170 RIVISTA POPOLARE nella sua grande maggioranza - dissenzienti Ciccotti, Pietro Chiesa e Colajanni - col voto manifestato in una sua riunione plenaria in favore della richiesta immediata della indennità ai deputati, nella quale convennero e socialisti come Samoggia e radicali come Sacchi e Alessio. L'indennità rappresenta una necessità ed un atto di giustizia; ma chiederla subito, appena la XXIII legislatura, ha iniziato i propri lavori sarebbe sconveniente. La fretta si presterebbe ai più maligni commenti. Tale riforma non dovrebbe chiedersi che verso la fine della legistatura e dovrebbe valere soltanto pei deputati della fntura; non per gli attuali. In Francia venne molto discredito ai deputati che a loro stessi decretarono l'aumento della indennità a lire 15,000 all'anno, che vennero denominati per derisione quindicimilisti. I sonialisti non poterono salvarsi che versando nelle casse del partito il di più sulla antica indennità di lire 9,000. E molti dimenticarono di fare il versamento ... Non dividiamo invece il biasimo che alcuni radicali, i partigiani di Sonnino, la stessa Confederazione del lavoro hanno rivolto all'Estrema per l'ampia discus8ione sulla risposta al discorso della Corona. La ragione del biasimo sta in questo: somministrò al ministero l'occasione di provocare un voto di fiducia. Qui l'ingenuità dei critici è piramidale. Sperano forse abbattore il ministero Giolitti con un voto parlamentare ? Stanno freschi 1 L'occasione come essi se l'auguravano venne subito: quella sul dazio snl grano. Ma non ostante il distacco di una trentina di deputati della meggioranza, bilanciata in parte dal distacco di una diecina dall' oppo sizione, il Ministero vinse per oltre 100 voti I Dunque, come dice la Confederazione per la discus• sione sull'indirizzo, avremo sempre delle accademie si, ma non inutili. Le accademie preparano la opinione pubblica; e questa finisce col trionfare ... quando c'è e s: è formata. Le accademie parlamentari in Italia dove poco si legge, sono utili più che altrove. In Inghilterra fece della accademia Wilberforce per circa 30 anni prima. di riuscire a fare abolire la tratta dei negri; fecero dell'accademia Cobden e Bright prima di fare abolire il dazio sul grano: si fece dell' accademia. per anni ed anni prima di far modificare le leggi sulla Trade Unions... E in Francia sotto il 2° Impero a fare della Accademia non furono per oltre un decennio che in tre, i tre Jules : J ules Favre, J ules Simon e Iules Grevy. Tutto Ata a farla bene; e l' Est1·ema sinistra potrebbe farle meglio! + Il processo Salomone. - Alle Assisie di Perugia è terminato colla assoluzione di tutti gl' imputati il processo contro Salomone, i fratelli Vasapolli e i fratelli Bonfirraro ch'erano stati accusati il primo di omicidio in persona del comm. Giordano da Barra.franca e gli altri quattro di mandato per l'omicidio stesso. Si prevedeva l'assoluzione degli ultimi quattro dopo il ritiro dell'accusa da parte del pubblico ministero e della p rte civile e perchè si sapeva che c'era voluta tutta la scelleratezza di alcuni magistrati italiani che rendono servizi agli amici e fanno vendette pol:tiche, ma non amministrano giustizia, per implicare nel processo quattro innocenti e mantenerli per oltre quattro anni in prigione. Ma l'assoluzione per legittima. difesa (Ili) di Salomone sbalordi tut.i. La legittima difesa. ammessa dai giurati non fu che un pretesto per protestare contro l'iniquità. ~dei magistrati e somministrare loro uno schiaffo formidabile. L'avvenimento non è stato commentato come dovevasi dalla stampa preoccupata dalla discussione e dal voto del dazio sul grano e delle cose balcaniche ; ma esso ha una importanza politica e sociale enorme. Solo La Tribuna nella. seconda edizione del N. 94 (sera del 3 aprile) vide la .gravità del fatto e scrisse queste caratteristiche parole: « Il processo Salomone e coimputati pose in evi <lenza tutto un vasto e fosco retroscena politico che non dimostra certamente un grado elevato di educazione sociale nella popolazione di a!cuni centri della Sicilia. E questa, se.._é forse la parte meno sensazionale del processo, è veramente la più grave e istruttiva. E' risultato .che uomini politici, qual• che magistrato e i funzionari in genere non informavano in quella regione i loro atti. al sentimento della giustizia, ma a rancori di p.1rte , agli antagonismi di politicanti, facendosi strumenti di vendette e di favoritismi. E cosi sono stati trattenuti in carcere per 4 anni due dei sette imputati , contro cui nessuna circostanza poteva nemmeno vagamente deporre contro di loro, eà altri due contro i quali si formularono soltanto accuse generiche come e• spressione più di una convinzione del tutto personale anzichè come interpretazione di qualche fatto o di qualche frase. Come è noto infatti, tanto la accusa pubblica che la privata ritirarono per essi l'accusa ». « Per il risorgimento di quella patriottica popolazione e per il buon nome della magistratura, occorre che fatti consimili non si rinnovino e noi ci auguriamo che il verdetto di Perugia segni in quelle regioni l'inizio di un'èra di rettitudin ~, di equità e di pace politica e social~ >>. Di accordo col giornale ufficioso nella massima parte delle sue considerazioni.Noi dobbiamo soltanto aggi un - gere, che la responsabilità maggiore e diretta delle condizioni politiche e morali in C;1i versa, non la sola provincia di Caltanissetta, ma tutta la Sicilia, ricade sul gov_erno italiano, cbe non da oggi, ma dal 1861 in poi, ha fatto di tutto per pervertire il senso morale di quelle popolazioni. Noi, collocando il processo Salomone nella serie dei processi analoghi, che si so110svolti in !::iiciliada. pochi anni in qua, e' intratterremo del gravissimo argomento nel numero prossimo della Rivista, non potendo farlo in questo colla necessaria ampiezza. + Il tramonto di un mnllst•o della guerra borghese. - Ci volava poca fatica e poca intelligenza per prevedere che l'on. Senatore Casana sarebbe passato pel ministero della guerra senza lasciarvi alcuna traccia di sè meritevole di ricordo. Noi, e con noi molti altri, conoscendo l'uomo -· un onest'uomo- sospettammo sin dal primo annunzio della sua nomina, che tale scelta era stata fa.tt.a per discreditare la presenza di un borghese al ministero della guerra. E Casana ha lasciato q,iel dicastero importantissimo senza che si conoscano aucora con precisione le cause delle sue riirnissioni non ostante le interviste sue e le rettifiche premurose della Btefani. Un punto importerebbe conoscere esattamente : Casana se n' è andato porchè il Ministro del tesoro come si rileverebbe dall' intervista. non gli ha voluto concedere i cento milioni che il primo riteneva necessari alla difesa dello Stato e da spendersi in tre anni, mentre l'on. Carcano non avrebbe voluto accordarne che trentacinque? Noi loderemmo l'ex ministro so avesse domandato 100 milioni in couformìtà delle esigenze della stampa che batte con insistenza sul tema di rendere più forte il nostro esercito e di fortificare la frontiera orientale
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