Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 10 - 31 maggio 1909

274 RIVISTA POPOLARE e stazioni ferroviarie, è, senza alcun dubbio, meglio riuscita della prima, un po' smorta, un po' monotona, un po' fredda, un po' troppo modesta , austera, aristocratica. Sicchè io applaudo caldamente e vivamente alla Presidenza della Esposi• zione, che ha in animo, pare, di serbarla , in vista del suo intimo e sintetico senso , così c<>ntorme allo spirito ed alle ragioni c0stsnti della nobilissima impresa, comt: la sigla definitiva, il segno permanente, delle Esposizioni veni:ziane. Ciò non toglie , che sia una nobile opera d' arte , come concetto, come insp;razione , come abbono , anche il MANI• PESTO di Adolfo de Càrolis, quantunque io gli preçerisca di gran lunga il compagno. Questo, in ogni modo, ha carattere transitorio ed occasionale: è fatto per rilevare I a coinci • denza della Mostra attuale con la resurrezione del Campanile; è una litografia a colori, dello Stabilimento Chappuis di Bologna; e vi campeggia, sul cielo vario d'aprile, la torre enorme. dorata dalla novità del mattone , giunta, nel rapido crescer::, alla elegante quadrifora della c_ella campanaria, onde presto si spanderanno ancora sul mare e sul lido !e gravi note dt:lla Marangona, e coronata ancora dalla aerea trama delle i·mpalcature murarie; a destra , l' elegante fuga prospettica delle Procuratie nuove conduce l' occhio a fermarsi, in fondo, sul portico, sulla loggia , sul corontlmento smerlato del Palazzo dei Dogi, del quale, ahimè, il prisma ingombrante e massiccio del Campanile torna a nasconder la mera vigliosa porta della Carta; a sinistra, la Basilica d'oro, coi suoi fasci di colonnine, coi suoi archi tondi , coi suoi fastigi fiammanti , con i suoi domi rigonfii, con le sue croci raggiate; e ?avanti , in primo piano , come da una terrazza ,immaginaria , si affacciano tre grandi figure di donne, di forme, di atteggiamenti, di panneggi cinquecenteschi, delle quali una, drappeggiata di ros~o, regge e porge una statuetta di bronzo e personifica, probabilmente, la scultui"a, un'altra, in azzurro, accenna alla Torre risorgente e sarà, penso, l'Architettura, e la terza, con un manto pesante co!or oro vecchio, la quale regge il purpureo stendardo della Repubblica serenissima, rappresenta, suppongo, ma non saprei dire davvero perchè, la Pittura. Nobile opera d'arte, ho detto, e, visto in distanza e considerato come semplice manifesto, di. buon effetto: ma, francamente , assai discutibile dal lato tecnico : il disegno è floscio ed incerto; qualche scorcio è decise.mente sbagliato; c'è un ginocchio nudo che non si sa d' onde e come schizzi fuori; i panni sono di creta o di gesso o di calce , non di stoffa fl !Ssibile e mobile; nulla rileva, nulla si stacca, nulla ·vive; manca la forma, manca il corpo , manca I' aria; e l' orifiamma glo riosa con l'alato leone, non sventola, non serpeggia, non vola. Ho così anticipata , in qualche modo , la sintesi della mia critica sul! 'Esposizione: io dirò bene di tutti quegli artisti che non concepiscono soltanto, noo soltanto pensano, non soltanto hanno delle buone intenzioni e proclamane, delle eloquenti teorie; ma, sopratutto e prima di tutto, san disegnare, san prospettare , san maneggiare la • tavolozza , sanno plasmare , sanno infonder la vita e dar anima, moto, realtà alle loro creazioni: come Augusto Sezanne. Chieti. MARIO PILO KtVl5T A [)ELLE ~IVISTE Arturo Pere/li: Sull'aumento del prezzo del prodotti e sul modo di ft·onteggiarlo. - Fra lt: cause del generale rialzo dei prezzi di ogni prodotto , debbonsi anzitutto annoverare : l'aumento dei salari, le ·assicurazioni obbligatorie, la diminuzione delle ore di lavoro, la legge sul riposo festivo, l'aumento delle imposte e delle ta11se, poichè ognuno di questi fattori sociali risolvendosi in definitivo in un elemento di maggior costo délla merce lavoro o, in qualsiasi altro