Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 15 - 15 agosto 1909

RIVISTA Parecchie di esse sono disadatte a qualunque cultura; altre viceversa potrebbero venir lavorate e diverrebbero feconde, se venissero loro applicati sistemi razionali. Durante lunghe ore~ quando si viaggia in cotesto paese, s1 cammina spesso attraverso immense solitudini. A larghi intervalli si scorge una casa in rovina , rimasta in piedi a provare che in altri tempi il pezzetto di terra che la circonda non ricusava la sussistenza 11iproprietari di quei muri decrepiti. Perchè i figli hanno abbandonato quel tugurio eh aveva ricoverato i padri ? Si indovina facilmente. Sul campo abbandonato sono spuntati i pruni. Sui pruni, sull'erbe ·parassite, sui deserti sassosi regna un silenzio di morte, turbato soltanto dallo strido dell'uccello di rapina che libra il volo su in alto ». Questa descrizione si adatta a pennello anche a grandissime zone della Sardegna. Ma, prosegue l' autore, la Corsica è un paese essenzialmente agricolo, perchè là dove è coltivato dà svariati prodotti: il grano, la vigna, l'olh·o, l'arancio, e ha grandi boschi di pini, di lecci, di quercie, di castagni. Eppure le coltivazioni non sono sempre rimuneratrici. Il Sindaco di Sartena di recente attestava che nel 1908 il raccolto d' un vigneto di 300 ettari na stato abbandonato dal proprietario, percbè le spese di trasporto del vino avn!bbero superato il prodotto della vendita. Dichiara va poi che le energie vengono a mancare , che la popolazione dd capoluogo di circondario in dieci anni s'è ridotta da 6154 abitanti a 4290, che coloro i quali rimangono per affetto al luogo nativo sono oppressi dalle imposte e rifiutano di pagarle::, che abbondano i contribuenti condannati al carcere per aver sottratto oggetti pigno - rati dal Ricevitore, che la riscossione delle imposte diventa sempre più difficile, tanto che nel 1902 fra quote non ricuperabili e condvni si giungeva a fr. 573 mila e tre anni dopo a fr. 800 mila circa. Ognuno sa che lo stesso inconveniente si verifica in Sardegna, ma più si veriticava anni sono, tanto che bisognò promulgare leggi per condonare molte quote d' imposta fondiaria e per facilitare ai proprietari , divenuti non più tali, il ricupero di quei beni di coi erano stati espropriati dal fisco come contribuenti morosi. E andiamo innanzi. « E' evidentissimo che primo bisogno d' un paese è il rispetto della proprietà. Orbene , in nessun luogo questa è meno rispettata che in Corsica. E col proteggere la proprietà, sarebbe molto necessario porre un termine a quegli incendi che ogni anno producono considerevoli distruzioni e impediscono il rimboscamento delle montagne, si:mpre più necessario e minacciano pe1fino le ab:tazioni ». Qui fra i due termini del confronto, se non v'è perfetta somiglianza, v' è pur sempre analogia. Anche in Sardegna , prescindendo dal bisogno d' un miglior regime dei boschi , la proprietà è mediocremente sicura. Saranno forse meno consueti gli in • cendi, ma v'è qualche residuo di brigantaggio, ma è frequente l'abigeato. Altra nota comune alle costiere delle due isole è la malaria. Ci mancano ora i dati relativi aìla Sardegna. In Coriiica gli abitanti della costa orientale pagano un grave tributo all'infe zione palustre. Tra gli impiegati delle stazioni ferroviarie , la mortalità nel 1906 raggiunse il 46 per cento del personale, che perciò ha bisogno di venire continuamente rinnovato. Mentre nei luoghi salubri la media della vita supera sempre i 35 anni, si abbassa a 2 5 a Algeria, a 2 3 a Biguglia. Sarebbero indispensabili grandi lavori dì risanamento. Le strade comunali sono in cattivo stato, e non sono man tenute bene neanche quelle nazionali, perchè le somme desti, nate alla loro manutenzi0ne vennero falciàiote nel 1905. In quanto alie strade ferrate, non esistono fuorchè da una ven• tina d' anni. I noli perciò sono alti e i trasporti fra Bastia e Marsiglia , accresciuti anche da spese accessorie , vengono a costare quanto quelli da Amburgo a Bastia , da Marsilia a Alessandria. Si aggiunga che a Marsiglia tutte le frutta della POPOLARE Corsica pagano un dazio L'esportazione dei prodotti paralizzata. 