kI\rlStA POPOLARE ~IVÌST A DELLE ~IVIST-E William E. Bear: I fittavoli Inglesi e la questione fiscale. - Gli agricoltori americani che insorgono e protestano contro la concorren 1 a mondiale essi che sono protetti dal dazio, su le patate per esempio, di 5 èents (25 centesimi) su la misura di sessanta libbre cioè di 38 scellini e 10 pence (L. it. 48) la tonndlata S'Onosorpresi che gli agricoltori Inglesi che non hanno protezioni fiscali non protestino contro la stessa concorrenza e quantunque sia ormai riconosciuto che la concorrenza ha per metà rovinata l'agricoltura del Regno Unito , nondimeno gli agricoltori non si mostrano inclini al protezionismo. Per ciò che concerne la sola Inghil - terra la grande maggioranza dei fittavoli vedrebbero volentieri un cambiamento, ma non pochi vi sono opposti, e moltissimi vi sono indifferenti. L'abbandono della cultura d:I grano in Inghilterra, ha spinto gli agrico!tori ad altre forme d'industria agricola, specialmente alla fornitura del latte alle cittÌJ e b.>rghi che rappresenta ora la principale risorsa degli agricoltori, che, malgrado i tentativi di concorrenza dall'Europa continentale, non è messa in peri colo dalla concorrenza stessa. Per conseguenza in un rialzo di prezzi del gra,\o, provocata da un daz.io, che- sarc:bbe piccolo in orincipio e crescerebbe in seguito, i produttori di latte non avrebbero nessun modo di compensarsi dell'aggravio che dovrebbero subire. D' altra parte i produttori di grano , e i produttori di burro e formaggio che sovente sono altresì col - tivatori di grano, preved0no che un giorno o ·l'altro bisognerà arrivare a questa misura del dazio protettore. È un fatto ormai universalmente riconosciuto che fa trasformazione della agricoltura impo,ta dal sistema del libero scambio l'ha impoverita. Fino dal 1875 circa quattro milioni di suolo arabile, arabile , un ventesimo del suolo coltivato a grano sono stati convertiti in pastura. Tale cambiamento sarebbe stato favo - revole al paese solo grazie ad un terribile aumento nella importazione del bestiame, ma il solo aumento al 1906 è stato di 289691 cavalli; 85573 porci, 1529168 vacche; contro il quale sta la diminuizione di 4281913 pecore. Il suolo arabile è stato abbandonato semplicemente perchè la coltivazione non era più rimunerativa. La diminuizione di coltivazione del frumento è stato di circa 2000000 di acri. Nel 1815 il costo del grano per ogni unità di misur_a inglese era di 54 scellini 8 pence; di 39 scellini e 5 pence per eguale misura di orzo, ·e di 26 scellini 3 pence per l' avena. Nel 1906 questi prezz sono rispettivamente scesi a 28 scellini e 3 pence; 23 scellin; e I o pence ; e 17 scellini e 11 pence. L' industri a agricola non è stata dunque rimunerativa , mentre sono cresciute le imposte e il costo della vita. Probabilmente ai potrebbe tornare alla terra arabile se il ricavato delle opere desse rispet tivamente per ogni genere 40 scellini, 30 e 20. Altra ragione dell'abbandono dell'agricoltura è l'esodo delle popolazioni rurali nelle città. L' ultimo censimento dimostra ' che nei venti anni. chiusi si col 190 1 la diminuizione dei maschi occupati nella agricoltura era del 10,24 per cento. La dimi• nuizione è sola di lavoratori agricoli, il numero dei fittavolo essendo rimasto qua11iimmutato. I partigiani del libero scambio dicono muoia l'agricoltura se il popolo può comprare alimenti a buon mtrcato e sostengono che la depressione agricola non è il risultato del libero scamb:o ; appoggiandosi al fatto che dopo il ritiro della Legge sul grano nel 1846 i prezzi si mantennero buoni; ma essi negligono i fatti naturali e storici, la carestia irlandese , la cattiva raccolta nel 1849 ; le guerre ih Europa, America ed India, le quali conLribuirono a tenere alto il prezzo del grano. È perfettamente vero che che depressioni agricole furono più dolorose in occasione di alto prote - iionismo, ma ciò dipende da cause molteplici alle quali il protezionismo è estraneo è che è inutile illustrare qui. É op• portuno notare che il Regno Unito essendo il paest: