400 . RIVISTA POPOLARE Ne discutono da tempo non solo i demografi, ma anche gli antropologi e i politici; alcune sono di natura essenzialmente politica e fanno capo alle maggiori preoccupazioni di qualche 1iazione, come la Francia. Jacobi , Decandolle, Pearson , Gal ton, Fahlbek ecc. se ne sono intrattenuti. Alcuni problemi sorgono dalla sperequazione che c'è tra le varie nazioni e tra le varie classi sociali nella rispettiva qt1ota di accrescimento annuo della popolazione. In base al movimento della popolazione Europea nel secolo XIX si ve<le che il primato che prima tra i gruppi etnici - uon mi pare che si possa parlare di razze, essendo tanto vari i caratteri antropologici delle popolazioni della Germania , del1'Austria-Ungheria e dell'Impero Russo - spettava ai germanico-latini ; nel secolo XX apparterrà ai gruppi germanico-slavi. Aggiungo, che se si mantenessi:! l'attuale natalid slava e continuasse l'iniziata diminuizione nella mortalità il predominio tra cento anni sa"rebbe assolutamente del mondo slavo. Ma giudicando dal passato si può argomentare che anche tra gli Slavi, a misura che aumenterà il loro benessere e la loru civiltà vedremo fortemente diminuire la loro natalità. La difierenza, dice Fahlbeck, nell' accrescimento naturale dei diversi popoli dipende solamente dai differenti stadi in cui essi si trovano e tutti seguono il cammino in cui la Francia li ha preceduti (1). Ciò venne ampiamente dimostratv nei capitoli XXI e XXIV della mia Demografia. Si sottrarranno gli Slavi a questa legge tendenziale, che non subi sinora alcuna smentita? Non pare probabile, per..:hè già ìa natalita degli Slavi, che sono entrati nel circolo della nostra civiltà, come quelli della Polonia , delia Slesia ecc. •hanno iniziata la loro discesa. La verificazione della legge diminuira o eliminerà il pericolo, che potrebbe sorgere dal grande predominio di un gruppo etnico; pericolo che sotto l'aspetto politico viene reso improbabi!e dagli a1Jtago11ismi che esistono nel seno dello stesso gruppo et11ico slavo; ad esempio tra gli Slavi della Polonia e della Russia, dell' Impero Austro-Ungarico e dei Balcani. La potenza slava, del resto potrebbe essere una garanzia di pace e di sicurezza per le altre popolazioni di Europa, che in essa troverebbero, come prevedeva il generale Marselli, un formidabile antemurale contro l' invadenza dei Gialli , il cui risveglio da vari segni si deve ritenere assai probabile. Il Fahlbeck dubita se gli Ariani si sottrarranno a questa malattia dell'avanzata civiltà, cioè alla dirninuiziooe delle nascite. 11 dubbio non è possibile, perchè il fenomeno demografico in discorso, è già avanzato tra gli Anglo-sassoni - gli Ariani più puri - della Svezia, dell'Inghilterra, della Australia, degli Stati Uniti. Coghlan in Australia e Roosevelt in America tuonano co~ tro il suicidio della razza I Questa legge empirica della diminuizione della mortalità e della natalità, intanto, riuscirà all'equi- ·11brio delle nascite e delle morti, dal quale verrebbe la diminuzione del pericolo sorgente dalle due progressioni maltusiane? Vi crede il Rauchberg. Il quale contro il timore di W estergaard sulla prevalenza crescente degli.adulti, che, a suo avviso, con- (1) La decadence et la chute des peuples. Nel Bulletiri de l'lnst. lnt. de Statistique. Tome XV 2.e livr. durrebbe ad una minore appanz1one d'idee nuove, che più facilmente e più co:-,iosamente germogliano nelle menti giovanili, affaccia il confortante risultato che si avrebbe da un massimo di esperienza degli adulti conseguito col minimo sforzo demografico. All' equilibrio tra le nascite e le morti non presta fede il Fahlbeck (op. cit. pag. 382). Ma si è quasi raggiunto in Francia ; e data la volontarietà del fenomeno della diminuit:1 natalità esplicitamente ammessa da lui , da Bertillon , .ecc. non e :iflatto improbabile. Se la Francia volesse-e lo potrebbefar discendere la mortalità al livello di quella inglese, mantenendo l' attuale natalità o anche vedendola diminuire più lentamente delle mortalità, non solo si raggiungerebbe l'equilibrio preconizzato da Rauchberg; ma avrebbe una lieve eccedenza di nascite sulle morti. Ma la diminuizione della natalità è la conseguenza di una causa biologica , di una vera degenerazione; o è un fenomeno essenzialmente volontario? (1). Ho escluso· 1a prima ipotesi occupandomi della influenza della razza sui fenomeni demografici; come nel Socialismo (Cap. IX paragr. 25 e 26) ho oppugnato l'ipotesi di Sadler, di Doubleday, ripresa da Carey più sistematicamente formulata da Speucer nella legge biologica, secondo la quale la crescente funzione dei centri nervosi e della intelligenza avverrebbe a spesa delle funzioni sessuali e dell'istinto genesiaco. D' onde l' automatica eliminazione del pericolo sorgente dalla realizzazione delle due progressioni maltusiane, poiche col crescere della cultura e del benessere, senza sforzo, senza astinenza dei godimenti sessuali, senza sacrifizio la natalità diminuirebbe spontaneamente. Qnesta diminuizione delle nascite non è una conseguenza della degenerazione biologica; ma è un fenomeno essenzialmente volontario. Tale lo qualificai sempre in tutti i precedenti miei scritti; tale lo riconoscono i principali demografi e particolarmente quelli francesi, che con particolare intensità ne sono colpiti: Levasseur , Arsène Dumont, Bertillon (2) ecc. Il Fahlbeck, che pur parla di una malattia della ci·viltà avanzata la considera come una malattia .... volontaria. Egli scrive: << L' uomo in questo caso è vittima délla sua opera. Egli si eleva al di sopra della natura e ne diviene il padrone; ma egli fa un cattivo uso della sua potenza e la volge contro se stesso. Siccome questa potenza è fondata sull'intelligenza, è questa, in ultimo , la responsabile del male. La vecchia leggenda dell' albero della scienza ha un senso più profondo di quello che ordinariamente gli si attri• buisce. E' pericoloso essere troppo sapiente , si dice nell' antico poema nordico dell' Havamàl. L' uomo sostituisce la sua saggezza all'ordine naturale delle cose e la natura si vendica ! ». Se la diminuizione della natalità è fenomeno essenzialmente volontario - volontarietà non exlege, (1) Un antropologo come il Sergi molti anni or sono, pre • cedendo il Lapouge, nmmise che le nascite francesi diminui · vano per degenerazione della razza e che perciò il popolo francese potrà scomparire, come scomparirono i Tasmaniani. (Critica sociale, 16 ago~to 1893). (2) Bertillon insiste sulla volontarietà del fenomeno in un Rapport général alla Commission de la Depopulation pub· blicato nell' ultimo numero della Revue po/itique et parlementaire ( 1 o luglio 1 ~09).
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