413 consumo di 5 franchi il quintale. agricoli resta così poco meno che Tutto ciò stante, da pii. anni i còrsi guardano con invidia ( chi lo direbbe?) la vicina Sardegna. Osservano che l'Italia ha istituito alla Maddalena un porto militare di prim' ordine; che mentre in Corsica ha sede soltanto un reggimento di fanteria e poche batterie d'artiglieria, la Sardegna ha una Divisione militare intera; che fra Civitavecchia e il punto dell'isola più prossimo al continente v'è un servizio di piroscafi quoti• diano; che la rete ferroviaria sarda ha una discreta estensione, e che per compierla, come per dar mano al risanamento dell'isola e per promuoverne lo sviluppo agricolo, il Parlamento italiano fra spese dirette e esenzioni da imposte, ha concesso milioni. Tutto questo è verissimo. Anche la Francia però alla fine si è scossa, e con decreto dèl 28 settembre 1908, su proposta documentata del Ministro dell'Interno, il Presldc:nte delia Repubblica ha nominato una Commissione coll'mcarico ~i compilare uno studio sulle condizioni della Corsica e di proporre i provvedimenti più atti al riordinamento dei suoi servizi amministrativi e al suo risorgimento economico. Fra le altre cose occorrerà adottare nuovi criteri per l'impianto di scuole. Il Governo Francese si è accorto , un poco tardi ma meglio che mai , come per una popolazione di 290 mila anime vi siano quattro collegi , poco utile semenzaio di futuri professionisti e impiegati pubblici , e non una scuola pratica. Su questo proposito il citato autore osserva che ai còrsi, trop;,o abitudinari , bisogna insegnare nuovi meto ii di coltivazione, istituendo scuole agricole professionali e attivando conferènze in ogni Comune. Vedremo che cosa sarà per fare lo Stato Francese, in quanto strade, ferrovie , linee marittime e boni - fiche spettano a lui. Se vuole, quantunque non abbia da pen• sare soltanto alla Corsi ca i mezzi pecuniari probabilmente non gli difettano. Certo ne ha meno lo Stato italiano per la Sardegna. Esso però l'opera sua l' ha incominciata prima e già qualche risultato l'ha raggiunto. Riguardo all'iniziativa privata, còrsi e sardi fanno a chi ne ha meno, se non altro a tutt'oggi. Ma sotto questo rispetto, se non ci inganniamo, la Sardegna ha più avvenire. E ci sembra che i coefficienti possano esser due : 1° L'affluire in Sardegna di popolazione continentale più evoluta a mano a mano che le condizioni generali dell'isoia, migliorate dall'opera govemativa , ve la attirino. La Francia invece non ha popo (azione esuberante da mandare in Corsica nè altrove ; 2° Il futuro rimpatrio d'una parte di quella emigrazione oceanica che da qualche anno ha luogo anche dalla Sa.rdegna. (L'Economista, 25 luglio). • Le officine Krupp. - Sono le più grandi del gen er e non v'è al mondo proprietà privata industriale di tanta importanza. Malgrado la forma di Società per azioni, l'unico esclusivo proprietario è la famiglia Krupp. Le appartengono : le officine d'acciaio fuso in Essen coi campi da tiro e le miniere di carbone, numerose miniere ferrifere in Germania e a Bilbao, fonderie, uno rada a Rattendam con navigli pel trasporto del materiale acciaierie, cantieri. I principali prodotti delle fabbriche d' Essen son cannoni , proiettili, canne da fucili, corazze, materiale per ferrovie e navigli, pezzi per macchine di ogni sorta, lamine d'acciaio e di ferro, cilindri, acciaio per attrezzi, acciai speciali per le diverse parti degli automobili, acciaio duro, mazze ecc. Nel 1908, in circa 60 grandi meccanismi in moto, 7200 macchine motrici, 17 strettoi, 'ì66 magli a vapore da 100 a 50000 Cg. di peso in caduta; dal peso complessivo di Cg. 255,825; 21 magli di trasmissione, da 12 a 400 Cg. di peso in caduta e

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