modo, accrescendo gli oneri della possidenza e dell' indusstria, sempre determina, come vedremo , un aumento nel prt:zzo di vendita dei prodotti. A fronteggiare le cause cui abbiamo accennato , si crede generalmente che possano se. vire le cooperative di consumo, mentre invece nt:ssuna azione vt:ramente efficace può , sotto questo aspetto, attendersi da esse. Infatti, tali coopt:rative con la compera ali' ingrosso di derrate, per rivenderle ai consumatori, si prefiggo:io, questi scopi: 1° di acquistart: derrate, genuine; .2° di emancipare , col venderle so:o a contanti poco abbienti da quello stato di soggezione m cui li pone il prender<! a credito; 3° d1facilitare l'accumulazione Ji risparmi col fare approfittart: i consumatori del guadagno fatto mediante la compera all'ingrosso, non sotto forma di un minor prezzo di dettaglio, ma sotto forma di ripartizioni annuali o semestrali di dividendi. Da ciò chiaro apparisce come i vantaggi che una cooperati va di consumo può offrire rigu11.rdano più che alrro la morale e la salute dei consumatori. Utilissime sotto questo duplice aspetto, sono dunque le coo perative di consumo, ma invano cercheremo in esse gli elementi per risolvere il grave ed importante prob:ama della diminuzione del costo della vita, poichè i vantaggi economici che tali cooperative offrono , consi3tono solo , come si è veduto, nel reparto fra i consumatori dell'utile rica varo dalla vendita dei vari generi di consumo. Occorre formarsi un esatto concetto del come i fattori sociali cui abbiamo accennato, possano costituiee una causa per· manente del rialzo del prezzo dei generi. Conquistata dalle classi lavoratrici il diritto di liberamente contrattare· la vendirn. della merce-lavorc- e di fissarne le condizioni, ne derivò, che volle l'operuio elevare poco a poco il prcprio tenore di vita sì che gli fosse consentito di soddisfare quei bisogni che in forma nuova od in misura maggiore mano mano che la civiltà progrediva, ogni dì più impenosi si facevano sentire. Al conseguimento di questo scopo intesero gli operai organizzati e di volta ìn volta chiesero ed Ottennero i mezzi per procurarsi un'alimentazione più sana e copiosa, un'abitazione più comoda e salubre; chiesero di ess~re tutelati e lo furono, conlro le conseguenze degli infortuniì sul lavoro; invocarono e i ebbero riconosciuto il diritto al riposo settimanalt:, ecc. Da tutti questi provvedimenti a favore della classe operaia derivarono via via nuovi e non lievi oneri ali' industria , i quali determinarono i11ogni ca.;o un aumento delle spese di esercizio ed una conseguente diminuzione delia somma degli utili, la quale diminuzione, se i progressi della tecnica poterono far sì che fosse contenuta in limiti alquanrn ristretti, non servirono però a farla scomparire dt:l tutto. Orbene, l'industriale cht: vide in tal modo diminuito quel reddito che l'esercizio della propria industria fino allora avt:- vsgli assicurato, pensò di riversare sui commercianti e in definitivo sui consumatori, il peso degli oneri assunti, ed elevò così di una somma corrispondente al diminuito importo degli utili, il prezzo di vendita dei propri prodotti, dando così origine a quel fenomeno della ripercussione per effetto del quale chiunque ne abbia la rosaibilità, procura di addossare ad altri un carico che gli sia stato imposto. Inoltre, in conseguenza dell'aumentato prezzo della mano d'opera e dei prodotti" della industria privata, nonché per dare ai vari st:rvizi pubblici uno sviluppo ognora più conforme allt: esigenze della vita civile, ebbero le pubbliche Amministrazioni bisogno d1 mezzi maggiori, per procurarsi i quali ricorsero a nuove forme di im - posta, o inasprirono quelle esistenti sempre o quasi colpendo i redditi fondiari o industriali ed aggiungendo così nuovi oneri ali' industrie e alla possidenza oneri, che, salvo rare eccezion i

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