RIVISTA POPOLARE 435 tutte le eleganze di tutti i godimenti del corpo o dello spirito ed una folla votata all'ignoranza, al la miseria, ai bisogni penosi e servili. Essi hanno rc:30 visibile anche Hi più ciechi la solidarietà che unisce ·tutte le nazioni del globo come tutti i membri una società. La parte di q11esti qnattro secoli è dunque grande nella lenta 11.scensioneche, sotto il pungolo del bisogno, incammina penosamonte, ma incessantemente, l'umanità verso una pacifica ed armorissa organizzazione nel pianeta. E' molto per giustificare lo sguardo che ci è sembrato come di dare sull'insieme della lor< evoluzione economica. GEORGES RENARD La statistica agraria della Ger1nania L'ufficio reale di Statistica in Prussia ha pubblicato i risultati del censimento agricolo del 1907 comparati con quello del 1895 ; questi risultati, in una a quelli sul censimento del bestiame del 1908 pew,ettono un giudizio sullo stato dell'agricoltura in Prussia. Cominciamo dalle aziente agricole nel .1907. Numero Esttnsione Sino a mezzo ettaro 1,351,845 225,895 da 112 a 2 ettari 748,132 774,131 » 2 a 5 n 520,914 1,707,809 li 5 a 20 li 583, lbO 5,805,469 • 20 a 100 » 175,976 6,564,561 al disopra d1 100 » 19,117 5,906,201 Il numero delle aziende o intraprese agricole tra il 1895 e il 1907 ha variato di poco : 3,308,126 nel 1887 e 3,400,144 nel 1907. Però le minuscole intraprese sotto 112 ettaro guadagnarono il 9,6°10 nel numero e l' l,6°r0 nelle superficie; quelle da 2 a 5 ettari diminuirono del 0,36 nel numero e aumentarono di 1,9 in superficie. Il guadagno più notevole l'ottennero le medie intraprese: di 10,3 in numero e di ll,8°/ 0 in superficie. Questi gu:idagni avven.nero tutti a spese delle grandi aziende - specialmente di quelle sopra 100 ettari, che per<lettero il 6,2 in numero e il 10,7 °10 in superficie. Nell'agricoltura perci6 non si ebbe quella concentrazione delle intraprese ammessa dai socialisti. La superficie coltivata era di 21,372,025 ettari nei 1895 ; di 20,984,026 nel 1907. La lieve <limin uizione deriva: dall'allargamento di ville, poligoni, campi, strade, canali e dal non avere considerate come coltiv:ue alcune terre, ch'erano state considerati tali nel 1805. La produzione in cereali è stata la seguente : in migliaia di tonnellate Media 1890 94, 2,867 6,4•)3 1904-908 3,738 9,878 Frumento Segala Orzo 2.320 3,107 Avena 41685 7,751 lo quanto al bestiame 1 dati sono 1 seguenti: Cavalli 2,282,435 2,653,661 3,<-62,895 Bovini 8,639,5 14 9 87 I, 5 2 I 12,085,406 Ovini 19,666,794, 10,109,594 5,252,236 Porci 4, 294,9 2 6 7,726,605 13,400,506 La diminuzione negli ovini è fenomeno generale_ ed è largamente compensata dall'aumento nei bovmi e dei porcini. Notevole l'aumento nella produzione dei cereali - del 30 al 50°/o - Ma siccome ~ aumentata del pari la popolazione e si è elevato 11 tenore di vita; perciò la Germania è divenuta fortemente importatriee di cereali e di carne. Il diseorsFoerrisulle'migrazione (Per unacorrispondenzadella Perseveran 1a) Menaggio, Agosto 1909. E' il titolo di una corrispondenza inviata da Buenos Aires alla Perseve1·anza in cui. si discute intorno al discorso pronunciato dall' on. Ferri alla Camera per aver modo di esporre e crudamente> ìe condizioni della nostra emigrazione nel!' Argentina. Non vuole essere un grido di allarme, avverte la Perseve1·anza pubblicaudo l'articolo, ma piuttosto un richiamo alla realtà e allo studio spassionato, in base ad elementi positivi, dell'importantissimo problema. Il corrispondente Conacrense deìla Perseveranza scrive infatti al suo giornale che 1:1el' on. Ferri ha visitato gli ospedali e le scuole della Metropoli Argentina, le banche e le prigioni, rispondendo cortesemente agl'indirizzi laudativi delle persone che lo accompagnavano non ha trovato il tempo - ahimè! - di penetrare nei quartieri poveri, neìle case puzzolenti e malsane, nei conventillos orrendi, ove è costretta a vivere la povera gente, fra i disagi, le infezioni, il vizio e la corruzione. Pur troppo. egli soggiunge, in quelle tane sone ancora gl'italiani che danno il maggior contingente della popolazione. Queste co.!1siderazioni egli fa dopo avere affermato che l'on. Ferri in una conferenza data a beneficio del partito socialista, negò la ragione di essere del partito stesso nell' Argentina, .dove le industrie non esistono affatto, per concludere che la questione della. emigrazione it,aliana nel Sud America è stata trattata ' se non superficialmente, certo con non sufficiente cognizione di causa, e ad ogni modo da un solo punto di vista, trascurandosi altri elementi di capitale importanza. Il corrispoudente della Perseveranza dunque rimprovera ad E. Ferri di essersi fermato a g .1ardare la superficie delle cose senza curarsi - egli che pure è capo di una scuola positiva - di vedere i retroscena, senza sentire che ben altro doveva essere il campo di osservaz10ne. L'articolista dice delle cose esatte quando afferma che in Buenos Aires vi son, dei conventillos; ma qui l' on. Ferri, che io 110n difendo perchè aspetto il libro ch'egli ha prowei;so per giudicare snlla sincerità delle sue osservazioni-potrebbe intanto rispondere, non solo di aver veduto le catapbcchie, ma di avere sconsigliato ai connazionali di fermarsi a Buenos Aires per cercare nello interno uu avvenire migliore - perchè soltanto nelle campagne è la sicurezza del lavoro. Che Ferri esaltasse il nostro lavoro fino al punto di e correggere talune idee sulle energie etniche dei popoli latini ,, era poi naturale, perchè nellc:1r,apida corsa attraverso le campagne Argentine egli vide " la meravigliosa trasformazione della Pampa primitiva in opulenti campagne traboccant,i di frumento, mais, lino1 erba medica > da. noi compiuta e a Mendoza potè constata.re che sono in mano degl'i taliani- 30,000 ettari di vigneti irrigui e non è da farsi meraviglia se alla Camera, dove nessuna voce si era mai levata, egli ha.· sentito il bisogno d' innalzare un cantico di lode alla terra dove pur vivono
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