carriera ed aumento di stipendio - la solita questione di stomaco mascherata, stavoita, da una questione di sentimento. Ed ora anche i Greci, come i Turchi , saranno delizia ti da una dittat~ra della sciabola e Re Giorgio facendo buon viso a cattivo gioco, resterà sul trono, rinfoderando le velleità abdicatorie che aveva manifestate, forse per commuovere i ribelli. Ma fare il e porco all'ingrasso " è cosa che fa volentieri mettere da parte dignità ed amor proprio. a. v. L'azione ècll'estrema sinistra Nel_ numero pr.:..::~denteacc_ennammo rapidamente ai fattori delle uìtime vitorie elettorali socialiste. Altrettanto sommariamente, per quanto è possibile, vogliamo intrattenerci oggi delle polemiche accese nella stampa, sopratutto per mancanza di argomenti di maggiore attualità, intorno alla probabiiità di una crisi ministeriale, all'azione esercitata dall' Estrema Sinistra ed a quella che potrà esercitare. Sono questioni , ripetiamo, che sono_ state discusse con vivacità dalla parte popolare, nella sua frazione più temperata che ha a rappresentante Luigi Lodi colla Vita, dai socialisti con Turati nella Critica , <lai repubblicani con Comandini e Barzilai nella 'l{_agione, con Colajanni nel Giornale di Sicilia... La discussione non è del tutto oziosa ; se non altro giova a chiarire le responsabilità dei vari partiti e specialmente dei diversi elementi, che costituiscono l' Estrema sinistra e ad iliustrare il programma concreto sul quale si deve imperniare la lotta nella prossima riapertura della Camera. Non si può intendere, però, la vita politica itatiana attuale se non si stabiliscono certe premesse a base di sinceritc\. Una principale è questa : il paese è malcontento ed accusa un vivo senso di malessere, ma non sa dire quello che vuole, non sa formulare i suoi voti, è abuiico, inerte, brontolone e si limita a riversare sui suoi rappresentanti le deficienze e le contraddizioni, che gli sono proprie. Sistema comodo, ma poco onesto. Se s' interrogano, ad esempio, in un caffè, in un club, in una riunione qualsiasi dieci persor ~ difficilmente se ne troverà una sola soddisfatta del ministero attuale. Con molta probabilità si mostreranno tutte e dieci desiderosissime di veder cadere il ministero Giolitti. Queste dieci persone si può essere' sicuri che rispe(chiano il pensiero della immensa maggioranza del paese; pensiero che alla sua volta viene rispecchiato dalla quasi unanimità della stampa autorevole. Infatti, non tenendo conto ~i certi giornali senza alcuna autorità morale e che pescano nel fondo dei rettili, difficilmente si troverà un giornale serio che sia del tutto ministeriale. Non lo è il Corriere della Sera, non la Stampa; non il Pungolo ; non il Giornft.le di Sicilia ; non la Gazzetta del Popolo ecc. Non citiamo altri giornali radicali , repubblicani, socialisti , sonniniani perchè essi sono aprioristicamente oppositori per motivi diversi. Due di qu.esti giornali meritano un cenno speciale. La Stampa di Torino e il Corriere della Sera, perchè il primo per relaiione diretta e il secondo attraverso il suo corrispondente romano Andrea Torre, sono àbbastanza intimamente legati all' on. Giolitti ; ma l'uno e l'altro non risparmiano critiche vivaci a lui ed al suo ministero. La Tribuna, poi, il cui direttore più degli altri è legato al Presidente del Consiglio in fatto di ministerialismo tra il si e il no, spesso è di parere contrario. Al governo, oltre il giornalismo innominabile, non rimangono veramente fedeli che alcuni giornali clèrico moderati. Forse lo saranno incondizionatamente i due giornali che dalla democrazia sono passati al conservatorismo a Bologna ed a Firenze. Notiamo incidentalmente che in questa eccezionale devozione di conservatori-clericali per l' on. Giolitti c' è una indicazione su quello che potrebbe avvenire se real• mente alla Camera ci fossero delle forze vive - oltre quelle dell'Estrema - che gli ponessero netto il dilemma: o con noi o contro di noi. Non ostante queste avverse correnti della pubblica opinione e della stampa noi siamo convinti, fermamente convinti che i c~~putati in grandissima maggioranza continueninno a votare per Giolitti, pur manifestandosi di accordo cogli elettori nelle private conversazioni o nelle confidenze epistolari. In questa vergognosa situazione, a base di menzogna e l' ipocrisia , chi fa la peggiore figura sono per lo appunto gli elettori, cioè il paese. Infatti se essi volessero fare rispettare la propria volontà non ci sarebbe bisogno di attendere le nuove elezioni : basterebbe che essi facessero conoscere risolutamente la propria opinione perchè venisse ri-
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