Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 13 - 15 luglio 1909

RIViSTA POPOLARE 341 Della iegge sospettavasì da tutti; i sospetti sorgevano dal contesto di ogni articolo; i sospetti si aggravarono per le contraddizioni sull' intervento del Direttore della 'Banca d' Italia nelle trattative tra la Ditta Piaggio, il Lloyd Italiano e la Navi- ~az.ionegeneraleitaliana; i sospetti s'in tensifìcarono quando si apprese che si era posto ogni studio nell'allontanare i possibili concorrenti nelle trattative; e i sospetti s'ingigantirono quando si acquistò la convinzione che il Lloyd Italiano rinunziava a decine e decine di milioni , pur di mantenere il contratto, non appena c'era qualcuno che resisteva ' . -e s imponeva. Su questo punto l' on. Pantano strappando applausi fragorosi in ogni parte delb Camera osservò: « L'assuntore ha creduto una prima volta, modifì- « cando gli articoli 13 e 14 , di poter lasciare per « via , senza troppo rimpianto , il massimo utile « sperabile di un altro centinaio di milioni. Rinunzia « ad altre risorse e va avanti; poi cede la linea « Hong-Kong , ed è sempre ricco , ricco tanto « quanto chi, avendo fatto un gran bottino , ne ,e andasse gettando una parte per via , a fine di << salvarsi; ma gliene resta ancora tanto che uomini « più abili ed accorti, i signori Peirce e Parodi, lo « inseguono calcolando che gliene resta ancor tanto « da poter alla lor volta fare un gettitç> di 50 mi- « !ioni ! » Infatti l' offerta dei signori Peirce e Parodi importava una minore spesa da parte dello Stato di circa 50 milioni. ... E l'offerta venne respinta I Non bastava questa ridda di milioni e questa ,cura estrema di volerli conservati alle Ditte Piaggio per far giudicare disastroso il contratto e farlo so- :spettare come fraudolento? .I tentativi del ministro delle Poste e telegrafi per distrurre le critiche degli avversari furono soltant_o miserevoli. Si sperò di riuscire meglio nell'allontanare i sospetti d'indole morale in un modo spiccio : riversandoli sugli avversari. Una stampa abbietta, le cui lodi e le cui difese disonorano, infatti, appena le critiche si fecero insistenti non esitò ad affermare esplicitamenre che i critici erano pagati dalla navigaziont generale, che le dimost_razioni di Palermo erano provocate artificiosamente da emissari pagati dalla stessa società. E si può immaginare ciò che si disse di Colajanni dopo il suo scatto del 7 Luglio! Un sozzo giornale di Napo1i scrisse come se avesse assistito alla consegna degli chèque.s... ; un altro più turpe, ma meno noto, della Toscana deplorò, che alla Camera non si sia trovato un uomo coraggioso per domandargli qual'è .stato l'onorarioche gli fu pagatoper tali sicariate... Ma sino a tanto clie la campagna di denigrazione e di calunnie, stupide piu che malvage, era fatta da certa stampa il cui mestiere è per lo appunto quello di calunniare non e' era da meravigliarsene e si poteva credere che venisse fatta nello interesse della Ditta Piaggio e del Lloyd 1ialiano. Che si partisse dal governo se ne ha la certezza ricordando che furono i più fedeli ministeriali a propalare tali calunnie nei corridoi di Montecitorio; ed ebbe sinanco il coraggio di dirlo l' on. De Tilla in una riunione di deputati meridionali; nella quale, però, il deputato Salandra gli rispose come si doveva e lo costrinse a rimangiarsele. Dopo tutto questo pò pò di roba l'on. Schanzer non potendo dimostrare buoni i patti del contratto e non potendo distrurre i sospetti ebbe l'impron~ ti tudine di dichia r:tre che nella discussione si c:rano adoperati metodiincivili di lotta a base d'insinuazioni e di calunnie..... Allora avvenne lo scatto dell'on. Colajanni, che portò in piena Camera a proprio rischio e pericolo, ciò che si ripeteva nei corridoi. D'onde il tumulto. • Noi non aggiungeremo alcun commento allo spettacolo di viltà e d'ipocrisia che dettero molti deputati plaudenti all' on. Schanzer entro la Cam½ra, e di alcuni di Sicilia specialmente , che nei loro Collegi avevano dichiarato l' on. Nasi un martire, una vittima <li odi politici e di antagonismi regionali; nè ricorderemo che erano innumerevoli quei deputati che nei corridoi, pur riconoscendo l' onorabilità personale dell' on. Schanzer , ad alta voce affermavano quei sospetti e quei giudizi che l' on. Colajanni ebbe il coraggio e la fr,rnchezza <li porta te alla Tribuna parlamentare scatenando contro di sè l'ira e l'indignazione, sincera o mentita, delle falangi ministeriali e di pochi deputati di opposizione costituzionale. Ma dobbiamo aggiungere qualche commento all'attitudine dell'Estrema sinistra. Essa, come ve::me telegrafato al Secolo , al Tempo e ad altri giornali in maggioranza rimase costernata e non disposta a mostrare la propria solidarietà con chi aveva provocato il tumulto. Qualcuno pronunziò parole balorde contro ii Colajanni; e balordissime sarebbero state quelle di Fradeletto se fosseto state realmente:: pronunziate. Ma la misura dei sentimenti dell'Estrema può tro• varsi nei commenti immediati del 1èmpo; il qualè arrivò a dire : che se il Colajanni non f asse davvero superioread ogni sospetto , si avrebbepotuto credere un comparedi Giolitti,cheavrebbeprovocatoil tumulto per consolidarele basi barcollantidel suo ministero.... Ora e bene anzitutto fare qualche distinzione. Non tutta la Estrema manif~stò tali sentimenti; quasi tutto il gruppo repubblicano e parecchi socialisti - tra i quali ci piace ricordare Ciccotti, Podrecca, Cavaliera, Enrico Ferri, De Felice ecc. -sin dal primo momenfo manifestarono la loro piena approvazione e la loro solidarietà illimitata col Colajanni. I deputati di Estrema, che si mostrarono più addolorati e indignati, furono i raiicali - salvo poche eccezioni - e quei socialisti, che sino alla vigilia della discussione parlarne□ tare si erano mostrati favorevoli al disegno di legge sulle conveniioni ma - rittime ... I primi sopratutto .vivevano nella illusione infantile che la opposizione sarebbe riuscita ad abbattere il Ministero; e non erano pochi quelli che già sognavano di avere acchiappato. il portafoglio. Le dichiarazioni e il successivo tumulto parèva che avessero di un colpo distrutto le illusioni e il sogno! Ma su questo stato di animo di una parte del- • l'Estrema è bene richiamare alla memoria due precedenti: uno recente e l'·altro remoto. Un mese fa il Colajanni in un articolo della Ragione,· pur manifestando il desiderio di vedere procedere unita tuttaJ' Estrema, prevedeva che non era sempre possibile man tenere tale Unione e che su certe q uistioni era utile, era necessario, che i radicali battessero una strada e i repubblicani e i socialisti-almeno quelli non ministeriali - ne seguis-

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