422 RIVISTA POPOLARE per la insistenza dell' on. Bertolini e i danni di ogni genere che verranno a tutti dalla leggina, ultimamente votata e colla qnale si modificò la legge 12 luglio 1908. La rivista in discorso dà la patente d' ignoranza in geografia e in altre cose ai deputati che votarono la legge e al ministro che la propose; biasima Torino e Savona e che non compresero il tiro birbone che si è e giuoeato alle loro speranze .e alle loro legittime aspetc tative e i deputati delle localit.à favorite che applauc dono come se tutto andasse bene nel migliore dei e mondi possibili ,, ed aggiunge che e al deputato e della maggim·anza maggiormente inte1'essato vien e posto il bavagUo con un sotto portafoglio ..... > Cbinde, infine, con queste parole di colore oscuro: e Ed orn e vengano pure i comizi di Savona e di Torino! Se e affare c'è stato, questo venne già varato•. Queste parole severe acquistano importanza massima pe.1 fatto che vengono dal Giornale dei lavori pubbllci e dalle strade fe1·rate (12 agosto) - la rivista in discorso - di cui tutti riconoscono la speciale competenza e di cui sono note le relazioni colla Direzione generale delle ferrovie dello Stato. + Ingiustizie nelle f'errovle dello Stato. - Antichi1:1Rimi;forse i più antichi, partigiani dello esercizie di Stato dobbiamo con amarezza confessare che dal giorno in cui venne iniziato in Italia abbiamo provato mnlte delusioni; t.ra le tante ci riusci dolorosa la disuguaglianza veramente iniqua nella condizione economica. creata alle varie categorie di impiegati: si elevarono al di là del gi11sto gli stipendi degli alti funzionari, quelli che poco di buono banno saputo fa.re, e che hanno fatto rapidissima carriera; e non si proporzionarono a tali stipendi quelli della massa de'-!li impiegati. Sicchè, noi, che fummo decisi avversari di certe pretese dei ferrovieri, anche durante le polemiche più aspre, riconoscemmo che nel trattamento c'era stata una iniqua sperequazione; tanto più iniqua in quanto aveva forme camorristiche. La sperequazione è stata successivamente aggravata da parziali provvedi men ti, che vorrebbero rappresentare uno spirito di economia bestialmente ironico di fronte allo sciupio di centinaia di milioni. Cosi ad esempio si tolse i i I ibretto di libera circolazione ad una benemerita categoria di funzionari, che l'avevano sotto le Società e lo si lasciò ad altri funzionari, che meno vi hanno diritto e meno ne banno bisogno per le esigenze del servizio. Ciò che ha prodotto grande malumore trt1 funzionari, che si disgust,ano sempre più dal servizio; disgusto, che contribuisce a. quel colossale e continuo sabotage, qual' è il servizio ferroviario di Stato. Ora. si è creato un altro motivo grave di malumore: la Direzione generale ha annunziato di vo1rre diAtribuire al~une centinaia di migliaia di lire - il Romlt di Napoli, dice un milione; e noi crediamo che in questa cifra ci sia esagerazione - in gratificazione solo a.i primi otto gradi della tabella organica, che sono poco più di 3,000 lasciando a bocca asciutta gli altri 97,000; eioe si darebbero le gratificazioni a coloro, che hanno stipendi dal,. 