398 RIVISTA POPOLARE La Stampa, ad esempio, nota che l'azione del partito socialista si è ridotta all'anticlericalismo ed alla richiesta del suffragio universale, attribuendogli un merito che non gli spetta in particolare: l'anticlericalismo è comune a tutto il blocco; è anzi uno dei pochi punii comuni ai radicali, ai repubblicani ed ai socialisti, che sono entrati ultimi nel movimento. Non si dimentichi che i socialisti-per anni ed anni - han considerata la religione (come un affare privato, privat-sache, di cui si disinteressarono. L'iniziativa del suffragio universale e della riforma elettorale, come dimostrammo nel numero precedente, spetta ai repubblicani e sopratutto a Roberto Mirabe1;i. Lo stesso giorc.ale rileva che « gli ardenti tribuni « socialisti con un nonnulla si soddisfano e si pla- « cano: basta una leggina ideologica, che porti il (< nome di legge sociale in cui si riconosca che ve- « rificandosi le opportune circostanze, il governo (< non ha nulla in con trar io a che i lavoratori prov- <( vedano a un loro interesse - magari coi propri ccdenari-; basta una qualsiasi concessione con la « quale gli est1·emi possano dimostrare ai proletari ccelettori , che si sbracciano per il loro benessere, « perchè il Governo se li veda dinnanzi buoni, do- « ciii, inoffensivi. Già questo a Roma è risaputo: « nessuno consuma le scale dei Ministeri per rac- « comandazioni , quanto il deputato di Estrema; « nemmeno gl'impiegati ! » Qui la verità della prima parte viene deturpata dalla bassa insinuazione della seconda. In cio che ci può essere di vero sulle raccomandazioni dei deputa ti di Estrema giustizia vuole che non si dimentichi che il fenomeno dipende essenzialmente dalle istituzioni accentratrici vigenti, dalla negligenza dei ministri e dalla loro burocrazia, che non provvedono sollecitamente a ciò ch'è giusto e doveroso, se non quando c'è la raccomandazione del deputato. Raccomandano i clericali , i conservatori, i liberali - e raccomandano spesso cose sporche-in favore dei loro elettori. O perchè mai gli Estremi non devono cooperarsi anch''essi in favore dei propri? Peggio pei ministri se anche a qualche Estremo fanno concessioni illecite I Ma la stessa Stampa imbrocca nel segno quando constata che i socialisti, in questa sessione parlamentare, all'unica grande e memorabile battaglia ~ulle convenzioni foro rio trascinati loro malgrado. Però non si p11ò sanare in mod0 alcuno la contraddizione tra lo allarme pei progressi del socialismo, desunti dalle vittorie elettorali e l'affermato distacco -crescente tra i· socialisti e i lavoratori: nemmeno l'antinomia si attenua distinguendo trapaese legale e paese reale - il comodo rifugio di tutti gli sconfitti e di tutti i malcontenti - perchè le re - gioni che hanno dato la vittoria ai socialisti sono quelle nelle quali l'elettorato é larghissimo. Del resto questo distai..:co i conservatori lo vedono dapertutto, in Francia, in Inghilterra, in Germania ec. anzi in Francia, per le sue comodità polemiche contro Clemenceau, il fatto venne malinconicamente segnalato dallo stesso capo del partito socialista - da Jaurés - ma dappertutto i socialisti crescono di numero nel paese e nei Parlamenti. + Il punto essenziale rimane sempre questo: perchè vincono i socialisti ? E su questo punto i giornali monarchici italiani non avvertono che il lato esteriore del fenomeno. La comparazione internazionale avrebbe dovuto illuminarli, ma essi non vi accennano nemmeno di sfuggita. Monarchici conservatori e progressisti, nelle qualità estrinseche e diremmo formali degli altri, e nei difetti proprii, trovano i motivi dell'ascensione dei socialisti. Dicono per bocca del Corriere della Sera , della Stampa, della Tribuna e dei minori loro organi, che i socialisti sanno fare una meravigliosa propaganda han no un forte sentimento di solidarietà; dann•J affidamento di serietà colla loro temperanza - e dire che Rigola e la Confederarione del lalJot·o li accusarono aspramente d'intemperanza!... - ; traggono giovamento dalla tattica del blocco -- e dire che proprio i socialisti sono quelli che per molto tempo, e in molti punti, di blocco non vogliono sa• perne I... D'altra parte riconoscono che ì liberali mancano di disciplina, di attività e di solidarietà. Di queste deficienze si dolse amaramente il Garlanda per la sconfitta subìta a Biella contro il socialista Quaglino e arrivò ad accusare i monarchici di tradimento. Ma queste spiegazioni sono formali, superficiali, e, come bene ha rilevato l'Avanti, da un perchè rimandano ad un altro perché. Infatti viene spontanea la domanda: perchè i monarchici sono fiacchi, mancanti di disciplina e di solidarietà, n-.entre hanno copiosi i mezzi materiali per potere comodamente e senza sacritìzi notevoli esercitare tali qualità? I vantaggi che trag,;ono dai socialisti i blocchi non sono negabili e La Tribuna specialmente pensa che essi siano accresciuti dalla ripugnanza che suscita in molti mot1archici sinceramente democratici l'alleanza dei conservatori e dei liberali coi clericali, poichè nell'ora presente essi ritengono che la indica zione più urgente sia appunto quell:1 dell'anticlericalismo. Dunque questa non è una trovata rettorica e giacobina dei partiti estremi, e con questa confessione cade la sciocca accusa che agli estremi si rivolge di fare dell'anticlericalismo solo pel malvezzo di scimiottare ciò che si fa in Francia. Oh I no. E' la identità delle condizioni, che sospinge alla identità delle indicazioni; ed in questa identità di condizioni domani si dovrebbe anche trovare la ragione di una politica anticlericale nella Spagna , e di cui si sono avuti i prodromi tumultuosi e violenti a Barcellona. Si penetra meglio e più nel midollo della questione quando si riconosce dai monarchici che i successi socialisti derivano dalla immobilità dello Stato italiano e dei partiti monarchici , che non hanno saputo rinnovarsi e trasformarsi mentre tutto intorno a loro cammina e si muove e si rinnova; quando si riconosce che tale immobilità ha cagionato il grande disagio morale e materiale dello Stato presente e che in mancanza di un programma positivo di rinnovazione, che dovrebbe rimuovere o attenuare il disagio le masse si volgono ai socialisti, che sono la più recisa negazione dello Stato presente. + ~Noi non intendiamo oggi discutere sui rimedi i che i monarchici studiano e propongono per riparare ai propri mali e rimandiamo ad altra volta lo esame di due rimedi, principali: - uno politico: il distacco dei liberali e dei conservatori dai clericali, e l'altro economico, la riforma tributaria - colla speranza di dimostrare che essi sono irrealizzabile se non corroborati da altri più radicali , dai quali per una specie di fatalità essi sinora hanno sempre mostrato di rifuggire. Intanto vogliamo ferma rei, nel conchiudere, su quella comparazione internazionale, cui non hanno posto mente i Geremia dei partiti monarchici italiani, e che pure salta agli occhi con faciltà oltremodo suggestiva. Altrove non ci sono i vantaggi che i socialisti
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