Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 16 - 31 agosto 1909

440 RIVISTA POPOLARE che il Bosco, fedele al proponimento di assoluta serenità eimparzialità, affida alla intelligenza del lettore i• « L'istituto del divorzio contro il quale tanto clamore si levò in Italia, come se la sua introduzione fosse per determi• nare il crollo della intera ossatura morale della società, è in sostanza, plò che un mezzo , un sintomo di trasformazione sociale, del passaggio dal regime di assoluto dominio dell'uomo nella vita famigliare ad un altro, nel quale, fondendosi l'an • tico matriarcato col vittorioso patriarcato, si stabilirà una più equa distribuzione dei diritti e dei doveri tra i due capi della famiglia ,. « Come tutte le grandi trasformazioni sociali anche questa, dopo un lungo periodo lenta elabora:iione , giunge ad uno di rapidissima evoluzione, quasi di rivoluzione, nel quale sono inevitabili aspre scosse e parziali svolgimenti •. 11 La circostanza che contemporaneamente al modificarsi della concezione dei repporti tra coniugi va attualmente ma• nifestandosi e consolidandosi un radicale mutamento nei rap • porti tra le varie classi sociali, e la connessione esistente tra l'unn o l'altro movimento, hanno potuto fare che si attribuissero al divorzio - talora anche in buona fede - tutti i più dolorosi fenomeni che accompagnano le ampie trasformazi<,ni onde esso non è che un sintomo 11, A questi sobri commenti che il Mortara fa seguire alle esposizione dei dati del Bosco noi ci permettiamo di aggiungere un avvertimento. Il lettore non deve lasciarsi ingannare dalla manifestazione statistica sulle separazioni nelle varie regioni, come non deve cadere in orrore leggendo i dati della. statistica. giudiziaria. sui reati contro il buon costume e contro l' 01·dine delle famiglie. I dati atatisticì -sui divorzi, sulle separazioni e sui reati sessuali non danno affatto la. misura. dei costumi e delle condizioni mora.li delle popolazioni. I rea.ti sessuali e le separazioni in Piemonte, nella. Lombardia e in tutto il Settentrione sono di molto inferiori a quelli del Mezzogiorno e della Sicilia. Pure tutti sanno che i costumi sessuali in queste ultime regioni sono migliori e che la famiglia. vi è assai più sa.Ida che nel resto d' Italia. E' precisamente questa più salda compagine della famiglia, che rende più sensibili gl'individui alle offese che le vengono arrecate e contro le quali si reagisce o colla seperazioni o coll'uxoricidio. Molti omicidi e molti ferimenti in Sicilia e nel Mez - zogiorni avvengono per vendicare l'offesa all' onore del marito, della. sorelia, della figlia ecc. Sicchè noi non esitiamo a dichiarare che per questi fenomeni la manifestazione statistica va interpretata in senso inverso a quello che ordinariamente si accorda ad altre manifestazioni della immoralità di un dato ambiente socia.le. Comsei~iv~nta a~ricoltori inGernrni a Se diamo uno sguardo ai progressi sorprendenti dell'agricoltura tedesca nell'ultimo cinquantennio e vogliamo spiegarcene la ragione, troviamo che come fattori principali di questi splendidi risultati si devono considerare in massimo grado gli studi agricoli serii e razionali, l'opera feconda delle associazioni agricole a scopo educativo e politico-economico, il grande sviluppo assunto dalle società economiche tra gli agricoltori, in special modo quelle di produzione e di credito, le sapienti leggi dello stato, che seppero uniformarsi ai nuovi tempi ed jn parte li precorsero. In questo primo articolo ci occuperemo degli s~udi teoretici e pratici di coloro, che pensano di divenire agricoltori , direttori od impiegati di società agricole. insegnanti di agraria e vedremo come il concetto, che i tedeschi hanno dell' istruzione agraria sia molto diverso dal nostro e più razionale. In Italia appena un giovane esce dal liceo o dal1' istituto tecnico e vuole dedicarsi alla vita della campagna, si reca a studiare in una università dove egli è costretto ad ascoltare lezioni su argomenti, che presuppongono la conoscenza anche nebulosa delle condizioni e di pratiche agricole, che non si imparano; nè si comprendono, se non dopo aver vissuto la vita di campagna. Ed un giovane dopo quattro anni di studio, esce dall' universita con la testa piena di cognizioni imparative, di cui egli non è capace comprendere l'intimo valore o che non sa abbastanza apprezzare nei suoi rapporti con la vita pratica. Nello studio di tutte le scienze naturali si presuppone come mezzo importantissimo d' insegnamento l'esperimento; quest' ultimo, per quanto riguarda l'agricoltura, vien fornito dalla pratica agricola. Così la pensano i teJeschi ed allo studio teoretico .fan precedere lo studio pratico, e prima d'inviare i figli all'università, li mandano in campagna a leggere nel gran libro della vita , a forti: fìcarsi le giovani forze, a rinvigorire il sangue dt ossigeno. Per un giovane delle classi elevate il periodo più opportuno da dedicarsi all'istruzione pratica è senza dubbio quello che segue all'assolvimento degli studi liceali o tecnici. Il giovine avrà allora dai 17 ai 20 anni ed è abbastanza sviluppato per sopportare le fatiche ed i disagi, che dipendono dall'insegnamento pratico delle norme agricole; mentre poi è abbastanza fornito di quella energia, che è necessaria nel trattare con la classe dei contadini e dei giornalieri, che, se pel momento sono suoi maestri, dovranno poi essergli sottoposti e gli dovranno ubbidire. Perchè - e questo è il punto più diffìcile dell'istruzione pratica - lo studio delle norme agricole, se deve essere veramente efficace, deve essere meticoloso, esatto e completo; importa quindi per conseguenza la sottomissione a pratiche faticose, lunghe, alle volte spiacevoli, che si svpportano tanto più facilmente, quanto più si è giovani. Il vantaggio, che in appresso si ricava dalld. minuta cono·cenza di orni singola pratica agricola ricompensa di gran lunga i disagi della vita di allievo. La durata dell'insegnamento pratico suol essere di due anni e mezzo o di tre anni; cioè per lo meno di due periodi invernali e di tre estivi. Nel primo anno l'allievo apprende a· conoscere ed adoperare le macchine e gli attrezzi agricoli; impara i diversi lavori manuali e da tiro, il governo degli animali. Nè tutti questi lavori vengono eseguiti per pochi giorni ed a capriccio; ma I' allievo è lavoratore tra i lavoratori, senza nessuna differenza, eccetto quella, che impone la sua forza e resistenza fisica. Non fa uopo enumerare gl' immensi vantaggi di una tale istruzione, perchè evidenti. Il secondo anno si dedica al perfezionamento nell' esecuzione dei diversi lavori agricoli ; ma si comincia ad affìdare all' allievo la sorveglianza su di un dato numero di contadini e su dati lavori. Questa nuova occupazione non è meno importante della prima, perchè, mentre nel primo anno l' allievo impara a cJnoscere le singole pratiche agricole ed a eseguire i diversi lavori, nel secondo anno poi ha l'agio di formarsi un più chiaro concetto di ogni s.ingola pratica agricola e viene indotto alla riflessione dalla necessità di dovere disporre e comandare i singoli lavori. E questo anno preludia il terzo, durante il quale all'allievo viene lasciato più libero campo nella direzione dei singoli ]avori e, secondo la sua capacità e la fiducia, che si è accaparrata dal suo principale, funge più o meno

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