ove, solo i mercati consentono la importazione di prodotti senza dazio, molti importatori forestieri vi è~ercitano di preferenza la loro industria , anche perchè essi possono trafficare sul mercato inglese senza essere sottoposti alle tass~ che diminuiscono il loro provento su i mercati dei rispettivi puesi. Ora , a ben guardare, questo non è libero scambio, è traffico prcferenziàle a beneficio dei forestieri. Quasi tutti i prodotti agricolì Britannici sono, della <.:oncorrenza forestiera, cacciati fuori del mercato Inglese. Fra gli uomini politici Inglesi è grande il desiderio della moltiplicazione dei piccoli lotti di suolo approfittati ad agricoltori e ad altri amino vivere del suolo e molte cure si sono messe in opera per arrivare allo scopo sul sistema dei piccoli lotti di affitto. Ma il rendimento della terra è stato tanto mi - serevole che un piccolo fittavolo , ha fatto - come ben dice il proverbio - il lavoro di due uomini per il guadagno di uno. Vi sono eccezioni di uomini abili, industriosi e fortunati ma non sono molte. In breve , date le condizioni attuali , i coltivatori trovano che è molto difficile combinare , come suol dirsi , il pranzo con la cena. Intanto la pressione finanziaria continua, aiutata anche clalle misure del socialismo bastardo attuale che si traduce in una oppressione economica troppo evidente, e che sarebbe troppo lungo documentare qui. La un certo punto di vista questa moltiplicazione dei piccoli fitti di terra è intimamente commessa con la questione fiscale poichè è certo che questi piccoli fittavoli trovando quanto poco prodotto dà loro la terra, chiederanno i dazi prott:ttori come solo mezzo per essere essi salvi dalla rovina. Ed in ciò saranno sostenuti dalla grande maggioranza degli agricoltori Inglesi. E che questo sarà lo si è veduto nel caldo sostegno che gli agricoltori hanno dato al progetto fis:ale di Cham - berlain. Nella Scozia dove gli agricoltori sono principalmente produttori di latte , burro , cacio e carne la riforma fiscale trova molti meno sostenitori. Anche gli agricoltori Irlandesi sono partigiani del protezionismo , e non nasconJono la loro simpatia per il progetto fiscale di Chambertain. Il qual progetto non è molto dettagliato ma nelle sue linee generali pro - pone: un dazio dì 2,50 ogni unità di misura su i cereali eccettuato il maizi : un dazio più alto su la farina, un dazio del 5 °lo ad valorem su le carni-eccettuata la carne seccail pollame , le uova , i legumi e le frutta , e dazi variopinti secondo i\ costo di produzione , ed in media del I o °lo su mercanzie manufatte. Questi dazi dovranno essere impoati su i prodotti forestieri , e resi preferenziali per i prodotti delle Colo~ie. È evidente che que ;ti dazi non profitteranno ai produttori Inglesi finchè questi non rialzeranno i prezzi dei loro prodocti . ma poichè un dazio di 2,50 non può 1Vere questo effetto , quale sarà il vantaggio che rìtrarranno le Colonie dalla tariffa prderenziale ? Il solo beneficio che ne ritrarranno i produttori sarà di vedersi diminuite altre tasse in compenso del maggior cespite di entrata fornito dal dazio sul grano. E questo bisogna dirlo a proposito delle carni e degli altri cereali. Il dazio è troppo piccolo per rialzare i prezzi del prodctto nnduto al dettaglio. D' altra parte è certo che un dazio del 10 °/ 0 su i manufatti ri:ilzerà il loro prezzo, e poichè vi sono comprese le macchine gli agricoltori ne avranno una perdita certa. Ma siccome il gettito di tali dazi aumenterà le disponibilità del governo c'è da sperare che la istituzione di questi dazi diminuisca il gravame fiscale delle classi più povere. li progetto del signor Balfour della rappresaglia a proposito dei dazi alti esteri su prodotti Inglesi non è stato preso in grande considerazione dagli agricoltori visto che essi non sono esportatori , e recentemente Balfour ha dovuto accettare la posizione Chamberlain. Ma se si mettesse un dazio di impor - tazione su prodotti manufatti escludendone gli agricoli si sa-
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