2400 annue a L. 15,000 e viaggiano in prima classe e si negherebbero a1 vni lavoratori, i cui stipendi si aggirano tra 700 e 2000 lire ali' anno. Si vorrebbH giustificare l'iniquità affermando che 11ueste gratificazioni sarebbero il compenso del lavoro straordinario; ma se è compenso dovuto non sarebbe g·ratificazione ..... Con ragione, quindi, Oscar Spinelli, un bravo applicato ferroviario di parte nostra, ha dimostrato che la gratificazione sarebbe il compe.nso di un lavovo ..... non fatto. L'esercizio di Stato va tanto male che ogni gratificazione ci sembra una provocazione al pubblico ; è doppia la provocazione se accordato a coloro che ne hanno meno bisogno e sono forse i più responsabili della indegna baraonda attuale. L'on. •Mirabelli su quest.e gratificazioni ha presentato una interrogazione; e noi battiamo le mani. + Mascherato protezionismo inglese. - E' passata inosservata nnR- lettera dell'ex deputato Gavazzi al Corrie1·e della Sera ; ed essa merita mo!ta at,tenzione sotto molti aspetti. Il Gavazzi scrive: . me Gli agenti delle imposte (Surveyors of Taxes) del Regno Unito si esercitano, da qualche tempo in qua, ad applicare nel s11_0senso più rigido la disposizione per la quale debbono sottostare alla Income- Tax anche le persone che non risiedono nel Regno Unito , siano essi sudditi o n~ di S. M. Brit11,nP..ica,le quali traggano un reddito da impieghi, proprietà o commercio esercitato nel Regno Unito». « E' bene notare, a ciò nei lettori non sorga equivoco di sorta, che non si tratta già di colpire le prov vigioni od utili che l'agente o rappresentante realizza colla vendita del prodotto italiano : egli soddisfa già per questo titolo all' imposta: si tratta invece di colpire il guadagno che il produttore od esportatore ita- ]iano realizza o si snppone possa realizzare colla vendita sul mercato inglese •. < Si direbbe che a q110Rtomodo gli inglesi vogliano rifarsi di quanto non ottengono per mezzo delle dogane : è qnesta una forma di protezionismo :fiscale sostituito al protezionismo doganale adottato dagli altri Stati •. e Chi scrive non è sospetto di eccessive tenerezze pel sistema protezionista ma non può a meno di notare che le tariffe doganali ( soprattntto quando Aono vincolate da trattati di commercio) assai più difficilmente si prestano ad interpretazioni arbitrarie , che non lo strumento della imposta affidato alle mani di agenti, i quali si attentino a misurare i profitti di una ditta che risiede e che produce all'estero ». Il grande industriale lombardo giustamente rileva i gravi danni che verranno ali' esportazione italiana dai criteri adottati dal fisco inglese e il giornale di Milano oAserva che altra volta il fisco italiano volle adottare lo stesso criterio contro le ditte straniere e in seguito alle loro proteste vi rinunziò. Ma se gl'Inglesi persisteranno noi avremo il di ritto di pagarli colla steAsa moneta. Il lato -più importante del fatto sta nella tendenza del provvedimento. Il governo inglese certo non l' ha adottato per ottenere una risorsa finanziaria; ma percbè rappresentante uno espediente protezionigta, che non solleva proteste tra le masse lavoratrici. Espediente analogo fu l' altro col quale si vollero costringere gli stranieri che hanno fatto riconoscere il loro brevetto d'invenzione d'impiantare le relative industrie in Inghilterra se lo volevano vedere riconosciuto: Insomma il protezionismo che non si ha ìl coraggio o la lealtà di adottare apertamente , lo si instaura indirettamente, di sotterfugio. + Sultano e Tsar.-Dunque il nuovo ambaticiatore di Russia a Costantinopoli, il signor Tcharykoff ser.1bra essere venuto per prep!l.rare a Settembre l'incontro fra il Sultano e lo Tsar. Che peccato cbe HabdulRamid non sia ancora sul trono ! Avrebbero fatto pur una bella coppia - degni ben I' un dell'altro - i due massacratori della parte più eletta del loro popolo. Ma Habd-ul-Hamid è domiciliato a Salonicco dove fu ma , e forse trama complotti che hanno l' aria di essere unicamente castelli in aria, e quel bravo Nicola dovrà contentarsi di serra.re la mano all'innocuo Meh• met V; ahi! quanto indegno di lui. Non ha su la coscienza neppure un misero massacr0 di ebrei. Ma
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